domenica 27 dicembre 2009

Australia - che posto!! 2 parte - Perth

PERTH
Dal 19 al 22 novembre
La mattina del 19 prendiamo il primo aereo interno; grazie al cambio di fuso nonostante le 4 ore di volo arriviamo verso mezzogiorno.
A Perth veniamo subito accolti da un forte vento che ci fa rimpiangere i 35° di Melbourne.

Per andare in centro prendiamo lo shuttle bus all’esterno dell’aeroporto… peccato che di shuttle avesse solo il nome e forse l’anno di costruzione di quelli usati dalla NASA (1972)
Qui incontriamo un personaggio di gran livello: l’autista, un vecchio con baffi uscito direttamente da Woodstock.
Prima ci aggancia chiedendoci se io e il Latin Lover (Così chiama Mel, visto che aveva su una maglietta con quella scritta) dovevamo andare in centro.
Poi fa lo stesso con altri passeggeri.. facendoci aspettare 20 minuti all’interno del pulmino nella speranza di riempierlo.
Al primo semaforo viene chiamato dalla guidatrice dell’auto dietro di noi perché aveva lasciato aperto lo sportello del portapacchi… (e per fortuna che nessuna valigia era già partita sulla strada..)
Infine molla una tipa a 500 mt dal suo hotel tanto “it’s more fast by foot”… e quando risale pianta una delle scoregge più rumorose che abbia mai sentito..

Soddisfatti dell’accoglienza ricevuta molliamo i bagagli in ostello ed iniziamo con il giro per il centro cittadino.
In se la città non ci colpisce troppo positivamente.. forse risente del confronto con Melbourne.
Però si vede che è forte crescita, ci son cantieri ovunque e nuovi grattacieli in costruzione; del resto Perth, sfruttando la sua posizione, è diventato il principale porto d’accesso delle merci cinesi.

Anche il Mall (la zona dei negozi) è abbastanza “senza personalità” e l’unica parte che troviamo interessante è la zona del porto con il Bell Tower e il vicino Kings Park.
Nel pomeriggio passato per il centro, a farla da padrone è il forte vento che costringe Mel a mettere la felpa sopra il maglione (mentre io continuerò a girare in polo e bermuda) e la presenza di una marea di cinesi (alcune niente male…)
Proprio una di queste, al bar, viene conquistata dal mio fascino e ci ammicca alla cassa sorridendo e ridendo… ma al posto di darci due birre come ordinato, ci porta due cioccolate bollenti… (ovviamente sempre ridendo).

Per fortuna nei due giorni seguenti utilizzeremo l’efficientissimo Metro-treno per andare sulla costa.
Infatti il giorno seguente lo passeremo a Rottnest Island, un’isola a mezz’ora dalla costa, famosa per le sue spiagge dove si può girare solo in bici o in bus.
Sfruttando la bella e calda giornata, di prima mattina andiamo a Fremantle, la cittadina da cui partono i traghetti per l’isola.
Qui ci fidiamo di una vecchia migrante italiana di Campobasso, che per colazione ci rifila la Beef Pie… la temuta torta ripiena al ragù, che se la mangi alle 9 di mattina la digerisci alle 5 di pomeriggio
E’ sempre vero che non bisogna mai fidarsi degli italiani all’estero…. Anche se si tratta di un’arzilla vecchietta.

Dopo mezz’ora di traghetto, prendiamo le bici e ci mettiamo a girare.
L’isola regala veramente dei panorami spettacolari, collinette che nascono spiagge selvagge, spiagge lunghissime e deserte, reperti di navi che ammainarono contro le rocce che scorgono dall’oceano, il faro che emerge dal centro dell’isola, alberi piegati dal vento, laghi salati…



Poi girando in bici, e allontanandosi dalla “città”, incontri sempre meno gente e I sali-scendi diventano più faticosi anche a causa del vento.

Prima di mangiare un hamburger nel peggiore (e unico) pub dell’isola son riuscito a staccare Mel sulla salita più faticosa, quella per il cannone.
Per dargli 1 minuto e mezzo ho usato i trucchi più subdoli del ciclismo mondiale.. facendo finta che mi fosse caduta la catena, l’ho fatto scendere dalla bici e quando si era distratto son ripartito con uno scatto del miglior Virenque.
Così abbiamo passato una delle più belle giornate australiane.

L’ultimo giorno finalmente il Rosso finisce i suoi impegni “lavorativi” e ci troviamo con lui di prima mattina a Fremantle.
Questa cittadina è veramente bella, nonostante la sua storia portuale ha mantenuto una vivibilità assoluta ed è un piacere girare per le sue strade con i caffè in stile italiano, i piccoli negozi, il caratteristico mercato coperto e l’ambiente rilassato.

Ci colpisce anche la statua in memoria di Bon Scott dei mitici Ac Dc.

Dopo un giro verso le antichi carceri e lo stadio di football australiano (che confrontandolo con quello Melbourne sembra come paragonare San Siro con lo stadio della mia città – Verbania) andiamo nel posto più caratteristico della città… la birreria (https://www.littlecreatures.com.au/)

Ci piazziamo in un tavolo fuori, con il sole, ci godiamo il pesce locale (l’ottimo Barramundi) e ce la scialliamo.
Per chiudere la bella giornata, andiamo a prendere un po’ di sole sulle spiagge di Cottesloe.. E’ ancora presto per fare il bagno ma sull’oceano vediamo i primi surfisti e le prime manze in costume…


Dei tre giorni passati nel “Western state”, sicuramente ci ha un po’ deluso Perth città, però meritano un salto le spiagge (sicuramente meglio in estate con meno vento) e ci sono piaciute parecchio la cittadina di Fremantle e l’isola di fronte!

Per la sera, a Perth finalmente abbiamo provato un vero weekend australiano!
Dopo aver parlato con un amico che aveva fatto 8 mesi in città e con il Rosso che era andato in avanscoperta.. abbiamo preso l’ostello in una delle zone dei locali.. a nord della stazione in Aberdeen St.

Per iniziare, il giovedì sera, ci spariamo il primo canguro (la carne non è male.. sembra un po’ il nostro manzo..). e dopo cena veniamo raggiunti dal Rosso scappato dalla sua comitiva
Seguendo la soffiata del nostro amico, andiamo decisi al Deen dove il giovedì sera c’è la festa brasiliana…
Il Rosso ci inganna con un tiro mancino.. infatti non ci dice che è obbligatorio avere il passaporto per entrare (la fotocopia non va bene).. e siamo costretti a correre in ostello.
Fatta di nuovo la coda, entriamo e il locale è già un carnaio.
Giriamo per le 4-5 sale e vediamo che il livello alcolico è già altissimo.. ragazze in minigonazze che ballano, che bevono… anzi.. che bevono di brutto..
L’impressione subita a Melbourne sui tipi è altamente confermata.. sono dei gran buzzurri!... diciamo sullo stile inglese. e in più dei martelloni della madonna.
Ci provano con tutte… e con modi da lord (in genere approcciano la tipa con una sonora pacca sul culo… cosa che comunque le ragazze non disprezzano)
E’ incredibile ma forse siamo i più sobri dentro al locale… e proprio mentre ordiniamo da bere arriva “il personaggio” della serata.. un collega di corso del Rosso.
Il ragazzo (soprannominato “il Banana”) è carico… parla con accento romagnolo e vuole a tutti i costi farsi un’asiatica.
Ordina 3 jug di birra e chiama a noi delle tipe e poi andiamo a ballare…
Alle 12.30 la festa è già al top… conosciamo un po’ di gente mentre il Banana dispensa consigli a tutti… Al Rosso suggerisce le tipe da cui andare mentre a me di non ballare come Gigi Dag.
Mentre ordiamo un Whisky e Cola, il Banana aggancia la più collassata della serata.. e va a segno.. peccato che la ragazza dopo vada a segno con altri, lasciandolo rosolare nella gelosia.
Mentre il cameriere si rifiuta di dare un altro Whisky e Cola a Mel (che sinceramente era ancora tra i più sobri) facciamo un po’ di conoscenze che però non fruttano niente.

Il venerdì sera lo faremo solo io e Mel.
Un po’ cotti dalla giornata a Rottnest Island, mangiamo una delle migliori bistecche del viaggio e ci carichiamo a bicchieri di vino.
Per le strade intorno ad Aderdeen St c’è veramente tanta gente, è venerdì sera e sembra che tutti siano in giro.
Seguendo sempre il consigliere-amico andiamo al Mustang, pub in stile americano con live band.
E’ stracolmo, ci facciamo un paio di giri di Jeger e la band inizia.
Si sente la gente che inizia a cantare e ballare i Jet con “She's A Genius”.
Anche al bancone si attacca bottone facilmente con le tipe che vengono ad ordinare da bere.. son scatenate!.. e allora ci lanciamo in pista anche noi al ritmo dei pezzi più ballabili.. da Bon Jovi ai The Fratellis, Ac Dc, Green Day..ect.
Poi proviamo a cambiare locale, visto che la zona ne è piena e si ha solo l’imbarazzo della scelta.
Proviamo il Library, mezzo vuoto ma con interessanti frequentazioni…, il Paramount, con sala con live music e sala disco.. frequentato però da ragazzini e chiudiamo con un locale pieno di impasticcati..
Con il senno di poi..era sicuramente meglio stare al Mustang o riprovare al Deen.. ma la curiosità di provare posti nuovi era troppa.
Prima di tornare in ostello notiamo che le strade sono piene di polizia e tutti i mezzi hanno la minigabbia dove mettere i ragazzi che girano collassati per strada o che accennano a risse... Roba dell’altro mondo per noi….

L’ultima sera, il sabato, cambiamo zona. Al posto di quella centrale andiamo a Leederville.
Ceniamo con ottimo pesce (http://www.kailisbros.com.au/) dove abbiamo di fianco classica tavolata di vecchi italo-australiani e verso le 10 andiamo al famoso Leederville Hotel (www.leedervillehotel.com/)
Bè spettacolo, con tipe che ballano nelle gabbie e gente che si trascina da una sala all’altra.

Son tutti fuorissimi e anche stavolta siamo noi i più sobri… un po’ frenati dalla stanchezza cerchiamo di fare il nostro..
Mel tira fuori l’arma segreta che finora non ha mai fallito.. la macchina fotografica.. però per la prima volta, le tipe non vogliono farsi fotografare… e più che una mossa d’approccio è una mossa che le allontana

Spiazzati, il Rosso cerca di attuare la sua classica marcatura a uomo mentre io mi spengo un attimo.. per poi venire scosso (come una scarica di un fibrillatore) quando la ragazza davanti a me si alza la mini mostrando il suo lato B.
In pista la situazione è migliore, con il Rosso gran mattatore, vediamo anche una tipa che cade dal cubo cercando di limonare il tipo di sotto… ma poco dopo mezzanotte (!!!) il locale chiude.. lasciando almeno metà dei presenti quasi collassati
Per noi è presto, così in taxi andiamo nella zona di Suriaco dove anche l’età è un po’ più alta…
Entriamo a fatica nel club GOLD, sempre ben frequentato.. ma dopo poco molliamo il colpo.. anche per la stanchezza e per la sveglia alle 9 della mattina seguente
L’ultimo sussulto avviene quando, poco dopo essere saliti sul taxi, un tipo rimasto a piedi lancia la sua giacca contro il mio finestrino mezzo aperto…

Dopo questa tre notti, per le serate australiane abbiamo due termini: ubriache e molto hot… però, personalmente, non ho trovato un ambiente così favorevole per un viaggiatore, anche perché il modo di divertimento è abbastanza diverso dal mio (anzi direi dal nostro.. inteso come Italia ed Europa) ma è molto vicino allo standard inglese.

Ma siamo pronti a ripartire e l’aereo di domenica ci porterà ad Alice Springs, la zona che mi ha regalato più emozioni.

domenica 20 dicembre 2009

Australia - che posto!! - 1 parte Melbourne

A distanza di una settimana mi ritrovo a scrivere del nostro viaggio in Australia, son passati solo 7 giorni ma sembra sia già passato un secolo.
Saranno i -4 gradi di oggi contro i 25-30 di Melbourne e Sydney oppure il fatto che, quando torni da tre settimane più che intense, la quotidianità ti fa sembrare che il tempo scorra così lento.. tanto che un giorno ti sembra lungo quanto una settimana.

Il viaggio in Australia nasce quasi per caso, non è uno di quelli che hai sempre sognato (tipo gli Stati Uniti per me) o di quelli pensati per anni e anni e sempre rimandati.
E’ nato quando il Rosso ci dice che, per lavoro, andrà a fare 2 settimane di corso intensivo a Perth (“e dove si trova questa Perth??” è stata la prima reazione comune) e che vorrebbe attaccarne altre due per girare l’isola australiana.

Da qui partono i soliti sondaggi… e, tra valutazioni di budget e di ferie disponibili, ci troviamo a partecipare alla “missione Mr. Crocodile Dundee” io e il buon Melchio.

Organizziamo così il nostro tour che prevedere 3 trasferimenti interni con la Qantas e circa 1.000 km in auto.
Io e Mel partiremo una settimana prima della fine il corso del Rosso e arriveremo a Melbourne per poi ricongiungerci con lui a Perth.


PARTENZA
E’ venerdì 13 novembre, il nostro volo partirà alle 21 circa e mentalmente non siamo ancora preparati a quello che ci aspetta.
Tra volo, scalo a Dubai e fuso arriveremo a Melbourne alle 6 della domenica mattina.
L’aereo della tanto decantata Emirates è meno comodo di quel che pensavamo e il tempo trascorre con le solite cose.. si guarda qualche film, si mangia, si dormicchia tra gente che russa e bimbi che piangono e si parla con i vicini.. tra cui una ragazza di Modena che va a Brisbane e una tedesca che non la smette più di farci domande…

MELBOURNE
Dal 15 al 19 novembre
Atterriamo a Melbourne puntuali e superato il controllo cibo all’ingresso (perché da/per l’Australia non si può portare nessun tipo di alimento, visto i danni subiti dalla contaminazione degli anni passati) ci immergiamo in piena mattina nell’atmosfera della città che ci accoglie con i sui 25 gradi un po’ ventosi.

Una caratteristica che noteremo anche nei giorni successivi e che comunque ci immaginavamo è la modernità di quello che ci circonda.
Gli edifici più antichi risalgono all’800 (inteso come 1.800…..) e tutto intorno si sono sviluppati i grattacieli che però non stonano come accadrebbe in una città medio-grande europea, anzi ci stanno bene e caratterizzano il paesaggio.
Oltre questo, un'altra cosa piacevole sono i numerosi parchi/punti verdi e l’efficienza dei numerosi mezzi pubblici.

Dei 4 giorni che abbiamo passato a Melbourne, uno lo faremo a Philip Island con i suoi pinguini mentre gli altri tre li dedicheremo a viverci la città.
In particolare abbiamo fatto a piedi quasi tutto il centro commerciale della città (il CBD) con il municipio, la moderna cattedrale di fronte alla piacevole e sempre viva Federation Square, la Flinders Station, Il Parlamento (dove all’inizio volevano intervistarci chiedendoci un parere sulla politica attuale), Chinatown (che è stata la prima in assoluto in Australia) e la vista dall’alto dall’88 piano dello Skydeck
Ovviamente il centro non è centro se non c’è la via dei negozi.. (Bourke St) e per noi è stato quasi assurdo vedere l’albero e gli addobbi natalizi con sole della madonna e più di 30°!

Poco fuori dal centro ci sono zone contrastanti tra loro; da una parta le zone moderne del Docklands, quartiere appena sistemato con il nuovissimo porto e lo stadio di Football Australiano, e del Southbank con casinò e ristorante pieni a tutte le ore; e dall’altra parte le strade che si estendono verso nord che conservano i tratti della loro recente storia, in particolare le case basse con il cancello che abbellisce l’ingresso e la piccola veranda.


Bellissimo è stato il giro in bici per la Lygon St, la strada degli italiani dove, per il momento, si regge ancora all’invasione cinese e si trovano ristoranti e caffetterie con nomi famigliari (Don Vincenzo, ristorante Borsari, Pizza Mia, parrucchiere Pippo, ect) o negozietti che vendono gli Agnolotti fatti in casa e altre specialità.

Inoltre è pieno di gelaterie, non solo Lygon, ma tutta l’Australia.
Proprio in Lygon un pomeriggio ci siamo fermati a mangiare un gelato e alla fine abbiamo passato più di mezz’ora a chiacchierare del più e del meno con il proprietario (Roberto) e sua moglie.
Sempre in bici abbiamo fatto la Brunswick St, la via più alternativa, con negozi eccentrici e pub strambi.. tanto che mi ricordava una piccola Candem Town di Londra.
Carino è stato anche il Queen Victoria Market dove trovi di tutto.. venditori di souvenir, fruttivendoli che si danno battaglia di prezzi urlando, pesci, panetterie e carne varia.
Durante il nostro giro nel Market è facile che siamo finiti nella trasmissione “turisti per caso” giapponese che stava proprio riprendendo mentre commentavamo l’ITALIAN PROSCIUTTO in vendita da un macellaio.

Melbourne ci ha dato l’impressione di una città in crescita ma comunque dove si vive bene e dove si ha l’opportunità di fare molte cose.
A primo impatto con la gente si notano alcune cose.. tipo che son patiti di tatuaggi (quasi tutti ne hanno uno e molti son assurdi.. tipo la faccia di Hulk verde sul polpaccio.. o ragazze che hanno tatuate le spalle fino all’altezza seno..) e che molti ragazzi giovani portano i baffi..
Poi vanno matti per il vino, sia bianco che rosso, e appena possono organizzano barbecue tra amici… tanto che in città è pieno di luoghi pubblici dove cucinare e mangiare.
Parlandoci vedi che son molto rilassati (non immaginate nei paesini come se la prendano ancora più comoda) e cercano di godersi la vita...
Sembrano tutti innamorati dell’Italia, appena gli dici da dove arrivi ti senti subito rispondere “Cool!”, poi è pieno di ristoranti italiani o con nomi italiani.
Da non credere alla presenza di cinesi o asiatici, c’erano momenti che mi sembrava di essere arrivato a Pechino più che a Melbourne, con i locali di Karaoke (dove ovviamente non siamo riusciti a entrare) o massaggi thailandesi.

Facendo da domenica a mercoledì purtroppo, a Melbourne, non abbiamo potuto approfittare della vita notturna… anche se tutte le sere ci abbiamo provato
Domenica siamo partiti forte con l’aperitivo lungo lo Yarra River nei baretti sotto la Federation Sq.; mescolandoci alla festa Polacca (??!!) le birre a nastro ci hanno illuso su una serata all’insegna della pazza gioia alcolica.
L’ottima carlton draught (alla fine la migliore tra le birre provate) insieme alle ragazze ben svestite (minigonnazze e magliette scollate si sprecavano) facevano il loro effetto.

Al calar del sole, rifugiati al Transit hotel (così si chiamano i pub), la situazione è sempre calda ma facciamo giusto in tempo a conoscere il personaggio del locale, un vecchietto che martella tutte, e un paio di ragazze.. prima che verso le 10 tutto si spegnesse!!
E iniziamo a convivere con l’indole ubriaca e buzzurra dei ragazzi… quando son “in pista” è facile vedere gente che si scontra, minacciano botte e fanno i duri…
La serata la chiudiamo al casino, dove ci buttiamo via 20 dollari alla roulette prima di tornare al nostro ostello dove, in preda alla carlton draught, speravo di ribeccare la biondazza che durante tutto il check-in ci aveva fatto intravedere le mutandine..

Il martedì dopo aver chiesto a mille persone, lo passiamo in Swanston St, al Cookie, l’unico pub/club decentemente frequentato quella sera.
E’ un bar normalissimo, un po’ alternativo, dove i tavoli mantengono la privacy con dei separè molto anni 50.
Noi ci mettiamo al bancone, nel giro di mezz’ora vediamo un gruppo di giovani americane sgolarsi l’impossibile.. io cerco di farmi notare passando davanti al loro tavolo 5 volte per andare in bagno.. ma le tipe sembrano non accorgersene o forse non sono interessate.. tanto che due si baciano tra loro..
Tornando al bancone, mi gusto Mel che per sporgersi a guardare cade dalla sedia.. e poi si mettono vicino a noi due stra-fatte (di cui una molto bona) che si fumano del crack con tranquillità.
Alla fine, finita l’ultima birra prima di andare veniamo abbordati da una Cilena, che entra nel locale.. ci fissa, si avvicina e mi saluta…
Quando gli presento Mel, lei da in escandescenza per il nome Fabio (a suo dire il classico nome italiano) e scompare…

L’ultima sera, il mercoledì, in giro per strada c’è parecchia gente… la maggior parte cinese… e andiamo al Rooftop bar & cinema, praticamente sopra il Cookie..
La location è ottima, sul tetto di un grattacielo, dove bevendo ci si gode delle luci della città.
Però non è il Cookie.. e di cose strane non accadono.

Giornata fantastica è stata la trasferta del lunedì a Philip Island.
Questa meta è famosa per due cose: il circuito del motomondiale e i pinguini che al tramonto arrivano dall’oceano dopo la pesca per tornare a dormire sull’isola.
Visto che di notte i mezzi dall’isola verso Melbourne scarseggiano, siamo costretti a prendere un tour organizzato che durerà mezza giornata (http://www.bunyiptours.com con certificazione “EcoTour”)
Siamo una 15ina e partiremo da Melbourne verso l’1.
Per occupare il pomeriggio, oltre alle due ore di viaggio, ci porteranno alcuni posti caratteristici nelle vicinanze.
Prima ci fanno girare per una riserva con animali tipici… peccato che ci sia solo un solo koala, che sembrava morto, un solo wombat, che dormiva dentro un tronco, un solo emu, un solo dingo… e una decina di wallaby e canguretti.
Poi ci portano a vedere la ricostruzione di una vecchia fattoria… dove possiamo girare liberamente guardando l’interno della casa, la falegnameria, il fabbro e mentre il gruppo si gode la tosatura di una pecora.. noi osserviamo le vacche (non quelle che piacciono a noi…), i cavalli e i tori pascolare.
Nonostante la tosatura ci è piaciuto, sembrava quasi di stare in un ranch

Prima del tramonto passiamo per la spiaggia più bella dell’isola, la Woolamai beach, veramente affascinante nonostante il vento fortissimo; e i Nobbies, le rocce panoramiche che con l’oceano creano un gran panorama.

Nel frattempo proviamo a far conoscenza dell’unica ragazza interessante del tour, una giovane franco-canadese che viaggia sola.
A pranzo si siede vicino a noi per mangiare i “delicious sandwich” forniti dal tour e sparo due cazzate, tanto che Mel mi affibbia il primo soprannome del viaggio.. “Joe Calamita” per la mia (non) capacità di attirare le ragazze.
Peccato che poi non spiaccicherà più una parola con nessuno!
Mel invece si inizierà a lamentare per la cena a base Pizza (sempre fornita dal tour e dagli ingredienti a noi sconosciuti) mangiata alle 5 e mezza in riva all’oceano con vista ponte e con tanto di numerosi gabbiani inclusi.
Poi finalmente arriva il momento dei pinguini, ci mettiamo sulle gradinate un’ora prima del tramonto durante la quale, mentre ci copriamo dal freddo, riesco a beccarmi la cagata di un gabbiamo sulla spalla e un cinese dietro di noi apprezza con rutti e scoregge il pasto appena finito.
Però questa attesa è stata ripagata quando arrivano i primi pinguini, son troppo buffi.. piccolini, li vedi muoversi come l’ ”omino Michelin” tutti in gruppo.
Partono decisi verso la riva, ci ripensano, poi il gruppo si suddivide in 2, alcuni salgono finalmente verso la terra mentre altri tornano in acqua.
Veramente belli e divertenti

Inoltre quando sembra tutto finito, tornando verso il visitor center, sotto le passerelle li vedi molti vicini che salgono con il loro passo.. alcuni guardandoti stupiti altri girando su se stessi.
Verso le 9 e mezza è tutto finito, torniamo sul bus stanchi dalla giornata ma contenti, non prima però di aver cercato il colpo gobbo con la canadese..
Visto che aveva dimenticato il pacchetto in caffetteria, lo recuperiamo da veri gentleman, ma in cambio otteniamo un distaccato “thanks”…. Altro che Joe Calamita!! E mi vien da pensare “per fortuna ci sono i pinguini…..”

martedì 15 dicembre 2009

Buon Natale!




E si.. son tornato dall’Australia.

Tre settimane piene di emozioni, situazioni, gente e luoghi che ancora devo metabolizzare.


E’ stato uno dei rientri più drammatici.. un po’ per il fuso, tanto che mi sveglio ancora alle 6 di mattina, un po’ perché mi ero disabituato alla quotidianità fatta di sveglia alla mattina, lavoro fino alle 5, tempo libero fino alla cena, un po’ di tv e via a dormire per iniziare una nuova giornata.


Mi mancheranno le sveglie alle 4 per vedere l’alba, le lunghe camminate in città moderne ma piacevolissime, il riposo pre-sera limitato perché non bisogna tardare la serata.

E si… è bellissimo non avere attimi liberi perché c’è sempre qualcosa di nuovo da fare!

In fondo e’ stato un gran viaggio!


Metterò giù un racconto di viaggio.. appena mi arriva l’ispirazione e avrò un po’ più di tempo libero..


Intanto voglio augurare un felice natale a tutti i lettori, amici e non, perché natale è sempre bello passarlo a casa in famiglia..

Anche se ultimamente.. crescendo (o invecchiando??) e “per colpa” del lavoro che mi fa entrare anche la vigilia l’atmosfera è un po’ meno fiabesca.

Però ho dei ricordi piacevoli di natale… tipo la messa la sera prima con papà e sorella, i pupazzi di neve fatti fuori casa, andare a prendere il muschio per il presepe, il film di Willy Wonka (il primo .. non quello di qlc anno fa…) la mattina aprendo i regali, il nonno che si addormenta sul divano post pranzone di natale, il cinema “chi ha incastrato Roger Rabbit?”…

Anche se la scena migliore è stata quando mi son svegliato alle 3 di mattina del 25 e, armato di torcia elettrica, son passato dalla mia camera a quella di mia sorella con passo militare sui gomiti (per non farmi vedere), finendo con sbattere la testa contro il puff di metallo svegliando tutti….



Allora… Buon Natale a tutti!

giovedì 12 novembre 2009

si parte: ci vediamo il 7 dicembre


E’ giovedì 12 novembre,

domani sera finalmente si parte per il viaggio dell’anno… e si, perché è IL viaggio del 2009.

Prima della partenza le sensazioni son sempre forti; pensare se si ha preso tutto, se non hai messo troppe cose in valigia, i tanti posti che si vorrebbero fare, vedere e vivere…

Alla fine poi sarà tutta una storia diversa da quella “programmata” ma il bello è anche.. anzi il bello è soprattutto questo

Le speranze, prima di un viaggio del genere, sono molte.

Spero (scusate il gioco di parole) di riuscire a vedere posti nuovi, di interagire con la gente del posto, di tornare a casa con belle sensazioni e bei momenti da tenere nel cuore.

Volutamente, questa volta, ho fatto la scelta di non guardare immagini o foto dei posti che toccheremo. vorrei rimanere a bocca aperta per le belle cose e con l’amaro in bocca per quelle che mi piaceranno meno.

Questa scelta è un’impronta importante verso l’idea di un futuro viaggio totalmente all’avventura, che si baserà su una data di partenza, una data di ritorno e un itinerario ipotetico.. ma se ne parlerà più avanti.. ora voglio godermi queste 3 settimane lontano (direi molto lontano) da tutte le cose che ho qui.. un po’ in fuga un po’ in ritorno

Come sempre non so cosa mi aspetta là, ma so con che spirito l’affronterò… lo stesso che mi ha portato a bere birra con una giovane famiglia canadese fuori dalla posada in messico, che mi ha portato a passare un pomeriggio a mosca con la “nonna” di una collega del rosso, che mi ha portato ad ascoltare la storia di Mickey in un bar sperduto in una cittadina sperduta nel suolo statunitense ..ect. ect

Perché ormai non contano le serate che fai o le ragazze che “conosci”, contano i luoghi e le persone (uomini e donne) che incontri nel tuo viaggio

Poi se in qualche serata si riesce a sfatare la “legge di Dive” con un’asiatica… tanto meglio.

Non mi resta che dire. ci vediamo al mio ritorno e vi lascio con questa gran canzone!


“Gente di mare…”
A noi che siamo gente di pianura
Navigatori esperti di citta'
Il mare ci fa sempre un po paura
Per quella idea di troppa liberta'
.
Eppure abbiamo il sale nei capelli
Del mare abbimo le profondita'
E donne infreddolite negli scialli
Che aspettano che cosa non si sa

Gente di mare che se ne va
Dove gli pare, dove non sa
Gente che muore di nostalgia
Ma quando torna dopo un giorno muore
Per la voglia di andare via.

(Gente di mare)
E quando ci fermiamo sulla riva
(Gente di mare)
Lo sguardo all' orizzonte se ne va
(Gente di mare)
Portandoci i pensieri alla deriva
Per quell' idea di troppa liberta'

Gente di mare che se ne va
Dove gli pare, dove non sa
Gente corsara che non c'e' piu'
Gente lontana che porta nel cuore
Questo grande fratello blu

Al di la' del mare, c' e' qualcuno che
C'e' qualcuno che non sa niente di te

Gente di mare che se ne va
Dove gli pare, dove non sa
Noi prigionieri in queste citta'
Viviamo sempre di oggi e di ieri
Inchiodati alla realta'...
E la gente di mare va..

Gente di mare che se ne va (che se ne va)
Dove gli pare, dove non sa (ma dove non sa)
Noi prigionieri in queste grandi citta'
Viviamo sempre di oggi e di ieri
Inchiodati alla realta'...
E la gente di mare va...

mercoledì 28 ottobre 2009

-16 days: Australia



Una foto come tante altre..
Una foto che non ti porta in un posto preciso..
Una foto che non ti ricorda un momento in particolare..

Però è una foto che dice tanto:
due amici, un inizio di tramonto, in viaggio su un autobus che ci porterà chissà dove e chissà in mezzo a chi.
Ricordi belli (tanti), ricordi brutti (pochi) ma con la voglia di vivere in pieno e di lasciarsi andare.
Momenti indescrivibili…

E chi mi chiederà “dove vai stavolta?”.. risponderò “Vado a vivere”

mercoledì 14 ottobre 2009

Gli indimenticabili - i migliori CD

Questi son i cd che hanno segnato la mia vita (per ora..); molti, ora che guardo l'anno di pubblicazione, son molto vecchi...
Non ci son perle tipo Clash, Ac/dc, Queen, Rolling Stones, Ramones.. perchè alla fine gli anni migliori son sempre quelli della tua adolescenza.. e io son nato negli anni del pop dei Backstreet boys..
Come diceva il Re. "A ognuno la propria pena!"



1) Oasis (What’s the story) morning glory 1995

E’ al numero uno, perché è il cd che segna il mio cambio di gusti musicali, dalle canzoni italiane passo al mondo degli artisti stranieri aprendomi un mondo tutto nuovo
Mi ricordo ancora quando ho comprato la cassetta nel negozio di musica appena aperto sotto la Bennet, con la corsa a casa per la curiosità di sentirlo e capire se avevo fatto bene o male a spendere le 20.000 lire
Una serie di hit pazzesche da Wonderwall, a Don’t Look Back in Anger fino a Morning Glory e Champagne Supernova.
Anche se la mia preferita rimane però Cast no Shadow.
Cassetta poi scambiata con il Cd originale con Pippo (anche perché l’avevo portato a casa post-festa Cobianchi, guidando la sua auto.. nonostante avessi solo il foglio rosa)



2) Ligabue Buon Compleanno Elvis 1995

Il disco top del Liga, è al numero due.
Non so quante volte ho cantato le canzoni di questo cd.. Da giovane (16anni) da vecchio (ora) dopo una splendida giornata, dopo una giornata storta, in auto, da ubriaco, da innamorato, da incazzato…
Mi riporta anche agli ultimi 3 anni delle superiori.. anni ricchi di momenti fantastici e bei ricordi
Non saprei scegliere la canzona preferita.
L’ultimo grande Liga!



3) The Strokes Is this It 2001

Che botta che è stato questo cd per me!
Nel 2001 compro questo cd quasi per caso, invogliato da una buona recensione.
I 5 di New York mi aprono la scia del Indi-rock che strizza l’occhio alle vecchie band, mettendoci quel ritmo che ti piglia e non ti lascia fermo (scia seguita da migliaia di altre band come Franz Ferdinand,Bloc Party, ect..)
Poi il cd mi accompagna in quella fase di cambiamento di uscita dal post-scuola.. sia nelle serate con birra a fiumi che nel cambio di style (ammetto un po’ influenzato da loro)
Canzoni preferite: The Modern Age, Someday, Hard to Explain e Take it or leave it


4) Ramazzotti 9 2003

Tutti hanno il proprio lato romantico.. e nonostante Eros non fosse mai stato il top per me.. con 9 mi conquista.
Un cd pieno di amore e un pò di delusione che accompagna quella che per me è stata "un'emozione per sempre".
Memorabile il primo concerto di Eros con la sorpresa a Mel e rimbalzi (ma tanto quelli non mancano mai..:)
Riesumato in quel di cuba e scambiato per una "raccolta house from ibiza" all'austriaca Kore.
La migliore canzone è "canzone per lei" .. con le castagne buone!
grandi anni..



5) Blur Blur 1997

I Blur son sempre stati la mia band preferita, il Brit pop.. conosciuti da una sorella di un amico che me li passò "molto simili ai Beatle"
Adoravo Parklife, Country House, End of a Century, The universal... ect
Finita la sbornia del Brit-pop con questo albun hanno svoltato, cambiando ma non troppo..
Un disco strano, per un gruppo in evoluzione, in crescita.. un pò come me in quei ultimi anni di superiori.
Il giorno dell'uscita dell'album son andato al Music Club a prenderlo e arrivato a casa l'ho infilato nel lettore cd.. e, devo ammetterlo, son rimasto deluso.. e Song 2, che ancora adesso la suonano e la ballo all'impazzata, l'ho saltata.
Ma dopo una settimana non potevo far a meno di quel cd!
Anche ascoltandoli ho imparato che cambiare è segno di crescita ed intelligenza.
Mitici
Canzoni preferite: Beetlebum,Song 2, On Your Own (ancora oggi mi fa inscimmiare sta canzone), I'm Just a Killer for Your Love e Look Inside America



6) Craig David Born to Do It 2000-2001

Al sesto posto c'è un cd strano.. Craig David
Anche questo cd scoperto quasi per caso, per un genere (l' R&B) per me nuovo.
E' iniziato tutto ascoltando il singolo 7Days, quel ritmo soffice che ti coccola ma che ti invoglia a muoverti.
Giusto sia quando stai con una ragazza che quando sei in Lounge per l'aperitivo.
Un cd che rappresentava la mia voglia di novità, di Inghilterra.. e si perchè era l'inverno del 2000, avevo fatto il primo anno di lavoro e causa congedo militare non ancora arrivato ero bloccato a casa..
Sentivo un'aria nuova, voglia di conoscere il mondo e giuro su Dio che se non fosse arrivato a gennaio in primavera sarei andato su ad imparare la lingua lavoricchiando.
Poi Craig non si è confermato, come io non son andato.. ma le sensazioni positive di quell'inverno rimangono legate a questo cd
Canzoni.. walking away, Rendezvous, Fill Me In, Rewind



Giustamente mi hanno “suggerito” altri due cd della madonna..
Li metto al n.7 e n.8



RED HOT CHILI PEPPERS Californication 1999

Quando esce questo cd dei Red Hot conoscevo ben poco, giusto solo delle loro storie di droga lette sulla rivista “tutto” (chi se la ricorda???).
Così quando lo vedo nel 1999, sempre nel negozio sotto la bennet, lo ascolto.. mi piace ma non lo acquisto, ero ancora bloccato dai soldi spesi per David Bowie e i Kula Shaker.
Però la scintilla scocca improvvisa, quasi come quando ti accorgi la ragazza più interessante è quella più vicina a te.. quella che mai penseresti.
La situazione è questa: estate 1999, si va a Riccione, per la prima volta si esce dal guscio e ci si apre a noi un mondo nuovo..pazzesco..
Dopo la mattinata passata in spiaggia (e si.. perché per allungare di un giorno avevamo piazzato i bagagli in un cabina al mare e abbiamo tirato fino all’ora della nostra partenza) sul treno crolliamo tutti nel sonno più pesante.. verso Bologna, da una radio poco distante a noi, una canzone mi sveglia, è “Scar Tissue”. Guardo gli altri e non so, ma mi sento come i RHCP nel video.. in auto, feriti, sotto il sole cocente, che nonostante tutto avanzano.. tutti insieme.
Una scena importante ed emozionante.
Poi usciranno altri singoli spettacolari.. perché questo è un album spettacolare

Preferite: Scar Tissue, Californication, Around The World, Porcelain, Parallel Universe


OFFSPRINGS Americana 1998

Altro cd di fine anni 90, gli Offsprings entrano di botto con il singolo “Pretty Fly (for a White Guy)”
A scuola quell’anno non sentivi altro, e con il loro punk-pop spopolano ovunque
A me ricorda più che altro la cassetta che avevo in auto e che sparavo a mille tra scuola e casa o alla sera prima di andare al Kelly.
Un altro ricordo è legato alla canzone “Why don’t you get a Job?”… che era in un mio sms inviato a tutti dopo una sera abbastanza “a base” di birra… sms che non è stato capito da nessuno.
Grandi gli Off

Preferite: Pretty Fly, Staring at the sun, Why don’t you get a Job, Walla Walla

mercoledì 30 settembre 2009

Varsavia 3 giorno / Cracovia 4 gio e Ritorno

3 giorno
Il risveglio è un po’ più lento del previsto, questi sono i momenti in cui rimpiango di non esser più ventenne.
Inoltre il tempo non è bellissimo come gli altri giorni e quindi i miei programmi di visitare in mattinata il quartiere “praga” purtroppo saltano mestamente.
Così pisoliamo un po’ nell’appartamento e verso le 11 e mezza usciamo per tornare sulla nostra via di riferimento, la Nowy Swiat.

Devo dire che anche con il tempo nuvolo passeggiare per la via è sempre piacevole
Ci fermiamo a mangiare nel posto del giorno prima e con assoluta calma ci beviamo anche una Zywiec.
Fortunatamente il tempo verso le 2 si apre, così decidiamo di passare dal parco Saski, con la tomba del milite ignoto.
Facciamo un po’ di foto alla tomba e alle fontane presenti nel giardino.

Volendo si potrebbe prendere un bus e gustarci il quartiere al di là della Wisla, ma optiamo per dosare le forze per l’ultima notte in Warsaw, che si preannuncia ottima!
Così a piedi, andiamo verso il palazzo della cultura e della scienza e facciamo un giro per il nuovo (e bello! Direi) centro commerciale, la cui particolarità sta nel “tetto” a cupole in vetro.
Qui il rosso si rammarica, anche questa volta, di non aver seguito la tattica del Canga, con i biglietti da visita da consegnare alle commesse.
Verso le 5 e mezza torniamo a piedi in appartamento e ci riposiamo per la serata.

Alla fine la Varsavia diurna mi è piaciuta, molti dicono che ha poco da visitare però, almeno per la parte che ho visto io, la trovo vivibile e comunque interessante… rimane sempre il rammarico per il quartiere “praga”.


Stavolta non vogliamo vedere la cameriera del ristorante Buffo.. sbuffare… così alle 7.45 siamo già fuori all’ingresso.
Però la serata inizia male, tutti i nostri piani vengono sconvolti quando sulla porta d’ingresso ci dicono che tutto il ristorante è prenotato per un anniversario.
Guardo dentro e vedo un’orchestra suonare, una coppia attempata ballare al ritmo degli invitati che battono le mani.
Rammaricati non sappiamo che fare.. tornare in centro? Cercare un ristorante nella zona? con il rischio di essere spennati visto che siamo vicini all’hotel Sheraton
Alla fine confusi prendiamo la peggiore delle decisioni, quella che razionalmente non prenderesti mai.. saliamo sul primo taxi fuori dall’hotel e chiediamo consiglio al taxista.
Il tipo probabilmente ci prende per ospiti del Sheraton e subito ci consiglia il ristorante BELVEDERE, dove si mangia polacco ottimamente.
Dubbiosi lo assecondiamo… e tra le solite chiacchiere di rito, ci dice di andare alla discoteca Platinium .. dove “many beatiful girl… also my my daughter goes there”
Vediamo che percorriamo una strada già fatta… siamo sempre più perplessi… poi quella verso il parco Lazienkowski… poi entriamo in una strada sterrata.. la nostra perplessità è totale

Fino a quando non capiamo che il Belvedere è il ristorante dentro il parco Lazienkowski…. E a prima vista risulta essere il più lussuoso della città!!
Mollati di fronte al ristorante non abbiamo via d’uscita, così ci prepariamo a spendere in una sera il budget di tutto il viaggio.
Ma la fortuna stavolta guarda dalla nostra parte, il ristorante è tutto pieno per due feste private.. tiriamo un sospiro di sollievo e il cameriere, dopo averci chiamato un altro taxi, si scusa almeno 10 volte lasciandoci il biglietto da visita per una futura prenotazione.

Siamo ormai in ritardo sulla tabella di marcia.. così ci facciamo scaricare in centro e ceniamo in un ristorante vicino alla Nowy.
Nulla da dire, in giro c’è un movimento di ragazze, aimè sconosciuto in Italia.. e poi è sabato sera!
Durante cena, mentre il Caraibico si legge tutti i giornali di golf presenti, io carico a mille il Rosso… gli dico che lui è il nostro Silvester Stallone.. ma non in Rocky.. in Rambo
Continuo spronandolo e dicendogli che anche Rambo aveva l’orologio con il Led… e che io sono
il colonnello Trautman, quello che “io non sono venuto a salvare Rambo da voi, ma voi da lui”

Finiamo di cenare verso le 11, le strade in centro brulicano di gente.. chi passeggia, chi beve qualcosa seduti al tavolino.. noi optiamo per andare a bere qualcosa al Cinnamon per poi andare al vicino Platinium.. tenendoci l’Enklawa come alternativa.
Subito il taxista ci vuole portare al New Orleans, “the best lap dance club”….. ce lo ripete almeno 5 volte, ma niente.. noi vogliamo un posto normale.
Il Cinnamon è chiuso.. così andiamo diretti al Platinium.

Entrati, rimaniamo senza parole per 5 minuti di orologio.
E’ presto ma è già pieno… personalmente non mi ricordo di essere mai entrato in un locale con così tante fighe…
Il locale è carino, un bancone centrale, una pista vicino, la zona tavoli e una serie di tavolini intorno alle pareti dove ci si può stare tranquillamente.
Il caraibico parte con la solita triade di vodka, ed intanto in pista alcune ragazze si stanno già scatenando.. una è una figa assurda che ci prova con un tipo che resta immobile con lo sguardo perso.. lei fa di tutto per conquistarlo, si struscia, balla in modo arrapante…
Il Rosso si vorrebbe materializzare in lui!


Il locale continua a riempirsi, così facciamo un giro…. Quasi si piange dalla commozione, stasera abbiamo indovinato troppo il locale!
Le ragazze son tutte in tiro e non sappiamo più dove guardare.
Un paio di vodka e ci buttiamo in pista.
Subito con Obe-danze aggancio una bella tipa, un po’ troppo magra, però gli occhi di ghiaccio son spettacolari.
Si parla un po’, e quando sta per venire con me a prendere qualcosa da bere.. interviene l’amica.
Penso.. “E basta!! Io odio le amiche!”
Si balla con altre tipe ma la situazione non decolla così facciamo un altro giro.
Una tipa seduta mi sorride così mi avvicino, ma come già avvenuto la sera precedente, la comunicazione è difficoltosa.. visto che parla poco l’inglese
Peccato perché la tipa era molto carina, e per capirci cerca di inserire l’amica come traduttrice.
Dopo un po’ capisco che è troppo difficoltosa la via, così mi sposto di 2 metri e c’è il Rosso fermo con due.. e mi piazza subito l’amica… che questa volta parla l’inglese meglio di me… peccato sia anche più grossa di me.
Per reggere il gioco ci parlo un po’.. poi vedo il Rosso che si sposta in pista in solitaria.. così dopo 5 minuti parto con la fuga da Alcatraz con la scusa di andare in bagno.
Mai avrei pensato di dover usare la classica scusa con cui mi sento rimbalzare in Italia.



Il rosso è scatenato, altro che Rambo.. mi sa che l’ho caricato troppo… e il caraibico lo istiga ordinando gli un Cuba.
Al bancone se ne conosce altre tipe.. il Rosso detta legge, parla un misto di polacco-inglese-italiano-russo, il Caraibico anche stavolta deve rimbalzare l’amica della preda di Ago.
Il top è quando la tipa dice che gli piace l’orologio al Led.. così lo molliamo lì con la tipa ed io e il caraibico torniamo in pista.
Manco a dirlo le mosse son le stesse, però fanno sempre colpo.. la scena più bella è vedere il Vale con a fianco due tipe più alte di lui.
Son le 2 e mezza e ci sembra di essere lì da una vita, così quando incrociamo un “cumpà” che ferma ogni ragazza che passa.. optiamo per chiudere la serata all’Enklawa.
Usciamo che c’è ancora coda per entrare.. il locale è ottimo perché è un vai e vieni di gente.

Il taxista per l’Enklawa che manco a dirlo ci vuole portare a puttanazze, ma l’Enklawa è la nostra meta
Entriamo e subito perdiamo il Rosso, che nel giro di 30 secondi è già seduto con una tipa sola.
Noi entriamo in pista, ma c’è rimasta non molta gente.. però troviamo due ragazze che stanno scappando ma ci invitano a fare un giro per la città il giorno seguente.
Rimane solamente l’ultimo gruppo di tre… e su questo territorio si affronteranno le migliori menti europee:
- il gruppo italico (che saremmo noi), che punta sulla gentilezza, sui bei modi di fare, su un approccio delicato ed affascinante
- il gruppo inglese, composto da 5 elementi di cui 2 già collassanti.. i restanti 3 la buttano sul fisico (alcolico) evidenziando magliette sudaticce e svolazzando soldi
- il singolo francese, più Dandy del Dandy di romanzo criminale.. che da corda ad un gruppo o all’altro in base ai suoi interessi.
La lotta è senza esclusioni di colpi, noi giochiamo la carta d’assi tirando fuori la macchina fotografica… che come sempre non ci delude.
Però il francese gioca sporco e distrae il nostro Totò Schillaci di Italia 90.. il Rosso.
Così gli inglesi riescono ad intromettersi.. anche se durano poco.
E’ una partita a Black Jack con finte, bluff e colpi di scena…
Intanto il club accende le luci e i buttafuori ci pregano di uscire che la serata è finita.

Il Rosso ne combina una delle sue.. prima va in bagno mentre tutti i buttafuori lo guardano.. poi esce con il suo bicchiere di birra in mano.
Ne sorseggia lentamente un sorso proprio di fronte al più grosso.. che lo prende e lo spinge alquanto delicatamente all’esterno del locale.
Non cambierà mai il ragazzo…

All’esterno si conclude la partita a Black Jack, gli inglesi son già sconfitti e urlanti se ne vanno chissà dove.. il Rosso stavolta rende pan per focaccia al francesce.. che perde l’occasione di salire sul taxi con loro..
Alla fine il banco vince.. e le 3 ragazze se ne vanno da sole.
Così il Dandy d’oltralpe vuole andare a puttanazze.. ma lo molliamo al suo destino.

Ormai alle 5 sembra ora di provare l’underground o il Klub.wia….
Optiamo per quest’ultimo, stavolta riusciamo ad entrare nonostante la coda.. probabilmente pensavano che eravamo nel gruppone davanti a noi.
Il locale non è pienissimo ma l’ideale per chiudere la serata.. dove conosciamo un po’ gente e tiriamo le 6 passate.
Torniamo in appartamento che sta albeggiando pensando che tra 6 ore abbiamo il treno per Cracovia.… e non c’è niente da dire…Che sabato pazzesco!

Che sabato pazzesco!


4giorno
Dopo poche ore di sonno ci dobbiamo svegliare visto che alle 12.40 abbiamo il treno che ci porterà a Cracovia.

La scelta dell’accoppiata Varsavia – Cracovia è dovuta dal fatto che la Wizzair ha il volo di ritorno solo il martedì e, causa impegni lavorativi, dobbiamo tornare il giorno prima.
Stavolta abbiamo prenotato l’intercity visto che 3 anni fa a Wroclaw l’abbiamo perso e ci siamo fatti più di sei ore con il regionale (esperienza piacevole e particolare ma che questa volta volevamo evitare)

Alle 11 e mezza lasciamo l’appartamento e in una giornata di tiepido solo ci muoviamo verso la stazione Centr.
Ci sinceriamo sull’orario di partenza e sul binario e mangiamo qualcosa nel bar al suo interno.
I più temerari opteranno per la pizza fatta dal pizzaiolo più strano che abbia mai visto.
Con un ritardo di 10 minuti il treno partirà verso la Krakow, città che raggiungeremo dopo circa tre ore.
Nel nostro scompartimento ci sono un ragazzo intento a leggere la Bibbia, una ragazza che suppongo sia muta e una che invece ha fatto 2 ore e mezza al telefono

Il tragitto con l’intercity è abbastanza lento e questo mi consente di godere della vista della campagna polacca attraverso il finestrino.. però un po’ per il caldo, un po’ per la stanchezza della serata precedente mi ritroverò a dormire per 2 ore buone perdendomi forse il meglio.

Quando vedo il cartello che indica che stiamo entrando in Kraków un po’ mi emoziono, una città scoperta quasi per caso nel 2005 che mi porterò sempre nel cuore.

Alle 4 ci muoviamo dalla stazione verso il centro, avendo affittato l’appartamento centralissimo sulla Rynek Glowny da krakow4you (www.grodzka.net.pl/)
Rivedo punti scolpiti nella memoria, come il sottopassaggio tra la stazione e la Florianska, la Basilica di Santa Maria.
Son emozionato e contento.. però qualcosa c’è che non torna.. trovo tutto ordinato, ristoranti italiani disseminati come funghi, poi quando entriamo nella piazza centrale.. una fiumana di turisti.
Inoltre le odiose macchine elettriche che vogliono portarti a fare un giro turistico (manco fossimo a new york dove le distanze ti richiedono i mezzi per spostarsi) e i temuti ballerini di break-dance già citati del Geometra.
Ebbene si, io non dirò mai male di Cracovia, perché è un po’ come il primo amore che anche se perde i denti o ingrassa 200 kg la si trova affascinante, però l’effetto turismo di massa è presente e si vede parecchio.

Arrivati in appartamento, ci rilassiamo un attimo e intanto ci godiamo un po’ il panorama dalla finestra che è proprio sulla piazza.
Intanto mi sento con i primi sms con Leb per metterci d’accordo sulla serata.

Il tempo peggiora un po’, arriva quella leggera pioggerella, ma non ci impedisce di fare un giro… perché alla fine Cracovia rimane sempre una gran bella città
Giro sulla Florianska alla porta per poi scendere nelle via accanto.
La pioggia aumenta così ci fiondiamo da Rooster (altri bei ricordi….) per un paio di birre.

Ci prepariamo ed andiamo a mangiare nel “nostro” ristorante.. il Miód i Wino Restauracja.
Qui siamo stati sempre bene, con l’anatra (l’ennesima) e la carne cotta sulla spada… infatti mangiamo ottimamente (ma notiamo l’aumento vertiginoso dei prezzi) e siamo pronti alla serata.

E’ domenica sera e in qualunque posto al mondo non ci saremmo aspettati tanto. Però altre volte Krakow ci ha regalato on Sunday grandi soddisfazioni… soprattutto il locale “Goraczka” soprannominato da noi “la gallina dalle uova d’oro”

Prima ci sentiamo con Leb.. per trovarci da Rooster… ma non arriva ed inizio a pensare che sia un fantasma.. ed intanto ci beviamo un paio di Jagermeister. Il Caraibico per scommessa osa anche l’impossibile.. berne un bicchierino intero con la cannuccia..
Visto che Leb non si vede andiamo nel locale e gli scrivo che l’aspettiamo dentro.

Purtroppo non avevo considerato che siamo solo a metà settembre e l’università non è ancora nel suo pieno regime, e così dentro al locale c’è ben poca gente.
Andiamo al bancone e facciamo il primo giro di vodka… poi vediamo apparire dalle scale un tizio solo, con la giacca in pelle e il passo giusto.. non può che essere Leb.
Così lo sgamiamo subito.. tanto che ci chiede come abbiamo fatto a riconoscerlo.
Si scambiano i saluti, ci si conosce e si parla del più e del meno.. nella speranza che il locale si riempa un po’.
Nel frattempo iniziano i classici giri di vodka (giustamente 3 come diceva Leb) e non perdiamo occasione di attaccare bottone con due ragazze con la vecchia scusa delle fotografie…


Poi ci godiamo la scena di Leb che esce dal bagno e ci spostiamo nella piccola zona da ballo.
Ci son solo paio di gruppetti, ma niente di rilevante, così purtroppo penso che stavolta la “gallina dalle uova d’oro” ci ha tirato il pacco..ma va bene così, ci siamo già divertiti abbastanza in questa 4 giorni

Abbastanza fuorelli lasciamo il locale, salutiamo il compagno d’avventure (che mi ha fatto piacere incontrare) e torniamo in appartamento
Qui mi addormento mezzo vestito e il Rosso si mette a fare gavettoni ai pochi passanti sottostanti.

Al mattino ci svegliamo presto, mi alzo e vedo il Rosso dolorante al collo che dorme sul divano-letto (alla fine non l’ha neanche disfatto). Una doccia e mi faccio un giro in solitaria per la città, scendendo fino al castello.
Ma il tempo è tiranno e dobbiamo scappare in aeroporto, dove propongo agli altri di aprire la bottiglia di vodka zubrowka appena comprata e, con la Ryan, torniamo verso la patria natia.

Oggi, a distanza di 3 settimane, penso che ci tornerò presto nella cara vecchia Polonia.

domenica 27 settembre 2009

Varsavia - 2 giorno

2 giorno
Il mattino vengo svegliato da Ago che dall’altra camera urla “Mi fai Mala….” E per tutta risposta quando passo nell’altra camera imito la camminata di George Weah nella pubblicità della malizia e dico “Tutcio Bene?”
Frase che ripeterò all’infinito per tutta la mattinata.

Nonostante la serata, alle 11 siamo già operativi, la giornata è limpida e calda.
Andiamo a mangiare qualcosa sulla Nowy Swiat, così mentre ci mangiamo un bel secondo di carne con una zywiec ci godiamo lo struscio sulla via. (che è molto interessante….)



Finito di pranzare andiamo a visitare l’università, che avevamo perso il giorno prima, e facciamo una passeggiata nel suo giardino.

Dà lì prendiamo ed andiamo al parco Lazienkowski.
Un’altra cosa che mi piace vedere delle città sono i loro parchi, li trovo così rilassanti e piacevoli, in particolare in una bella giornata di sole come questa.
Non capisco come in Italia le città non curino questo aspetto.
All’ingresso nel parco veniamo accolti da uno scoiattolo marrone, si avvicina al Vale in cerca di cibo… poi prende e scappa via velocemente.
Lentamente arriviamo verso il Palazzo sull’Acqua, facciamo qualche foto e per un attimo ci balza in testa l’idea di fare un giretto con la barca nel laghetto.
Passiamo nel vicino teatro sull’isola e decidiamo di bere una birretta nel bar lì vicino.


Ci rilassiamo a dovere e pensiamo che se ci fossero state delle sdraio a bordo rive ne avremmo sicuramente approfittato.
Ridendo e scherzano son già le 4 passate, e dopo l’immancabile matrimonio con la bonazza di turno, lasciamo il parco e per chiudere la giornata decidiamo di andare a vedere il panorama dall’alto del centro della cultura e della scienza.
Questo edificio voluto da Stalin ha effettivamente tutte le caratteristiche russe, però dall’alto la vista non ci delude!

Son le 6, così ci avviamo al nostro appartamento perché, anche se non sembra, le distanze tra i vari punti di interesse a Varsavia non sono brevi.

Per la cena, tiro fuori il meglio di me ed andiamo a mangiare nel locale di uno dei principali chef polacchi (così dicono…) il Buffo ristorante.
A parte l’accoglienza della cameriera, che alle 8 e mezza ci guarda come marziani (sembrava che volesse dirci “noooooooo.. ma proprio qua dovevano venire questi tre?????”) il resto sarà spettacolare.
L’antipasto, la carne (per me seconda anatra spennata), il vino l’amaro.. tutto squisito.. per poco meno di 20 euro!

Rifocillati puntiamo dritti al triangolo delle bermuda, che comprende il NOBO, lo ZOO e l’ENKLAWA.
Proprio in quest’ultimo vediamo una fiumana ininterrotta di gente entrare.. però è ancora presto, son le 11, così entriamo allo ZOO, locale di cui avevo sentito parlare bene.
Bè oltre a noi c’erano:
- 3 cameriere
- 2 gay seduti intimamente
- I barman
- Il Dj
O interrompevamo i due gay… o scappavamo via…
Di corsa siamo andati al Paparazzi, lì a fianco…. Qui il Vale ordina la prima triade di vodka, ma l’ambiente non ci piace, il locale non è granché e anche la gente non è per niente simpatica

Così finite di bere le nostre 3 vodka seguiamo la fiumana ed entriamo all’ENKLAWA.
Il locale non è grande, ha una pista abbastanza capiente centrale con due banconi e divanetti intorno.
Primo giro di ricognizione e andiamo a bere qualcosa. (una o due vodka… non ricordo)
Il Caraibico ha già iniziato le danze interrotte la serata prima al Lemon, il Rosso è ancora in versione Trapattoni ed io resto guardingo come un cecchino con il mirino sbagliato.

Bisogna rompere il ghiaccio ed allora entriamo in pista… subito mi avvicino, con gli ormai famosi passi di Obe-danze, verso una bonazza… peccato che dietro ci sia un tipo molto più grosso di me che risulta essere il suo ragazzo
Alzo le braccia alla Pasquale Bruno dopo aver tirato un calcio a Baggio in un famoso Juve-Toro e sorridendo cambio location

Qui il rosso e il caraibico mollano gli ormeggi, mentre io mi metto a ballare con una bella raga
Intanto si parla, ci si conosce,.. c’è feeling… peccato che l’amica prenda un colpo di fulmine per il Caraibico il quale, al posto di sacrificarsi per il bene comune (cioè il mio……) decide di abbandonarmi in mezzo alla tempesta….. e finisco a fare il mozzo da solo.

Così torniamo a bere un cocktail e notiamo che di fianco a noi c’è un tavolo con il più classico degli addii al nubilato.
Due tipe si scatenano in balli lesbo-stylish, una tra l’altro con aveva delle piume di struzzo rosa con cui si muoveva da attempata pornostar
Il Rosso parte deciso verso un’altra amica del gruppo, tra l’altro la più figa…
Dopo aver sparato le 3 frasi in polacco che conosce, visto che lei non parla inglese, ritorna da noi che ci stiamo muovendo in pista.

Qui vediamo 2 tipe fuorissime… con una doppia finta mi smarco e le aggancio… però capisco subito la situazione.. son le classiche “finte ubriache esibizioniste”… tutto fumo e niente arrosto..
Però resto a ballare con una di queste due perché la trovo carina.. nel frattempo una mora dal bancone alza il bicchiere nella mia direzione, come per brindare…
Ora sono in una situazione surreale… che fare?... rimanere con le finte ubriache?.. andare al bancone dalla mora?.. tentare l’assalto al fortino dell’addio al nubilato?....
Ci son momenti in cui non puoi esitare.. sennò perdi tutto… ebbene.. io ho esitato
E così nel giro di 5 minuti mi trovo a ballare da solo in mezzo alla pista.

Intanto il Rosso ha azionato il Kers, e sta conoscendo mezza disco… tra le molte si ferma un bel po’ con una gran bella figa.. appena fuori dalla zona bagni (“la famosa zona B”)
Il caraibico è più impegnato a rimbalzare che a martellare….
Così mentre sto per andare a prendere una birra, sorrido a una del gruppo del nubilato che mi invita a sedersi vicino a lei…
Mi avvicino con le movenze del miglior Jerry Calà, convinto di aver in mano un poker d’assi.. mentre alla fine avrò solo una coppia di 2…. (di picche)

La ragazza non spiaccica una parola d’inglese.. così cerco di comunicare tramite la sposa (che andrà a nozze con un italiano)… sposa che tra l’altro aveva già conosciuto il ragazzo con l’orologio al led (il rosso) e quello con l’abbronzatura tipica italiana (il Vale).
Cerco di ottenere il massimo e scroccare un po’ da bere… mentre l’amica indiana sale sul tavolino a ballare come shakira.

Saluto la comitiva e torno dagli altri che stanno parlando con altre raga..guardo il Led del Rosso, son già le 4… ammazza se è volato il tempo.
Cerco di agganciare la mora del brindisi di prima ma sta andando via….

Così dopo poco lasciamo il club, all’esterno fermiamo 3 tipe.. proponendogli di andare al Klubokawiarnia… le tipe cazzeggiano, parlano.. ma non vogliono venire al club
Nonostante Il rosso spari la frase “do you like my barbacane?”… Paulina ci lascia il numero di cell per chiamarla l’indomani.

Son le 4 e mezza e di prendere un altro rimbalzo al Kl.rnia non ne abbiamo voglia.. così lentamente torniamo in appartamento a piedi.

Prima di andare a dormire, contento delle serata, non posso che dire “tutcio bene???”

mercoledì 23 settembre 2009

Varsavia - in viaggio con il Led

E’ mercoledì sera, l’ennesimo con il solito programma; siamo alla Rosa a bere una media rossa al costo di 5,20 euro e ci serve la solita Mary.
Con il Rosso si ricordano le due settimane in Brasile di pochi mesi prima, così vicine ma così terribilmente lontane… e già si fantastica sul viaggione di novembre in Australia
Così, quasi per scherzo, butto lì al Rosso “Per la nostra salute mentale, domani guardo se c’è qualche offerta per metà settembre. Ci stai?”
Non sto neanche a dirvi la risposta

E così tre mesi dopo, alle 5.30 di giovedì 10 settembre, mi trovo seduto sul mio trolley ad aspettare che arrivino i miei amici diretti ad Orio. La destinazione è in uno degli stati a me cari, uno che mi porto dentro il cuore… l’amata Polonia
Stavolta siamo in 3, oltre al Rosso c’è il Vale, che tutte le volte che ci facciamo un weekend ad Est arriva sempre più caraibico
Il programma è di visitare Varsavia fino a domenica, poi treno verso Cracovia per riuscire a prendere il volo di lunedì.

Il volo con Wizzair è sempre un piacere, le hostess son sempre di gran livello ed arriviamo a Varsavia puntuali per le 10.30.
Con 30 zloty in taxi arriviamo in un secondo all’agenzia del nostro appartamento (http://www.warsaw4you.com), che purtroppo non è ancora libero, quindi molliamo a loro i nostri bagagli e partiamo subito con il giro della città.

La giornata è splendida, c’è un bel sole e si gira tranquillamente in maglietta. Subito vediamo il palazzo della cultura e della scienza, la costruzione Staliniana che domina sulla città, lo osserviamo con cura ed effettivamente ci ricorda un poco Mosca.
Poi lentamente proseguiamo verso la via principale la Nowy Swiat
Le prime impressioni son positive, una cosa che notiamo è quella che vediamo passare quasi solo auto nuove, niente vecchie Fiat 126 come quelle di tre anni fa a Wroclaw.
Sarà che è la capitale ma sicuramente c’è stato o c’è un piccolo boom economico.
Una cosa che invece non è cambiata è la bellezza delle ragazze che incrociamo per strada.
Lo Nowy Swiat è effettivamente bella, sicuramente manca di quella volgarità di vita reale e vissuta, ma è un piacere passeggiare tra gli edifici, i palazzi e tutti i ristorantini e bar che hanno tavolini all’esterno.
Proprio a metà via ci fermiamo per mangiucchiare qualcosa, un panino con una Tyskie
Rifocillati riprendiamo il giro verso la città vecchia.
Ovviamente diamo la giusta attenzione alle cose che incrociamo, come la statua di Copernico, la Chiesa di S.Croce, il castello presidenziale fino ad arrivare all’ingresso della piazza del Castello Reale con la chiesa di Sant’Anna (con esposta la foto del Papa Wojtyla)
Guardando la cartina mi accorgo di aver perso l’edificio dell’Università… e subito capisco il motivo… eravamo distratti da ben altre bellezze!!!

La piazza è veramente bella, con la Colonna di Sigismondo che spicca di fianco il castello. Personalmente a me piacciono molto le case con le pareti particolari, quasi fossero dipinte e quindi mi scateno con le foto.
Lentamente proseguiamo verso la piazza del mercato, dove becchiamo la sirena (simbolo della città).
Per rilassarci un po’, seduti in un tavolino in piazza, finalmente prendiamo la nostra prima zywiec
Ormai son le 4 passate, e ci muoviamo per andare a prendere i bagagli e l’appartamento.. Uscendo dalla città vecchia passiamo tra le mura del Barbacane e finiamo al Monumento dell’Insurrezione di Varsavia.
Ci chiama la tipa dell’appartamento e quindi arrivati al monumento del calzolaio polacco, ci affidiamo ad un taxista d’altri tempi che guarda la mia piantina con una lente d’ingrandimento.

Sarà stata anche la splendida giornata, ma questo pezzo di Varsavia ci è proprio piaciuto; si vede che è tutta ricostruita da poco si vede che hanno cercato di mantenere il più fedele possibile all’originale.

L’appartamento è centrale, in Nowogrodzka st., ed è di buon livello.
Ci sistemiamo e ci prepariamo per la serata, il rosso indosso il suo nuovo orologio al Led che ci tormenterà per 5 giorni… è giovedì notte e la night life di Varsavia promette subito bene.
Una birretta d’aperitivo in Chmielna st, e subito il movimento di bionde fa venire il torcicollo…
Mangiamo qualcosina in un ristorante vicino, io spenno la prima anatra del viaggio.. buona ma niente di eccezionale.. così alle 10.30 siamo pronti a buttarci nella movida!

Proviamo subito in un locale studentesco poco distante, l’Hybrydy, ma con grande sorpresa è chiuso.. così ci muoviamo verso il Lemon Club e l’Organza, due club attaccati
C’è movimento, si vedono gruppi di ragazzi e ragazze all’esterno che bevono, parlano.. ed entriamo all’Organza.
Il locale è minuscolo, con la pista da ballo grande come la mia cucina, e c’è la serata latino.. come in tutte le serate latino che si rispettino in pista il rapporto donne – uomini è pari a 5 vs 1.
Non che mi piaccia il latino (anzi…) però se c’è da attivare l’Obe-danze non potrò che lanciarmi in pista.
In genere è il Rosso che in queste situazioni lancia la prima freccia, ma il ragazzo è ancora titubante, studia la situazione, è sulla difensiva modello Trapattoni. così, seguiamo il Vale che sta già ordinando il primo giro di vodka.. seguito a ruota dal secondo e dal terzo.
Il nostro “Trapattoni” sta per inserire l’ennesimo difensore e allora per scongiurare il cambio mi lancio subito in pista; “senza volerlo” finiamo di fianco alle due più scatenate in pista… si muovono agili, con mosse sconosciute fino ad allora.
Ma basandosi sulla teoria di Nash, provo ad agganciare quella più esterna che ballava con un amica.
Con grande sorpresa la ragazza non cede al fascino di Obe-danze nonostante l’amica la invitasse a ballare con me… così si resta ancora un po’ in pista fino a quando il Vale non propone di andare al Lemon club di fianco.
Entriamo e parte la seconda triade di vodka. Il locale si riempe lentamente così come la pista..
Qui Trapattoni di colpo si trasforma nel peggiore Glerean (famoso allenatore che giocava con il 4-2-4) e parte all’attacco andando a sedersi al tavolo con due ragazze.
Lo lasciamo lavorare, spara le frasi di Polacco imparate sull’aereo, abbraccia, gli fa vedere l'orologio al Led e passa indifferentemente da una tipa all’altra.
Il Rosso resta al tavolo io e il caraibico ci buttiamo nelle danze… ovviamente il Vale, come sempre, propone continuamente il solito ballo… quello che ripete ormai da una vita e con qualunque tipo di musica.. mentre Obe-danze riceve il secondo rifiuto.. e mi chiedo “ma cos’è? È come il ballo di asereje che non va più di moda??”
Torna il Rosso, lamentandosi del loro scarso inglese, e ordinano un cuba, mentre io preferisco “saggiamente” di proseguire con la vodka.

Ci muoviamo nella zona bagni, il Rosso e il Caraibico si fermano con due, così mi metto a parlare con la tipa del guardaroba… ragazza che sta leggendo “l’alchimista” di Paulo Coelho.
Si parla del libro (che sinceramente non ho mai letto), della serata, della città.. ma ogni tanto arriva da dietro il Rosso dicendo una frase in polacco… poi sparisce e ritorna con una frase… (il bastardone si era scritto sul cell delle frasi e quando si allontanava le andava a leggere per poi spararle)
Con la promessa di passare domani la lascio al suo lavoro e torniamo all’Organza, che è stra-colmo..
Mi fiondo subito a ballare una bella biondina, qui Asereje va ancora di moda!, e nel frattempo ci si conosce….
Provo il colpo gobbo che non riesce e così cerco gli altri.. ma non li trovo… mi faccio un’altra vodka e poi mi siedo un paio di minuti riposarmi su un divanetto.
Per una volta le mie preghiere vengono ascoltate e un minuto dopo si siedi di fianco a me un angelo caduto dal cielo.. una gran mora con occhi ghiaccio
Attacco subito bottone… dopo un po’ alla sua classica domanda su cosa ci facevo a Varsavia.. come a Mosca, sparo che ero lì per un corso d’aggiornamento per la banca per cui lavoro… la Citibank
Inoltre la ragazza aveva su un paio di calze a rete nere che erano tutto un programma..
Purtroppo dopo una mezz’oretta arriva l’amica.. e me la porta via
Recupero gli altri in pista.. e si decide di tornare al Lemon.

Tra i locali, due tipi fermano il Rosso… che subito gli spara che è un giocatore di Poker professionista… ma non abbiamo tempo per cazzeggiare con 2 ubriachi… e li molliamo al volo
Il lemon è semi-pieno.. il rosso torna dalla sue amiche, mentre il caraibico torna a ballare a suo modo.
Vicino a lui c’è una figa pazzesca!.. lui torna allo stato brado di un bambino.. quando continua a ripetere “pappa… pappa…”… bè.. lui continua a dirmi “Che figa…. Che figa..”

Come succedeva a Glerean che attaccava sempre ma poi perdeva.. il Rosso torna senza nulla di fatto.
Nel frattempo il Vale deve respingere l’assalto di una pazza (di certo non bona) che cerca di saltargli addosso e di rapircelo.
Tiriamo nel locale fino alle 4, quando accompagnati da alcune tipe finiamo nella zona dell’Enkawa e del Nobo.. però ormai stanno chiudendo tutti.
Proprio fuori dal Nobo c’è un gruppo misto di spagnoli.. e il Rosso e il Vale provano ad attaccare le spagnole..ma finiscono a parlare con Lorenzo.. un simpaticone che fa il figo come tutti gli spagnoli (I’m IANNONE FANS CLUB member)
Nel frattempo io mi cucco 3 francesi sbronzissimi, che si spacciavano per giornalisti di basket lì per gli europei, ai cui manifesto il mio odio per Domenech (approvato anche da loro!)

Da lì proviamo ad andare al Klubokawiarnia dove, nonostante la proposto di scambio con l'orologio al led del rosso,
veniamo rimbalzati con il più banale dei “Private party”..e visto che son quasi le 5 torniamo in appartamento

Che dire?.. Il Warm Up del weekend è stato assoluto gran livello

mercoledì 9 settembre 2009

Varsavia Arriviamo!



ormai a poche ore dalla partenza! trolley fatto, rilassati, prenotazioni fatte.
Con il Caraibico e il rosso

E speriamo vada tutto bene!

ps. non porto il mitico maglione rosso/bianco sempre protagonista in terra polacca... fa ancora troppo caldo

Aggiornamenti al mio ritorno

mercoledì 2 settembre 2009

UNA SERATA D'ALTRI TEMPI - 3

“La serata al Maneggio con la Tipe di Dive (ma senza Dive)”


Premessa:
Questa è forse la sera che rappresenta al meglio il periodo in cui si era assidui frequentatori delle disco.. esattamente l’anno non me lo ricordo, però sarà stato almeno 6-7 anni fa.
Erano weekend pazzi, dove ogni sera accadeva un qualcosa di diverso..
In genere al venerdì si andava alla Selva e al sabato ci si fiondava al Maneggio.

Ricordo i fantastici 4 che erano sempre presenti alla disco di Romagnano.. Io, Teri, Dive e Brove con l’aggiunta, a volte, di Carlitos o Melchio o Rino.. a seconda delle serate.

Per un paio di mesi Dive si frequentava con Roberta, una delle tante ragazze conosciute al Maneggio (inizialmente da Teri.. ma questa è un’altra storia e riguarda il parcheggio vicino al lampione…..) ed è proprio lei la protagonista di quella sera…


Saturday night:
E’ dicembre, e come tutti i sabato ci si organizza per la serata al maneggio.
Stavolta due abitudinari mollano il colpo, Teri non viene e Dive deve andare a Milano a far serata con un suo compagno d’università, quindi oltre a Brove vengono Carlitos, Melchio e Rino.

Pizza veloce con giro di amari (il caro Montenegro) e pre-serata dal Tony con i suoi potentissimi cocktail che stroncherebbero anche un Elefante assetato.
Verso le 10.30 molliamo il Tony e passiamo al circolo a Trobaso a farci le nostre 4-5 vodka alla menta.. giusto per entrare in hambient.

All’uscita la situazione è questa;
Mezzo di locomozione: Il pandino Verde di Melchio
Austista: All’andata Fabio e al ritorno il buon Rino.
Abbigliamento:
Rino non aveva ancora scoperto la Playlife però sicuramente aveva una maglietta da truzzo rubata a suo fratello
Melchio aveva la classica camicia firmata F.M. (peggio di Costanzo con la Dino Erre Collofit)

Io avevo la maglietta azzurra con la bandiera del Cile
Brove la sua classica maglietta nera fasciante
Carlo lasciava a casa la maglietta di Benji price e optava per quella del Brasile indossata da Walter Nudo nell’isola dei famosi


Prima di mezzanotte siamo già al baretto vicino il maneggio.. il Melrose place bar, con la chioma fluente del proprietario e delle sue ragazze che ci portano altri giri di vodka
E’ inutile dirlo che prima di entrare siamo già in botta paura.. guidati da un Walter Nudo Carlitos che incurante dei 2° di temperatura fa dal parcheggio all’ingresso solo con la maglietta a maniche corte

Il maneggio era sempre stra-pieno e facciamo i consueti tour nelle varie sale.. anche se la sala-rimorchio per eccellenza è la sala revival..
Giro di Cuba Libre, Mel è già barcollante e quando passa un gruppo di ragazze sentenzia “sono in 5 e non fanno mezza figa…” io ribatto subito “almeno 3 me le farei…”

Dopo un po’ becchiamo Roberta.. la tipa di Dive, ci vede subito in forma e si ferma con noi..
Tra l’altro era una tipa particolare.. in quanto aveva un bel viso.. fisico snello ma con un culo che faceva una portaerei.. e queste tipe sono quelle che ti fregano quando sei in disco un po’ brillo… (chi è senza peccato scagli la prima pietra)
Comunque non l’avesse mai fatto, perché da quel momento ha dovuto difendersi dagli attacchi ricevuti da più fronti.
Un attacco che ognuno giocava con le sue armi.. senza paura.. giocando tiri bassi.. e soprattutto alle spalle di Dive, ormai ubriaco agonizzante all’Hollywood di Milano.

Subito Carlitos inzia a lanciare frasi tipo..”Se ti serve un personal trainer…guarda un po’ che fisico che ho”… poi vedendo che lei non capisce...insiste più pesante “Ma non ti piace Walter Nudo?...” e indica la maglietta facendo i muscoli…. Ed insiste con “guarda che con me si fa molto esercizio fisico…”…
Dietro Rino e Brove si mettono d’accordo.. e Brove porta via carlo offrendogli da bere (carlo non si sarebbe mai tirato indietro a quest’offerta…) e mentre prendiamo il secondo cuba della serata.. rino gioca le sue carte puntando sulla serietà e dolcezza… “A me alla domenica piace stare con una raga, fare passeggiate, bere qualcosa di caldo.…” continuando a fare il Tenerone ma senza risultati accettabili…
Poi interviene Mel.. che le sbatte subito in faccia la sua dote migliore.. “io son quello che bacia meglio della compagnia..”
Io invece provo la tattica “bravo ragazzo”, e le dico che “Dive è un gran amico.. che mai potrei fargli questo.. però se vi mollate.. mi piacerebbe conoscerti meglio.. sei una ragazza speciale.. lo si vede…”
E’ una lotta senza esclusioni di colpi… e Carlitos tira fuori le armi pesanti con una proposta “Bomba”.. ma niente

Io e Carlitos ci allontaniamo e ci facciamo un giro…; prima il tipo che raccogle bicchieri ci suggerisce di cambiare location e poi finiamo nella sala Priscilla
Immancabili i soliti noti da Lele a Ped.ro… e qui provo con la tattica del ballo con le strafatte
Ballo con una, le prendo un cubetto di ghiaccio dal bicchiere e me lo porto alle labbra e poi lo strofino sulle sue… Ma la tipa è talmente fatta che forse non se ne rende neachè conto
Ordiniamo così un ciupito che ci appanna ancora di più la vista

Torniamo in sala revival e troviamo Roberta nella stessa posizione di prima con Brove e Mel che la lavorano ai fianchi.. mentre Rino ha cambiato tattica e sta “lavorandosi” il migliore amico di lei.. Silvio

Il resto è un delirio fino alle 5 di mattina quando la seguiamo uscendo dalla disco e si vedono le mosse più disperate.
La peggiore è di Carlitos che in ginocchio davanti a lei le chiede di sposarlo, mentre Rino si scambia il numero di cell con Silvio.

Con Rino alla guida, facciamo la classica sosta in autogrill e mentre ci mangiamo il nostro panino inizia a nevicare forte…
Faremo l’autostrada da romagnano a verbania in 5 nel pandino di Mel a 50 km/h cantando a squarciagola….

Che serata!


DOPO QUELLA SERA
- Il giorno dopo Rino ha chiamato Roberta chiedendole se voleva uscire per una cioccolata.. (cosa mai confessata da lui)
- Nello stesso momento in cui Rino chiamava lei.. Dive era a casa di lei e ascoltava la telefonata di Rino
- Carlitos non ha smesso di mettere la maglia di Walter Nudo
- Del Pandino di Mel si sono perse le tracce
- La maglia del Cile è finita in soffitta