lunedì 27 febbraio 2012

Manchester: amici, birre, bionde e pallone!

L’avventura a Manchester non è stata casuale, anzi era studiata da un po’; infatti è da parecchio tempo che volevamo andare a vedere una partita di Premier League per sentire e vivere l’atmosfera del “British Football”.

Così, dopo la sfortunata esperienza di Liverpool di 2 anni fa (quando con in mano già volo, hotel e biglietti partita, ci hanno spostato il match a lunedì sera), ho iniziato a studiare le varie possibili mete…
A Londra a vedere l’Arsenal? “naaa.. biglietti quasi introvabili”, a Nottingham? “ma è Championship…. “, il Chelsea? “quasi quasi…”…. Alla fine una mano ce la da Ryan che a sorpresa attiva il volo giornaliero su Manchester.
Da quel momento tutto è diventato più facile… studiato il calendario e la facilità di acquisto, abbiamo optato per la squadra più vicina a noi, il City del Mancio e di Balotelli.
Mi registro sul sito dei Citizens e monitorizzo le date in cui parte la prevendita generale così che il giorno di apertura, alle 9 di mattina, sono già pronto con carta di credito per prendere 4 biglietti.
Insieme a me ci saranno il Rosso, il Vale e, avvisato quella stessa mattinata, Teri.
La partita è un big match, City-Tottenham (1a contro 3a) e ovviamente i posti disponibili non sono molti; optiamo per un terzo anello centralissimo a 38 sterline l’uno.
Tempo un giorno la partita va sold out e noi ci saremo!
Volo Ryan sabato-lunedì a 42 euro e come hotel prendiamo due doppie all’Ibis in Portland St, centralissimo a soli 32 euro a notte a cranio.

SABATO 21 Gennaio

Volo in prima mattinata, solito squillo di trombe di Ryan al momento dell’atterraggio e a mezzogiorno siamo già sul classico cab nero verso il centrocittà.
Sappiamo che la città non offre granché dal punto di vista turistico e comunque avvicinandoci all’hotel scorgiamo i classici panorami che ci fanno capire che siamo in Inghilterra.. Dalla campagna già intravista dall’aereo a tutta la serie di case in mattoni rossi.
Molliamo i bagagli in hotel e per prima cosa puntiamo a mangiare qualcosa.
Ovviamente ci fiondiamo nel primo pub che troviamo e ci rilassiamo al tavolo.. il pub (“The Old Monkey”) è come deve essere!.. classica moquette, bancone con almeno 6-7 tipologie di birre e cibo o grasso o fritto
Mentre mangiamo un bell’hamburger con un paio di pinte (ovviamente proviamo la Holt, birra locale) fuori il tempo cambia ripetutamente .. prima vento e cielo chiaro, poi pioggia forte, poi di nuovo chiaro ed infine una leggera pioggerella.. del resto siamo o no a Manchester??
Per degustare la seconda pinta proviamo il piatto “combo fish”, un insieme di pesce fritto e bruschette all’aglio.. bruschetta, talmente tanto unta, che solamente io oso affrontare con assoluta “finta” tranquillità.

Smesso di piovere scegliamo di passare il pomeriggio girando un po’ per la città..

Iniziamo da Chinatown con la classica porta d’ingresso e i suoi ristoranti e/o centrimassaggi chino-thailandesi, poi passiamo dai Piccadilly Gardens ed entriamo in Market St, la via dei negozi.
Questa è forse la prima strada che vediamo a non avere gli edifici con i classici mattoni rossi, di fatto è una vetrina dietro l’altra.
E’ sabato, non fa neanche freddissimo e quindi le strade sono strapiene di gente.
Non ci resta che seguire la massa e fare un dentro/fuori dai vari centri commerciali tipo l’Arnalde o Selfridges che sono veramente imponenti.
Mentre Vale si fa il suo primo caffè americano da starbucks siamo tutti concordi sul capire il perché tutti i calciatori cercano di scappare da questa città.
Cercando il pub più antico (il Sinclairs Oyster) ci troviamo di fronte la Manchester Eye.

E’ simile a quella di Londra, ovviamente più piccolina, ma effettivamente la domanda che sorge spontanea è a cosa serva qui una ruota panoramica.

Trovato il pub, non possiamo non andarci.. dentro è pienissimo, ormai per loro è il momento del pre-cena e la birra scorre a fiumi.
Il posto ci piace, è caratteristico senza essere turistico e la pinta va via a sole 3 sterline.
Troviamo posto a sedere e ovviamente nei tavoli di fianco a noi non ci sono fighe… in uno ci sono due ragazzi mentre nell’altro c’è un vecchio che dorme che si sveglia solo quando deve bere un sorso.
La discussione invece cade subito sul tavolo poco distante… c’è una di colore niente male e tra di noi nascono subito le opinioni su chi ci sarebbe andato e su chi no..
Verso le 6 e mezza torniamo in hotel per prepararci per la serata.. Essendo sabato abbiamo solo una serata da “vivere” e quindi è come avere solo un colpo in canna, non possiamo sbagliare.

Alle 8 usciamo e torniamo in zona ruota panoramica.. primo obiettivo trovare un posto dove mangiare.
In giro c’è parecchia gente e il bello è che mentre noi siamo bardatissimi per il freddo (giaccone chiuso fino in cima e guanti), le persone girano tranquillamente mezze svestite.. i ragazzi in maglietta e le ragazze con gli immancabili vestitini corti corti.
Proviamo ad andare da Hard Rock ma l’attesa per un tavolo è di 1 ora e mezza; quindi andiamo in un altro posto lì vicino.. ma anche qui l’attesa è di 1 ora circa.
La cameriera prova ad indirizzarci al vicino ristorante italiano “Zizzi”, ma evitiamo e non ci resta che ripiegare e farci una bistecca da Cafè Rouge, catena di risto in stile francese.. niente di eccezionale ma almeno mangiabile.
La cena passa con il Vale concentrato fisso sulla connessione Wi-Fi e con Ago che compie un furto di mandarini… tutto mentre all’esterno si sviluppa il notevole e parecchio interessante struscio cittadino.
Verso le 10 e mezza siamo già in pista, per iniziare andiamo nel vicino “The Printworks”, che è un complesso di ristoranti e locali di tutte le tipologie.
Qui veniamo subito accolti dalla prima rissa; in coda per entrare in un posto un tipo viene allontanato dai buttafuori, indietreggiando cade addosso ad un altro e da lì scoppia un parapiglia subito però sedato da 3-4 poliziotti.
Per carburare entriamo in quello che ci ispirava di più, il Norwegian Blue; è prestissimo ma il locale è già ai massimi; tantissima gente che beve, balla, canta.. e poi la frequentazione femminile è di altissimo livello.
Ovunque ci giriamo ci sono gruppetti di tipe, la più vestita sembra Belen a Sanremo.. qui iniziamo a fare i primi giri di vodka, 3-4 uno dietro l’altro..visto che la quantità servita è minima.
Ci muoviamo anche al piano di sopra e la situazione non è diversa, anzi è ottima.. in particolare la classica zona “bagno”, che non tradisce mai.
Il problema per noi però è la giacca… il guardaroba è chiuso e non sappiamo dove metterla.

Dopo una mezz’oretta, visto che non sappiamo come risolvere il problema del fardello giaccone, propongo di andare in Oldham St.. dove, in base a quanto letto, “C’è un bar/club uno dietro l’altro”.
Questa si aggiunge alle mie classiche sparate poi smentite sul posto.. le più celebri rimangono “Buffalo è la Miami del NordAmerica” e “Oxford St a Sydney è la mecca, 2 km di puro divertimento”.
Infatti a Oldham st, i locali sono veramente pochi, più che altro di livemusic.. e così dopo aver perso mezz’ora per strada torniamo subito al Norwegian.
Il problema giaccone rimane, ma proviamo a superarlo con altri giri di vodka.. fossimo stati in qualunque altro paese a quest’ora saremmo già scimmiati ma qui siamo ancora sobrissimi..
Intorno a noi c’è il delirio, alcune tipe fuorissime si fanno le foto..una cade per terra e mostra tutto quel che il vestitino copriva.
Io tento il primo approccio con una tipa che ha due cocktail in mano.. le chiedo simpaticamente se uno è per me e provo a far due parole finchè non torna l’amica.
E’ quasi mezzanotte e il locale si svuota lentamente, così usciamo e andiamo nella prima disco.. al di fuori del Printworks c’è l’imbarazzo della scelta, ci sono 3-4 locali con una buona coda esterna.
Guardando la gente optiamo per il Tiger Tiger.. qui guardaroba è aperto e via ci si può scatenare!
Il locale è su 3 piani, parecchio grande e con diverse sale.. la più assurda è quella Revival con colori rosa accesi e musica da Grease e simili.. qui poi la presenze di signorotte che ballano è altissima..spettacolo puro!
Passiamo un paio di orette di gran divertimento… tra io che inizio a lanciarmi con qualche tipa, un padre che controlla a vista la figlia che balla scatenatissima in modo a dir poco provocante, musica rock a manetta, gli afroamericani che stanno attaccati alle pareti aspettando le collassate di turno, io che ordino cocktail con doppio alcool per tutti, alcune tipe vestite da poliziotte..
Dopo l’una però ho voglia di riscattarmi e propongo di andare al Bjiou Club… lasciamo il Tiger Tiger salutando una semi-collassata che è aggrappata al bancone del guardaroba con la mini che le arriva a metà fondoschiena.

Usciti dalla disco fuori c’è un carnaio incredibile di gente…(tra cui spiccano le persone in maschera in particolare i due vestiti da Super Mario); qui assistiamo anche ad un arresto volante che sembrava uscito direttamente dalla trasmissione Cops.
Praticamente è un principio di rissa che viene subito sedato da un paio di poliziotti in borghese e da altri 4 agenti, arrivati con una camionetta in corsa, che si sono fiondati su un ragazzo che cercava di scappare ammanettandolo al volo.. troppo televisivo!
Arriviamo al Bijou club e già capiamo che è un gran posto.. la tipa all’ingresso è una topa paura, occhi di ghiaccio e colbacco in testa.
Entriamo facilmente grazie alla “Lista Claudio” che avevo saggiamente fatto prima di partire.
Il posto è piccolino, una serie di specchi, qualche bancone e un due/tre piccole piste da ballo.. assomiglia un po’ al The Club a Milano; ma quello che ci impressiona è la qualità delle tipe presenti.
Spaziali… sembra un set di modelle.
Beviamo una cosa e iniziamo a muoverci per il locale.. Alla fine passeremo qui tutto il resto della nottata, dalle 2 fino alle 5.
Tra le cose che rimarranno nella serata ci sono… la capezzolona che richiede al fotografo ufficiale di farle una foto mentre simula lo strizzamento del capezzolo; Teri che viene rimbalzato all’ingresso del privè e subito dietro Ago che riesce ad entrare accodandosi a due tipe facendo trenino; Ago che fa discorsi seri con il tipo che pulisce i bagni; il calciatore Fuller dello Stoke City martellato da tutte; le 3 bonazze fuorissime che ballano in maniera un po’ puttanesca…e poi finiscono per cadere per terra proprio davanti a me (ovviamente le aiuto a rimettersi in piedi)… e per finire, le stesse tipe, poco dopo regalano un intenso bacio lesbo.

Mentre io e Ago entriamo nel privè, Teri e Vale chiudono la nottata mangiando pizza nel locale di fronte alla disco dove sono circondati dalle stesse tipe che c’erano dentro che si strafogano di cibo spazzatura… La classe, del resto, non è acqua …
Come serata direi niente male!... grandi posti, gran divertimento e grandi fighe.. unico rammarico non essere riuscito ad essere in piena forma… si poteva osare un pò di più!

DOMENICA 22 Gennaio

Il risveglio è tranquillo e siamo carichi, è la giornata della partita.
Il tempo è come quello del giorno precedente; vento, un po’ di pioggia leggera e il sole che gioca a nascondino tra le nuvole.
Prima cosa, colazione in centro da Starbucks … il Vale come al solito si concentra sulla connessione Wi-Fi e rifocillati siamo pronti ad andare verso lo stadio.
La partita inizierà alle 13.30, ma andiamo là con grande anticipo per gustarci tutto il pre-partita.
A mezzogiorno, al di fuori dallo stadio, il traffico è già intenso.. superato l’unico rivenditore ambulante (che tra l’altro vende merchandising ufficiale) andiamo a ritirare i biglietti della partita. Eccoli, ovviamente azzurri e ovviamente NON nominativi.
Passiamo l’oretta prima di entrare a gironzolare insieme ai tifosi…

Prima ci facciamo il giro completo dello stadio (molto bello anche se moderno… infatti non si sente l’odore della “storia del calcio” come all’Old Trafford); poi entriamo allo shop ufficiale, che è totalmente preso d’assalto, dove si trova veramente di tutto (dalle tazze per la colazione alle pantofole) ed infine ci facciamo una birra al bar esterno guardando la precedente partita del City al maxischermo.

Il tutto mentre intorno a noi i bambini si fanno pitturare il volto con i colori della squadra e i poliziotti a cavallo osservano il flusso di gente.


Superati i controlli saliamo al nostro settore e all’interno mi sorprendono due cose.. la facilità di prendere da bere e mangiare (ci saranno bar uno dietro l’altro e l’attesa è veramente minima) e la presenza di numerosi punti scommesse.

La partita è invece double face… primo tempo noiosissimo, con Ago che sembra quasi stia dormendo.. mentre il secondo regala emozioni a non finire; 3-2 per il City con goal su rigore di Balotelli nei minuti di recupero.
Dei tifosi, sicuramente da apprezzare quelli del Tottenham che hanno cantato dal primo all’ultimo minuto, mentre il City sembrava quasi non avere gli ultras.. divertente invece vedere tutto lo stadio che per festeggiare il primo goal si è alzato in piedi e si è messo a saltellare e cantare con le spalle rivolte al campo.
Comunque il goal di Balotelli ha scatenato anche i nostri festeggiamenti.. infatti Teri a metà partita ha dichiarato “Ora Balotelli entra e segna il goal decisivo… se accade, compro due sue magliette, quella azzurra e quella rossonera”..


Allora al momento della rete io e il Vale abbiamo iniziato a gioire urlandogli “Due magliette……” e “originali”…. Mentre Ago festeggiava con il vicino cantando tutto il coro “Balotelli, he's a striker, he's good at darts, an allergy to grass but when…ect.ect”
Forse la scena più divertente della vacanza.


Usciti dallo stadio, facciamo le ultime foto.. in particolare il Vale, che era partito anti-Mancini e pro-Tottenham, si trasforma in vero ultras con cappellino ufficiale e sciarpa del City!

Poi prendiamo un taxi guidato da un indiano/pakistano mezzo pazzo e andiamo verso il centro; in coda insieme a noi ci sono anche Savic e Kolarov.
Ci riscaldiamo con un caffè fino a quando anche Starbucks, alle 5 di sera, chiude.
In centro ci sono pochissime persone, un deserto quasi incredibile a confronto della marea di gente del giorno precedente.
Così non ci resta che fiondarci in un pub e guardare il secondo tempo di Arsenal – United.
Il Rosso entra nel pub con la sciarpa del City e viene guardato male dai vari tifosi dell’altra squadra di Manchester.
Un paio di giri di pinte, tra partita, chiacchiere e Teri che in versione gay avvicina due ragazzi al bancone e si mette a chiedergli di sky, ect.ect..
Torniamo in hotel e non ci aspettiamo molto dalla serata, del resto la Domenica è la nottata morta un po’ in tutto il mondo.
A cena andiamo all’Hard Rock, almeno c’è un po’ di gente.. ma prima passiamo dal San Carlo, il ristorante italiano più famoso di Manchester.
All’esterno, esce un cameriere italiano e Ago gli chiede se è già uscito Mancini.. il tipo guarda perplesso e dice che c’era a pranzo e poi ci saluta.
Dopo cena, chiediamo alla cameriera qualche posto dove andare.. uno dei pochi aperti è il Mojio..si va lì!
Il posto è piccolino, ma mi piace.. è il classico posto da live music in stile inglese, così prendiamo da bere mentre piano piano si riempe.
Verso le 11 è stracolmo di gente, la musica rock è ottima e tutti cantano e ballano… il bar serve da bere senza sosta e molti si mettono sui tavoli a saltare e ballare.
Solo due stanno seduti cercando di utilizzare la connessione Wi-fi.. sono Teri e ovviamente il Vale.. sono talmente presi che una tipa gli si avvicina e ridendo gli chiede se stavano messaggiando tra loro.
Di fianco a noi poi ci sono due sburze che arrivano ad offrire una bottiglia di vino a due ragazzi… cosa non si fa per rimorchiare!
All’una cambiamo posto e, seguendo le indicazioni del buttafuori, andiamo al Buddha bar… il posto si rileverà orribile, però la gente è carica come un vene o un sabato sera.
Ci sono anche alcune tipe interessanti… e la scena top è un ragazzo di colore che da cacciatore di una gazzella si trasforma in preda dell’amica elefante..
Dopo un oretta chiudiamo qui la serata e torniamo all’Ibis a dormire.

LUNEDI’ 23 Gennaio

Il volo di ritorno è in serata quindi abbiamo tutta la giornata a disposizione.
E’ il momento di far comprare a Teri le due magliette di Balotelli..ma prima ci dedichiamo al resto della città.
La mattina giriamo il centro “storico” con la Town Hall e il suo municipio tutto addobbato per il capodanno cinese; poi proseguiamo verso l’antica libreria, la St. Ann’s Church fino a tornare alla cattedrale.

Come dicevo, niente di memorabile, a parte la pubblicità dei punti di scommesse sportive che hanno come testimonial il nostro Tiziano Crudeli, l’urlatore milanista.

Da qui andiamo all’Old Trafford.
La visita è d’obbligo, anche se il Vale non ha buoni ricordi.. lui c’era già stato, finale di Champions Milan-Juve.
Questo stadio veramente trasuda “calcio”… da ogni angolo si sente la storia, la passione che crea questo sport..


Facciamo il classico tour+museo (a soli 18 euro!...stica**i), io con addosso la sciarpa giallo-verde anti Glazer (il proprietario americano) e poi lanciamo il coro “no al calcio moderno…no alla pay tv…” verso Teri (che lavora a Sky)
Il giro è bello ed interessante, i mattoni rossi fanno da grande cornice a questo tempio.. quanti campioni sono passati da qui.. Law, Beckham, Giggs, Ronaldo, Charlton... Taibi e soprattutto il grande George Best!


Finito il tour Teri inizia ad insospettirci.. tira alla lunga, fa tremila foto, gira lo store ufficiale con lentezza teatrale… non è che vuol perdere tempo per non comprare le magliette??
Nonostante i suoi tentativi, arriviamo in centro con tutto il tempo necessario per gli ultimi acquisti.. Io e Ago compriamo la maglia del Balo.. ed invece Teri che fa?? Niente… neanche una!!!... Fischiatissimo!
Per superare lo shock ci facciamo l’ultimo pranzo da pizza Hut, dove prendo una margherita gigante con la crosta fatta ad anelli al formaggio e aglio... la consiglio vivamente!

All'aeroporto, quando siamo pronti per salire, ecco il colpo di coda del Vale… in un negozio trova la maglia di Silva scontata.. 12 sterline in meno che a noi! Maledetto!... così avrà modo di irriderci per tutto il volo e non solo.
Grande Manchester!

Ora la domanda giusta è…. quando la prossima??