mercoledì 25 febbraio 2009

Varie da Bellinzona… (chissà poi cosa non mi ricordo)

Venerdì
- la tappata presa al ristorante cinese… 78 franchi a testa!!!!
- le 6 bottiglie di vino in 9 + 2 (arrivati a metà cena).. di cui due di competenza del bomber
- chi ha fatto un "controllo" completo di due ambremagiche
- El limonator de Valencia che si riconferma con una che ha la metà dei suoi anni
- Il famoso tendone dove uno fa faville..quando non lo vede nessuno (chiamato anche il tendone che non c’è o il tendone Baffo)
- Io che per parlare 5 minuti con una.. rimango poi da solo per un’ora visto che u bravo uaglione non si trovava più
- Il mitico tendone “prive”.. dietro ai bagni pubblici nella piazza principale…
- Manuel che non rinuncia a farsi il primo cancello che passa
- Io con una attenpata, scatenato con i soliti passi di Obedanze nel prive ma con risultati sempre peggiori
- Tutte quelle che chiamavo “mamma!”
- Mel che non ricorda che abbiamo mangiato un hotdog con maionese alle 6 di mattina.. e che il tipo ci allunga delle patatine “così asciugate un po’”
- Nonostante avessimo lasciato le chiavi nell’armadietto fuori… qualcuno è riuscito a non entrare in camera.. per fortuna per loro era già entrato Colo (uno che ti apre subito.........)
- Mel che stava per riuscire nell’impresa di tornare a casa salvo.. ma a tutti i costi è voluto uscire di nuovo per mangiare e per fare un tuffo carpiato

Sabato
- La voce del bomber appena svegliato
- Il filmato del wrestling
- Il pomeriggio tra bande, carri e sul castello
- La perquisizione fatta dalla tipa con il metal detector ad Austin Powers Ago… con un 5 centesimi messo saggiamente nel posto del serpentone
- Il coro da stadio dall’ostello e per le vie “non si vende Rino… non si vende Rino”
- Tutte le “mamme” incontrate nuovamente per le vie delle città
- El limonator che stavolta non se ne accontenta di una.. ma di due contemporaneamente
- La pazza che prima si gira e si limona il bel Giorgio… e dopo tira una cinquina a me e a Rudi nonostante ci facevamo i c***i nostri
- Colo in versione papà con mammà
- La bimba con cui condividevo il ciucciotto imbevuto di birra e che toccacciavo tranquillamente (ovviamente da gentleman)
- Tutte quelle fotografate con la mia macchina chicco… dalla milanese a quelle con accento molto svizzero
- El limonator che si sente dire “ma potresti essere mio padre!”
- Ciccio che forse era concio peggio di noi la sera prima
- La dura sveglia alle 10 di mattina

E mi stavo dimenticando…
- Il dubbio ancora oggi non risolto… ma da cosa era vestito Rino????

A presto con le foto

venerdì 6 febbraio 2009

Zaragoza: 2a parte e ultima

SABATO 31 GENNAIO
Svegliarsi non è troppo faticoso, anche se il brutto tempo all’esterno non invoglia molto ad uscire dalla camera.
Per mettersi subito in moto Colo fa partire il suo I-phone da cui escono chicchè d’altri tempi… e subito ci affezioniamo al mitico Julio Iglesias con la sua “Se mi lasci non vale”
Verso mezzogiorno lasciamo la stanza e andiamo per visitare la città, tutti presenti ad eccezione del Rosso che preferisce riposare a letto

La città è piccolina e la si gira tranquillamente a piedi; a differenza di altre città turistiche è bello vedere ancora alcuni tratti della “vera” Spagna.. le vecchie marisquerie, i negozi di dolci, i locali per tapas..
Andando a casaccio arriviamo in Plaza del Pilar.
E’ pulitissima, enorme e veramente bella con le due cattedrali vicine, e poco distante il ponte dei Leoni.
Prima di proseguire dobbiamo fare una delle cose che ci ha portato a Saragozza.. il famoso pranzo “primo, secondo, bottiglia…. Chiusa.. tutto 10 euro”
Così entriamo nel peggior ristorante della città.. il restaurante Corinto.
Tra famigliole e vecchietti che ci salutano quando escono ci gustiamo il famoso pranzo:
Per me, Colo e Ivo
- paella mista.. con il gambero che ancora si ricorda la canzone che passava quando l’hanno pescato (People from Ibiza anno 1984)
- calamari fritti… che ti restavano in bocca più di una big babol
- dolce al limone
Invece Mel saggiamente
- insalata mista già condita con aceto e un pizzico di olio
- hamburghesa.. simile a quello della vaccaccia alle 6 di mattina

Scherzi a parte, nel ristorante non si mangiava peggio che da Alfo.. quindi accettabile!

Finito il pranzo torniamo sul ponte e, dopo le solite foto di rito (dal ponte con vista basilica, con il mondo) procediamo nella piazza fiancheggiando la statua a Goya ed entrando nella basilica.. dove Ivo decide che la parte più interessante è un cancello…
Stavolta non un cancello inteso come una ragazza non tanto graziosa.. ma un cancello vero..
A Ivo piacciono i cancelli…
Proseguiamo seguendo le mura romane e poi in una quindicina di minuti verso la fortezza araba (la la Aljaferia)
La fortezza è piccolina ma soprattutto dall’esterno fa la sua figura scenica… all’interno invece la parte più bella è il giardino con le piante d’arancio.
Son quasi le 6 e torniamo a prendere il Rosso in camera per andare a vedere le Terme Romane che Mel vuole assolutamente andare a vedere fin da quando ci siamo alzati.

Entriamo nelle Terme e il tipo ci spiega che son tutte lì.. in una stanza e che ci conviene andare all’antico teatro… noi, visto che son le 7, giustamente noi optiamo per iniziare a far “sosta tapas”
Primo giro in un locale vicino alla piazza e poi torniamo dal mitico Enzo.. dove facciamo anche bis di cerveza e tiriamo le 9 passate

Docciati e incamiciati andiamo a mangiare da El Fuelle.. trattoria tipica castigliana
La location mi esalta… la carne un po’ meno..
Mentre aspettiamo, arriva il classico gruppo di donne che son in festa per l’addio al nubilato..
Anche qui i cancelli abbondano.
Come cameriere abbiamo il padre di Jim di American Pie e, anche lui come Josè, ci molla la grappa giallastra.. che segnerà l’inizio della serata.

Ecco.. se a Valencia c’era “El limonator de Valencia” a Saragozza ci sarà “El Molestator de Zaragoza”… il nome non lo dirò.. ma è facilmente intuibile.

Usciti dal ristorante a mezzanotte la situazione è molto ma molto più movimentata che la sera precedente, andiamo verso le solite strade nel cayo viejo.
Subito entriamo in un paio di locali, dove è pieno di ragazzi e ragazze. Facciamo un paio di giri di vodka e proviamo a confonderci tra la folla.
Gente ce n’è parecchia.. però l’età media è parecchio bassa.. così in poco tempo voliamo verso la zona della sera precedente.
Già per strada trascinati dal Molestator fermiamo un po’ di ragazze e qualche cancello, così in un attimo siamo di nuovo all’ABC
I locali qui sono tutti stra-pieni, non ci si riesce a muovere.. e diamo un occhiata alla situation intorno a noi..
Beviamo qualcosa.. ma il locale è piccolissimo così andiamo in quello a fianco.. al buddha bar
Questo sarà il NOSTRO locale per la serata..
E’ abbastanza grande da potersi muovere e ballare ed è anche ben frequentato!

Subito si fa amicizia con il barista con il quale si fa uno scambio equo… le nostre giacche in cambio di 5 beveroni di vodka-lemon!
A ruota Mel tira fuori l’asso nella manica… la macchina fotografica..
Devo ancora conoscere una tipa a cui non piace farsi fotografare in disco… e così partono le foto
E’ come in guerra.. non si fa distinzione.. belle, brutte, alte, basse, giovani e vecchie.. tutte verranno immortalate con quella macchina fotografica
Il tempo vola… si fa conoscenza con un gruppo di ragazze… fino a quando si decide di cambiare locale
Qui Ivo cerca il colpo Jolly.. ferma due amiche… la più carina ovviamente la martella solo come lui sa fare… sembra ci sia stato un colpo di fulmine… però sorge il problema…”L’amica”
E’ qui che ci sarebbe servito il vero Clint Eastwood.. solo lui avrebbe osato.. Noi ci guardiamo.. nessun volontario.. neanche il Molestator de Zaragoza
Così ci alterniamo a turno.. ma poi tutti molliamo il colpo… e alla fine le ragazze se ne vanno lasciando il nostro Ivo al suo destino.

In altri posti sarebbe già ora di tornare a casa.. ma siamo in Spagna.. e così proviamo a tornare nei luoghi della sera precedente…
Nel primo posto il buttafuori intravede il Rosso da 10 mt.. e già in lontananza ci fa segno che no es possible… mentre nel secondo locale.. entriamo… ma dopo 5 metri veniamo fermati da un lottatore di sumo che evidentemente c’era anche la sera precedente.

Per nulla scoraggiati torniamo al Buddha…c’è ancora gente.. e alla fine facciamo amicizia un po’ con tutti ma soprattutto tutte……
Quando il locale è ormai vuoto… traslochiamo alla Casa del Loco..
Son le 5 passate e c’è ancora coda per entrare… tra due ragazzine che vogliono infinocchiarci e farci pagare il loro ingresso e pazzi furiosi entriamo..

L’ambiente è ancora gaio.. anche se l’età è tornata bassina… Ivo e Molestator girano per il locale.. mentre noi ci piazziamo a ballare vicino al bancone.
Vicino a noi, ragazze si scatenano in balli sfrenati .. io stranamente non faccio partire il classico “obedanze” neanche alla visione di una con più tette che anni

Con grande sorpresa alle 7 chiude tutto… all’uscita è un macello, Ivo prova a sbancare puntanto “all in” con il più bel culo femmile di saragozza… ma torna a casa come Emilio Fede quando esce dal casinò….
Così mezz’ora dopo io e il Rosso torniamo in hotel.. gli altri vanno a fare colazione..
Alla fine.. tra un cancello e l’altro… il sabato sera è stato di gran livello.

DOMENICA 01 FEBBRAIO
La sveglia sarà lenta e faticosa.. ma a mezzogiorno liberiamo la camera…
Il tempo è brutto e in giro non c’è nessuno…
Così tiriamo avanti girando per il centro e per la piazza e finiamo a pranzare ancora da Corinto.
Tiriamo le 5 in bar bevendo the… fino a quando non partiamo e torniamo nella nostra Italia innevata.

Alla fine…
peccato per il weekend di esami… ma comunque una due giorni nella città dei cancelli val sempre la pena farla.. e il divertimento è assicurato!

mercoledì 4 febbraio 2009

Zaragoza: “Dove osano le aquile”

Zaragoza: “Dove osano le aquile”


Eccomi di ritorno da un weekend rapido rapido nella ridente città di Saragozza… prima del racconto sicuramente qualcuno di voi sarà è chiesto.. che c’entra il famoso film di Clint Eastwood con la Spagna?....
Bè sicuramente, andando avanti, capiterete il motivo… ma un indizio ve lo voglio dare.. dopo questa due giorni Saragozza per me sarà…. “la città dei cancelli”…


VENERDI’ 30 GENNAIO
Siamo in 5, io Mel Colo Ivo e il Rosso.
Sul volo Ryanair, che ci porterà a Zaragoza alle 7 di sera, capiamo subito l’andazzo della vacanza..
Mentre Mel cerca di evitare di star seduto vicino a due punkabbestia che emanano un odore non proprio da Chanel 5, il Rosso è l’unico che rinuncia alla birra in aereo in quanto, da buon profeta, sente delle strane premonizioni e dichiara “La serata sarà lunga”.

Atterriamo puntuali e prendiamo il taxi verso il nostro albergo l’hostal cataluna; il Rosso utilizza subito lo spagnolo studiato e, al taxista che chiede cosa ci fanno degli italiani a Zaragoza, gli dice che siamo lì per l’arte.
In tutta risposta il taxista gli dice che abbiamo sbagliato settimana… questa è quella pre-esami e la movida ne risentirà parecchio.
Disperati, vengo accusato dai compari di viaggio, che sostengono che sto invecchiando e perdendo il fiuto godereccio.

L’hostal sembra gradevole, Pancho Villa alla reception ci consegna le chiavi e ci fiondiamo in camera per una doccia veloce e via con la serata.
Qui c’è subito la prima sorpresa.. Ivo e Mel trovano nell’armadio un goldone usato che, dopo le attente verifiche di Mel, sembra anche pieno.
I due si lamentano e vengono sistemati da Panchio nella lussuosa camera con tv a schermo Lcd.

Docciati e incamiciati andiamo in via San Miguel… da Enzo; locale con caña, tapas e una bella barista.
Qui ci buttiamo nella migliore attività spagnola.. bere birra mangiando tapas guardando la gente che frequenta il locale.
Alle 10, andiamo a mangiare al ristorante El sidecar dove mangiamo il Chuletón.
Qui il cameriere, Josè .. o almeno così lo chiamava il Rosso senza sapere il vero nome, ci allunga una bottiglietta di grappa giallastra locale che avrà l’effetto di attivare gli istinti bellici del gruppo..
Infatti appena usciti dal ristorante Ivo e il Rosso partono all’attacco.. bloccano le prime tre che incrociano per strada..
Mel sentenzia con la solita frase “in 3 non fanno neache una figa…” ed effettivamente il trio non è di gran bellezza estetica.
Però ci consigliano i posti migliori e dopo le lasciamo al loro destino.
Mentre andiamo nella famosa zona dei locali… Ivo cerca di convincerci che la tipa con cui parlava fosse buona… ovviamente nessuno confermerà la sua sensazione.

Pieni di speranza arriviamo nel triangolo dei locali… ma qui incredibilmente c’è il vuoto… i locali son mezzi vuoti.. e parte americani urlanti c’è ben poco da fare.
Mi becco ancora del vecchio dalla comitiva per la scelta della settimana…
Ci facciamo qualche giro di vodka.. ma la serata non decolla.. così cambiamo location e dopo una lunga camminata andiamo in zona leon xxi…

Qui la situazione sembra essere un poco più movimentata… entriamo in tutti i bar della strada.. e tra un chupito e un altro… finiamo all’ABC.
Qui scatta il delirio.. guidati da un Rosso scatenato, iniziamo a parlare con la ragazza della “fanta”… la poverina è lì per sponsorizzare la bevanda.. e ci continua a regalare penne che si illuminano.
Si balla, si conosce un po’ gente.. ma il locale è piccolino.. e alla fine si torna sempre lì da lei.
Chi pensava che le tre incrociate fuori dal ristorante fossero delle eccezioni si sbagliava… infatti i cancelli presenti saranno parecchi.
Cambiamo locale.. ma poi il buttafuori prende di mira Ago.. che stupito gli chiede “ma perché? Perché sono rosso?”… nonostante tutto siamo costretti a cambiare locale ed andare nel bar vicino…
Il posto è bello.. su due piani… ma i ricordi son sempre più confusi.. conosciamo qualche ragazza fino a quando il Rosso (si.. sempre lui) martella la tipa sbagliata… e il tipo senza neanche dirgli nulla va dritto dal buttafuori per farlo allontanare
Ormai il nostro destino è segnato.. le nostre condizioni sono precarie.. così alle 3 e mezza Colo abbandona e torna in hotel… seguito a ruota 10 minuti dopo dal sottoscritto
Mentre lascio gli altri 3.. torno in hotel sicuro che Colo, dopo avermi fatto dormire sulle scale a S. Pietroburgo, mi aprirà al primo colpo….
Anche qui invece il suo sonno è talmente pesante manco si fosse fatto una dose massiccia di MINIAS,LEXOTAN e VALIUM.
Dopo 4 telefonate, son costretto a scendere dal collega di Pancho Villa per farmi aprire con le loro chiavi, il quale mi chiede “Bevuto…?”.. e prontamente rispondo…”il mio amico.. si”
Al mio risveglio gli altri mi diranno che son arrivati poco dopo… e Colo mi dirà che si è svegliato alle 8 di mattina trovando una situazione surreale:
-Luce accesa, il Rosso sul letto che dorme ancora vestito e con le antivipera addosso-

Alla fine, la prima serata è stata un po’ sottotono.. poca gente, troppo alcool e troppi cancelli…
Chissà come sarà la prossima….