sabato 22 aprile 2017

Marzo 2017 - Mosca e l'Anello d'oro - 3a parte

7° giorno

E’ giorno di festa nazionale in Russia ed alle 7 di mattina la città non si è ancora svegliata; in giro pochissima gente, giusto qualche ragazzo che in ritardo va a recuperare dei fiori da portare alla propria compagna e qualche venditore ambulante.

Facciamo colazione e poi lentamente iniziamo a scoprire la città… l’ampia piazza centrale con la torre dei pompieri, i negozi sotto i portici, qualche statua a ricordare chissà quale personaggio storico locale.

Attraversando la cittadina nella sua parte storica, con case in legno ancora oggi abitate, arriviamo fino al ponte sul fiume Kostroma dal quale vediamo il monastero Ipat'evskii, uno dei più belli della zona e soprattutto luogo dove i Romanov appresero la notizia della nomina del primo zar della loro dinastia.
Per raggiungere il complesso religioso camminiamo in mezzo al fiume ghiacciato circondati da pescatori ed arriviamo all’ingresso.
Durante la visita incroceremo pochissima gente, giusto qualche persona dentro la bellissima cattedrale e nelle stanze adibite a museo con icone in legno con i simboli d’oro ed alcune stufe del 1800 in porcellana dipinta.
Tornando verso il centro questa volta passiamo sopra il ponte e da qui le sue cupole verdi e oro del monastero spiccano tra il bianco dei prati innevati ed il ghiaccio dei Kostroma e Volga.

Pranzo veloce e lunga camminata verso stazione degli autobus (messa molto in periferia) e viaggio per Yaroslavl, ultima meta del mio giro nell’anello d’oro.

Arriviamo che è già buio, tempo di sistemarsi ed usciamo a mangiare qualcosa nella via pedonale che è frequentata da qualche giovane ma poca roba essendo mercoledì.
Hamburger, Craft Beer e partita del Barcellona.. giusto prima di tornare in hotel e chiudere una bella ma intensa giornata.

8° giorni

Mi sveglio con tutta calma ed ho modo di girare la città senza fretta.
Passeggio per le vie centrali sotto un bel sole e per la prima volta posso dire che fa anche abbastanza “caldo”; i punti più interessanti della città sono la chiesa del profeta Elia con le classiche cupole verdi (dove purtroppo non è possibile visitare l’interno) che guarda in faccia il palazzo municipale in puro stile sovietico e soprattutto il lungo Volga.

A differenza di Kostrova, qui il fiume non è ghiacciato, vedi solo dei gran pezzi di ghiaccio nuotare e scivolare nelle acque, un po’ come tanti piccoli pezzi di un iceberg.
Il lungofiume è di circa un paio di km e verso la fine, dove il Volga si collega con il Kotorosl, si apre in un piazzare che immagino d’estate sia affollatissimo di gente.
Ora c’è qualche coraggioso che fa running sulla pista ghiacciata e un operaio che inizia a sistemare i cartelli sostituendo quelli invernali da quelli primaverili.
Dalla sua estremità vedo come l’affluente, ancora ghiacciato, consenta ai pescatori di fare una delle ultime giornate così e la bella chiesa che dall’alto della collina sembra dominare i corsi d’acqua.

Il centro città è abbastanza trafficato, la porta cittadina apre alla via pedonale dove si trovano qualche negozio di souvenir, un orso (simbolo cittadino), dei ristoranti e negozi di vestiti “italiani” di dubbia provenienza.
Sarà per la stanchezza o per evitare di prendere in testa la neve che sciogliendosi cade dai tetti, che vengo attratto dalle canzoni di Pupo e i Ricchi e Poveri per mangiare una pizza decente in un ristorante anche molto ben frequentato.


Alle 2 prendo il treno che in 3 ore mi riporterà in una Mosca totalmente primaverile.
A Mosca, Sarà l’unica serata che passerò da solo ma alla fine, pur girando un po’ di posti, non troverò mai l’alchimia giusta.
Della nottata mi ricorderò una cena al ristorante georgiano-armeno dove mangio uno degli agnelli più saporiti mai provati e un cocktail in un locale sotterraneo molto bello ma purtroppo poco frequentato (ci sono giusto un paio di ragazze e un gruppo di 3 italiani)

La stanchezza mi porterà a lasciare molto presto anche la discoteca Propaganda, che 9 anni fa aveva regalato tante soddisfazioni, ma che oggi è più che altro frequentata da ragazzini.

9° giorno

Venerdì, esco dall’hotel ed anche oggi c’è il sole.. il tempo giusto per passare 2 ore a girare tra le più belle fermate della metropolitana di Mosca.
Passo per Komsomolskaya, Novoslobodskaya, Belorusskaya, Kievskaya, ploshchad revolution e Biblioteka Imeni Lenina e tra mosaici sovietici, lampadari, statue, vetri colorati e pareti che sembrano quelle dei palazzi nobiliari rimango impressionato della bellezza di questi posti sotto terra.

Risalendo torno in Piazza Rossa che, con il sole, è tutta un’altra cosa con i colori più accessi e le cupole che riflettono.

Il resto della giornata lo passo camminando parecchio, percorrendo la strada pedonale vecchia Arbat (abbastanza insignificante con catene tipo hard rock cafè, negozi di souvenir cinesi e “artisti” di strada che cercano di scroccare qualche soldo ai turisti), il ministero degli affari esteri collocato presso uno dei 7 palazzi a torta staliniani, il lungo Moscova con la Casa Bianca russa e il vecchio hotel Ukraina, ora Radisson hotel, con dietro i moderni palazzi della Moscow City.


Dopo tanti km, cazzeggio nel centro commerciale presso la fermata della metro Kievskaya prima di rientrare vicino al mio hotel ed a cena andiamo in un locale con musica rock frequentato da giovani e da non giovani; ina bella serata nella mosca underground


10° giorno

E’ l’ultimo giorno completo a Mosca e in Russia.. come sempre si crea quella leggera malinconia, un misto tra contentezza di tornare a casa, soddisfazione per i bei posti visti e per le esperienze vissute ma anche un po’ di tristezza nel lasciare questi luoghi nuovi per tornare alla routine quotidiana.

Ormai a Mosca ho visto quasi tutto quello che volevo visitare, così mi sveglio tardi, colazione e poi passeggiata presso il Vdnkh, il centro espositivo risalente al periodo sovietico.
Essendo un sabato primaverile con un bel sole il luogo è molto frequentato da famiglie, ragazzi che passeggiano, coppie.. insomma è un modo per evadere dalla propria casa e gustarsi la bella giornata.
In generale l’esposizione assomiglia molto ad un Expo con i vari padiglioni che rappresentavano le varie nazioni presenti nell’Urss e fa un po’ strano vederne alcune così distanti ed a volte in conflitto con la Russia moderna.
Tra il monumento all’esterno del museo dei cosmonauti, l’Arco d’ingresso, padiglioni riqualificati in musei per bambini/acquario/stand temporanei, la pista di pattinaggio vicino alle bella fontana e la ricostruzione del razzo spaziale, il tempo va veloce e la giornata volte al termine.


Come ultima serata mi concedo una chicca a cui tenevo molto, assistere a Onegin, un’opera drammatica che da qualche anno viene presentata anche come balletto all’interno del teatro Bolshoi; oltre allo spettacolo (che mi è piaciuto molto, con orchestra vera, la coordinazione dei ballerini, il maestro, l’alzare la tipa sulle spalle.. cose che da profano ho trovato particolari e che mi hanno entusiasmato) è proprio l’entrare nel teatro che mi ha colpito… con la sua eleganza, la sua storia e anche un po’ di sfarzo.

La cena al ristorante georgiano e l’ultima passeggiata notturna mi congedano da questa città.
L’indomani dovrò tirare fino a mezzogiorno per prendere il taxi ed andare in aeroporto, sarà una lunga e abbastanza noiosa giornata, tra lo scalo a Vienna e l’aeroporto di Domodedovo è più piccolo di Orio al Serio.
Ma almeno queste ore di viaggio mi consentiranno di incastrare nella mia mente tutti posti visitati ed, alla fine, posso ritenermi più che soddisfatto di questi 10 giorni.


Riepilogo città Anello d’oro

Vladimir
Ho passato poche ore, mi ha dato un’idea e mi anticipato quello che avrei trovato nelle altre città; non ha picchi di bellezza, 2 belle chiese, la porta d’ingresso della città, il parco innevato. Una piacevole sosta di poche ore

Suzdal
Sicuramente la più bella, un villaggio con tante chiese, monasteri, il bel Cremlino.
Cittadina quasi romantica, con case in legno e soprattutto i fiumi e la campagna che la caratterizzano.
Anche la vita è quella di un villaggio (lenta, orari apertura, ristoranti e mercati) e con la neve e il ghiaccio è stata quasi fiabesca

Kostroma
La città con la piazza più ampia e più bella, con i portici ed i suoi negozi.
La vista del monastero in mezzo ai due fiumi ghiacciati con i pescatori e la camminata sul ghiaccio è stata sicuramente la più scenografica di questi 10 giorni.
E tra l’altro forse il posto, fuori Mosca, con le ragazze più belle.

Yaroslavl
Più città ma non per questo meno bella, anche qui i fiumi e lunga passeggiata costeggiando il Volga hanno dato il tocco magico.
Forte la contrapposizione della chiesa più famosa con di fronte il municipio in stile sovietico