mercoledì 30 novembre 2011

Argentina da nord a sud - 4.700 km in bus più Buenos Aires: parte 2!

3 novembre - Salta / Treno delle nuvole

E' il primo giorno a Salta, le "paure" del 1° giorno sono passete e la sveglia suonerà alle 5.45, è il giorno del treno delle nuvole!
A colazione scopro quanto sono buone le mezzelune, molto simili ai nostri cornetti ma un pò più piccole e con molto più burro, e un pò emozionato arrivo in stazione.

Dalla gente che c'è si capisce che è un pò turistico, però speriamo che ne valga la pena.
Compro una bottiglietta d'acqua, delle foglie di Coca e prendo posto... che strano fa sentire che ho preso della Coca e dirlo con nonchalance.
Come al solito non sono fortunato, non sono vicino a una figa, ma i miei compagni di viaggio saranno Juan (arzillo vecchietto di B.Aires), una giovane coppia di LaPlata, un'altra coppia e una signora che ha fissuto a Napoli.

Come tutte le bellezze naturali è dura descriverle, anzi è una cosa che sarebbe meglio non fare perchè alla fine non renderai mai l'idea di come sono.. queste meraviglie bisogna vederle da vivo, viverle!
Io posso solo dire che il viaggio è un continuo di emozioni, panorami spettacolari, di architettura e che dopo poco i miei dubbi se meritava o meno questo giro in treno sono svaniti.
Quello che mi ha colpito è il continuo cambiamento di ciò che ti circonda mentre si sale (da 1.200 mt si arriva fino a 4.200 mt).
Prima le coltivazioni di tabacco (con contadini che raccoglievano a mano!), poi la grande vallata dove ora estraggono minerali e altre pietre che poi vengono esportate, subito dopo angoli di verde con animali liberi di pascolare, rocce dalle forme assurde e dai colori vari (con il rosso fuoco colore dominante), altri grandi vallate, i primi captus, le piante piccoline che non riescono a crescere più di tanto per l'altura, il tramonto con il sole che si nasconde dietro le rocce.. mozzafiato.
E poi i ponti attraversati, le manovre a zic zac del treno (l'ingegneria dei tempi per ovviare alla mancanza di potenza e riuscire a superare pezzi di salita ripida) e la Polveriera finale.. il grande ponte su cui il treno passa ad un altezza altissima che ti sembra di essere Willy il Coyote mentre rincorre Beep Beep.

Foto varie dal treno:
















Oltre a queste meraviglie che si susseguivano una dietro l'altra, mi ha colpito vedere di abitanti di questi paesini con case improvvisate o contadini e famiglie che si fermavano a guardare il treno come se fosse la cosa più bella che ci sia.. e poi tutti che ti salutavano, ti sorridevano..
In quel momento ho pensato che veramente si può essere felici anche con poco, molto poco.

Per fortuna l'altura non l'ho subita, un pò di giramento di testa ma una succhiata di coca e via, passava tutto.. tra l'altro un sapore amarissimo!
Infine mi son trovato bene anche con la compagnia, tutta gente socevole con cui parlarvi di tutto.. dall'Italia, all'economia, al calcio e ovviamente delle ragazze..
e mi ha sorpreso l'affetto, magari finto ma comunque piacevole, i piccoli gesti.. dal mate offerto e bevuto insieme, al vecchio che mi continuava a parlare velocemente nonostante non capissi niente, alla fase finale quando ci hanno consegnato un attestato di presenza e il mio "gruppo" di vicini di posto mi ha applaudito, fatto festa, fatto foto.

La giornata poi è finita alle 11 e mezza di sera con birra e empanadas con il vecchio Juan e dei suoi amici che non eravano saliti sul treno.
Un gran bel giorno, ora vado a dormire, domani si parte alla scoperta del nord.. più sicuro di me e con una frase in testa, quella del saluti ricevuti dai compagni di questa giornata "Suerte, loco"


4 novembre - Il nord, ai confini con la Bolivia

Mi son svegliato bene, ancora prima che la sveglia suonasse, e poi ci son le mezzelune di colazione che mi aspettano.
Si parte per l'avventura.. niente cose turistiche come il treno di ieri (pur bellissimo), oggi ci si muove indipendenti insieme ai locali.
Le domande che mi suonano in testa sono..
Ce la farò?
Saprò mescolarmi con la gente del posto?
Avrò Paura?
Ogni tanto è bello avere dei dubbi e doverli affrontare.

Si parte dalla moderna stazione dei bus di Salta, tutt'altro che da 3° mondo anche se poi alla fine sarà l'unica stazione nuova.
Infatti tutte le altre saranno mezze improvvisate o comunque con lo stile che io chioamo "sudamericano".. caotiche (quella di Salvador il top del caos), piene di gente, con insegne colorate, con venditori ambulanti di ogni cosa (panini, bibite, giornali, ect) che salgono e scendono dai bus fermi che urlano per strada..


STAZIONE AUTOBUS DI SALVADOR JUJUY

Molte volte in questa giornata non ho fatto le foto che volevo, non perchè avessi paura ma non volevo offendere la gente, come s nella loro situazione ci fosse qualcosa di cui "vantarsi" o qualcosa da "mostrare" una volta a casa.. ho preferito assorbirle e cercare di ricordarle.
Da Salta finirò a Salvador de Jujuy.. due ore per un tragitto neanche troppo lungo ma i tempi qui sono eterni, mi ci dovrò abituare; intorno tanto verde, le solite piantagioni di tabacco e alcune industrie chissà quanto inquinanti.

PIANTAGIONE DI TABACCO

Il viaggio prevedere alcune soste e nel mezzo vedi paesi veramente messi male, case di mattoni e fango, strade sterrate, canali d'"acqua" e fogne a cielo aperto, auto vecchissime tutte scassate.. ma anche qui guardi i volti della gente e non leggi miseria ma voglia di andare avanti.
Un'altra cosa che mi ha colpito è la tanta immondizia a cielo aperto, poco fuori dalle cittadine, buttata lì in mezzo ai campi o a bordo strada come se a loro non importasse.

SCORCIO DI UNA CITTADINA DURANTE IL VIAGGIO

Da S. Jujuy prendo il secondo bus per arrivare a Purmamarca.. per strada i colori sono accesi, le insegne dei bar, dei meccanici, dei negozi sono tutti vivaci..
Poi c'è il colectivo che mi incuriosisce, sarà che quando c'è una salita praticamente è fermo.. e per la gente che c'è, lavoratori che tornano a casa, giovani studenti che ascolano musica (tipo i Manà) a tutto volume dai cellulari..

Lasciando la città non passiamo più per paesini ma entriamo nella natura, le valli e le montagne colorate la fanno da padrone, vorrei fare mille foto.

VISTA DAL COLLECTIVO

Altre cose mi colpiscono per strada; i tanti simboli religiosi (tipo le casette con piccoli fiocchi tutti rossi per venerare Gauchito Gil) e la propaganda politica della presidentessa Cristina.. In giro ci sono insegne, lenzuola, manifesti, scritte sui muri (uguali a Cuba).. tutte sue e tutte in pose simil Evita Peron.
ps. dell'opposizione mai visto un manifesto.



Dopo le 4 e mezza si arriva al paesino, è carino, poche case, strade sterrate però tenuto molto bene.

PURMAMARCA

Ci cammino senza meta, tra il mercato centrale e i ristorantini fino a quando non salgo su una collinetta e ho di fronte a me la montagna dai 7 colori.
La vista vale le 4 ore di viaggio, fantastico! me lo godo da solo, seduto su questa collinetta, in silenzio.. mi gusto questa meraviglia e quello che c'è tutto intorno (le valli verdi, le altre rocce, il paesino sotto di me.) fino a quando non arrivano due ragazze e ne approfitto per farmi fare qualche foto.




IO E LA MONTAGNA DEI SETTE COLORI

Qui mi viene da pensare che e' da stamattina che non parlo con qualcuno, non so ma sto bene così.. è una sensazione strana.

Per le tre del pomeriggio si organizza l'escursione alle Grandi Salinas, distanti un'oretta di viaggio.
Il tour merita sia per la strada (Cuesta de Lipan)- mannaggia, ho scelto il posto in auto sbagliato all'andata!- che sale fino a 4.100 regalandoci la vista della rocce dalle mille forme e in alcuni punti proprio scavata in mezzo... e poi non riesco a descrivere la vista quando si guarda dalla curve e lasci dietro il letto del fiume dove finiscono queste forme ondulate, scolpite.. puoi solo pensare a quanto siano belle e basta.




LA STRADA A SALIRE

LA STRADA VISTA DALLA CIMA

Delle Salinas mi hanno colpito in particolare la forma, dei disegni a 7-8 angoli quasi a formare il pavimento di una casa, e il silenzio..
Ecco in generale si passa dal casino più assurdo (come alle stazioni dei bus) al siliezio che spezzi solo tu con le tue parole.





GRANDI SALINAS

Anche qui tre nuovi compagni di viaggio, Juan (già il secondo con questo nome) giovane di sinistra di Buenos Aires e una giovane coppia (i nomi non me li ricordo... mi ricordo solo le grandi tette di lei..e il suo fare un pò da maiala).

Anche qui mai una figa sola... vabbè, comunque si parla.. solite cose, di dove si è, che si fa, sport, chicas, B.aires, giro d'Italia di ciclismo..ect
Poi non so perchè finora quando dico che son di vicino Milano, tutti mi chiedono se tengo il Milan.. come se l'Inter non esistesse.

Finite le Salinas prendo un altro Colectivo con Juan per il paese vicino, Tilcara, così sono già avanti per domani.

FERMATA NON PREVISTA, QUALCUNO BLOCCA LA STRADA

Per dormire, Juan mi porta all'ostello dove dorme lui.. costo 15 pesos (2,5 euro).. sinceramente vedo com'è messo e poi scappo.. va bene l'avventura ma voglio riposare tranquillo, e poi non sono ancora così forte di stomaco.
Opto per un altro ostello vicino, pulito, camera singola a 40 pesos.. può andare
Inoltre Tilcara la Lonely Planet l'aveva esaltata per la sua facilità d'incontro tra viaggiatori, bho.. sarà che non è stagione ma mi sembra l'ennesima bufala sulla nightlife della L.Planet.. bufale che conosco bene (vedi Buffalo negli Stati Uniti)

Arrivo comunque che è già buio e il paese di notte non mi fa una grande impressione, non per la sicurezza (anzi è molto tranquillo) ma non mi sembra niente di che..
Dopo la passeggiata mi trovo per cena con Juan.. ristorante con il proprietario che prende la chitarra e canta e poi si siede con noi per far due parole.
Solito confronto sulle differenze tra Italia e Argentina.. non so perchè ma mi sembrano sempre più simili.. politica, economia, mangiare, ragazze.. non c'è poi questa gran differenza.

All'1 vado a dormire, prima di addormentarmi mi sale un poco di nostalgia.. sarà per il silenzio assoluto che c'è nella stanza.. però che storia, son in un paesino a pochi km dalla Bolivia, chi l'avrebbe mai pensato.

domenica 27 novembre 2011

Argentina da nord a sud - 4.700 km in bus più Buenos Aires: tre settimane a dir poco fantastiche

Eccomi di ritorno,
è la prima domenica che faccio a casa dal mio rientro in Italia dopo 3 settimane di Argentina.

Che dire? Bè è stato un viaggio fantatico... per i posti visitati, le esperienze, le situazioni, la gente incontrata, gli inconvenienti accaduti.. e tutto il resto.

Devo dire la verità, ero partito un pò titubante; tante cose da fare/visitare, il mio primo viaggio in solitaria, le preoccupazioni sullo sciopero di AirFrance e i classici "pensieri" che passano per la testa tutte le volte che si deve affrontare una situazione nuova... pensieri ma soprattutto tanti tanti stimoli.. ero carico come non capitava da parecchio tempo.
Ora posso dire che è stato un viaggio molto al di sopra delle aspettative, forse una delle esperienze più belle della mia vita.

Come spesso capita, il programma di base (che ho già pubblicato) era aperto a modifiche e variazioni da effettuare sul posto, in base alle proprie sensazioni e ovviamente ai problemi che possono sempre capitare quando si fa un viaggio del genere..
E anche in questo caso non son mancati i cambiamenti che vi svelerò andando avanti con il racconto.

A proposito, chi si aspetta il solito racconto semi-comico con tante serate e tanta figa rimarrà un pò deluso... perchè questo è stato un viaggio caratterizzato da poche nottate e tante esperienze di "vita"; quindi spazio e tempo per momenti in disco a ritmo di ragazze, balli e bevute ne ho avuto veramente poco.
Anche la tipologia del racconto è diversa dal solito; avendo un pò di tempo libero a fine giornata mentre sorseggiavo una birra o mentre mi spostavo nella pampa in bus, mi è venuto quasi natura mettere giù un diario di viaggio che, oltre a raccontare un pò le cose fatte, da molto più spazio alle sensazioni e alle emozioni che provavo in quel momento... diario di viaggio che ho deciso di non modificare una volta ritornato qui ma semplicemente di trascrivere, aggiungendo qualche foto.

In primis ecco il percorso completo (a cui bisogna aggiungere Buenos Aires)

Visualizzazione ingrandita della mappa">



1 Novembre - La partenza

Ore 17.04
Sono in aeroporto, mezzo vuoto, con ancora l'incognita se partirò o meno, son fiducioso anche se non si sa mai.. io odio gli scioperi, speriamo che i francesi non mi tirino brutti scherzi.
L'emozione più grande per ora me l'ha data mia sorella che a sorpresa è venuta a salutarmi a Linate con il mio nipotino di 6 mesi, Marco. Che bello!

Ormai son in ballo da 9 ore e ne mancano ancora 4 alla partenza.
Qualche dubbio sulla decisione di partire per questa esperienza in solitaria rimane, ma per ora non ci penso.
Non ho ancora conosciuto nessuno, poco gente e tutta presa nella propria tecnologia, pc-ipad-cell.. un progresso, ma tutti in solitaria.. bho..
Al bar ho provato anche ad agganciare una russa ma niente, uno scambio di battute veloci e via.. vediamo più avanti se arriva qualcun'altra interessante; ora mi metto l'ipod e mi mimetizzo anch'io nella folla.

2 novembre - lo sbarco

Volo tranquillo, a parte lo spazio abbastanza angusto e il cibo che è pessimo (pasta e pollo freddo) e che sicuramente mi farà stare un pò scompigliato di stomaco.
Si salva la bottiglietta di vino, una volta finita crollo in un sonno pazzesco.. ottimo.
Anche perchè i vicini non parlano e non ci sono fighe, da quel che ho visto finora l'Argentina non è una meta molto battuta dai giovani.

Una volta svegliato, nelle ultime ore di viaggio parlo un pò con il vicino, argentino ormai diventato "catalano" da tanti anni. Con lui scambio un pò d'opinioni sulla Spagna, sull'Italia e ovviamente sull'Argentina e gli argentini.
Almeno è simpatico e poi, una volta presi i bagagli, ci si saluta con un abbraccio, mi sa che sarà il primo di una lunga serie.

Uscito, mi oriento, prelevo degli spiccioli, chiedo info alla LAN (la compagnia aerea con cui ho il volo interno per il nord, a Salta) e in taxi corro verso l'altro aeroporto, quello cittadino usato per i voli interni.
Il taxista Roberto, di chiari origini italiane, parla parla parla tutto il tempo.. io mentre gli do corda osservo curioso quello che la città offre dai finestrini.. è una cosa che faccio sempre, in tutte le città...

Il volo per Salta è per le 17, però arrivato in aeroporto faccio di tutto per prendere quello delle 12.30.
Non ce la faccio più, basta prendere aerei! la tipa, tra l'altro gran bella topa, mi da l'ok, quasi la bacio e si parte!
Di fianco a me una coppia basco-argentina, scambio due parole anche con loro ma poi crollo nel sonno più profondo..

A Salta si atterra con il caldo, aeroporto piccolino ma moderno.
Altro taxi (sono troppo stanco per prendere il bus), la strada è tutta da ricordare.. insegne che inneggiano a Peron e Cristina la presidentessa, sembra quasi Cuba, verde, pianura, insegne colorate tipiche sudamericane, venditori di giornali ai semafori..
La città mi esalta e mi faccio lasciare alla Posada Las Farolas, mi devo ripigliare con una doccia.

Alle 4 e mezza fa un caldo bestiale, la città sembra desolata, la via pedonale è assurda con negozi vecchio stampo e quasi nessuno aperto; guardo l'orario dalle 17 alle 20/21..

capisco la poca gente in giro.. allora mi compro un gelato, molto buono.
Finisco poi al mercato centrale, la "volgarità" è ai suoi massimi, compro frutta locale (banane, mango, arance) e Humitas, e poi finisco al banco della carne a parlare con il macellaio che mi fa vedere e fotografare la testa di una vacca con la lingua fuori.


Intanto il centro si è svegliato e si è riempito di gente; mi concendo una birra ai tavolini di un bar con sguardo verso la piazza..
Ordino una cerveza con due arachidi, mi arriva la bottiglia da 970.

son sorpreso (scoprirò in seguito che qui tutti ordinano questa bottiglia, in genere in 2-3 e se la dividono tra amici) e mentre metto giù le prime righe su queste prime ore me la godo con calma, con l'ultimo sole..la gente che passa.. la calma che contraddistingue questi posti.. fantastico.

Ore 21.20
La lunghissima giornata sta finendo, sto mangiando 3-4 empanadas, che sono simili ai panzerotti riempiti con carne macinata o formaggio e prosciutto.
Ho fatto un giretto veloce.. la cattedrale, la chiesa di San Francesco, le stradine .. all'inizio la città mi ha fatto un'impressione strana, non dico di timore, comunque da stare sull'attento... ma in poche ore è cambiato tutto.

Mi piace! turistica in centro ma affascinante (del resto la chiamano Salta la linda) e poi vivacissima.
Ma ora son stanco, domani sveglia alle 6 per il treno delle nubi.. son contento