mercoledì 30 giugno 2010

Tour Baltico: il racconto - parte 5

Domenica 06 giugno

Purtroppo è arrivato il giorno in cui dobbiamo lasciare Vilnius.
Ci svegliamo con calma e prepariamo la valigia, all’una arriva Dana, la signora degli appartamenti, e le lasciamo le chiavi.
Un po’ tristi mangiucchiamo qualcosa in un risto-bar messicano e ci avviamo verso la stazione.
Per andare a Kaunas stavolta optiamo per il treno, almeno possiamo dire di aver provato quasi tutti i mezzi di locomozione in questo viaggio.

Mentre siamo in attesa guardiamo le altre persone che lo prenderanno.. ovviamente non si sprecano le fighe..
Con nostra sorpresa il treno che arriva è modernissimo, all’interno i sedili sono larghi e ultra-comodi.. tra di noi pensiamo che finalmente c’è qualcuno che usa i soldi della comunità europea al posto di mangiarseli.

Durante l’oretta di viaggio la stanchezza affiora, così riesco a godermi del panorama solo tra un pisolino e l’altro.

A Kaunas abbiamo prenotato presso la LITiNTERP Guest House, sistemazione più che dignitosa in una via che incrocia la strada principale, la Laisves.
Raggiungiamo l’ufficio dell’affitta camere che ci porta in un palazzo a fianco.
Quando apre il portone la sorpresa è il sentimento più ricorrente in noi.. le scale sono in legno marcio, le pareti dei muri sono di un verde forte tutto scrostato, ragnatele ovunque, crepe sui muri che sembrano siano sul punto di cadere.

Ormai siamo abituati agli atri dei palazzi ex-sovietici..ma questo è sicuramente quello messo peggio!
Quando il Vale chiede se deve lasciare aperto il portone, Giorgiao ridendo risponde “ovvio, così scappiamo”.
Ovviamente, una volta aperta la porta della nostra stanza, la modernità e la pulizia sono sui nostri standard, quindi buttiamo i bagagli ed andiamo alla ricerca di una buona birra fresca.

Iniziamo così a visitare la città, partiamo dal suo monumento più famoso, la cattedrale di San Michele Arcangelo.

Notiamo subito la differenza con Vilnius, qui anche i monumenti più importanti sono tenuti alla meno peggio.
Ci fermiamo subito per una sosta birra in un baretto nella pizza della Cattedrale, ci rilassiamo al sole e guardiamo il poco struscio cittadino.
Proprio mentre siamo seduti al bar, dal palazzo dove eravamo sotto noi, cade un pezzo di muro.. che per poco non ci prende in testa.
Da qui capiamo che la città è molto diroccata….

Proseguiamo il giro camminando per la lunga Laisves iela; essendo domenica tutti i negozi sono chiusi e non c’è molta gente in giro, però la poca che è in giro è molto molto interessante!
Vicino alla bella fontana che taglia la via incrociamo un italiano in bici, ci ferma e ci chiede consiglio su un hotel a basso prezzo.
Parliamo un po’ con lui e scopriamo che sta facendo da Belluno a Capo Nord in bici in solitaria.. affascinati da quest’avventura ci facciamo raccontare un po’ e gli suggerisco poi di scrivere sul sito di OTRA.
Continuiamo il giro cittadino entrando sulla Vilniaus gatve andando nella parte storica della città.

Anche qui c’è il fascino della città poco curata, della vera Lituania non della Vilnius sistemata per i turisti.
Fantastiche sono le cabine telefoniche che becchiamo.

Altra sosta birra assaggiando dei formaggi locali e vista la poca gente e la stanchezza torniamo in appartamento a docciarci per la cena.

La sera usciamo e come pensavamo in giro non c’è quasi nessuno.
Optiamo per farci una pizza in un ristorante italiano, l’unico frequentato e alla fine la pizza non è così malvagia (bella la storia che nel menu vengono segnati i cm di diametro per poter scegliere la grandezza).
Al tavolo di fianco c’è una situazione paradossale… una coppia (lei una gran topa..) che fa tutta la sera a non parlare, mangiano, pagano, si alzano, si salutano quasi senza sfiorarsi e si separano.
Dopo cena proviamo andare al B.O. bar, ma a parte qualche giovane non c’è nessuno; così svegliamo il taxista che dormiva a bordo auto e torniamo a dormire.

L’indomani mattina, lasciamo la camera e andiamo in aeroporto.. purtroppo dobbiamo tornare a casa.
Sul volo Kaunas-Milano c’è gente di ogni tipo, ribecchiamo anche i due italiani incrociati velocemente a Vilnius il venerdì sera al Brodvejus.
All’imbarco c’è una Rossa spaziale con una canottierina che lascia intravedere tutto… e che quasi mi tenta di prendere un biglietto aereo anche per lei… ma purtroppo dovrò accontentarmi di tornare a casa con Giorgiao e il Vale.

Il volo prosegue tranquillo, svegliati giusto da un italiano d’altri tempi (un 50enne con anellazzo d’ora) che insegna parole in italiano alla sua giovane vicina (che ha due bombe paura).

Anche questa è andata… e in autostrada sulla Bergamo-Milano ho già chiamato il mio medico per farmi prescirvere del Prozac… la depressione post viaggio mi colpirà anche questa volta.

mercoledì 23 giugno 2010

Tour Baltico: il racconto - parte 4

Sabato 05 giugno

Il sabato il risveglio è lento.
Sbrighiamo tutte le faccende casalinghe e solo verso l’una usciamo dall’appartamento.
Anche in questa giornata splende un sole, il tempo è fantastico quindi si decide di andare a visitare il castello di Trakai poco fuori Vilnius.
Prima ci rifocilliamo con un pranzo veloce sulla Pilies e poi via alla stazione degli autobus.

Ci orientiamo un attimo, prendiamo i biglietti e aspettiamo che arrivi il nostro bus.
Da lontano sta arrivando un mezzo che avrà almeno 40anni e che dà l’impressione di aver fatto parecchi km.. Sicuro che non è il nostro, ridendo, dico a Giorgiao “Guarda, arriva il nostro bus”.... ma C.v.d. (come volevasi dimostrare) è proprio lui che ci porterà a Trakai.
Saliamo in una quindicina, il bus avrà una dozzina di posti a sedere così 3 persone si faranno il viaggio a piedi con la testa che picchia sul soffitto.

I sedili, con i rivestimenti color anni 80, trasudano antico.
La cosa ci piace, in pieno old style, e il viaggio è tranquillo.

A Trakai ci mollano a circa 1 km e mezzo dal castello, così ci godiamo la passeggiata osservando il paesino.
La camminata è tranquilla, la strada inizia a costeggiare il lago, e passiamo tra casette in legno, qualche negozietto e punti religiosi.

Arriviamo poi alla passerella che ci porterà sull’isolotto dove c’è il castello.

C’è molta gente; qualcuno che prende una barca e si fa un giretto nel lago, molti che si bevono una birra al sole godendosi la giornata, alcuni bambini che suonano il flauto...
Purtroppo per noi ci sono molte comitive e quindi tutta la pace e la tranquillità che potrebbe dare un posto del genere vengono perse.

Facendo le due passerelle vediamo il castello che si avvicina e, una volta arrivati, entriamo a visitarlo dall’interno.

E’ molto caratteristico e, nonostante si noti come sia stato ricostruito recentemente, ci fa una bella impressione.
Immaginiamo a come deve essere rilassante una giornata qui, al sole, senza tutta questa gente.

Concluso il giro interno, ci facciamo anche il giro completo all’esterno delle mura e poi ci piazziamo anche noi a bere una birra nei baretti/ristoranti poco distanti.
Anche qui notiamo una cosa che ci aveva già colpito nei giorni precedenti, la lentezza nel servizio.. roba che ti fanno aspettare anche 15 minuti prima di venire a prendere l’ordinazione o a portarti il resto.

Verso le 4 e mezza decidiamo di tornare in città, solito pulmino mezzo sfasciato e altro giro nella via principale, consapevoli che è l’ultimo pomeriggio che passeremo qui.
Alle 6 e mezza ci ritroviamo in appartamento per un riposino e per prepararci per il Saturday night!

Ormai ci stiamo abituando al sole “notturno” e verso le 9 andiamo a cena nella zona della sera precedente.
Stavolta scegliamo il ristorante Žemaičiai, direi frequentato solo da turisti, mangiare niente di che (buona l’aringa, decenti gli zeppelin).. prezzo sempre ottimo.

E’ sabato sera, in giro c’è gente ma meno di venerdì sera; così proviamo a cercare un locale nuovo dove fare il pre-serata ma nessun posto ci ispira più di tanto e optiamo per tornare al classico Brodvejus.
Anche questa sera il locale non ci piace per niente.
All’interno i soliti maschioni, di cui molti over 40, poche ragazze.. giusto un paio di gruppetti da tre; la pista è mezza vuota e dalla porta continuano ad entrare prevalentemente uomini.
Facciamo così passare il tempo con i classici giri di vodka, a parte Giorgiao che si beve uno dei peggiori Mojto della sua vita (prendere un Mojto a Vilnius è come ordinare un piatto di bucatini alla matriciana in Cina..).

Verso mezzanotte andiamo verso il nostro locale, l’innominato chiamato “XXX”, visto che dobbiamo ritrovarci con le ragazze della sera precedente.
Entriamo nel locale facilmente e all’interno non c’è la folla “da lasciarci a bocca aperta” del venerdì sera.
Troviamo le ragazze, passiamo un po’ di tempo con loro ma verso l’una ci lasciano perché l’indomani devono andare via presto… erano uscite giusto per salutarci.

Così torniamo sulla piazza e iniziamo a perlustrare bene il locale.
La sensazione è che non è la serata giusta, probabilmente perché facciamo il confronto con ieri e si incomincia a sentire un po’ di stanchezza dopo 3 serate al top (ormai non abbiamo più 20anni..).

Comunque non ci tiriamo indietro con gli shots di vodka (alla fine della serata la nostra “sporca dozzina” di bicchierini a testa ce li siamo fatti) ed iniziamo a muoverci in pista.


A chi ci vedeva da fuori poteva sembrare di vedere alcune scene del film “I Fichissimi”; con io che ballavo alla Jerry Calà con la radio in mano e Giorgiao che parlava inglese come Mauro Di Francesco “Yeah yeah yeah yeah” (chi ha visto il film.. può comprendere le scene)
Nonostante questo riusciamo ad agganciarne due, tempo zero son seduto con una che m’ipnotizza con i suoi occhi (e non solo..).. parliamo per un pò e quando ci invitano ad uscire a fumare una sigaretta è il buttafuori che ci fa un entrata a piedi uniti!
Lo stesso che non mi ha fatto rientrare la sera precederente ci dice che se usciamo non ci fa più rientrare, è inflessibile…

Torniamo così al piano di sotto e ci buttiamo in pista.
Giorgiao è in “formissima”, balla con tutti e tutte.. si butta in mezzo ad un addio al nubilato.. sembra Fiorello.

Anche noi non ci tiriamo indietro e ci scateniamo in pista(usando la classica tattica della pashmina) ma non si conclude nulla.
Sarebbe ora di cambiare location, ma ormai è tardi quindi chiudiamo la serata qui.


In pista c’è una bionda pazzesca, ma Giorgiao inizia a parlare con il più cesso del locale… roba che scanseresti anche a Verbania.
Dopo averci regalato questa perla inizia a parlare con degli Spagnoli e, visto che ultimamente non li reggiamo proprio, optiamo per chiudere qui la serata.

Son le 5 passate, il sole ormai illumina le strade ed andiamo alla ricerca di cibo.
Intorno non c’è nulla, la sobrietà l’abbiamo persa da qualche ora, e quindi prendiamo un taxi che ci molla davanti ad un pub da punkabbestia… ovviamente ne prendiamo un altro che ci porta in giro a vanvera.
Sembra tutto chiuso e così gli molliamo un 5 litas e ci incamminiamo a piedi senza sapere dove stiamo andando.

Finalmente troviamo un “hamburgeraro” e ordiniamo da mangiare.
O meglio io e il Vale ordiniamo da mangiare che regolarmente arriva dopo pochi minuti.. mentre Giorgiao si ricorda di dover andare alla cassa solo quando arrivano i nostri hamburger.
Nel frattempo nel tavolo di fianco un gruppo di 6 ragazze prova ad attaccare bottone con noi.. ci chiede dove siamo stati, da dove veniamo.. le solite cose.
Sembrano simpatiche e poi non si sa mai a quel che può accadere… ma nuovamente Mauro di Francesco si impossessa di Giorgiao che ad ogni domanda risponde con un “Yeah yeah yeah yeah”.

A questo punto le ragazze se ne vanno, imprechiamo contro il nostro geometra e andiamo a dormire.

sabato 19 giugno 2010

Tour Baltico: il racconto - parte 3

Venerdì 04 giugno

La mattina ci alziamo presto e alle 10 siamo già in giro.
Il tempo finalmente è bello, non c’è una nuvola così possiamo dedicarci alla visita completa della città.
Iniziamo ovviamente dalla moderna cattedrale e dalla sua piazza che, come avevamo già notato, è molto più grande di quel che immaginavamo.

Salutiamo anche la statua di Gediminas, il fondatore della città e mi sa anche il personaggio storico lituano più famoso.


Camminando senza fretta e gustandoci ogni scorcio che la ci si propone davanti, proseguiamo sulla Pilies fino alla Didžioji con la sua piazza dove eravamo già stati la sera precedente.
Vista di giorno è molto differente; notiamo i colori delle case, dei palazzi, delle chiese e le vie sono molto affollate in particolare da comitive di turisti (molti i polacchi).


Mangiamo qualcosa in piazza con la prima birra pomeridiana e guardando bene vediamo che le strade non sono solo affollate di turisti… ma anche da un numero impressionante di belle fighe.. altro che Piazza Ranzoni a Verbania.

Il giro prosegue sulla Didžioji.. prendiamo una stradina laterale ed entriamo in un cortile con una chiesa; è bastato uscire di poco dalla strada principale e tutto cambia, i palazzi son diroccati, l’esterno della piccola chiesa poco curato.. sembra un altro posto, più reale.
Torniamo indietro e arriviamo fino alla bella “porta dell’Aurora”, l’unica vecchia porta d’ingresso della città non demolita, diventata ora punto di pellegrinaggio dei fedeli, tanto che al suo esterno c’era parecchia gente in fila e anche il classico matrimonio.


Da qui prendiamo una strada parallela verso il bastione d'artiglieria dalle cui mura osserviamo la vista della collina e della città.


La città ci piace, a parte la via centrale e turistica il resto ci sembra reale, vero.

Proseguendo non possiamo non attraversare il fiume e fare un giro nel quartiere degli artisti, la repubblica di Uzupio.

Il quartiere è carino, con l’angelo e le varie botteghe particolari; mentre l’idea della sua costituzione mi sembra alquanto turistica e piena di frasi banali.
Altra pausa birra, con vista di alcune bonazze niente male, e ritorno per la visita delle chiese di Sant’Anna e di San Bernardino, quasi attaccate tra loro.


La giornata è splendida così dopo aver sgranocchiato qualcosa sulla Pilies (affollatissima) chiudiamo la visita con la vista dalla Torre del Castello.
Da qui apprezziamo il tanto verde presente in città e la pace e la tranquillità che si trovano da qui in alto.

Son le 7, in giro c’è veramente ancora tanta gente, in particolare la piazza della Cattedrale è affollatissima di giovani che si rilassano e così, per chiudere la visita, torniamo verso l’appartamento passando per la Gedimino (la via commerciale) vedendo anche l’esterno del suo famoso teatro.

Ma è venerdì sera, dobbiamo docciarci e prepararci per la serata che si preannuncia molto calda… e non per la temperatura.

Per cena proviamo Cili Kaimas, ristorante che al suo interno cerca di rappresentare un villaggio tipico; a differenza della sera precedente la temperatura è scesa notevolmente ma per strada c’è parecchia gente in giro, gonne corte e tacchi non si contano.
Come cibo niente da dire, proviamo la zuppa di funghi (nel classico panetto) e il filetto Strogonoff, tutto abbastanza buono e prezzo inferiore a quello della sera precedente.
Mentre mangiamo veniamo però distratti dalla vicina di tavolo, una mora alta almeno 1.80 senza tacchi, occhi di ghiaccio, fisico e viso da modella.. ma soprattutto con il culo migliore che abbia mai visto.

Come pre-serata andiamo nel locale della sera precedente, il Brodvejus.
A differenza della nottata precedente la clientela all’interno del locale non ci colpisce troppo positivamente.
Infatti ci sono poche ragazze e per il resto sono per lo più uomini di mezza età (e un paio di ragazzi italiani).
Per carburare ordiniamo i soliti giri di vodka e aspettiamo un po’ per vedere se la situazione migliora.
Al terzo giro di vodka, quando entra uno “stag party” con una 40ina d’inglesi ubriachi, capiamo che è l’ora di uscire e trovare il locale giusto.

L’idea iniziale era quella di andare al Pacha ma visto che non è neanche mezzanotte optiamo per fare un giro al famoso Prospekto.
Come sempre accade, son le cose non programmate quelle che poi ti regalano più soddisfazioni; il taxista per portarci lì passa davanti ad un altro locale e dall’esterno sembra sia stra-pieno e soprattutto molto ben frequentato.
Di quel locale (che non nominerò neanche sotto tortura cinese e che chiamerò “xxx”) me ne aveva già parlato anche la ragazza della sera precedente ma, visto che su internet non avevo trovato assolutamente nulla, non ci avevo dato troppo peso.

Per il momento non modifichiamo i nostri piani e, al contrario di Ulisse, non ci facciamo ammaliare dalle sirene intraviste ed entriamo al discopub Prospekto.
L’accoglienza già non è delle migliori e quando il buttafuori in ottimo italiano ci dice “buona serata” capiamo già che qualcosa non torna.
Entriamo e il locale è vuoto, sarà anche per l’ora ma oltre a noi ci sono solo alcune ragazze.
Sono sedute ai tavoli e ci mangiano con gli occhi… o di colpo son diventato Sean Connery (ai tempi di 007) o queste sono di turno stasera.
Visto che siamo dentro ci facciamo i nostri tre giri di vodka e valutiamo come proseguire la serata.
Che fare?..... restiamo qui a farci spennare? Proviamo ad andare al Pacha? Rischiamo il posto misterioso visto prima?

Non ci sono dubbi, all’unanimità si decide di tornare al posto XXX.
Anche se è vicino, per non perdere tempo, prendiamo il primo taxi disponibile… il tassametro è più veloce di Usain Bolt tanto che per fare un paio di km il tipo è capace di chiederci 30 Litas, scocciato gli allungo un 10 facendogli capire che è già un furto così.

Superiamo il face control nonostante i mocassini marroni di Giorgiao e quando passiamo l’ingresso.. ci sembra di aprire la porta del paradiso.
Nella pista da ballo ci sono quasi esclusivamente ragazze, e quasi tutte sono delle stangone gran fighe..
Forse il più basso all’interno del locale è il nostro caro geometra Giorgiao.

Esultiamo e ci complimentiamo per la scelta e facciamo un giro di perlustrazione.
A piano terra c’è la pista da ballo e un corridoio con bancone e divanetti, poi quando si scende dalle scale c’è la zona bagni, divanetti fino ad un’altra pista abbastanza grande con vicino l’altro bancone.
Son talmente gasato che mi lancio subito con l’Obedanze… stavolta scelgo le più fighe del locale, direi quasi delle modelle, ma per mia sfortuna non attacca.

Allora ci facciamo un altro giro di vodka e iniziamo a muoverci in giro.
Tempo zero e stiamo già parlando con alcune tipe, in particolare Giorgiao e il Vale agganciano una coppia di brunette niente male.
Con loro andiamo al bancone e iniziamo a ordinare giri a nastro di Apple Pie (uno shot fatto di vodka e succo alle mele); la moretta di Giorgiao è amica della barista, tanto che paghiamo solamente 1 giro ogni 3 e questo porterà ad avere ricordi sempre più annebbiati.

Le risate si sprecano e mentre i due compari si dedicano alla coppia di ragazze, mi basta girarmi per poter agganciarne un’altra.
Usando l’ObeDanze inizio a ballare con la ragazza e rimango con lei quasi tutto il tempo...dove faccio un'approfondita conoscenza...
Intanto al bancone accadono scene da “Paura e Delirio a Las Vegas”:
Giorgiao praticamente è avvinghiato con la tipa al bancone;
Il Vale, mentre la tipa che era con lui ordina da bere, si limona una biondina… e al ritorno dell’altra si becca uno schiaffetto.

Lasciato a me stesso, cerco di placare l’effetto vodka bevendo con la cannuccia una coca-cola in bottiglietta… facendo un po’ di conoscenze sulle scale vicino al bagno.
Verso le 3 e mezza esco a prendere una boccata d’aria ma i buttafuori non mi lasciano rientrare in quanto il locale sta lentamente chiudendo.
Così, per non rompere le uova nel paniere agli altri, mando loro un sms dicendo che mi avviamo verso l’appartamento a piedi.
Verso le 4 e 15 arriva Giorgiao, che mi racconta di quanto era eccitato mentre era con la moretta e ci chiediamo dove sia il Vale.

Alle 6 finalmente ci chiama, 3 telefonate per sapere il nome della strada e per farsi aprire.
Giorgiao si presenta all’ingresso solo in mutande.. una scena che farebbe scappare anche Brigitta Bulgari.

E anche venerdì sera è andato.. purtroppo.

mercoledì 16 giugno 2010

Tour Baltico: il racconto - parte 2

Giovedì 03 giugno

L’indomani mattina ci svegliamo relativamente tranquilli, anche Giorgiao ha assorbito il colpo e scendiamo in piazza per la colazione sotto il sole.
E’ presto, ma dobbiamo prendere il bus per Vilnius; così con le valigie ci muoviamo verso la stazione dei bus che è poco distante.
La giornata è soleggiata ed è un piacere passeggiare di nuovo per il centro cittadino.

Il bus che ci porterà a Vilnius l’abbiamo prenotato online su Eurolines, ora di partenza prevista 12.30.
Molliamo così i bagagli al deposito della stazione e approfittiamo del tempo che ci manca per fare un giro nel vicino mercato.

Il mercato si trova esattamente nei padiglioni dove una volta venivano costruiti i famosi dirigibili Zeppelin; perlustriamo i banconi e le bancarelle presenti, c’è un po’ di tutto, dalla carne, alla verdura, dolci vari, souvenir sparsi, fiori, elettrodomestici.. e’ un vero mercato.

Devo notare però la pulizia e l’ordine presenti… mancano anche le urla tipiche del venditore di turno (come a Catania per esempio) mentre le protagoniste negli acquisti sono le signore sulla 60ina-70ina con la loro borsa con rotelle.
Noi ne approfittiamo per prendere qualcosa per il viaggio, due bottigliette d’acqua (immancabili dopo una serata a base di vodka) e dei dolci niente male.

In orario saliamo sul nostro bus che è un lussuoso mezzo dotato di ogni confort, perfino del bagno.
La mia speranza di avere come vicina un’avvenente ragazza svanisce quando si siede Giorgiao… ma al Vale non va meglio visto che trova come compagno un bocia maniaco dei videogiochi.

Il viaggio durerà poco più di 4 ore, durante le quali un po’ dormicchio e un po’ mi godo il panorama che la campagna lituana mi offre.
A farla da padrone è il verde incontrastato, grandi distese di prati interrotti solo da boschi o da piccole cittadine che osservo dal finestrino con interesse.

Mi chiedo come sarebbe passeggiare o passere delle ore in uno di questi paesini… e penso che prima o poi farò un viaggio lento, con i miei tempi senza dover pensare al resto.

L’approdo nella città di Vilnius avviene alle 4 e mezza, scendiamo dal bus e saliamo sul primo taxi per recarci al nostro appartamento.
Veniamo subito accolti da un’aria densa di smog prodotto dalle auto che circolano, sono quasi tutte di almeno 20-30 anni (altro che Euro 2.. Euro 4 e altre minchiate); anche il nostro taxi è del dopoguerra…… questa è l’atmosfera che ci piace.
Osservando la città dal finestrino noto che, pur essendo in zona centrale, i palazzi son meno curati che a Riga.. anzi molti son quasi decadenti.
L’ambiente, come primo impatto, ci esalta… siamo carichi e curiosi di scoprire la città.

Il nostro appartamento si trova in Tilto St, preso qui http://www.vilnius-apartments.lt/, un due camere matrimoniali a neanche 20 euro a testa a notte.
Il complesso è centralissimo, a due passi dalla piazza della Cattedrale, e la proprietaria, Dana, è una gentile signora.

Ci sistemiamo, riposiamo un attimo e ci prepariamo già per la serata.. così verso le 6 e mezza siamo pronti al primo giro cittadino.
Ovviamente passiamo dalla piazza della Cattedrale, più grande di quel che mi aspettavo, per poi andare nella “turistica” Pilies st.
Questa via è carina, ma è anche una concentrazione di tutte le attività legate al turismo della città, con i baretti, ristoranti di ogni tipo (anche uno greco), negozi di ambra e oggetti in legno.
E’ comunque piacevole passeggiarci e soprattutto guardare nelle tante stradine che nascono da questa via.
Arrivamo così in Didžioji st, dove c’è una piazza con tanti tavolini all’aperto.


Non possiamo non sederci a bere la nostra prima birra lituana mentre ci godiamo lo struscio del giovedì sera.... che è di assoluto livello.
Un parere sulla birra lituana, a me non è che sia piaciuta granchè, l’ho trovata pesante da digerire, con un retro-gusto strano e generalmente servita abbastanza calda (e ne abbiamo cambiati di posti in tre giorni…)
Abbiamo provato sia la Sviturys che la UTENOS.

Al secondo giro di birra è ora di iniziare a cercare un posto dove mangiare qualcosa e purtroppo il tempo si sta facendo minaccioso; nuvoloni e fulmini hanno ormai coperto il cielo.
In noi nasce la paura che questo sia il presagio di una nottata tempestosa.

Per mangiare andiamo alla ricerca del ristorante Amatininku Uzeiga, giriamo e rigiriamo finchè non scopriamo che era lo stesso dove avevamo preso le due birre…
Vabbè, almeno ci siamo fatti un’idea completa della piazza.
Fuori diluvia quindi entriamo all’interno dove ci saranno almeno 40°!
Nonostante questo prendiamo alcune pietanze locali… in primis i temuti e pesantissimi Zeppellin, due gnocchi giganti di patate con all’interno della salsiccia.. poi il Vale uno stinco di porco e io del Chicken Kiev… peccato che dopo gli Zeppelin eravamo già pieni; solo Giorgiao opta per piatti sconosciuti e indecifrabili.
Ristorante assolutamente promosso, sia per la quantità e qualità del cibo.. sia per il costo, al di sotto dei 20 euro (2 piatti, 1 bottiglia di vino, caffè, giro di 3 vodke come digestivo).

Alle 11 è arrivato il momento di buttarci nella nightlife cittadina, pioggia e fulmini non smettono quindi corriamo nel locale suggerito più vicino, il Brodvejus.
Il posto è piccolino, una sala con il bancone, un’altra con divanetti e pista da ballo mentre al piano di sopra altri divanetti e la sala fumatori.
E’ ancora presto ma per il momento non c’è molta gente, quindi non ci resta che attaccarci al bancone a spararci i primi giri di vodka.
Il Barista (che indosserà la stessa maglietta per tutte le tre serate) fa il brillante ruotando bicchieri, lanciando in aria bottiglie.. ma non impressiona nessuno.

Verso mezzanotte è arrivato il momento di buttarsi “on the dancefloor”, la situazione è questa… nel locale ci saranno state una 60ina di persone… di cui 50 ragazze e 10 ragazzi (compresi noi 3).

Iniziamo a ballare un po’ e con l’ormai classico ObeDanze (che ormai nel mondo è conosciuto almeno quanto la Polka) aggancio subito una coppia di ragazze che ballavano tra di loro.
Alla seconda canzone sto già testando una nuova variante del ballo… il ballo triplo; cioè io con entrambe le ragazze a mò di Tony Manero con le mani su entrambi i loro fianchi; peccato che vengo dopo subito riportato in terra quando una delle due mi dice che sono fidanzate… e che i loro ragazzi ci stanno guardando dalla balconata del piano di sopra.

Immediatamente alzo le braccia in segno d’innocenza nello stesso modo che fa Samuel dopo aver tirato una stecca all’avversario.. e ridendo e scherzando mi allontano lasciando le ragazze a ballare da sole.
Il tutto mentre Giorgiao e Vale ridono di gusto al bancone con in mano le loro vodke…

Non demordo e in pista c’è un gruppo di 5-6 ragazze che ballano in cerchio... studio la situazione, sembra una fortezza mediovale difficile da espugnare, ma in mio soccorso arriva la pashmina che avevo saggiamente comprato qualche settimana prima.
Mi avvicino a quella che trovo più sexy, le passo la pashmina intorno al collo e delicatamente l’avvicino a me portandola fuori dal gruppo.
Subito mi scuso dicendole che era un gioco, ma ormai la tipa è staccata e iniziamo a ballare tra di noi e ci conosciamo.
Mi piace, è castana-rossa con occhi chiari che mi fulminano subito e una scollatura a dir poco notevole.

In aiuto arriva anche il Dj, che parte con una Lambada che balleremo in versione molto hot.
Osservo gli altri che cercano di lanciarsi con le amiche, Giorgiao riceve un secco rifiuto tanto che quando si avvicina per ballare una gli fa il segno di un “X” con le mani… il Vale, vedendo tutto, ovviamente scoppia dal ridere.

Dopo un po’ andiamo io e lei a bere una cosa e ci mettiamo sui divanetti, qui ci si spinge fino al massico consentito… con la mia mano che entra dalla schiena sotto la canottiera e tasta da dietro..
Seduto sul divanetto vicino c’è uno rosso di capelli con gli occhiali… sembra troppo Ago!.. ma è solo un miraggio


Mi sento come nel film “Fratelli D’Italia” in cui il Mona dice “Marcolin.. son gasato ai massimi”.
Purtroppo verso le 3 le amiche vengono a portarla via, cerco di convincerla a stare con me.. ma deve andare in quanto non abita in città ed è in auto con loro.

Carico ritorno dagli altri, ormai il locale si è quasi svuotato quindi proviamo a cercare un posto dove chiudere la serata.
Fuori diluvia ancora, così corriamo verso l’Helios, la discoteca più vicina; entriamo nel complesso commerciale che la ospita ma è miseramente chiusa… non sappiamo più dove andare né cosa fare.
E’ giovedì e prima di partire non avevo trovato info su altri posti aperti.. quindi ci guardiamo e decidiamo di andare a bere l’ultima birra prima di andare a dormire.


Alle 4 usciamo e andiamo verso l’appartamento, non piove più il sole si sta alzando.
Le nuvole e i fulmini di inizio serata avevano ragione.. che serata tempestosa!

domenica 13 giugno 2010

Tour Baltico: il racconto - parte 1

Tutte le volte che torno da un viaggio verso l’est Europa torno con una leggera malinconia; sia che il viaggio sia di pochi giorni o di qualche settimana è difficile raccontare le emozioni, le esperienze, la semplicità che certi posti ti possono ancora dare.

Non so, ma il fatto è che appena tornato avrei già voglia di tornarci.
Vabbè accantoniamo i sogni e i progetti e riviviamo questa 6 giorni Baltica.


Il tour nasce sfruttando i nuovi voli Ryan (che non so ancora se maledire o benedire) e la voglia di vivere in prima persona l’esperienza delle notti bianche, che a giugno di ogni anno portano ad avere luce solare per quasi 20 ore al giorno.
Stavolta il Rosso e Mel tirano pacco, con il primo ormai disperso nei meandri dell’amore e già impegnato a sfogliare i cataloghi Francorosso per andare a fare il gioco aperitivo a Formentera.

Non può mancare il Vale e come new entry c’è il nostro geometra di fiducia.. che non è il Geometra Calboni ma è Giorgiao.


Partenza il 2 giugno, direzione Riga prima tappa del tour; a Riga ci vogliamo andare per visitare la città visto che a detta di molti è “bruciata” per i divertimenti notturni.

Il volo è puntuale così alle 14.30 siamo già pronti a prendere il taxi; mentre concordiamo la tariffa per il centro si avvicina Antonio, studente padovano in trasferta solitaria, che ci chiede se può venire con noi per dividere la spesa.
Ovviamente lo facciamo salire e in pochi minuti siamo in Piazza Ratslaukums.
Il taxista prova a fare il furbo, al posto dei 10 lat concordati ce ne chiede 30… qui mi inalbero gli mollo i 10 e ce ne andiamo mandandolo a quel paese.

Per dormire avevo prenotato una notte al Dome Pearl Hostel, camera privata con vista piazza del Duomo a una cifra irrisoria.. lo consiglio!
Salutiamo Antonio con la promessa di sentirlo in serata nel caso fosse stato in giro con le amiche della sua ragazza… ma alla fine non lo beccheremo più.

Mollati i bagagli iniziamo il giro diurno, c’è un bel sole ed è piacevole camminare per le stradine del centro storico.
Iniziamo dalla Kalku iela, molto pulita ordinata tanto che sembrava di stare a Stoccolma, ci guardiamo intorno osservando i vari palazzi anche se veniamo distratti dalle ragazze che incrociamo.. è difficile non rimanere impressionati.
La fame avanza e mangiamo degli ottimi ravioli al famoso X-Pelmeni e riprendiamo il tour.
Le distanze sono brevi e in poco tempo siamo alla statua della libertà all’inizio di Brivibas Bul., da qui proseguiamo nel verde, scendiamo verso il teatro e andando a caso per le stradine sbuchiamo dietro alla Chiesa di San Pietro,

dove ovviamente saliamo in cima al campanile per godere delle vista della città dall’alto.

Le foto si sprecano, per i monumenti, per le chiese, per le stradine e anche per la “popolazione” che incrociamo.

Dalla Chiesa torniamo in Piazza Ratslaukums con l’House of Blackheads (molto bello!) e statua della Rivoluzione Russa.


Sosta Birra nella piazzetta su Kalku iela nel baretto “Capri”, dove partono canzoni tipo “Abbronzatissima” o “Sapore di Sale” che non ci esaltano più tanto… sicuramente meno del delle solite stangone bionde/more che passeggiano per la strada.
Una cosa a cui non mi abituerò mai è come le ragazze guardino, ti osservano, incrociano lo sguardo e sorridono quasi imbarazzate o come dire gentilmente “cosa c’è?”.

Da qui riprendiamo per le stradine del centro con vista della Torre della Polvere da sparo, Torna Iela fino al Castello.
La piacevole camminata che costeggia la riva finisce al Duomo, e nella sua piazza con l’ultima sosta birra prima di prepararsi alla serata.

Proprio mentre siamo rilassati incominciamo a percepire l’effetto delle notti bianche, son le 7 passate e il sole è ancora alto.. sembra quasi pomeriggio.. è una sensazione strana, piacevole ma che ti lascia disorientato perché tutto ti sembra lento..
Proprio qui riesco a lasciare di mancia ben 4 euro alla cameriera che mi aveva ipnotizzato con i suoi occhi ghiaccio.

Ma è ora di prepararci, anche se è mercoledì vogliamo testare la nightlife.

Per cena optiamo per provare l’Alus Seta; sarà che io son un po’ difficile sul mangiare.. ma non mi è sembrato il posto tanto decantato; anzi, ho anche lasciato a metà la bistecca che avevo preso.
Di positivo aveva: i tavolini all’esterno con vista movida e la vicina di tavolo.. la classica troiona russa con stivale nero-luccicoso copri ginocchio e minigonna cortissima.
Solo verso le 11 inizia ad inscurirsi il cielo… è il segno che è arrivata l’ora di farsi un paio di Jager ed andare alla ricerca di un posto frequentato.
Per le strade non c’è molta gente, qualche turista… qualche gruppo.. poche ragazze.. bisogna essere fortunati per trovare il posto giusto.

Prima tappa.. il Velvet; visto che lo troviamo chiuso torniamo sulla via principale, vediamo il Babyloon, che però preferiamo evitare visto la sua fama, e quindi non ci resta che andare nel baretto di fronte.
Prendiamo le prime vodka della serata.. all’interno del locale ci son solo un paio di ragazze che ballano.. ormai ci stiamo preparando a un mercoledì sera “stile Verbania” (cioè vuoto e senza divertimento).
Ma siamo in pista e proviamo l’ultimo locale consigliato, il Pulkvedim Neviens Neraksta.
Lo troviamo a fatica ma quando facciamo per entrare ci rendiamo conto che dentro non c’è una persona.. anzi una si.. il barista!

Commentiamo il posto e all’esterno troviamo due ragazzi italiani, di Abbiategrasso… Anche loro son abbastanza delusi della serata e preoccupati per il resto del weekend, noi invece siamo tranquilli, domani ci aspetta Vilnius.
Salutiamo i ragazzi sicuri di ribeccarli all’Essential nella sua serata r&b.

E’ il momento di mettersi a tavolino e decidersi il da farsi.. Sulla falsa riga di Eisenhower e dei suoi uomini che fecero un passo indietro prima di dare l’assalto decisivo, torniamo a bere una cosa in piazza Duomo (a dirlo così mi sembra Milano….).

Da generale navigato, tra i molti tavoli liberi scelgo quello di fianco a tre giovani ragazze e tempo zero il geometra Giorgiao invita le tre al nostro tavolo.
Da quel momento la serata prenderà una piega abbastanza alcolica… e tra un giro e l’altro di vodka conosceremo meglio le tre studentesse.


Con loro finiamo al Belle Époque, locale che tra l’altro mi aveva suggerito Eeste, il locale è piccolino però c’è gente e musica, cioè ci si diverte.
Anche qui i giri non si sprecano, un po’ son offerti da noi un po’ da loro (“perché non son qui per farmi offrire da bere” ci diceva quasi fin scocciata una delle tipe).. ormai la lucidità l’abbiamo perduta.

Giorgiao lo perdiamo al bancone insieme ad una delle tre, ogni volta che li guardiamo stanno bevendo uno shot…. manco avessero trovato l’acqua dopo una settimana nel deserto.

Io utilizzo il classico ObeDanze con la moretta di turno… riuscendo a fare un’accurata analisi del suo fondoschiena.

Il Vale, come i giocatori d’esperienza, studia la situazione cercando di approfittare delle migliori occasioni e si mette a fotografare gli “interni” del locale.


Verso le 3 facciamo per uscire ma all’ingresso fermo una bassina rossa, ci parlo un attimo ma arriva Giorgiao e me la porta via.
Il Geometra e’ talmente fuori che non mi incazzo neanche per il furto e gli diamo mezz’oretta di tempo; torniamo dalle ragazze di prima e, mentre passiamo un po’ di tempo con loro, vediamo che la tipa con cui era al bancone è collassata vicino al locale....

Verso le 4 salutiamo le tre studentesse e torniamo in ostello.

Che dire? Per essere un mercoledì sera… a Riga… non ci lamentiamo, anzi un inizio alla grande.

L’indomani mattina ci svegliamo relativamente tranquilli, e scendiamo in piazza per la colazione sotto il sole.
E’ presto, ma dobbiamo prendere il bus per Vilnius.

sabato 12 giugno 2010

Riga - Vilnius - Kaunas

Non ci sono solo belle chiese e bei monumenti...