giovedì 16 dicembre 2010

“Cosa avete combinato a Sharm?”

A distanza di un mese, con una temperatura di quasi -3 gradi all’esterno…. Rispondo alla domanda che un po’ tutti mi hanno fatto..

“Cosa avete combinato a Sharm?”


Oltre alle solite cose che si fanno in una settimana del genere….. gran relax, sole, piscina, mare, un po’ di snorkeling, mangiare (male) al buffet internazionale… ecco le prime verità su Sharm.


- Il ritardo
Ebbene si, con il volo d’andata è stato battuto il record di ritardo, 9 ore!... il tutto con un signore che veste i panni del capo comitiva e fa un bel casino; prima cercando di chiamare qualcuno utilizzando il telefono fisso dell’imbarco, poi portando a tutti i moduli per il risarcimento danni.

- Gli italiani presenti
anche se non ci piace socializzare e far gruppetto con altri italiani, quelli che si incontrano fanno sempre pisciare dal ridere.
I migliori sono Alvaro e amico, liguri che si atteggiano da latin lover che ovviamente si agganciano alle prime due italiane che beccano (ipsid Cuba…)
Al ritorno scopriamo che son arrivati il giorno dopo (spendendo altri 200 euro) perché hanno perso l’aereo d’andata perché avevano sbagliato giorno.. pensavano fosse il giorno seguente..
E poi ci sono i due zarri romani del Pacha, che regalano la perla della settimana… alla domanda di com’era il Dolce Vita.. ci rispondono… “bello, non come il pacha, c’era gente de classe”

- L’Hard Rock Cafè
Premetto che Naama bay è peggio di Viale Ceccarini a Riccione in pieno agosto… e che è tutto finto e occidentalizzato (tra Starbucks, Pizza Hut, Mc Donald’s..ect).
All’Hard Rock siamo andati per 3 serate… il lunedì, il martedì e sabato sera.
Il posto è piccolino e non è granchè, anche perché dall’1 partono con la musica disco e dalle 2 si riempe di egiziani in cerca di prede.
All’Hard Rock non è successo molto, a parte:
io che offro lo sgabello del Vale a due tipe quasi 50inni americane con le tette rifatte; qualche tipa incrociata in pista (la maggior parte erano un po’ sburze); egiziani con russe; due sburzone del nostro hotel che ubriachissime in pista simulavano un pomp**o e una tirava fuori una tetta; preso da una crisi mistica parlando al Vale inizio a parlare come i venditori egiziani.. dicendogli “Ei, Amico”

- I Russi

Ce ne sono parecchi, sia in giro che nel nostro Hotel.
Però, per me, ha ragione Dario che diceva che ormai è un posto per coppie e vecchi…i giovani generalmente vanno da un'altra parte.
Invece tante mamme da sole con bocia.
Comunque ormai comandano loro, gli egiziani parlano più facilmente il russo (lo sanno quasi tutti) che l’italiano, e anche per Naama trovi tutte scritte in cirillico.
A me personalmente non infastidiscono, a parte un ubriacone che si è seduto al nostro tavolo e parlandoci in russo pretendeva capissimo… per poi chiudere con “no problema”… e sputare per terra la vodka; non l’abbiamo mai visto sobrio.
Sulle Russe non commento, chi mi conosce sa il mio pensiero.



- La serata più divertente
come spesso capita.. le serate sulla carta più tranquille son quelle che si trasformano nelle più pazze.

Il mercole sera inizialmente doveva essere la serata di riposo, quella da passare in hotel per poi svegliarsi riposati la mattina dopo.
Complice anche il braccialetto con all inclusive per alcolici.. ci mettiamo al bancone del bar a guardare l'animazione… e bevucchiamo un po’ di birra alternata a vodka orange juice.
Si inizia con le animatrici, che vengono come da loro lavoro a parlarci delle attività, chiederci come ci chiamiamo (io per farmi capire dico.. like Claude Van Damme), dove siamo, solite cose…. prima la più loquace, un'inglese, e poi le georgiane (che ripeto niente male..) .. spingono il vale a candidarsi a Mr. Villaggio al concorso del giorno dopo.
Poi la vicina di bancone, un australiana bianchissima.. che, con l'amica, passa tutta la giornata in piscina a bere come un'alcolizzata.
Probabilmente già fuori, ci saluta e si mette a parlare a vanvera… quando ci dice che preferisce l'inghilterra all'australia e che gli italiani non gli piacciono… la lasciamo al suo destino.. (quindi a sc.opare con un tipo arrivato da solo)
Nel finale due russe, niente di che a dir la verità, che dal bancone ci ammiccano e poi vengono a sedersi di fianco a noi.
Iniziano a parlarci, ovviamente in russo… visto che di inglese non capiscono una lettera.. il bello è che quando proviamo a chiedergli qualcosa in inglese ridono e continuano a dire si con la testa…io le tento tutte, tiro fuori anche Toto Cotugno.. bho ad una le faccio gli auguri per i compleanno di domani e quasi si spaventa pensando che le saltavo addosso.
Infine quando me ne vado a pisciare (nel prato.. perché nn trovato il bagno… ) torno che se ne sono andate..
Valle a capire.. cmq nei giorni seguenti continueranno a salutarci ed ammiccare.
Carichi, proviamo ad andare nel locale dove secondo i taxisti era pieno di "Drunk russian girl"…. ci entriamo dopo aver contrattato l'ingresso con un biglietto 2x1… dentro ci sarà ben poco… più che altro "Drunk Russian men"

- Pacha

Quella che doveva essere la migliore serata della vacanza, si è rilevata un vero bluff.
Quasi convinti dalle animatrici inglesi e georgiane (una bella scoperta queste ultime), optiamo per la gran serata del giovedì al Pacha.
Biglietti comprati dai bagarini fuori (siamo italiani e quindi i più furbi o no), dentro.. location non male, però musica house pesante e gente non il massimo.
Tanti italiani/e, qualche russo/a, ma soprattutto egiziani.. veramente tanti.
Chiudiamo una serata anonima mangiando da Pizza Hut.

- Le sfide a calcio
Tra i momenti più divertenti le sfide a calcio.. che ridere.
Io in versione Nesta e il Vale in versione pippo Inzaghi, abbiamo insegnato un po’ di calcio ai vari russi, polacchi, arabi presenti.
I russi in particolare tecnicamente scarsissimi, anche se si buttavano con foga su ogni pallone.
Il migliore Mr. Beer, un russo che indossava sempre la stessa maglia con la scritta Mr.Beer.

- Le inculate
Nonostante la nostra esperienza abbiamo preso due belle inculate.
La prima, appena arrivati.. non si sa neanche come ci facciamo trascinare dai soliti venditori ambulanti all’interno di un negozio.
Ne usciamo con la classica botticina di profumo.. con il venditore quasi incazzato perché avevamo comprato poca roba.
La seconda, prima di partire, in aeroporto.. sentivamo l’esigenza di mangiare qualcosa di commestibile.. panino e tè freddo da Sbarro a 10 euro.



Conclusione
Ci siamo divertiti, ci siamo rilassati a 30 gradi in novembre… ci voleva una settimana così

mercoledì 1 dicembre 2010

48 ore di fuoco a Sofia - parola d'ordine "Osare" part. 2

Verso le 7 iniziamo a prepararci per la serata, così che per le 8 ben vestiti e carichi scendiamo per andare a mangiare.

Saliamo al volo su un taxi e andiamo verso il ristorante Pri Yafata, il taxista in un secondo si sveglia, da tranquillo inizia a parlarci a manetta… e la sua frase fissa sarà “No problema”
Subito si lamenta che siamo in 6 in auto, ma quando gli chiediamo se preferisce farci scendere ci risponde per la prima volta “No problema”.
Poi, quando per poco non tira sotto delle persone che stanno attraversando in pieno centro, si gira ancora verso di noi con un “No problema”
Infine passando nelle vie laterali a senso unico che ci portano al ristorante, ci tranquillizza ovviamente dicendoci “no way, no problema”.
Scesi al ristorante ci saluta con caloroso “Ciao Paolo Rossi”


All’inizio il posto ci sembra un po’ da turisti (all’ingresso c’è il guardaroba e la banda musicale che andrà in giro per i tavoli a suonare) ma la gente seduta ai tavoli sembra quasi tutta bulgara.
L’interno però è bello, con alle pareti foto d’altri tempi e in giro alcuni utensili non più usati, poi al piano superiore c’è una griglia centrale dove il cuoco sta già cucinando degli spiedini.. l’ambiente sembra molto famigliare.

Per mangiare ci facciamo consigliare dal cameriere e quindi gran piattone di insalatona alla bulgara (molto simile alla greca, con feta e verdure locali) e poi grigliatona di carne, tutto innaffiato da ottimo Mavrud, il vino locale.
Mentre mangiamo non possiamo non venire distratti dalle presenze femminili
In primis la vicina di tavolo, che ha due bombe della madonna, e poi da una serie di ragazze che continuano a fare avanti indietro dai loro tavoli delle sale accanto.
L’unico che non si fa distrarre è Mel che invece si innervosisce quando la band di musica folk bulgara viene proprio accanto a lui ad improvvisare un pezzo.
Intanto Giorgiao ci regala di nuovo la versione del canarino ciccione che ci aveva già fatto pisciare dal ridere nel pomeriggio.


Dopo il classico tris di vodka, paghiamo e, come già Riga, mi lascio ammaliare dalla cameriera che non è niente male (ed è pure simpatica) e quindi le lascio una buona mancia.
In generale abbiamo speso abbastanza (sui 25 a testa) ma mangiato benino, niente di eccezionale soprattutto la carne.

E’ abbastanza presto ma sulla Vitosha c’è un po’ di gente, la serata promette bene.
Come pre-disco stavolta proviamo a cercare il famoso Buddha Bar, ci facciamo tutta la via in cui dovrebbe essere ma niente, non lo troviamo.
Quindi chiediamo a un ragazzo che ci dice che ha chiuso da poco.
Non ci scoraggiamo e ci fiondiamo in un localino poco distante che avevano notato in quanto entravano parecchie ragazze.
Il posto si chiama “Inside”, molliamo la giacca al guardaroba alla solita signora sulla 50ina truccatissima e facciamo un giro.
Anche questo posto è piccolino e l’età media è abbastanza bassa.
Quindi ci mettiamo al bancone e iniziano i soliti giri di vodka (al costo di 1 euro a shot)… visto che siamo in 5… i giri saranno ovviamente 5
In pista le ragazzine intorno ai 18 si scatenano, una in particolare.. una sburzona della madonna con il maglione blu ballando lancia sguardi arrapati verso di noi…..sguardi che ovviamente non raccogliamo.

Passata la mezzanotte, salutiamo la signora all’ingresso e voliamo in taxi verso il Mascara club. È ora di entrare in scena.

Scendiamo dall’auto e subito davanti a noi ci sono 5 strafighe, alcune già vestite da Halloween, tutte con tacchi alti e l’abbigliamento che piace a me.
Ovviamente, al momento di entrare nel paradiso, veniamo fermati dal buttafuori che ci chiede se avevamo la prenotazione…
Mi maledico di non averci pensato la sera prima e provo a convincerlo dicendogli che avremmo preso il tavolo… ma niente, il ragazzo è inflessibile ma gentilmente mi suggerisce di passare alle 2 che non ci sarebbero stati problemi ad entrare.

Un po’ abbacchiati per la situazione, usiamo il piano b, andare al Folk Club Versai.
Anche qui all’ingresso c’è un po’ di coda, ma stavolta passiamo la selezione facilmente.
Solito guardaroba ed entriamo nel luogo che sarà il teatro di gran parte della nostra serata.

Iniziamo dal solito giro di perlustrazione, il locale è molto stiloso, pieno di specchi sulle pareti, tavoli con divanetti bianchi e neri ai lati, un bancone in posizione bassa e, salendo per una delle due rampe di scale, la pista da ballo, un altro bancone e i classici tavoli con sgabelli.
Il locale ci piace anche se è mezzo pieno, ma è ancora molto presto, quindi siamo tranquilli.
Sentiamo la ragazza dei tavoli e ci facciamo piazzare in uno di quelli con sgabelli, purtroppo quelli vicino al bancone basso sono tutti pieni quindi ci andare nella parte alta del locale.


Ovviamente partiamo con la classica bottiglia di vodka con i soliti succhi d’accompagnamento, qui è leggermente più cara (circa 60-65 euro totale… ma comunque sempre abbordabile).
Iniziamo a brindare e a ballicchiare, in particolare sempre il Vale con il solito monopasso.
Nel giro di una mezzoretta il locale si riempe anche se la posizione del nostro tavolo non è ottimale.
Siamo in forma e ovviamente scatta subito la seconda bottiglia di vodka.


Mel è sempre in prima fila nel versare la vodka nei bicchieri di tutti come se fosse acqua e nessuno si tira indietro.

Comunque iniziamo a fermare un po’ di tipe che passano, facendo un po’ di conoscenza con loro.

Ivoski è il numero uno e non ne lascia passare quasi nessuna.
La situazione però non si schioda e facciamo un giro; nella parte bassa il casino è allucinante.. gente fuorissima e tutti che ballano la disco-folk bulgara…. si fa quasi fatica passare in mezzo.

Così allora molliamo il nostro tavolo e ci fiondiamo in mezzo alla gente.

Tempo zero usando ormai le solite movenze danzerecce di Obedanze mi aggancio a una bionda veramente niente male.
Con lei si inizia un ballo vicino al bancone e da qui in poi i balli saranno sempre di più e più intimi, si parla un po’ nell’orecchio, ci si avvicina a vicenda.. la situazione è hot… tutto mentre due paparazzi ubriachi (mel e Giorgiao) non la smettono di infastidirmi, non lasciandomi campo libero e immortalando la situazione.

Dopo un po’ andiamo io e lei nella pista superiore, molto più tranquilla, e mi perdo di vista un po’ gli altri.


Tornando giù a bere e vedo Ivoski, Giorgiao e Vale sono scatenati nelle danze con alcune ragazze.

Ivoski si conferma gran limonatore, questa volta con una gran bella figa.

Intanto, lasciata la bionda al suo destino, preso dal delirio di onnipotenza mi metto a martellare una strafiga.
Mi metto al bancone con lei e si parla del più e del meno, ovviamente mi chiede come mai son a Sofia e le solite cose.
Non la vedo facile, è una un po’ da conquistare ma che comunque resta a parlare nonostante le amiche la chiamassero per ballare.
Probabilmente me la gioco quando mi chiede che cosa mi piaceva di lei… e io rispondo in modo sincero ma troppo spudorato… occhi, labbra e culo… maledetto alcool!

Preso il due di picche ritorno verso gli altri giusto in tempo per vedere Ivo preso e buttato fuori dal locale.

Il ragazzo probabilmente aveva martellato la tipa di alcuni ragazzi che davano l’idea di essere dei boss locali, che, infastiditi, hanno ordinato alla security di allontanarlo.
Mentre viene allontanato insieme a noi esce anche il barista.
Quest’ultimo, che parla l’italiano essendoci stato per un breve periodo, si scusa con noi; ma spiega che son stati costretti a farlo, anche se Ivo non aveva fatto niente di male.
E’ insistente nel farci capire che i bulgari son brava gente e che spera che al nostro ritorno, raccontando questa scena, non generalizziamo dando ai bulgari degli zingari ignoranti.
Lo tranquillizziamo, in particolare il Vale gli lascia il cell e gli dice che se torna in Italia sarà nostro ospite.. a casa di Giorgiao! (che guarda il Vale allibito)

Senza rendercene conto son già quasi le 4 e voliamo al Mascara.
Entriamo ma ormai è totalmente vuoto, quindi salutiamo la signora del guardaroba (la stessa della sera precedente) e corriamo al Park to fly.
Come la sera precedente il posto è stracolmo e la musica disco-bulgara impazza.

Mentre io e Giorigiao agganciamo subito due tipe vicino al bancone (con cui però, non combineremo nulla) Ivo viene ancora preso di mira dalla security.
Stavolta non viene allontanato ma gli dicono che deve per forza rimanere fermo vicino all’ingresso.Bho.

Alle 5 passate optiamo per tornare verso l’appartamento, ma prima ci fermiamo tutti a mangiare qualcosa al kebabbaro della sera precedente.
Stavolta opto per una pizza al prosciutto e uscendo ci rendiamo conto che la porta d’ingresso era stata frantumata…

Anche il sabato Sofia non ha tradito le aspettative, gran serata!

La mattina dobbiamo svegliarci presto, il volo è alle 11 e per fortuna abbiamo guadagnato un ora di sonno con il ritorno dell’ora legale.
Molti di noi sono ancora in botta e il taxista guardando Mel che barcolla con il trolley mi dice sorridendo “Paolo Rossi..”



Il volo è puntuale, e mentre decolliamo penso che torneremo a breve in terra bulgara.