domenica 24 febbraio 2013

La mia Cina - parte 9

26 ottobre Guilin – crociera sul fiume Li e Yangshuo

L’arrivo a Guilin ci ha totalmente spiazzato; quando ormai pensavamo di aver capito alcune cose sulla Cina attuale, arriviamo qui e troviamo un ambiente totalmente differente da quello incontrato finora.
Premesso che lo Guangxi è forse una delle zone più visitate del paese, qui troviamo una città in cui l’offerta alberghiera è varia e notevole, le agenzie turistiche sorgono come funghi e le zone sono prese d’assalto dai tanti turisti cinesi da parecchi anni.
L’arrivo è puntuale alle 21.30 e già in aeroporto capiamo che c’è qualcosa di diverso dal solito.
Al posto dei moderni e giganteschi aeroporti incontrati finora, questo qua è piccolino e anche abbastanza “vissuto”.. poi altra cosa strana, al ritiro bagaglio per poter prendere la propria valigia bisogna mostrare il ticket del check-in.. infatti Guilin ha la fama di essere la Napoli della Cina, dove borseggiatori e ladruncoli operano di gran carriera.
Per fortuna noi non veniamo accolti da qualche ladro ma da Kakà.. l’ex giocatore del Milan infatti spadroneggia sui cartelloni pubblicitari, peccato che al posto del classico RingoBoys abbiano fatto un photoshop e messo una marca di caramelle cinesi.. grandissimi.. copiano pure le pubblicità!

Comunque ritirati i nostri bagagli prendiamo il taxi che ci porterà al nostro ostello; il viaggio durerà una mezz’oretta circa e per gran parte della strada percorreremo un vialone a 2 corsie.
Osservando fuori dal finestrino vediamo il continuo alternarsi di grandi alberghi, palazzi e ponti con luci fosforescenti e pagode illuminate a giorno.

Per far rendere l’idea del ritmo tenuto finora e di come ormai eravamo “persi” nel viaggio è significativa la scena accaduta durante il Check-in in ostello.
Quando la ragazza ci chiede da quale città proviamo.. io mi giro verso Teri e con sguardo dubbioso gli chiedo.. ”ma da dov’è che arriviamo??”.. in quel momento non mi ricordavo neanche che 3 ore prima eravamo a Chengdu. È bello perdersi viaggiando!
Comunque, stanchi morti andiamo a dormire, non prima di aver prenotato il tour per domani.. crociera sul fiume Li e Yangshuo.

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Sveglia alle 7, però ci siamo svegliati belli riposati e pronti per il nostro giro!
Così scendiamo per far colazione, la ordiniamo alla bella cameriera, ma la lentezza nel preparare un cappuccino ce lo fa quasi perdere visto che quando ce lo portano arriva anche il ragazzo del tour.
A differenza di quanto fatto finora al posto di muoverci con mezzi locali e autogestiti abbiamo deciso di appoggiarci al tour dell’ostello; quando saliamo sul bus, per poter raggiungere il luogo dove ci imbarcheremo per la crociera, essendo il viaggio con guida in inglese, oltre a noi ci son altri turisti occidentali.. qualche coppia, dei ragazzi che girano da soli, un paio di amici.. in totale non siamo neanche una decina.. bene così.
Durante il tragitto la guida cerca di far passare il tempo con giochini da villaggio turistico.. ovviamente il migliore è Teri, che li vince praticamente tutti.
La giornata è un poco nuvolosa, ma tende a schiarirsi.. più che altro ci son temperature finora mai provate, siamo sui 25/30° ed è solo mattina.
Arrivati al molo, ci imbarchiamo sul traghetto che ci porterà fino a Yangshuo. Due piani con tavoli dove sedersi a mangiare e il terrazzo superiore totalmente aperto in modo da gustarsi il panorama che la crociera offre.
Prima di salire vengo subito preso di mira dai traghettatori rivali, infatti mi spruzzano un getto d’acqua sui piedi facendo morire dal ridere Teri; ma la vera minaccia ci aspetta appena entrati nel nostro traghetto... quando mettiamo piedi sulla barca veniamo subito portati al tavolo e la cameriera quasi ci minaccia di prendere qualcosa da mangiare.. facciamo per alzarci ma lei ci intima di stare seduti e quasi ci lancia il menu.. e che cavolo, abbiamo già fatto colazione! Solo quando nessuno ordina lei se ne va urlandoci qualcosa in cinese e possiamo finalmente salire sul terrazzo…

A minaccia sventata ci piazziamo in cima e ci godiamo la crociera. il tragitto durerà circa 4 ore, il ritmo è lento e ci consente di goderci in pieno dei panorami che questa zona offre.
In particolare è il susseguirsi di collinette e spuntoni rocciosi che sembrano esplodere dal terreno e con intorno nulla.
Questi spuntoni hanno tutte delle forme particolari che rendono interessante cercare di capire a cosa potrebbero assomigliare o semplicemente osservarle incuriositi; sembrano veramente buttati lì a caso, perché è tutta pianura e poi ci sono queste rocce che salgono con intorno tutta la vegetazione.
Tra l’altro una particolare visuale è anche rappresentata sulle banconote, tanto che è obbligatorio fare la classica foto con il soldo in mano e dietro il panorama reale.

Oltre a questo si osservano anche alcuni villaggi poco abitati con bambini che giocano nell’acqua e i venditori di frutta e pesci che si avvinano ai traghetti con le loro minizattere in bamboo.




























Nella quattro ore di crociera abbiamo anche il tempo di inquadrare i vari personaggi presenti.. c’è il gruppo di signore italiane, il latin lover belga over 60 con il Panama in testa, la tedesca che fa 3 ore e 50 di filmato con la cinepresa da mostrare a casa al suo ritorno, l’inglese senza cappello che dopo 15 minuti era già rosso dal sole… insomma dei bei personaggi.
E poi c’è lei… la ragazza che era da sola di fronte a noi mentre aspettavamo l’aereo a Chengdu; il caso ha voluto che oltre al nostro stesso volo prendesse anche la stessa barca.
E’ tampinata da un cinese che è nel suo stesso gruppo di tour, lui gli fa da accompagnatore ma si vede da lontano che lei non ci sta..
Così quando il cinese scende un attimo, io mi avvicino e con la scusa di offrirmi di farle una foto provo ad attaccare bottone.. quando ormai già mi vedo abbracciato a lei per il resto della crociera, ritorno sulla terra e, visto che lei non parla inglese e non c’è modo di comunicare, dovrò accontentarmi di godere di questi paesaggi con Teri…

Incredibile invece è come la gente sparisca appena si apre il buffet del pranzo… la terrazza panoramica si svuota di colpo e tutti si affollano per andare a mangiare; eppure stiamo arrivando al punto più bello della crociera! Sta di fatto che facciamo mezz’oretta ad essere solo in 4.. con il sole che splende e il silenzio più assoluto.. bellissimo.
Quando arriviamo a Yangshuo troviamo un luogo molto turistico; in origine era un paesino di pescatori molto caratteristico, ma con l’arrivo delle crociere le vie vicino al porto si son trasformate in bazar di cianfrusaglie e souvenir vari.

Peccato perché il luogo è veramente carino e sarebbe stato bello poter passeggiare qui senza essere attorniati da venditori ambulanti ed insegne occidentali tipo KFC o MC DONALD.
Così dopo mezz’oretta proseguiamo il tour che ci porterà all’interno in un villaggio di campagna… ma prima accade una cosa che mi abbatte moralmente, il ragazzo che ci guida, per farsi seguire, alza una bandierina che tiene sollevata… noooo. Mancava solo il microfono ed eravamo finiti.
Per fortuna il villaggio è molto carino e direi che ne è valsa la pensa..
Ci sono una serie di vecchie case ed intorno alcune nuove costruzioni con elettricità e acqua corrente.
All’inizio ci portano in una vecchia abitazione di campagna dove all’interno c’è una signora… ci vogliono far vedere come si “vive” vicino ai campi ma sicuramente è come si “viveva” e scommetto che la sciura sta qui solo quando vengono i turisti.
Comunque, quando arriviamo sulla riva del fiumiciattolo abbiamo il tempo di guardarci bene intorno.
La vegetazione, le piante di riso, gli animali al pascolo fanno da contorno alla vita del luogo… c’è la giovane coppia di sposi, con lui che indossa delle ciabatte bianche che davanti son fatte come scarpe eleganti da cerimonia, i contadini che viaggiano sulle zattere di bamboo, padri con bambini che sfrecciano su moto alzando polveroni assurdi, vecchie signore con la gobba che portano i segni del faticoso lavoro dei campi di riso.
Anche noi non possiamo rifiutare un giro sulla barchetta di bamboo e qui la pace e la tranquillità la fanno da padrone… e pensare che al posto di Teri potevo essere con la tipa della crociera.. mannaggia a me!













Anche qui c’è lo scontro moderno-antico; scontro direi onnipresente ora in Cina.. in questo posto che rappresenta la campagna e la vita contadina, ci sono tante giovani coppie che fanno il book fotografico per il loro matrimonio e lì vicino vengono subito stampate le foto digitali con nuovissime stampanti… Questa è la Cina!
Torniamo a Guilin in bus quando ormai si sta facendo buio, lungo la strada vediamo anche qui nuovi palazzoni in costruzione.. del resto se tutto il paese sta facendo questi “progressi”, perché dovrebbe essere da meno la sua zona più turistica?

Ora andiamo a vedere come si evolve la serata di Guilin…

***
A cena usciamo tardi e dal nostro ostello scendiamo a piedi verso il centro città.
Finiamo subito in una stradina laterale che ci porterà nel vialone principale e veniamo subito accolti da una serie di profumi di cibo e bevande che si mescolano ad altri odori poco gradevoli.
Cercando un ristorante consigliato dalla Lonely abbiamo la possibilità di osservare quello che ci circonda.. qui è molto più bazar che nelle altre città, ci son tanti ambulanti che vendono per strada di fronte alle vetrine dei negozi.. ti propongono di tutto, dagli accessori per cellulari alle calze da donna.. E’ praticamente un mercato improvvisato che si presenta ogni sera.
Finiamo in un ristorante a caso attratti dal menu in fotografia presente all’esterno e diciamo subito che è stata una belle peggiori cene fatte in Cina.

A parte che il locale sembra uscito direttamente dagli anni 80, con le pareti di plastica color rosa acceso e luci forti ma è soprattutto il cibo che è immangiabile..
La carne ordinata è dura come il sasso e totalmente insapore e per questo ci strafoghiamo di riso e verdure.
Tra l’altro, quando entriamo, le cameriere son sedute tutte intorno ad un tavolo, qualcuna mangia, qualcun’altra è al telefono, un paio guardano la tv… a noi e agli altri clienti proprio non ci considerano.. stanno lì a farsi i fatti loro mentre noi aspettavamo di ordinare.. mah…

Finito di mangiare torniamo sul vialone principale e si vede proprio che è una città turistica, le strade son piene di gente e sembrano quelle da passeggiata in riva al mare… con stand pubblicitari e mercatini per turisti.
Qui poi, per la prima volta, veniamo fermati per strada da gente che ci propone di fare massaggi… ovviamente partendo da quello standard fino ad arrivare a quelli più hot.
Ovviamente noi ci rifiutiamo, è venerdì sera e proviamo ad andare in un locale universitario consigliato sempre dalla guida.
Prendiamo il taxi e in 10 minuti siamo in una zona della città a noi sconosciuta; ci sono tutti i marciapiedi pieni di tavolini e griglie.. spiedini di carne e pesce, verdure, noodles.. tutto cucinato all’aperto e mangiato sul momento.
Peccato che è un ambiente chiuso, siamo guardati come degli alieni e comunque son tutti seduti in compagnia; proviamo a cercare il locale consigliato ma alla fine si tratta di una semplice sala biliardo.. niente di interessante.
La serata inizia a prendere una piega storta… e quindi decidiamo di tornare in centro.. vediamo le belle pagode sul laghetto che illuminate rendono parecchio e poi proviamo ad andare in una disco.

Forse è il luogo più tamarro visto finora.. musica pesante, tutti ragazzini e la solita impostazione a tavolini senza pista da ballo.
Quando arriva a cantare un rapper ciccione capiamo che stavolta la fortuna ci ha girato le spalle ed abbandoniamo il locale… uscendo notiamo che molti gruppi salgono al piano di sopra e così andiamo anche noi a dare una sbirciata.
Praticamente ci sono delle sale con dentro la playstation o altre cose dove la gente va a giocare per staccare dalla musica della disco… cose dell’altro mondo!

Per chiudere la serata facciamo un ultimo tentativo nel locale più famoso di Guilin, peccato che quando facciamo per entrare la bella ragazza all’ingresso ci spiega come funziona.. è una delle famose sale karaoke presenti in Cina… sinceramente, visto com’è stonato Teri, di sentirlo cantare non ho proprio voglia e così verso l’1 torniamo al nostro ostello delusi e pensando che la maledizione di Chengdu ha colpito!


27 ottobre Guilin – risaie a Longsheng

Ore 19.00
Siamo in ostello e siamo appena rientrati dal tour alle risaie di Longsheng.

Infatti, dopo la crociera, oggi abbiamo optato per un altro grande classico per chi viene in questa zona.. la camminata attraverso le famose colline di risaie locali; del resto siamo in Cina e non potevamo perderci qualcosa collegato al riso!

Devo dire che la mattinata non è iniziata molto bene; ieri sera quando abbiamo organizzato la visita, visto l’assenza di mezzi locali diretti, abbiamo prenotato il tour/transfert con l’ostello.
Però, prima di confermare la nostra presenza, mi ero ben assicurato che avremmo potuto camminare nella parte meno turistica (quella alta intorno al villaggio di Dazai) evitando la parte bassa tra il villaggio di Ping’an e Huanglo Yao.
Bè stamattina alle 7, al momento di partire, quando la nostra guida ci comunica che invece staremo proprio in quest’ultima parte non vi dico il nervoso e penso che la mia faccia parlasse da sola, tanto che quando ho chiesto chiarimenti in ostello lamentandomi delle errate informazioni hanno cercato di scusarsi in tutti modi offrendoci anche la colazione.
Vabbè, ormai eravamo svegli e domani abbiamo già l’aereo per Shanghai.. quindi anche se un po’ incazzati saliamo sullo scrancio automezzo da 8 persone verso la nostra meta.

Il viaggio, che dura un paio di orette, le passiamo parlando un po’ con i nostri compagni d’avventura.. in particolare con la coppia olandese vicino a noi.
Guardando dal finestrino osserviamo la campagna interrotta solamente dai lavori stradali.. infatti tutta la strada è in costruzione, dallo sterrato stanno lavorando ininterrottamente per asfaltare il tutto.
Ovviamente le buche non si contano e lo sballottamento è continuo.. mi viene in mente allora il tour che avremmo dovuto fare a Tagong.. un viaggio di 6-7 ore tutto così non penso che l’avremmo retto.
Osservare i lavori poi è molto interessante, è tutto fatto a mani nude, senza protezioni per gli operai né mascherine per la polvere.
La prima sosta è un villaggio dove assisteremo a uno spettacolo artistico… qui la mia incazzatura raggiunge il limite massimo, vedere delle donne vestite in abiti “tipici” che cantano e ballano muovendo i loro lunghi capelli non è il massimo della mia aspirazione.
Però almeno moriamo dal ridere a vedere i gruppi di Cinesi come partecipano entusiasti e felici a questa messinscena fatta ad uso e consumo per i turisti.


In se il villaggio ci da degli spunti interessanti.. le galline che girano indisturbate per le stradine, case costruite sull’argine del fiume, impalcature fatte di bamboo, ponti di legno, moto simili alle vecchie Guzzi ovunque.. e poi il pranzo nella locanda è stato veramente ottimo e vario (riso, ravioli, verdure, bamboo, maiale).
Finalmente all’una di pomeriggio arriviamo allo scopo della nostra giornata… la camminata in mezzo alle risaie panoramiche.

Giriamo da soli per almeno due ore facendo continui saliscendi in modo da poter gustare in pieno dello vista dall’alto.
La prima parte, nei dintorni del villaggio, è abbastanza turistica e con le casette dei venditori ambulanti che quasi coprono il panorama; però salendo verso l’alto e camminando nei sentieri più nascosti riusciamo a godere dello spettacolo scenografico che offrono queste colline piene di risaie.
Sembra veramente di essere in un antico film con le mondine che tagliano a mano i campi mettendo il raccolto nei gerli di legno.
Man mano che poi ci siamo allontanati dalla zona turistica le cose che si offrono ai nostri occhi son sempre più interessanti, reali e gli scorci panoramici si sprecano.
Ci sono i campi con ancora l’acqua dentro, quelli mezzi tagliati e quelli con il raccolto sistemato e pronto ad essere portato a valle.
Nella camminata due scene simpatiche accadono.. mentre facciamo una foto a due mondine, una delle due ci fa “money money”..(ovviamente non gli abbiamo dato niente) e poi quando scendiamo verso il villaggio ed incrociamo una vecchia che ha nel gerlo una bottiglia di coca-cola.. si può dire che in quell’attimo l’occidente ha incontrato l’oriente.

















Dopo queste due ore siamo soddisfatti, alla fine il tour non è stato così male.. e glielo confermo anche alla giovane nostra guida che continuava a preoccuparsi per il misunderstanding avuto con l’ostello.
Il rientro verso Guilin è un momento un po’ di riflessione.. mentre nell’Ipod passa Liberi Liberi di Vasco Rossi ho una bella sensazione.. attimi come questi son da gustarli e viverli.
Dal finestrino osservo con più attenzione la vita dei paesini.. le strade son piene di venditori ambulanti che vendono frutta o verdura, la gente si ferma, pesa con le vecchie bilance a mano, compra e poi riparte; superiamo anche carretti e moto stracarichi di roba mentre continuiamo a saltare per i buchi presenti nella strada.
Ogni tanto poi si incrocia un campetto di basket con dei ragazzini che giocano, l’effetto Yao Ming (il famoso cestista che ha giocato in NBA) si fa sentire.

Tornati in ostello, decidiamo di riposarci per un po’.. è sabato sera, speriamo di trovare il posto giusto dove passare la serata e poi domani notte arriveremo a Shanghai.. l’ultima meta del nostro giro.