domenica 27 dicembre 2009

Australia - che posto!! 2 parte - Perth

PERTH
Dal 19 al 22 novembre
La mattina del 19 prendiamo il primo aereo interno; grazie al cambio di fuso nonostante le 4 ore di volo arriviamo verso mezzogiorno.
A Perth veniamo subito accolti da un forte vento che ci fa rimpiangere i 35° di Melbourne.

Per andare in centro prendiamo lo shuttle bus all’esterno dell’aeroporto… peccato che di shuttle avesse solo il nome e forse l’anno di costruzione di quelli usati dalla NASA (1972)
Qui incontriamo un personaggio di gran livello: l’autista, un vecchio con baffi uscito direttamente da Woodstock.
Prima ci aggancia chiedendoci se io e il Latin Lover (Così chiama Mel, visto che aveva su una maglietta con quella scritta) dovevamo andare in centro.
Poi fa lo stesso con altri passeggeri.. facendoci aspettare 20 minuti all’interno del pulmino nella speranza di riempierlo.
Al primo semaforo viene chiamato dalla guidatrice dell’auto dietro di noi perché aveva lasciato aperto lo sportello del portapacchi… (e per fortuna che nessuna valigia era già partita sulla strada..)
Infine molla una tipa a 500 mt dal suo hotel tanto “it’s more fast by foot”… e quando risale pianta una delle scoregge più rumorose che abbia mai sentito..

Soddisfatti dell’accoglienza ricevuta molliamo i bagagli in ostello ed iniziamo con il giro per il centro cittadino.
In se la città non ci colpisce troppo positivamente.. forse risente del confronto con Melbourne.
Però si vede che è forte crescita, ci son cantieri ovunque e nuovi grattacieli in costruzione; del resto Perth, sfruttando la sua posizione, è diventato il principale porto d’accesso delle merci cinesi.

Anche il Mall (la zona dei negozi) è abbastanza “senza personalità” e l’unica parte che troviamo interessante è la zona del porto con il Bell Tower e il vicino Kings Park.
Nel pomeriggio passato per il centro, a farla da padrone è il forte vento che costringe Mel a mettere la felpa sopra il maglione (mentre io continuerò a girare in polo e bermuda) e la presenza di una marea di cinesi (alcune niente male…)
Proprio una di queste, al bar, viene conquistata dal mio fascino e ci ammicca alla cassa sorridendo e ridendo… ma al posto di darci due birre come ordinato, ci porta due cioccolate bollenti… (ovviamente sempre ridendo).

Per fortuna nei due giorni seguenti utilizzeremo l’efficientissimo Metro-treno per andare sulla costa.
Infatti il giorno seguente lo passeremo a Rottnest Island, un’isola a mezz’ora dalla costa, famosa per le sue spiagge dove si può girare solo in bici o in bus.
Sfruttando la bella e calda giornata, di prima mattina andiamo a Fremantle, la cittadina da cui partono i traghetti per l’isola.
Qui ci fidiamo di una vecchia migrante italiana di Campobasso, che per colazione ci rifila la Beef Pie… la temuta torta ripiena al ragù, che se la mangi alle 9 di mattina la digerisci alle 5 di pomeriggio
E’ sempre vero che non bisogna mai fidarsi degli italiani all’estero…. Anche se si tratta di un’arzilla vecchietta.

Dopo mezz’ora di traghetto, prendiamo le bici e ci mettiamo a girare.
L’isola regala veramente dei panorami spettacolari, collinette che nascono spiagge selvagge, spiagge lunghissime e deserte, reperti di navi che ammainarono contro le rocce che scorgono dall’oceano, il faro che emerge dal centro dell’isola, alberi piegati dal vento, laghi salati…



Poi girando in bici, e allontanandosi dalla “città”, incontri sempre meno gente e I sali-scendi diventano più faticosi anche a causa del vento.

Prima di mangiare un hamburger nel peggiore (e unico) pub dell’isola son riuscito a staccare Mel sulla salita più faticosa, quella per il cannone.
Per dargli 1 minuto e mezzo ho usato i trucchi più subdoli del ciclismo mondiale.. facendo finta che mi fosse caduta la catena, l’ho fatto scendere dalla bici e quando si era distratto son ripartito con uno scatto del miglior Virenque.
Così abbiamo passato una delle più belle giornate australiane.

L’ultimo giorno finalmente il Rosso finisce i suoi impegni “lavorativi” e ci troviamo con lui di prima mattina a Fremantle.
Questa cittadina è veramente bella, nonostante la sua storia portuale ha mantenuto una vivibilità assoluta ed è un piacere girare per le sue strade con i caffè in stile italiano, i piccoli negozi, il caratteristico mercato coperto e l’ambiente rilassato.

Ci colpisce anche la statua in memoria di Bon Scott dei mitici Ac Dc.

Dopo un giro verso le antichi carceri e lo stadio di football australiano (che confrontandolo con quello Melbourne sembra come paragonare San Siro con lo stadio della mia città – Verbania) andiamo nel posto più caratteristico della città… la birreria (https://www.littlecreatures.com.au/)

Ci piazziamo in un tavolo fuori, con il sole, ci godiamo il pesce locale (l’ottimo Barramundi) e ce la scialliamo.
Per chiudere la bella giornata, andiamo a prendere un po’ di sole sulle spiagge di Cottesloe.. E’ ancora presto per fare il bagno ma sull’oceano vediamo i primi surfisti e le prime manze in costume…


Dei tre giorni passati nel “Western state”, sicuramente ci ha un po’ deluso Perth città, però meritano un salto le spiagge (sicuramente meglio in estate con meno vento) e ci sono piaciute parecchio la cittadina di Fremantle e l’isola di fronte!

Per la sera, a Perth finalmente abbiamo provato un vero weekend australiano!
Dopo aver parlato con un amico che aveva fatto 8 mesi in città e con il Rosso che era andato in avanscoperta.. abbiamo preso l’ostello in una delle zone dei locali.. a nord della stazione in Aberdeen St.

Per iniziare, il giovedì sera, ci spariamo il primo canguro (la carne non è male.. sembra un po’ il nostro manzo..). e dopo cena veniamo raggiunti dal Rosso scappato dalla sua comitiva
Seguendo la soffiata del nostro amico, andiamo decisi al Deen dove il giovedì sera c’è la festa brasiliana…
Il Rosso ci inganna con un tiro mancino.. infatti non ci dice che è obbligatorio avere il passaporto per entrare (la fotocopia non va bene).. e siamo costretti a correre in ostello.
Fatta di nuovo la coda, entriamo e il locale è già un carnaio.
Giriamo per le 4-5 sale e vediamo che il livello alcolico è già altissimo.. ragazze in minigonazze che ballano, che bevono… anzi.. che bevono di brutto..
L’impressione subita a Melbourne sui tipi è altamente confermata.. sono dei gran buzzurri!... diciamo sullo stile inglese. e in più dei martelloni della madonna.
Ci provano con tutte… e con modi da lord (in genere approcciano la tipa con una sonora pacca sul culo… cosa che comunque le ragazze non disprezzano)
E’ incredibile ma forse siamo i più sobri dentro al locale… e proprio mentre ordiniamo da bere arriva “il personaggio” della serata.. un collega di corso del Rosso.
Il ragazzo (soprannominato “il Banana”) è carico… parla con accento romagnolo e vuole a tutti i costi farsi un’asiatica.
Ordina 3 jug di birra e chiama a noi delle tipe e poi andiamo a ballare…
Alle 12.30 la festa è già al top… conosciamo un po’ di gente mentre il Banana dispensa consigli a tutti… Al Rosso suggerisce le tipe da cui andare mentre a me di non ballare come Gigi Dag.
Mentre ordiamo un Whisky e Cola, il Banana aggancia la più collassata della serata.. e va a segno.. peccato che la ragazza dopo vada a segno con altri, lasciandolo rosolare nella gelosia.
Mentre il cameriere si rifiuta di dare un altro Whisky e Cola a Mel (che sinceramente era ancora tra i più sobri) facciamo un po’ di conoscenze che però non fruttano niente.

Il venerdì sera lo faremo solo io e Mel.
Un po’ cotti dalla giornata a Rottnest Island, mangiamo una delle migliori bistecche del viaggio e ci carichiamo a bicchieri di vino.
Per le strade intorno ad Aderdeen St c’è veramente tanta gente, è venerdì sera e sembra che tutti siano in giro.
Seguendo sempre il consigliere-amico andiamo al Mustang, pub in stile americano con live band.
E’ stracolmo, ci facciamo un paio di giri di Jeger e la band inizia.
Si sente la gente che inizia a cantare e ballare i Jet con “She's A Genius”.
Anche al bancone si attacca bottone facilmente con le tipe che vengono ad ordinare da bere.. son scatenate!.. e allora ci lanciamo in pista anche noi al ritmo dei pezzi più ballabili.. da Bon Jovi ai The Fratellis, Ac Dc, Green Day..ect.
Poi proviamo a cambiare locale, visto che la zona ne è piena e si ha solo l’imbarazzo della scelta.
Proviamo il Library, mezzo vuoto ma con interessanti frequentazioni…, il Paramount, con sala con live music e sala disco.. frequentato però da ragazzini e chiudiamo con un locale pieno di impasticcati..
Con il senno di poi..era sicuramente meglio stare al Mustang o riprovare al Deen.. ma la curiosità di provare posti nuovi era troppa.
Prima di tornare in ostello notiamo che le strade sono piene di polizia e tutti i mezzi hanno la minigabbia dove mettere i ragazzi che girano collassati per strada o che accennano a risse... Roba dell’altro mondo per noi….

L’ultima sera, il sabato, cambiamo zona. Al posto di quella centrale andiamo a Leederville.
Ceniamo con ottimo pesce (http://www.kailisbros.com.au/) dove abbiamo di fianco classica tavolata di vecchi italo-australiani e verso le 10 andiamo al famoso Leederville Hotel (www.leedervillehotel.com/)
Bè spettacolo, con tipe che ballano nelle gabbie e gente che si trascina da una sala all’altra.

Son tutti fuorissimi e anche stavolta siamo noi i più sobri… un po’ frenati dalla stanchezza cerchiamo di fare il nostro..
Mel tira fuori l’arma segreta che finora non ha mai fallito.. la macchina fotografica.. però per la prima volta, le tipe non vogliono farsi fotografare… e più che una mossa d’approccio è una mossa che le allontana

Spiazzati, il Rosso cerca di attuare la sua classica marcatura a uomo mentre io mi spengo un attimo.. per poi venire scosso (come una scarica di un fibrillatore) quando la ragazza davanti a me si alza la mini mostrando il suo lato B.
In pista la situazione è migliore, con il Rosso gran mattatore, vediamo anche una tipa che cade dal cubo cercando di limonare il tipo di sotto… ma poco dopo mezzanotte (!!!) il locale chiude.. lasciando almeno metà dei presenti quasi collassati
Per noi è presto, così in taxi andiamo nella zona di Suriaco dove anche l’età è un po’ più alta…
Entriamo a fatica nel club GOLD, sempre ben frequentato.. ma dopo poco molliamo il colpo.. anche per la stanchezza e per la sveglia alle 9 della mattina seguente
L’ultimo sussulto avviene quando, poco dopo essere saliti sul taxi, un tipo rimasto a piedi lancia la sua giacca contro il mio finestrino mezzo aperto…

Dopo questa tre notti, per le serate australiane abbiamo due termini: ubriache e molto hot… però, personalmente, non ho trovato un ambiente così favorevole per un viaggiatore, anche perché il modo di divertimento è abbastanza diverso dal mio (anzi direi dal nostro.. inteso come Italia ed Europa) ma è molto vicino allo standard inglese.

Ma siamo pronti a ripartire e l’aereo di domenica ci porterà ad Alice Springs, la zona che mi ha regalato più emozioni.

domenica 20 dicembre 2009

Australia - che posto!! - 1 parte Melbourne

A distanza di una settimana mi ritrovo a scrivere del nostro viaggio in Australia, son passati solo 7 giorni ma sembra sia già passato un secolo.
Saranno i -4 gradi di oggi contro i 25-30 di Melbourne e Sydney oppure il fatto che, quando torni da tre settimane più che intense, la quotidianità ti fa sembrare che il tempo scorra così lento.. tanto che un giorno ti sembra lungo quanto una settimana.

Il viaggio in Australia nasce quasi per caso, non è uno di quelli che hai sempre sognato (tipo gli Stati Uniti per me) o di quelli pensati per anni e anni e sempre rimandati.
E’ nato quando il Rosso ci dice che, per lavoro, andrà a fare 2 settimane di corso intensivo a Perth (“e dove si trova questa Perth??” è stata la prima reazione comune) e che vorrebbe attaccarne altre due per girare l’isola australiana.

Da qui partono i soliti sondaggi… e, tra valutazioni di budget e di ferie disponibili, ci troviamo a partecipare alla “missione Mr. Crocodile Dundee” io e il buon Melchio.

Organizziamo così il nostro tour che prevedere 3 trasferimenti interni con la Qantas e circa 1.000 km in auto.
Io e Mel partiremo una settimana prima della fine il corso del Rosso e arriveremo a Melbourne per poi ricongiungerci con lui a Perth.


PARTENZA
E’ venerdì 13 novembre, il nostro volo partirà alle 21 circa e mentalmente non siamo ancora preparati a quello che ci aspetta.
Tra volo, scalo a Dubai e fuso arriveremo a Melbourne alle 6 della domenica mattina.
L’aereo della tanto decantata Emirates è meno comodo di quel che pensavamo e il tempo trascorre con le solite cose.. si guarda qualche film, si mangia, si dormicchia tra gente che russa e bimbi che piangono e si parla con i vicini.. tra cui una ragazza di Modena che va a Brisbane e una tedesca che non la smette più di farci domande…

MELBOURNE
Dal 15 al 19 novembre
Atterriamo a Melbourne puntuali e superato il controllo cibo all’ingresso (perché da/per l’Australia non si può portare nessun tipo di alimento, visto i danni subiti dalla contaminazione degli anni passati) ci immergiamo in piena mattina nell’atmosfera della città che ci accoglie con i sui 25 gradi un po’ ventosi.

Una caratteristica che noteremo anche nei giorni successivi e che comunque ci immaginavamo è la modernità di quello che ci circonda.
Gli edifici più antichi risalgono all’800 (inteso come 1.800…..) e tutto intorno si sono sviluppati i grattacieli che però non stonano come accadrebbe in una città medio-grande europea, anzi ci stanno bene e caratterizzano il paesaggio.
Oltre questo, un'altra cosa piacevole sono i numerosi parchi/punti verdi e l’efficienza dei numerosi mezzi pubblici.

Dei 4 giorni che abbiamo passato a Melbourne, uno lo faremo a Philip Island con i suoi pinguini mentre gli altri tre li dedicheremo a viverci la città.
In particolare abbiamo fatto a piedi quasi tutto il centro commerciale della città (il CBD) con il municipio, la moderna cattedrale di fronte alla piacevole e sempre viva Federation Square, la Flinders Station, Il Parlamento (dove all’inizio volevano intervistarci chiedendoci un parere sulla politica attuale), Chinatown (che è stata la prima in assoluto in Australia) e la vista dall’alto dall’88 piano dello Skydeck
Ovviamente il centro non è centro se non c’è la via dei negozi.. (Bourke St) e per noi è stato quasi assurdo vedere l’albero e gli addobbi natalizi con sole della madonna e più di 30°!

Poco fuori dal centro ci sono zone contrastanti tra loro; da una parta le zone moderne del Docklands, quartiere appena sistemato con il nuovissimo porto e lo stadio di Football Australiano, e del Southbank con casinò e ristorante pieni a tutte le ore; e dall’altra parte le strade che si estendono verso nord che conservano i tratti della loro recente storia, in particolare le case basse con il cancello che abbellisce l’ingresso e la piccola veranda.


Bellissimo è stato il giro in bici per la Lygon St, la strada degli italiani dove, per il momento, si regge ancora all’invasione cinese e si trovano ristoranti e caffetterie con nomi famigliari (Don Vincenzo, ristorante Borsari, Pizza Mia, parrucchiere Pippo, ect) o negozietti che vendono gli Agnolotti fatti in casa e altre specialità.

Inoltre è pieno di gelaterie, non solo Lygon, ma tutta l’Australia.
Proprio in Lygon un pomeriggio ci siamo fermati a mangiare un gelato e alla fine abbiamo passato più di mezz’ora a chiacchierare del più e del meno con il proprietario (Roberto) e sua moglie.
Sempre in bici abbiamo fatto la Brunswick St, la via più alternativa, con negozi eccentrici e pub strambi.. tanto che mi ricordava una piccola Candem Town di Londra.
Carino è stato anche il Queen Victoria Market dove trovi di tutto.. venditori di souvenir, fruttivendoli che si danno battaglia di prezzi urlando, pesci, panetterie e carne varia.
Durante il nostro giro nel Market è facile che siamo finiti nella trasmissione “turisti per caso” giapponese che stava proprio riprendendo mentre commentavamo l’ITALIAN PROSCIUTTO in vendita da un macellaio.

Melbourne ci ha dato l’impressione di una città in crescita ma comunque dove si vive bene e dove si ha l’opportunità di fare molte cose.
A primo impatto con la gente si notano alcune cose.. tipo che son patiti di tatuaggi (quasi tutti ne hanno uno e molti son assurdi.. tipo la faccia di Hulk verde sul polpaccio.. o ragazze che hanno tatuate le spalle fino all’altezza seno..) e che molti ragazzi giovani portano i baffi..
Poi vanno matti per il vino, sia bianco che rosso, e appena possono organizzano barbecue tra amici… tanto che in città è pieno di luoghi pubblici dove cucinare e mangiare.
Parlandoci vedi che son molto rilassati (non immaginate nei paesini come se la prendano ancora più comoda) e cercano di godersi la vita...
Sembrano tutti innamorati dell’Italia, appena gli dici da dove arrivi ti senti subito rispondere “Cool!”, poi è pieno di ristoranti italiani o con nomi italiani.
Da non credere alla presenza di cinesi o asiatici, c’erano momenti che mi sembrava di essere arrivato a Pechino più che a Melbourne, con i locali di Karaoke (dove ovviamente non siamo riusciti a entrare) o massaggi thailandesi.

Facendo da domenica a mercoledì purtroppo, a Melbourne, non abbiamo potuto approfittare della vita notturna… anche se tutte le sere ci abbiamo provato
Domenica siamo partiti forte con l’aperitivo lungo lo Yarra River nei baretti sotto la Federation Sq.; mescolandoci alla festa Polacca (??!!) le birre a nastro ci hanno illuso su una serata all’insegna della pazza gioia alcolica.
L’ottima carlton draught (alla fine la migliore tra le birre provate) insieme alle ragazze ben svestite (minigonnazze e magliette scollate si sprecavano) facevano il loro effetto.

Al calar del sole, rifugiati al Transit hotel (così si chiamano i pub), la situazione è sempre calda ma facciamo giusto in tempo a conoscere il personaggio del locale, un vecchietto che martella tutte, e un paio di ragazze.. prima che verso le 10 tutto si spegnesse!!
E iniziamo a convivere con l’indole ubriaca e buzzurra dei ragazzi… quando son “in pista” è facile vedere gente che si scontra, minacciano botte e fanno i duri…
La serata la chiudiamo al casino, dove ci buttiamo via 20 dollari alla roulette prima di tornare al nostro ostello dove, in preda alla carlton draught, speravo di ribeccare la biondazza che durante tutto il check-in ci aveva fatto intravedere le mutandine..

Il martedì dopo aver chiesto a mille persone, lo passiamo in Swanston St, al Cookie, l’unico pub/club decentemente frequentato quella sera.
E’ un bar normalissimo, un po’ alternativo, dove i tavoli mantengono la privacy con dei separè molto anni 50.
Noi ci mettiamo al bancone, nel giro di mezz’ora vediamo un gruppo di giovani americane sgolarsi l’impossibile.. io cerco di farmi notare passando davanti al loro tavolo 5 volte per andare in bagno.. ma le tipe sembrano non accorgersene o forse non sono interessate.. tanto che due si baciano tra loro..
Tornando al bancone, mi gusto Mel che per sporgersi a guardare cade dalla sedia.. e poi si mettono vicino a noi due stra-fatte (di cui una molto bona) che si fumano del crack con tranquillità.
Alla fine, finita l’ultima birra prima di andare veniamo abbordati da una Cilena, che entra nel locale.. ci fissa, si avvicina e mi saluta…
Quando gli presento Mel, lei da in escandescenza per il nome Fabio (a suo dire il classico nome italiano) e scompare…

L’ultima sera, il mercoledì, in giro per strada c’è parecchia gente… la maggior parte cinese… e andiamo al Rooftop bar & cinema, praticamente sopra il Cookie..
La location è ottima, sul tetto di un grattacielo, dove bevendo ci si gode delle luci della città.
Però non è il Cookie.. e di cose strane non accadono.

Giornata fantastica è stata la trasferta del lunedì a Philip Island.
Questa meta è famosa per due cose: il circuito del motomondiale e i pinguini che al tramonto arrivano dall’oceano dopo la pesca per tornare a dormire sull’isola.
Visto che di notte i mezzi dall’isola verso Melbourne scarseggiano, siamo costretti a prendere un tour organizzato che durerà mezza giornata (http://www.bunyiptours.com con certificazione “EcoTour”)
Siamo una 15ina e partiremo da Melbourne verso l’1.
Per occupare il pomeriggio, oltre alle due ore di viaggio, ci porteranno alcuni posti caratteristici nelle vicinanze.
Prima ci fanno girare per una riserva con animali tipici… peccato che ci sia solo un solo koala, che sembrava morto, un solo wombat, che dormiva dentro un tronco, un solo emu, un solo dingo… e una decina di wallaby e canguretti.
Poi ci portano a vedere la ricostruzione di una vecchia fattoria… dove possiamo girare liberamente guardando l’interno della casa, la falegnameria, il fabbro e mentre il gruppo si gode la tosatura di una pecora.. noi osserviamo le vacche (non quelle che piacciono a noi…), i cavalli e i tori pascolare.
Nonostante la tosatura ci è piaciuto, sembrava quasi di stare in un ranch

Prima del tramonto passiamo per la spiaggia più bella dell’isola, la Woolamai beach, veramente affascinante nonostante il vento fortissimo; e i Nobbies, le rocce panoramiche che con l’oceano creano un gran panorama.

Nel frattempo proviamo a far conoscenza dell’unica ragazza interessante del tour, una giovane franco-canadese che viaggia sola.
A pranzo si siede vicino a noi per mangiare i “delicious sandwich” forniti dal tour e sparo due cazzate, tanto che Mel mi affibbia il primo soprannome del viaggio.. “Joe Calamita” per la mia (non) capacità di attirare le ragazze.
Peccato che poi non spiaccicherà più una parola con nessuno!
Mel invece si inizierà a lamentare per la cena a base Pizza (sempre fornita dal tour e dagli ingredienti a noi sconosciuti) mangiata alle 5 e mezza in riva all’oceano con vista ponte e con tanto di numerosi gabbiani inclusi.
Poi finalmente arriva il momento dei pinguini, ci mettiamo sulle gradinate un’ora prima del tramonto durante la quale, mentre ci copriamo dal freddo, riesco a beccarmi la cagata di un gabbiamo sulla spalla e un cinese dietro di noi apprezza con rutti e scoregge il pasto appena finito.
Però questa attesa è stata ripagata quando arrivano i primi pinguini, son troppo buffi.. piccolini, li vedi muoversi come l’ ”omino Michelin” tutti in gruppo.
Partono decisi verso la riva, ci ripensano, poi il gruppo si suddivide in 2, alcuni salgono finalmente verso la terra mentre altri tornano in acqua.
Veramente belli e divertenti

Inoltre quando sembra tutto finito, tornando verso il visitor center, sotto le passerelle li vedi molti vicini che salgono con il loro passo.. alcuni guardandoti stupiti altri girando su se stessi.
Verso le 9 e mezza è tutto finito, torniamo sul bus stanchi dalla giornata ma contenti, non prima però di aver cercato il colpo gobbo con la canadese..
Visto che aveva dimenticato il pacchetto in caffetteria, lo recuperiamo da veri gentleman, ma in cambio otteniamo un distaccato “thanks”…. Altro che Joe Calamita!! E mi vien da pensare “per fortuna ci sono i pinguini…..”

martedì 15 dicembre 2009

Buon Natale!




E si.. son tornato dall’Australia.

Tre settimane piene di emozioni, situazioni, gente e luoghi che ancora devo metabolizzare.


E’ stato uno dei rientri più drammatici.. un po’ per il fuso, tanto che mi sveglio ancora alle 6 di mattina, un po’ perché mi ero disabituato alla quotidianità fatta di sveglia alla mattina, lavoro fino alle 5, tempo libero fino alla cena, un po’ di tv e via a dormire per iniziare una nuova giornata.


Mi mancheranno le sveglie alle 4 per vedere l’alba, le lunghe camminate in città moderne ma piacevolissime, il riposo pre-sera limitato perché non bisogna tardare la serata.

E si… è bellissimo non avere attimi liberi perché c’è sempre qualcosa di nuovo da fare!

In fondo e’ stato un gran viaggio!


Metterò giù un racconto di viaggio.. appena mi arriva l’ispirazione e avrò un po’ più di tempo libero..


Intanto voglio augurare un felice natale a tutti i lettori, amici e non, perché natale è sempre bello passarlo a casa in famiglia..

Anche se ultimamente.. crescendo (o invecchiando??) e “per colpa” del lavoro che mi fa entrare anche la vigilia l’atmosfera è un po’ meno fiabesca.

Però ho dei ricordi piacevoli di natale… tipo la messa la sera prima con papà e sorella, i pupazzi di neve fatti fuori casa, andare a prendere il muschio per il presepe, il film di Willy Wonka (il primo .. non quello di qlc anno fa…) la mattina aprendo i regali, il nonno che si addormenta sul divano post pranzone di natale, il cinema “chi ha incastrato Roger Rabbit?”…

Anche se la scena migliore è stata quando mi son svegliato alle 3 di mattina del 25 e, armato di torcia elettrica, son passato dalla mia camera a quella di mia sorella con passo militare sui gomiti (per non farmi vedere), finendo con sbattere la testa contro il puff di metallo svegliando tutti….



Allora… Buon Natale a tutti!