sabato 28 dicembre 2013

New Zealand 2013–Tra campi di Rugby,pecore e pinte di birra - parte II


12 novembre – Rotorua / Turangi

Ore 17, siamo arrivati a Turangi, luogo di partenza del Tongariro Alpine Crossing.
Altra giornata splendida, sole.. un po’ di vento, 25°.. direi clima perfetto.
Come immaginavo oggi è stata una giornata interlocutoria, quelle classica giornate di trasferimento ed organizzazione.
Infatti stamattina ho dormito un bel po’, quasi 10 ore, e mi son ripreso dalla stanchezza fin qui accumulata.
Ieri sera non ho fatto tardi, cena con un bel piatto di noodles al ristorante cinese e poi ho fatto due parole con le olandesi del geyser e con una francese che sta girando per la prima volta da sola.
Questo mi fa pensare che finora ho incontrato olandesi, francesi, tedeschi, americani, giapponesi.. quasi tutti zaino in spalla e molti di questi in giro da soli.. fanno bene! Invece, per ora, neanche l’ombra di un italiano.. ma non è un male, anzi, son contento di staccare un po’ dalle nostre abitudini, sia da quelle buone che da quelle cattive.
Altra cosa a cui penso… son le incertezze che avevo prima di partire, sull’essere da soli, ect ect..
Dopo un paio di giorni tutto è sparito, anzi mi prendo per scemo per aver avuto questi pensieri e mi do una pacca sulla spalla per la scelta di questo viaggio; grande esperienza.
Anche il relazionarsi con la gente è cambiato dal primo giorno, ora non mi faccio più problemi a scambiare due parole o una battuta o dialogare con chi capita ..vicini di viaggio, al bar, in ostello. Ogni occasione è buona; e scherzando, ho conosciuto più tipe qui che in 6 mesi a Verbania!
Era da tanto tempo che non ero così rilassato, voglioso di fare, aperto nei confronti degli altri, consapevole di me…direi felice.

Comunque stamattina per sfruttare la giornata avevo 3 opzioni.
Fare l’Orb (cioè entrare in una palla gigante che rotola giù da una collina), poi esclusa perché era fuori città e tra una cosa e l’altra non volevo correre per prendere il bus; andare alle terme (visto che questa è la principale zona termale dell’isola) ma poi ho pensato che domani devo andare sul vulcano e non volevo arrivare molle come un fico; e così son andato a vedermi il Rotorua Museum, che inizialmente avevo preso sottogamba ma che invece è veramente interessante.
Spiega la storia della città, dall’arrivo dei Maori con la leggenda ad essi collegata fino alla spiegazione scientifica della potenza che si trovo sottoterra, passando per crescita turistica della città e all’eruzione del vulcano avvenuta alla fine del 1800
La parte più interessante è stata quella dedicata ai Maori insieme allo spazio dedicato alla scienza spiegata dai bambini con dei loro progetti.
Questa cosa la trovo bella, dare agli studenti la possibilità di sviluppare i propri interessi dando la possibilità di poi esporre i propri lavori…non a scuola, ma direttamente al Museo! Direi che è stimolante..
Qui scopro anche che i Maori hanno combattuto la 2a guerra Mondiale in Italia, vincendo anche battaglie importanti per la liberazione del nostro paese.
Tra l’altro i Maori in generale li vedo anche inseriti nel sistema cioè non sono emarginati come gli aborigeni in Australia.

Finito il museo proseguo nel parco in mezzo a dei signori che giocano a cricket e finisco in riva al lago prima di tornare in centro per prendere l’autobus.
Durante il viaggio il paesaggio cambia.. le colline lasciano spazio alla foresta e al lago Taupo.
Ora siamo qui a Turangi.. la “città” dove ci sono 2 ristoranti e il migliore dei due è un fish&chips take away.
Ma meglio così, domani sveglia alle 5, il vulcano che ora mi sta guardando dall’alto mi aspetta..

13 novembre – Tongariro Alpine Crossing

Ore 17.
Eccomi di nuovo al bar di fianco ostello a gustarmi una meritata birra al sole.
Oggi giornatona! Come previsto ho fatto il Tongariro Alpine Crossing.. e che dire?
Paesaggi spettacolari! so che la natura quando vuole crea dei posti meravigliosi ma ogni volta ci rimango a bocca aperta.
Il Tongariro Alpine Crossing è di un trekking tra paesaggi vulcanici, sassi, vette innevate, rocce dalla forme particolari, spianate lunari, laghetti dai colori assurdi, vegetazione che cambia strada facendo fino a sfiorare un cratere ancora attivo con il fumo bianco che esce in continuazione.. praticamente è una cosa indescrivibile.
In totale son un 20 km (con dislivello di circa 900 mt) abbastanza agevoli, e così oltre al classico percorso ho fatto anche la deviazione per arrivare sulla vetta del Mt. Tongariro a quasi a 2.000 mt dove lì in alto si ha veramente la sensazione di essere in cima al mondo.
Poi con la giornata di sole i colori hanno risaltato tantissimo, prima il verde/giallo dei cespugli alpini, poi il marrone delle pietre (che davano all’ambiente uno scenario lunare) ed infine il rosso accesso dei crateri vulcanici.
Spettacolo! Ma il punto più bello è stato in cima, sulla vetta; il cratere di color rosso con dietro le altre due vette, di cui una innevata, e sotto i due laghetti color smeraldo..
Non mi sarei più mosso da lì.. con il vento nell’orecchie e la pace e la tranquillità che solo certi momenti ti danno.
Scendendo dall’altro fronte, la camminata diventa un po’ più ripetitiva, a parte la vista del vulcano ancora attivo (con il fumo che esce) ed il lago Taupo il resto è abbastanza simile ai nostri paesaggi.

Son stato contento anche per come ho fatto la salita, fisicamente bene, un po’ di sforzo verso la fine ma ora niente mal di gambe.
Io ho fatto il primo pezzo, la parte più facile, in compagnia di una ragazza tedesca (incredibile il numero di tedeschi che c’erano, si sentiva quasi parlare solo loro) ed il resto del tragitto in solitaria.. ma è un po’ come volevo fare questa scalata, seguire il proprio istinto e far “parlare” il silenzio.
Comunque è incredibile quanta solidarietà ci sia tra chi viaggia da solo, ci si aiuta, ci si confronta.. mi piace.
Sarò un po’ ripetitivo ma mi sento bene, a posto con me stesso, lo vedo da come mi muovo e da come mi pongo e relaziono con gli altri.
Ora cerchiamo un posto dove cenare e poi andiamo a riposare un po’, anche questo fantastico posto è visto, stanotte bus per Wellington.. si torna in città.

14 novembre – Wellington

E’ quasi ora di cena ed arrivo un po’ stanco alla fine di questa giornata che come da programma si è rilevata una delle più intense.
Infatti stanotte ho preso il bus che da Turangi mi ha portato qui a Wellington; sveglia all’1 di notte per poi fare le 5 ore e mezza di tragitto in modo da arrivare qui in mattinata, peccato che dopo la camminata di ieri ci sarebbe stata bene una bella dormita.
Comunque son riuscito a riposare, anche perché sul bus ho dormito più che bene e avevo già alle spalle qualche ora di sonno dato che a Turangi son andato a letto presto.
Del resto ero uscito alle 8 di sera per cenare ma l’unico ristorante aveva già chiuso la cucina e quindi ho dovuto ripiegare sul cinese take-away da mangiare in ostello.

Stamattina arrivo a Wellington verso le 7 di mattina, doccia veloce in ostello e poi lentamente colazione e primo giro della città.
Come ad Auckland anche qui è nuvoloso fino alle 10 di mattina per poi diventare limpidissimo con un gran bel sole.
All’inizio, a dir la verità, son un po’ svarionato.. la notte comunque impegnativa e anche un altro fattore mi distrae.. qui infatti c’è il Wi-fi gratuito ovunque.
Dopo 1 settimana a rabattare qualche dollaro di wi-fi ora riesco a rimettermi per bene in contatto con il mondo.. quindi, una bella chiamata a casa con skype, aggiornamento con amici, controllo fantacalcio, leggere le news dall’Italia..ect.. fatto sta che fino alle 10 son stato nella centrale Civic Square.
Riposto il cell nella tasca parto finalmente con la visita… la piazza centrale (modernissima ed ampia), il lungo porto (tranquillo, tra baretti e gente che fa footing) e poi il museo Te Papa, che è la vera ragione della mia sosta qui.
Te Papa è il principale museo della Nuova Zelanda, son 6 piani che si addentrano nella storia passata e recente della Nazione.. con ovviamente anche uno sguardo verso il futuro.
Manco a dirlo.. il museo è gratuito e con, anche qui, il Wi-fi gratuito (oltre alle sovvenzioni statali, bastano gli sponsor e i negozi per supportarlo)
Io mio dedico ai due piani che mi interessano di più..
Il primo è quello che illustra la vita neozelandese.. dalla flora e della fauna qui presenti (da passato ad oggi .. e come son mutate nel corso degli anni) fino alla scoperta dell’ambiente naturale.. in particolare da cosa è data la forte presenza di terremoti e vulcani attivi (ci sono anche delle pietre che arrivano da vari punti del centro della terra e che si possono provare ad alzare..ammazza se pesano!.. più vai all’interno, anche se più piccole, diventano sempre più pesanti).

Tra le altre cose c’è anche la simulazione di terremoto.. dove ti fanno provare le vibrazioni che si sentirebbero in una situazione del genere.
Sempre sullo stesso piano c’è la parte interattiva con la mappa della Nuova Zelanda sul pavimento (dove quando tocchi un luogo parte filmato relativo a quella zona) ed il simulatore High Ride.
Quest’ultimo è fortissimo. Un po’ come stare sulle montagne russe con un video simil-cinema dove attraversi la nazione passando per le varie attività che si possono fare qui.(parti da essere in mezzo ad un pascolo di pecore per finire in una partita di rugby, a far rafting, kayak, i Maori, sulla Sky Tower, in bici, in moto sulla spiaggia..)
Tra l’effetto montagne russe e il video, ripreso come se fossero i tuoi occhi a vedere il tutto e tu in prima persona a farlo, è una cosa divertentissima oltre che una bella pubblicità turistica.
L’altro piano che ho approfondito è quello dedicato alla cultura Maori.. la storia, le credenze, il relazionarsi con gli Europei.
Di questo piano due cose mi hanno colpito; l’esposizione sulla parete dell’originale trattato di convivenza firmato tra Maori ed Europei e l’aver assistito ad un Haka fatta da dei bambini delle scuole.. un’Haka fatta alla perfezione e in modo “serio”… quasi commovente.
In generale in ogni settore del museo, i bambini poi hanno il loro spazio per approfondire, anche giocando.

Alla fine dentro al museo son stato più di 3 ore e quando esco opto per birra, hamburger di agnello nel birrificio (Mac's Brewbar) lì di fronte mentre mi godo il sole senza neanche una nuvola.
Il resto della città, diciamo la verità, non è granchè.. anche la “famosa” Cuba St è una serie di negozi che vanno dall’usato allo stile un po’ punk-alternativo e ristoranti etnici take-away.
Sicuramente più da vivere che da visitare e così tornando verso il mio ostello, chiudo con la classica salita in tramvia per godermi la bella vista dall’alto del golfo.

Ripensandoci, Wellington una sosta di un giorno la vale, anche solo per il museo Te Papa; per il resto mi ha dato l’idea di essere meno internazionale di Auckland, meno fighetta, un posto che son contento di aver visitato.
Stasera vedo sicuramente esco anche se la camera in ostello è ottima… tra l’altro il posto dove dormo è assurdo, sembra uscito dagli anni 50, ascensore, palazzo, bar interno.. tutto è rimasto con lo stile di allora.. forte!
Domani altra levataccia, alle 6 e mezza per poi prendere il traghetto per Nelson… isola del Sud.. arrivo!