giovedì 31 marzo 2011

La mia classifica degli alcolici



14) Tequila
Famosa per il suo gusto forte e la sua alta gradazione, viene bevuta sia nei cocktail (Margarita ..of course) sia con il classico Tequila-sale-limone (T-s-L).
Fino ai 22-23 era normale farmi almeno un paio di giri di “Melrose Place”, il baretto fuori dalla discoteca Il Maneggio a Romagnano… poi dopo una serata storta solo l’odore mi fa star male.
Ricordo con piacere però gli ottimi Margarita bevuti in Messico, e il modo di bere il T-s-L delle studentesse americane…

13) Gin

L’alcolico più amato dalle ragazze inglesi.
Personalmente non mi è mai piaciuto molto, giusto mischiato in qualche cocktail tipo Gin-Lemon e Gin-Tonic.
Diciamo che se posso è una delle ultime scelte… Lo lasciamo alle English Girls, così si ubriacano per bene.

12) Assenzio

La bevanda degli artisti ribelli è più famosa per essere stata proibita in tanti stati che per il suo sapore.
Infatti, oltre alla gradazione alcolica altissima, ti lascia in bocca quel sapore di Anice che alla lunga può nauseare.
Personalmente me lo son bevuto un paio di volte, nel classico modo con acqua e zucchero.. Mi ricordo una bella serata però.

11) Whisky

Dico subito la verità, il Whisky non è tra i miei alcolici preferiti.
Troppo forte, se bevuto da solo faccio fatica ad assaporarne il gusto.
Però ha due pregi:
- fa molto uomo d’alta finanza alla gordon gekko “È tutta una questione di soldi, il resto è conversazione”
- Whisky/Cola è un ottimo cocktail da disco.
In particolare questo abbinamento mi riporta all’Australia, dove andava per la maggiore… (c’erano anche le bottiglie già predisposte di jack daniels/cola.
Marca consigliata: jack daniels – Jameson

10) Cachaça

Detta così, forse pochi sanno che alcolico sia.
Estratto dalla canna di zucchero ha un sapore un po’ secco, quindi difficilmente viene bevuto da solo.
Io l’ho conosciuto dopo le innumerevoli caipirinha bevute in Brasile
Poco prima del tramonto a star seduti ai tavoli dei baretti in riva alla spiaggia con una caipirinha in mano.. le sensazioni di pace, tranquillità e relax sono indescrivibili.
All’11imo posto perché ci vuole l’ambiente giusto per gustarselo… (anche sul balcone di Giorgiao durante una serata estiva non è male)


9) Porto/Cognac/Passito

Riuniti in questa categoria inserisco i liquori derivati dal vino anche se parecchio diversi tra loro.
Ideali da sorseggiare con calma dopo una cena, seduti al tavolo con amici… le classiche bevande in cui non bisogna aver fretta, ma da godersele in pieno.
Personalmente non son molto da Cognac (vedi whisky), un po’ troppo forte come gusto.. anche se le varianti “femminili” dolcificate non sono mali.
Mentre mi piacciono parecchio i Passiti (belli freschi) e il Porto (più da stagione invernale).
Rimango in attesa che Mel venga a trovarmi per aprire il Sandeman Vintage comprato in Portogallo

8) Vino Bianco (Bollicine)

Iniziamo la serie dei Vini… ragazzi, siamo italiani, non può non piacerci il vino.
Però tra quelli che preferisco meno sono i vini bianchi frizzanti.. non parlo del vinello del Circolo ma anche quelli ben più famosi e utilizzati.
Prosecco, Champagne, ect… li prendo solo per un aperitivo veloce o per un brindisi per un qualche avvenimento (compleanno, anniversario, ect).
Se mi vuoi male.. ordina vino bianco frizzante mentre mangio!
Diverso il discorso di aprire una bottiglia con una bella ragazza e gustarsi le bollicine insieme… quello è Next Level (come direbbe il Vale)
PS. Sarebbe da aprire una categoria a parte per il famoso Champagnoski russo… ma quella è tutta un’altra storia.

7) Rum

Se qualcuno non mi frequentasse da qualche anno (stoccatina per alcuni friends) sarebbe sorpreso di vedere il Rum così basso in classifica.
Effettivamente come sapore è ancora uno dei miei preferiti, perché è forte ma non troppo e il gusto che ti lascia è veramente ottimo.
Peccato che dopo il secondo bicchiere ti si impregna nella pelle e inizi a puzzare come una distilleria ambulante.
Memorabili le serate fatte a Cuba Libre (Rum e Cola), a ciupiti (Rum e Pera), Mojito (forse il cocktail più difficile da trovare ben fatto), e le nottate cubane ad Havana Club.
Se capita però un bel cocktail fatto bene non lo rifiuto mai
Marca consigliata: da evitare il Bacardi, troppo acido.. molto meglio l’Havana o altri Rum meno commerciali (provata il legendario!).

Da qui in avanti le scelte diventano molto più ardue!

6) Vino Bianco

Prima il vino bianco non mi piaceva, lo trovavo troppo aspro, con poco sapore.
Probabilmente era dato dalla qualità del vino.. ultimamente invece mi piace berlo, in particolare all’aperitivo.
O anche d’estate accompagnato a una bella cena di pesce.

5) Martini – Campari – Spritz – Negroni

Altra categoria che unisce diverse bevande ma accumunate dal fatto che si usa berle durante l’aperitivo.
Ecco, queste sono tra le mie preferite. In particolare d’estate.. rilassati a godersi l’ultimo sole mangiucchiando qualche tartina.
Il Martini, molto fashion, con il suo sapore che ti conquista.. poi chi non lo ordina alla James Bond “Vodka Martini: agitato, non mescolato” (per non dimenticare del Cinzano…mitici anni 60-70)
Campari, un po’ più alcolico.. nelle due versioni; da bottiglietta (che fa un po’ circolino) o in un abbinamento fresco tipo Campari-Orange.
Lo Spritz e il Negroni sono due cocktail… il primo ormai sta conquistando il mondo, è il più leggero ed lo trovo perfetto per le serate estive, mentre il Negroni è più pesante, ma ha un sapore più forte..più uomo.. (anche questo è difficile trovarlo veramente buono)
Ecco io alla frase di Zampetti “sole whisky e sei in pole position”…. la cambierei con una di queste bevande

4) Dopo Cena (Amari – Limoncino – Grappa)

Cosa ci vuole dopo una bella cena tra amici prima di alzarsi e pagare?…Easy.. un bell’amaro.
Qui l’elenco è lunghissimo… ed è difficile indicarli tutti..
(Montenegro, Amaro Zucca, Sambuca, Grappa Morbida, Limoncino, Braulio, Ouzo, Unicum, Becherovka, Bayles, Vecchia Romagna, Amari alle Erbe.. ect .ect)
Per questi, sicuramente va in base al momento, al periodo, alla situazione, comunque son quasi tutti piacevoli.
Il Montenegro mi ricorda i primi 20anni, la Sambuca l’ultimo periodo della Selva, il Braulio carnevale e questi ultimi anni, Unicum-Becherovka-Ouzo trasferte all’estero..
Il limoncino in particolare mi riporta a una bella cena a Milano particolare…

3) Vino Rosso

Basterebbe una parola.. Indispensabile.
Fai una bella cena con un bel primo… cosa bevi? Vino Rosso.
Da accompagnare con secondo? Vino Rosso
Mentre stuzzichi salumi e formaggi?.. Vino Rosso
Fai una grigliata.? Vino Rosso.
Anche qui ce ne sono di tutti i gusti, fermo-frizzante, leggerino-corposo, italiano-straniero, del Nord-del Sud
Inutile discutere, ognuno ha le sue preferenze.
Io, da ignorante, dico la mia.
Io sono in primis per i vini fermi, la Bonarda o quelle cose mezze-frizzantine non mi vanno giù.
Poi.. se mentre per i bianchi ammetto la supremazia francese, per i Rossi, da nazionalista.. dico Italia, al max pareggio.
Anche se il vino è come le donne..”se è buono, non importa da dove arriva”

Non esiste la posizione numero 2… perché ho due primi posti!

1) Vodka

Il mio superalcolico preferito.
Sarà da un 5-6 anni che ha battuto il Rum e che ora è il grande classico delle mie serate.
La caratteristica di essere inodore e quasi del tutto insapore, lo aiuta a essere unito con altre bevande a proprio piacimento, in base al gusto o allo stato d’animo.
Ovviamente il più scelto è il semplice Vodka-Lemon, anche se c’è chi preferisce abbinarlo alla Red Bull (in particolare le tipe, per me così viene troppo dolce.).
In trasferta non possono mancare i bicchierini di vodka liscia abbinati a una scorza di limone.. ho perso il conto di quanti ne ho bevuti.
Da evitare le schifezze tipo vodka alla menta/pesca/melone/fragola ect.. troppo zuccherose.
Mia frase del giorno “Meno male che esiste la vodka!”

1) Birra

La birra fa parte della nostra vita ormai.
Che soddisfazione si ha quando dopo una dura giornata ci si mette al sole e si stappa una birra fresca?
Poi ha un buon sapore, va giù bene, è poco alcolica e il colore biondo da quel “plus ultra”.
Inoltre, al contrario di quello che molti pensano, ci sono molte birre differenti, in modo da accontentare i palati di tutti.
Io sono per la classica birra chiara, meglio alla spina in un bicchiere freddo ma non gelato.
In alcune serate, da assaporare, mi piace anche la birra rossa o quelle un po’ più corpose.
Poi quante volte si è detto tra amici…”dai andiamo a farci una birretta?”.. e troppi ricordi mi portano a situazioni con una birra in mano o sul tavolo.


Classifica finita, può essere abbia dimenticato qualcosa… ma quel che conta è …
“Prosit” a tutti!

giovedì 10 marzo 2011

Il segreto del mio successo - Dall'Altea al Torino

Ormai come Team Manager son lanciatissimo.

Dopo un anno all'Altea son stato ingaggiato dal Torino, proprio giusto per la presentazione del mio nemico "mister Papadopulo"... l'uomo che si faceva la Menarini..

Ecco la foto della presentazione

mercoledì 9 marzo 2011

I tres (anzi dos) amigos a Porto

Dopo Natale, con la pancia bella piena, mi metto a guardare i siti delle varie compagnie aeree che, come al solito in questo periodo, sparano fuori tantissime offerte.
Allora, prima che ricominci il campionato di C.s.i., mi è balzato in testa di fare una toccata e fuga in una piccola città europea.

L’idea è di partire sabato in mattinata, poi giro diurno della città, serata da sballo e ritorno alla domenica nel pomeriggio.

Le alternative erano tre: Bucarest, Bruxelles e Porto.
La prima è stata scartata perché, a nostra detta, è meritevole di almeno un w.end interno per poterla assaporare in tutte le salse.
La seconda è stata bocciata in quanto troppo cupa e tetra nel mese di febbraio.
Invece su Porto, nessuna obiezione pervenuta… se non quella della fama che si portano dietro le portoghesi.. quella di essere le più brutte d’Europa.

Giro di email per decidere partecipanti e w.end… alla fine rispondono presenti il BelTeoRosso (Ago) e il BelFiuletDeMilan (Teri).

Così prenotiamo con Easyjet and-ritorno 19-20 febbraio a 18 euro a testa.

Prima di partire, ovviamente, accadono i soliti inconvenienti.
Causa Carnevale ci tocca anticipare la gara a calcio proprio in quel weekend e quindi la squadra sarà privata di un elemento fondamentale come me (più per il ruolo da dirigente che per quello di cagnaccio da centrocampo)
Ma soprattutto l’influenza si attaccherà al Rosso che il venerdì sera dichiarerà forfait, lasciandoci da soli ad affrontare la trasferta portoghese.


Sabato 19 febbraio

Sveglia all’alba visto che il volo parte alle 8.20 di mattina.
Viaggio abbastanza tranquillo in cui riusciamo anche a dormicchiare un po’ tanto da poter accumulare un po’ di energie che ci torneranno utili.
Unica pecca, il ritardo di circa un ora perché dovevamo aspettare che arrivasse il rifornimento del catering, rappresentato da ben una 30ina di bottigliette d’acqua.

Così atterriamo in Portugal verso le 10.30 locali, il cielo è limpido e finalmente le temperature son più alte che da noi…E’ il clima ideale per poter girare la città.

Per raggiungere il centro ci affidiamo alla metropolitana (nuovissima, come anche l’aeroporto),che in 30 minuti spaccati ci porta alla stazione Trindade.
Il biglietto della metro è abbastanza facile da fare. Al 5° tentativo e con una coda che andava formandosi dietro di noi scopriamo che funziona così:
alla prima emissione ti danno anche una tesserina blu (al costo di 0,50 euro) che si dovrà utilizzare per caricare le altre corse.
I prezzi variano dalla zona in cui si deve arrivare, ma alla macchinetta automatica c’è la lista completa delle fermate con di fianco la zona da digitare.
Una volta caricata bisogna validarla ogni volta che la si utilizza (in caso di cambio linea, bisogna “passarla” anche nella stazione di cambio).

Molliamo i bagagli al nostro hotel, l’Hotel Trindade (un ottimo 3 stelle attaccato alla stazione della metro preso in offerta su Expedia a 25 euro a testa) dove ci rinfreschiamo e verso mezzogiorno partiamo con il tour diurno.

Prima tappa è il Mercado Bolhao.
Raggiungendolo passiamo per alcune stradine e la prima impressione della città ci piace.
Il Mercato è veramente particolare, sembra di essere tornati indietro di qualche anno, con i vari venditori di fiori, di carne, di pesce, i negozi con insegne degli anni 60 e solamente qualcuno inizia a vendere qualche souvenir ma per il momento sono ancora pochi.

Oltre ai vari venditori, veniamo colpiti dalla struttura del Mercato.
E’ mantenuta come una volta.. anzi in alcuni punti ci sono delle impalcature che tengono in cima gli antichi piloni… tutto molto particolare.

Usciti dal mercato ci viene fame e veniamo attratti dalla caffetteria/ristorante “A Pérola do Bolhão”.
Superata la zona dolci ci piazziamo ai tavolini, la sala da caffè è piena di specchi e ha un fascino quasi 800tesco.
Con il menù del giorno vorremmo provare un po’ tutto.
Quando ordiamo una Francesinha, un polpo bollito e un Bacalhau il cameriere ci chiede se siamo sicuri, visto che per lui è tantissimo.
Così alla fine optiamo per mangiarci mezza Francesinha a testa e un piatto di polpo bollito, tutto innaffiato da 4 SuperBock.
Il polpo è spettacolare e morbidissimo mentre la temuta Francesinha è, come immaginavamo, una botta della madonna.

Un Sandwich spessissimo con all’interno una fetta di carne, una salsiccia, bacon cotto, uovo fritto… il tutto ricoperto da formaggio fuso con intorno delle patatine fritte.
Il conto è tutto il contrario della Francesinha, è leggero tanto che non ci viene neanche 10 euro a testa.

Riprendiamo così il tour della città tagliano per l’Avenida Dos Aliados.

E’ il vialone commerciale delle città, con ampia area pedonale tutt’intorno ci sono gli antichi edifici ora adibiti a banche.
Camminando osserviamo il Municipio cittadino, la sua fontana piazzata in cima all’Avenida e la statua in di Pedro IV a cavallo.

Ci sorprende vedere una serie di seggiolini piazzati lungo la zona pedonale, non sono di nessun bar e se uno vuole sedersi a godersi la giornata può farlo tranquillamente.

Svoltando verso la stazione, vediamo la chiesa dos Congregados con le tipiche piastrelle colorate (in genere di blu-azzurro) che ne caratterizzano la facciata.
La stessa tipologia di piastrelle è presente all’interno della Stazione S. Bento.


Le pareti all’interno rappresentano alcuni momenti importanti della storia della città e sono veramente belle.

Un po’ a casaccio continuiamo per alcune stradine per tornare verso la chiesa dos Clerigos con la sua torre.
In questo Sali e scendi ci piace notare come le grandi compagnie internazionali non abbiamo ancora preso possesso dei negozi del centro.
Sembra di far un salto nel tempo con le varie macellerie, minimarket, baretti trasandati, fabbri, negozi di abbigliamento con una moda un po’ “andata”, ma soprattutto negozi di utensili o componenti elettronici (noi ormai andiamo nei centri commerciali).
Le insegne anche qui sono d’altri tempi, tra gli anni 60 e i primi anni 80.
Le strade poi non sono asfaltate, sono tutte in ciotolato.

Optiamo per salire sulla Torre dos Clerigos del famosissimo architetto Italiano Nicolau.

La vista è spettacolare e ce la godiamo con tutta calma anche perché davanti a noi c’è un gruppo di giovani americani.

IlBelFiulet aveva avuto la brillante idea di farli passare tutti davanti a noi.. ovviamente davanti a noi è capitata la più brutta della comitiva che a malapensa passava nella stretta torre.
Il chè ci ha portato ad dover aspettare che tutti facessero le loro foto con vista fiume, la chiesa De Santo IIdefonso e colline retrostanti.
Scesi andiamo in avanscoperta nella piazza con la Fonte dei Leoni. Piazza con vicino il carino parco da Cordoaria, due chiese anche queste tempestate di piastrelle azzurre, ma soprattutto pieno di baretti con tavolini che alla sera si riempono all’inverosimile.


Proseguiamo verso la cattedrale da Sé e la statua del Pelourinho di fronte.

Salendoci (perché è tutto una discesa e poi salita) passiamo dalle viuzze strette.. in una di queste passiamo in mezzo a gente con facce da galera che ci squadrano manco fossimo due belle fighe.. dandoci nuove energie per accelerare nonostante la rampa in salita.

La vista dalla cattedrale (che non è granchè) merita, le colline, il fiume Duoro con le cantine dall’altra sponda e anche le varie case costruite tutto intorno.

Di queste i vari piani sono stati fatti nel corso degli anni, e sicuramente senza piano regolatore, tanto che ognuna risulta diversa dall’altra.

Ma forse, anzi sicuramente questo fa parte del fascino della città.

Finalmente scendiamo per attraversare il fiume passando ovviamente sul ponte Luis I, ponte famoso per essere costruito similmente alla Torre Eiffel.
Dal ponte si vede benissimo il famoso quartiere della Ribeira e anche Mura esterne della città.

Le foto si sprecano, sia quando passiamo nella parte alta del ponte che quando ci ripassiamo dal basso per andare alla Ribeira
Dall’altra sponda del fiume Duoro la vista sulla Ribeira e degl’altri ponti è spettacolare… anche qui l’abusivismo edilizio si spreca, tanto ci sono in continuo ammodernamento (con ovviamente costante crescita dell’altezza degli edifici).
La discesa è tortuosa ma quando arrivamo alla Ribeira la stanchezza passa.
Si vede che è il quartiere più turistico, è pieno di baretti, di ristorante e di negozi di souvenir.

Ma è anche pieno di gente, tutti rilassati al bar per bersi una birra mangiando due pistacchi o qualcos’altro.

Anche noi, dopo tanto camminare, sentiamo l’esigenza di riposarci un attimo e rilassarci seduti sotto il bel sole con vista ponte Luis I.
Intorno a noi si svolge la vita quotidiana della gente che vive lì, perché pur essendo turistica, La Ribeira è ancora abitata dalla gente comune.

Dalle case colorate ci sono panni stesi, le donne si affacciano dalle finestre e intorno a noi ci son bambini con la maglia del Porto o di Messi che giocano a pallone..




All’alba delle 5 di sera ci rendiamo conto di un’altra cosa… non abbiamo visto una tipa figa, non dico una top model.. ma neanche una figa… e il sospetto nasce dentro noi.
Non è che il luogo comune che le portoghesi siano le più brutte d’Europa sia l’unico vero!

Per fortuna vicino al nostro tavolino ci sono 3 turiste anglosassoni che dopo essersi bevute un litro di vino regalano le solite performance erotalcoliche.
Una si mette la cannuccia in bocca e si mette a succhiarla da un po’ porca, mentre l’amica fotografa il tutto.
E qui capisco che se voglio divertirmi devo cambiare obiettivo, puntare le turiste!

Tutto questo relax ci fa quasi dimenticare che alle 5 e mezza abbiamo la visita allo stadio, così paghiamo le birre (3 euro per entrambe le birre!) e in taxi scappiamo allo stadio.

Al mitico stadio Dragao arrivamo giusto in tempo, dopo una corsa alla Ben Johnson blocchiamo l’ultimo gruppo che stava iniziando il tour organizzato e ci accodiamo a loro.
Insieme a noi ci sono una giovane coppia portoghese (ovviamente lei un bel cancello) e 4 ragazzi soprannominati da noi i Take That olandesi.
Lo stadio è nuovissimo, inaugurato nel 2003 e il suo tour è strutturato in maniera classica.
Camminata all’interno della cancellata, visita alla tribuna nel settore riservato al presidente e altri ricconi, sala stampa, spogliatoi, ingresso nel terreno di gioco e panchine.
Lo stadio è veramente bello e in particolare da un‘ottima visuale al pubblico di tutti i settori, vista la totale assenza di pista d’atletica e cose simili.
Le uniche pecche del giro sono state la mancata presenza di una sala con i trofei e il fatto che non si potevano fare fotografie (c’era un fotografo che ti seguiva e, a richiesta, ti immortalava al modico prezzo di 5 euro a scatto).

Dopo un 45 minuti di tour ci sbizzarriamo nello shop dove, visti i prezzi, non compriamo la maglia del bomber brasiliano Hulk (che a 25 anni ha già il fisico di Jardel all’Ancona) ma i più economici gagliardetti e calzettoni della squadra.

Ormai è buio, son le 6 e mezza passate così torniamo in metro all’hotel per riposarci per la serata.
Mentre Teri crolla in un sonno pesante io guardo un po’ il festival di Sanremo con Morandi e il suo “stiamo uniti”.

Alle 9, docciati e infighettati andiamo a mangiare.
L’idea è di provare il maialino del ristorante Gremio dos Leitoes, peccato che sia chiuso e così ripieghiamo sul vicino Churrascaria do Infante, ristorante a conduzione famigliare dove ci sbizzarriamo a volontà.
Per la felicità del cameriere ordiamo 5 portate di pesce (pescado del giorno, due piatti di polpo fritto delizioso, uno di cernia e uno di spada), insalata e patate. Tutto innaffiato da un 1 litro di bianco sfuso.
Teri non contento si prende anche il dolce e, pescado a parte, tutto è veramente ottimo.
Alla fine il caffè viene portato dal proprietario, un simpatico signore, che si mette anche a parlare di calcio con noi.
Il conto è allucinante, 20 euro a testa… cosa che da ti fai una pizza con 2 birre.

Ora possiamo iniziare a testare cosa può offrire la noche de Porto.
Andiamo alla Ribeira ma è totalmente vuota, anzi i bar stanno già chiudendo; torniamo verso il ristorante e facciamo un giro all’interno del vecchio mercato Ferreira Borges, ora centro culturale.
C’è parecchia gente che gira, un po’ sullo stile rock alternativo, anche perché in uno dei due padiglioni c’è il concerto dei Sum41.
La situazione non si accende così andiamo sul sicuro e voliamo lungo le salite cittadine verso piazza dei Leoni.
Arriviamo ed è già un carnaio di gente, la piazza è stracolma e i tre/quattro bar presenti sono presi d’assalto, ci adeguiamo subito alla movida e prendiamo da bere in un baretto minuscolo e usciamo a bere in piazza circondati da gente.
Anche qui i prezzi sono allucinanti, 1 vodka lemon e 1 birra vengono in tutto 3 euro e ½, cosa che ci porterà a prendere almeno altri 2 giri prima di andare in disco.

Nel frattempo ci guardiamo intorno, studiamo la situazione, la piazza è strapiena e per lo più sono giovani sui 20/25 anni.. diciamo universitari, qualcuno ha con se il famoso Botellon.
Anche qui però il livello delle tipe è parecchio basso, se ne vede qualcuna carina, ma niente che spicchi… sarà forse che la vodka lemon non ha ancora fatto effetto.

Ad un certo punto veniamo avvicinati da un ragazzo già abbastanza alticcio (ovviamente mai che ci fermi una bella figa).
Inizia a parlare e appena viene a sapere che siamo italiani inizia con il solito tormentone.
“Aaa Spaghetti, pizza, mafia… Luca Toni (che ormai ha preso posto del mandolino)”.
Parla del Porto calcio, dei pochi soldi che girano, di Mourinho, ect.. finchè non tira fuori la perla della serata.. parlando di Miccoli lo definisce ”bravino, piccolino ma con una panza”… in pratica tutti discorsi da sobri.

Alla 3a consumazione che finiamo decidiamo di lasciarlo ai suoi amici ma prima ci pone una domanda
“voi sapete perché son famose le portoghesi in tutta Europa?”….. qui io e Teri ci guardiamo, ridiamo e ci sorprendiamo perché anche loro sono consapevoli di avere le tipe più brutte ma quando stavamo per dirglielo prosegue nel discorso rilevandoci che sono famose perché “sono le migliori a scopare”.. alchè gli rispondo che stasera proverò se è vero.

Lo molliamo lì e facciamo un giro per la piazza, saranno le bevute ma il livello leggermente si alza (ma proprio leggermente) e proviamo anche il bar più famoso, il “Casa Do Livro”

Altra birretta a 1 euro e cerco di invidiare qualche preda, solo 2 turiste mi sembrano interessanti, peccato che alla nostra prestanza fisica preferiscano portare le loro attenzioni al piatto di calamari fritti.
Verso l’1 decidiamo di portarci nella zona disco, non prima di essere riuscito fortunatamente ad uscire dalla morsa di una tipa poco proponibile che mi aveva bloccato l’uscita e mi guardava con brutte intenzioni.

In taxi raggiungiamo la zona industriale, famosa per avere 2-3 discoteche.
Guardando su facebook sembrava che alla disco Act ci fosse festa di un’agenzia di modelle, così puntiamo secchi lì.
Arriviamo e il locale è completamente chiuso (scopriremo che la serata è poi stata trasferita in un club sul lungo-oceano), così andiamo ai vicini “la movida Beach” e “cream”.. peccato che l’eta media sia sui 18 anni a star larghi.
Non ci scoraggiamo e sempre in taxi andiamo al locale da “Lucignolo bella Vita a Porto”.. il Twin’s.

Entriamo così al Twin’s.
Il locale ci piace, è elegante, con stile, una pista da ballo a piano terra e al piano di sopra bar con divanetti e un’altra mini pista.
Ingresso con tessera con un minimo di 20 euro di consumazioni.
Nonostante sia l’1.30 non c’è ancora molta gente, ma chiedendo in giro mi confermano che a Porto prima delle 2 non ci va quasi nessuno in disco.

Incominciamo a bere il primo vodka lemon (qui a 8 euro) e ci guardiamo intorno.
L’età è variopinta, passiamo dalla ragazzina intorno ai 25 tutta infighettata, fino alla coppia di 45-50enni che fanno gli splendidi.
Ad un certo punto vediamo la madonna…. Cioè la prima stra-figa di Porto.
Con un amica altrettanto niente male… di colpo diventano le mie prede ideali per la serata, peccato che quando già mi vedevo sul divanetto con lei, quando finiscono di bere prendono e se ne vanno.
Deluso, non ci resta che ordinare un altro cocktail mentre nel frattempo il locale si riempe bene.

Vicino a noi si piazzano due mulattone da paura, una sarà più alta di me ed indossa una minigonna inguinale.
Non so perché ma mi viene in mente il Rosso, a casa con la febbre, mentre qui si sarebbe potuto divertire.
Le mulattone decidiamo di tenerle ai box mentre affrontiamo il primo giro di pista, scendendo al piano di sotto per ballare.

La pista è stra-colma e noi non ci facciamo pregare per entrare nelle danze.
Purtroppo il livello si conferma non altissimo, però mi sovviene l’amico beccato prima al bar … quello che ci diceva che le portoghesi sono famose per come fanno l’Amore (con la A maiuscola).
Così un po’ per ridere e un po’ vedere le reazioni inizio a fermare qualche tipa.
Prima fermo una tipa con il cell in mano chiedendole se stava scrivendo il mio numero finendo poi a ballare un po’ con l’amica mora.

Il colpo da maestro lo tiro fuori quando fermo il fotografo che girava nella disco e gli chiedo di farci una foto con due tipe che ballavano vicino a noi.
Nel momento dello scatto premo il culo delle tipa che non dice nulla, anzi a guardarmi malissimo è una terza amica sicuramente offesa per essere stata tagliata fuori dal giro.

Purtroppo il fotografo ha poi deciso di non pubblicare la foto, peccato… avrei voluto vedermi la faccia della ragazza in quel momento.
Intanto ballo un po’ con una di queste due, portoghesi in vacanza a Porto, e in particolare con una che ha due “bombe” e-sa-ge-ra-te…
Quando vengono portate via dalla comitiva, ormai in pista il livello si è abbassato ancora di più..
Prendiamo il 3° vodka lemon, e quasi son tentato di ripiegare su una che all’inizio avevo considerato come “non classificate” ma giustamente ilBelFiulet (per l'occasione in versione Borriello con la camica da tagliaboschi) mi fa notare che ci sono ancora per me le mulatte ai box.

Quando le rivedo, ovviamente risulteranno già occupate.

Vediamo che anche il sosia di Pardo (ex telecronista sky) ha mollato il colpo e decidiamo che è ora di abbandonare la nave.
Sono quasi le 5 e praticamente siamo in piedi da 24 ore.
Mentre guardo dal finestrino del taxi la luna che si specchia nell’oceano, Ilbelfiulet crolla in un sonno pesante che se non l’avessi svegliato avrebbe dormito lì fino a mezzogiorno del giorno dopo.

Sveglia alle 8, colazione (dove forse ancora preso dalla nottata, trovo intrippanti 3 ragazze inglesi sui 35 anni) e via in metro all’aeroporto… dove Teri si addormenta di nuovo.
Volo puntuale e a metà pomeriggio siamo già a casa, contenti e soddisfatti da queste 24 ore a Oporto.

questo è quello che abbiamo imparato a Porto