domenica 28 gennaio 2018

"Welcome to Iran" part. 9

2 ottobre
16.30

Sono finalmente soddisfatto.. una giornata piena e gratificante dopo due giorni un po’ così così.

Sono nel giardino/mausoleo del poeta Hafez, quale luogo è migliore per scrivere qualcosa anch’io?
Il sole sta già calando, la temperatura è più accessibile ed è bello vedere che qui dentro, oltre a gruppi di turisti, ci sono anche un paio di persone con un libro in mano che seguono i versi del poeta che escono dolcemente da un autoparlante vicino alla sua tomba.

Il posto dal punto di vista strutturale è giusto un mausoleo con un bel giardino ma, come spesso accade, è il contorno che rende tutto interessante.

La giornata è stata stupenda, con la sveglia alle 7 per andare a Persepoli ed anche in questo caso ho usato il viaggio per poter ripassare un po’ di storia e rinfrescare la memoria sui tempi e sulle terre conquistati da questo popolo.
Alla fine ho fatto bene a fare il tour con guida, eravamo una 15ina e la spiegazione è stata precisa, semplice e chiara ma senza tralasciare nulla.
Non sto a dire cosa si può vedere o meno ma, secondo me, è un posto da fare assolutamente (per gli amanti di quel periodo storico)

Primo perché il complesso non è del tutto distrutto come altri luoghi simili (tipo ad Atene), ma tante porte, palazzi e scalinate sono ben conservate e i dettagli visibili e chiari.
Le porte d’ingresso con questi leoni, le scalinate con la rappresentazione delle diverse classi e settori della popolazione, il toro scacciato via dal leone (che rappresentava l’arrivo della primavera, dato che questa era la sede stagionale dell’impero) ma soprattutto il muro dove sono rappresentate tutte le popolazioni del regno.. Eritrea, India, Kazakhistan, Grecia. Tutti con caratteri che ben simboleggiano i tratti somatici di questi popoli.

Per chiudere la visita del sito c’è la salita e la vista dall’alto che è veramente fantastica.

Poco distante ci sono le tombe Naqsh-e Rostam, che in partenza le avevo sottovalutate ma quando arrivo lì rimango a bocca aperta.
Sono 3/4 tombe scavate nella roccia a forma di croce con scritte e disegni ancora ben conservati, che dire? Sarebbe stato un peccato non poterle vedere a causa della festività dei giorni scorsi.

Anche il resto della giornata è stato ottimo; dalle 2.30 ero già in giro, la città è più viva con i negozi aperti (ma la mia opinione non cambia, la brutta del giro “turistico”) e la gente che conferma la sua fama di essere pigra (come quelle di Isfahan di essere tirchi)

Entro nella bellissima moschea di Nasir ol Molk, l’effetto luce negli specchi non è quello che si ha alle7.30 del mattino ma è magico uguale con i tappeti illuminati di color viola, blu, verde ed il resto della stanza buio in totale contrasto con il suo esterno luminoso, arioso ed aperto; veramente una delle moschee più belle viste finora.

Per arrivare qua passo per il Bazar, anche questo abbastanza pigro e senza spunti particolari con tante cose già viste dalle altre parti o cinesate, però la struttura è una delle meglio conservate.



Niente, Shiraz volge al termine, poteva darmi di più ma è stata una bella sosta e posso mettere Persepoli tra i posti più belli visti finora nei miei viaggi.
Ora vado a bere un te con le due polacche che ho appena incrociato al mausoleo e domani inizia il lento rientro tornando a Teheran.

"Welcome to Iran" part. 8

1 ottobre
Ore 15.00 Shiraz

Pausa pranzo a Shiraz in una giornata che si sta rilevando abbastanza lunga da far passare; purtroppo è l’ultimo giorno di Ashura e quindi è veramente tutto chiuso.
A dir la verità questa mattina è stato interessante vedere la processione diurna, non solo per avere un’idea di cosa succede durante il rituale ma anche per lo spaccato di vita che lo accompagna, con la gente a bordo strada che partecipava, battendo le mani sul petto, tutti vestiti di nero, cantando o con i bambini che imitano i grandi usando tamburi giocattolo o con gruppi di signore sedute sul tappeto sul marciapiede per riposarsi senza perdersi nulla.

Però, dopo 2 ore a curiosare e passeggiare in mezzo alla folla, ne avevo abbastanza e quindi mi tocca passare il resto della giornata a zonzo, sperando che la sera si ravvivi il tutto.

Unita alla giornata di trasferimento di ieri, sono già due le giornate “perse”, una era prevista mentre oggi un po’ meno e quindi dovrò recuperare domani con una bella full immersion.

Il viaggio è stato abbastanza lungo con anche sosta pranzo in un simil-autogrill e ci mettiamo un 7 ore per arrivare; il panorama cambia solo avvicinandoci a Shiraz dove diventa un po’ più verde con anche coltivazioni di frutta e mais.. (e pensare che una volta era zona di vigneti..)

Quando esco verso le 6 di sera, la città è in piena attività per la lunga notte.. le strade affollate ed anche il ristorante più turistico è chiuso.
Passeggio è mi dà l’impressione di essere più “città” di Yazd, costeggio la fortezza con la torre che sembra che cada e poi trovo un posto dove mangiare spiedini e bere latte aromatizzato alla menta; prima di tornare in hotel mangio un gelato con faloodeh e mi mischio alla folla e quasi mi sembra di essere al carnevale di bellinzona.

Ad oggi la città non mi ha impressionato, sembra la meno bella, ma forse perché sto trovando praticamente tutto chiuso (anche i negozi e le strade deserte); poi è tutto moderno (metà anni 60) con giusto un paio di punti storici mantenuti, ha un odore di fogna costante e, a confronto delle altre, è piena di barboni e tossici per strada.

Ho provato ad andare al mausoleo di hafez, il famoso poeta, ma trovo chiuso anche quello e costeggiando il fiume in secca rientro sconfitto in hotel.

Almeno ci sono le persone che mi danno il sorriso.. il poliziotto dai denti neri che mi sorride, il signore che mi presenta i figli e mi offre del cibo, la giovane studentessa che mi fa un intervista per la scuola, le vecchia che mi offre da bere, i selfie con i teenager di Shiraz.

Ore 19

La giornata volge al termine e dopo il ricco pranzo non avevo molta fame, quindi ho preso un bel gelato allo zafferano con i soliti “spaghetti” e poi mi fermo a bere tè.
A pranzo ho preso il Tachin, il piatto “degli scarti” con due basi di riso raffermo e croccante con in mezzo carne e semi agrodolci.. molto saporito e particolare.



Dopo pranzo, verso le 3.30 vado a vedere il santuario Aramgah e shah Cheragh dato che c’è meno gente della mattina; molti sono tornati a casa e i vari stand stanno per essere smontati e la situazione diventa piacevole.

Approfitto della gentilissima guida che parla inglese e con lui vedo il grande spazio con intorno i due mausolei e le altre costruzioni che ora sono luoghi di preghiera; il mausoleo principale è affascinante con tutto quel marmo verde, le pareti scintillanti dagli specchi e la bella cupola che svetta.. e anche quello del fratello lì vicino non è da meno.
Io purtroppo, non essendo mussulmano, non posso entrare ma riesco a curiosare attraverso le finestre o dalla porta dorata che svetta all’ingresso.

Qui non si possono neanche fare foto, ma la visita unita alle spiegazioni della guida è stata molto interessante.

Per il resto cazzeggio in giro vicino alla fortezza dove due differenti persone provano a scroccarmi soldi proponendomi l’ingresso nella famosa Madrasa (secondo loro sempre chiusa ma avendo un amico all’interno potevo entrare) fino a quando il buio non mi convince a tornare in hotel.

Ho l’impressione che con gli anni queste situazioni peggioreranno.. quando la curiosità verso i turisti cesserà, rimarranno solo loro.. purtroppo.