giovedì 10 luglio 2014

Marocco: la mia porta sull’Africa VI

25 maggio
Ore 17.00

Penultima giornata di viaggio e son in una piazza stranamente tranquilla di Fes dove sto bevendo il mio thè delle 5 con sottofondo il richiamo alla preghiera che proviene dalla moschea.
Son già a Fes per un cambio di programma.. infatti devo fermarmi a Meknes x 2-3 ore ma una volta sceso dal treno non ho trovato il deposito bagagli (dove mollare la valigia) né nella stazione dei treni nè in quella dei bus; qui la Lonely mi ha tirato un brutto scherzo perché la dava presente in quella degli autobus.
Vabbè, niente di male alla fine, ho perso solo 1 ora, son arrivato prima a Fes e me la son potuta prendere con più calma.

Sto ancora ripensando a Rabat che, con il suo mausoleo ed il tramonto sul lungo oceano e la vista della Kesbah dal molo mentre il sole cadeva nell’oceano, mi ha conquistato.
Tra l’altro, tornando al Riad, passando nella Medina, hanno provato a farmi la truffa della banconota per terra.
Praticamente un ragazzo mi ferma e mi dice che mi è caduta una banconota (cosa impossibile perché io non tengo mai soldi di carta in tasca).. io lo ringrazio ma dico che non è mia e tiro avanti.
La truffa si sarebbe sviluppata con io che raccolgo la banconota (ipotesi da 20) e subito dopo mi avrebbe fermato un complice dicendo che i soldi erano suoi ma che non erano solo 20 ma per ipotesi 50.

Alla sera la temperatura è per la prima volta freschina e per cena son uscito dalla Medina e ho mangiato un ottimo fritto misto (qui i gamberetti.. super).

Nel tragitto nella Medina ho visto di tutto.. venditori di telecomandi, banchetti di lumache, venditori di scarpe e vestiti usati, rissa tra venditori.
Tra l’altro la cultura del rifiuto non è molto avanzata.. buttano per terra di tutto.. carte, pannocchie mangiate, pannolini usati.
Per chiudere la serata son andato in un bar a vedere il 2° tempo ed i supplementari della finale di Champions League; una 50ina di persone ed io a commentare con alcuni di loro le azioni e a tifare Carletto Ancelotti.
Sembrava di essere ai primi anni di Tele+ quando andavo al bar insieme agli amici a vedere il posticipo della domenica sera.

Oggi, treno da Rabat a Fes con paesaggi che son cambiati rispetto ai precedenti…una parte aveva anche vigneti tanto che sembrava un po’ una regione italiana; invece la prima impressione di Fes è che sia, se possibile, ancora più reale e “sporca” di Marrakech.
Forse perché ho iniziato dal percorso che porta nella parte alta della città, quello meno battuto dai turisti, dove ci sono falegnami, lavanderie, cucine, fabbri.
Diciamo che dopo 7 giorni i Souk delle Medine son un po’ ripetitivi ed anche le cose in vendita si assomigliano un po’ tutte (con l’aggiunta che qui a Fes continuano a propormi del fumo) e diventa anche un po’ stressante dover sempre contrattare per qualunque cosa…
Poi nelle strette vie si deve continuamente fare attenzione agli asini che sono ovunque e vengono usati per trasportare qualunque tipo di merce.
La Medina di Fes è molto elaborata.. stradine, salite, discese; però alla fine se uno segue i 4-5 percorsi colorati indicati su alcune pareti ci si muove abbastanza bene ma senza quelli sarebbe un casino assurdo, anche perché sono tutte viuzze strette e non si riescono a vedere i punti di riferimento come la torre della Moschea o la Medersa.


Ore 22.30
Arrivato da poco nella mia camera dopo una cena particolare.. stasera ho assaggiato l’hamburger di cammello che non avevo mai mangiato prima ed ha un sapore nuovo; si differenzia parecchio dal normale manzo.. bho.. non so dire a cosa assomigli.. era una cosa che mi mancava.
Son già rientrato perché dopo le 22 la Medina si stava spegnendo ed i negozi chiudevano, per fortuna domani niente sveglia, anche se la prima tappa saranno le famose concerie all’aperto.
Prima di cenare ho fatto in giretto nella zona del cibo.. c’erano tutte queste signore che facevano acquisti per la cena.. galline libere che quasi scappano via, pezzi di carne all’aperto (anche fegato ed interiora), file di mosche sopra i datteri, olive..
Anche dopo 8 giorni uno non si abitua a tutto questo..


26 maggio
Ore 15.30

Ultime ore in Marocco.. .e si, perché domani l’aereo sarà alle 8.30 di mattina e quindi sveglia alle 6 per il rientro in Italia.
Tra poco vado a provare questo hammam-spa privata e son molto curioso.
Oggi giornata molto soddisfacente, ho girato nella Medina con tutta calma perdendomi più volte ma arrivando sempre dove volevo.
Alle 9 son uscito alla ricerca delle famose tintorie e ho visto la città che si svegliava con molti negozi che erano ancora chiusi o che stavano aprendo; c’era una calma surreale, soprattutto se paragonata al casino c’era solo 3 ore dopo.

Alla fine arrivo alle tintorie e riesco a vederne due.
La prima è quella più antica e meno frequentata mentre l’altra è la più famosa e fotografata anche perché l’effetto scenografico è superbo.

Mentre il proprietario del negozio con terrazza mi spiega le fasi della lavorazione penso a quanto duro sia questo lavoro, sia fisicamente sia per la salute; l’odore emanato dal miscuglio di feci, ammoniaca e prodotti coloranti (tipo il cumino o la mimosa) è quasi da vomito.
La lavorazione, se ricordo bene, consiste
- Pulizia delle pelli con ammoniaca, feci, ect
- Asciugatura (passando sotto una ruota simile a un mulino)
- Coloratura nella vaschi (ad eccezione di quelle gialle fatte a mano)
Oltre a questo mi ha spiegato la diversa qualità di pelli, da quella di cammello considerata la migliore, al capretto e a seguire tutte le altre.

Dopo questa gran bella visita ho girato a caso nelle strade, schivando i grupponi di giapponesi e i tanti che mi affiancavano offrendosi di farti da guida o portarti in giro.
Ho visitato il Museo del legno e dell'artigianato di Nejjarine e pranzato con l’ultimo tajine di pollo al limone e mandorle; ho anche completato gli acquisti e finito il mio budget.. forse avrei potuto spuntare qualche prezzo migliore, ma son soddisfatto e fregature non penso di averne prese.

Ultime ore.. ultimo sole ed ultimo the diurno.

Ore 21.30
Appena finito di cenare, per chiudere ho voluto prendere falafel e hummus.. una cena che sarà un ponte con la prossima meta autunnale.
Son tornato al Cafè Clock per l’ultimo tramonto dopo la Spa. Che dire? 2 ore di relax assoluto in un ambiente abbastanza lussuoso.
L’hammam è iniziato entrando in costume in una sala piccolina, una specie di stanza scavata nella roccia nera con il soffitto fatto a cupola che fa da bagno turco; due posti per sdraiarsi messi a L in marmo e con il caldo che usciva da una bacinella scavata nel muro.
Dopo aver sudato bene, si è rinfrescato l’ambiente e poi è iniziato l’hammam classico con acqua calda sul corpo, maschera d’argilla sul viso, sapone morbido all’eucalipto e poi a grattare su tutto il corpo con la spugna per tirare via la pelle morta e pulizia finale con doccia d’acqua calda.
Un momento di relax su un divanetto con acqua, noci, datteri e per finire 1 ore di massaggi su tutto il corpo con un’essenza scelta da me.
Alla fine avevo una pelle così liscia e morbida ed ero così rilassato che non avrei voluto finesse più.

Tutto il contrario di quello che mi aspettava nella Medina, la contrapposizione tra calma dell’hammam e la vita nelle viuzze è pazzesca.
Tra l’altro mentre rientravo al Riad le offerte di droghe cambiavano.. dal fumo si passava all’oppio nel giro di 10 secondi.


Ore 22.00
Ci siamo, è finita.. tra poche ore si torna a casa.
Un viaggio breve, di soli 8 giorni, ma molto intenso; soprattutto all’inizio dove ho avuto anche pochi momenti per me.
Come ho già detto probabilmente il Marocco sarà il mio ponte sull’Africa, continente in cui non ero mai stato e che devo dire mi ha sorpreso piacevolmente.
Pur essendo turistico (in particolare con la crescita degli ultimi 2 anni) mantiene ancora vive le proprie radici.. in rinnovamento ma senza volersi snaturare.
Ho visto diversi “Marocco”… quello cittadino di Rabat, quello turistico di Marrakech, quello in trasformazione di Fes, quello dei paesini rurali verso est.. differenze che si notano anche nella stessa città, con la contrapposizione tra Medina e città nuova.
La gente che ho incontrato è sicuramente un popolo rispettoso, socievole, aperto e sorridente nonostante le condizioni di vita a volte difficili; in particolare mi hanno colpito le condizioni lavorative parecchio dure; mi vengono in mente i campi e i paesini nei dintorni di Merzouga o le concerie di Fes o i laboratori artigianali dei Souk.
Nonostante questo non ho mai sentito la sensazione di pericolo; certo a volte provano a “fregarti” alzandoti i prezzi o ingegnandosi con piccole truffe.. ma è una cosa comprensibile.

Tante cose sono quelle che mi porto a casa, ed oltre ad aver visto posti bellissimi così a getto mi vengono in mente varie situazioni…. tipo il divertimento e l’ubriacatura iniziale a girare nei souk, l’essere finito a bere il thè a casa di uno sconosciuto, aver venduto al loro posto dei prodotti ai turisti, il giocare a pallone per strada con dei ragazzi durante una sosta in auto, aver cantato Ramazzotti e ballato musica berbera nella valle dei Dadi, aver provato la cucina casalinga fatta da una vecchietta al Riad (la migliore cena in assoluto), aver fatto 2 ore di cammello nel deserto, aver contrattato (a volte bene.. a volte male) durante gli acquisti, aver dormito nel deserto senza bagni-elettricità, aver evitato la truffa della banconota, aver discusso al bar commentando la finale di Champions, aver provato l’hamburger di cammello, aver provato un hammam originale….
Dopo 8 giorni son contento di tornare a casa, anche perché il Marocco è un posto opposto al mio ideale di vita (son più per i posti tranquilli e meno caldi..), ma alla fine il bello del mondo son le diversità e scoprirle.. no??

FINE

mercoledì 9 luglio 2014

Marocco: la mia porta sull’Africa V

24 maggio
Ore 16.30

Arrivato a Rabat ed ora son sul lungo-oceano con offre una vista sull’antica Kesbah; un lungomare moderno che potrebbe essere quello di qualunque città europea con una bella passeggiata tra ristoranti/bar alla moda che propongono ovviamente piatti di pesce.
Tra l’altro quello dove son seduto io ha fuori l’insegna con scritto “dal 1998”, un po’ come per sottolineare la sua presenza storica nel territorio; qui ho provato i gamberi alla plancia, buoni ma non supremi, però ci stavano dopo aver mangiato solo un panino veloce a mezzogiorno.

Rabat mi è sembrata più “città” di Marrakech, forse perché ci sono appena arrivato e ci starò solo 1 giornata ma l’impressione è che sia un po’ meno battuta dal turismo.. cioè è frequentata dai turisti ma sicuramente in numero inferiore.
Si vede anche dai palazzi delle funzioni statali, dal fatto che qui ci sono molte più ragazze senza velo, dai ragazzi vestiti all’occidentale che vanno in skate… son tutte piccole cose che fanno capire meglio lo stile di vita di una città.
E poi, da un locale poco distante, tra le nuove costruzioni in stile Europeo, si sente musica house a palla.

La giornata è iniziata prestissimo con la sveglia alle 6 per prendere il treno delle 7.
Mi è quasi dispiaciuto lasciare il mio Riad di Marrakech dove ho cenato anche l’ultima sera.. insalata marocchina, cous cous con verdure e carne simil-spezzatino e frutta con cannella
Sarà che il giorno prima avevo fatto i complimenti alla cuoca ma ho avuto un servizio coi fiocchi con cibo squisito e porzioni per 2 persone.
Dopo cena son andato in piazza dove ho preso l’ultimo thè da una terrazza… la vista di notte con le luci dei venditori di cibo, la torre della moschea illuminata, la musica di sottofondo… è stato un bell’addio a Marrakech; tra l’altro stavano girando un film, troupe americana ma attori sconosciuti, non si sa mai che diventi famoso.


Le 4 ore in treno son volate ascoltando un po’ di musica nelle cuffie e curiosando dal finestrino.
Gran campi di grano color giallo intenso, pascoli e fichi d’india; solo nelle città lo scenario cambiava con le sue periferie ed i palazzi di nuova costruzione.
Treno parecchio lento, soprattutto la prima parte, però con poltrone comode e pulite.
Come compagni di viaggio.. 1 bella ragazza e 1 vecchietto che tranquillamente si è sdraiato e si è messo a dormire togliendosi le scarpe.
Son arrivato alle 11 e, nel Riad situato nella Medina, oltre al proprietario c’era un italo-marocchino; un vecchio che vive qui e che sparava sentenze a nastro sull’Italia.. mai fidarsi dei connazionali all’estero…
Però oggi, sarà stata anche la stanchezza per l’ennesima sveglia alle 6 o altro, ho anche preso la prima fregata del viaggio.
Son subito andato a visitare la Kesbah che affaccia sull’oceano con le sue case dipinte di bianco e blu, la bella porta d’ingresso e le viuzze strette in cui girare.

Non so perché ma non trovo il bar in cui volevo bere un thè e fare alcune foto con vista sulla città e sull’oceano.. così chiedo a un vecchio che si propone di portarmi lui.. tra me penso..”ma si, un paio di dirham e siamo a posto”… mica mi porta a casa sua a bere il thè sul terrazzo?
Ormai ero dentro e poi la vista era veramente bellissima.. Vabbè, alla fine avevo finito i pezzi piccoli di denaro e ho dovuto dargli 20 dirham.. più o meno come al bar.
Non tanto per i 2 euro ma babbo io a non avere pezzi piccoli.. però alla fine è stata anche un’esperienza diversa.
Da qui ho visitato il souk, dove i negozianti ti lasciano stare e la contrattazione è minima, ed infine il Mausoleo di Mohammed V
Ecco, il mausoleo è la cosa più bella di Rabat.. grandi spazi, la torre, il colore verde dei tetti, la pace e la tranquillità, le guardie a cavallo e la continua recita di preghiere nel luogo dove è conservata salma del vecchio sovrano.
Anche solo per questo una sosta Rabat la merita.
Ora mi rimetto in cammino verso il Riad, stasera serata tranquilla che domani si arriva a Fes.

19.00
Cambio di programma, strada facendo ho decido di tornare alla Kesbah per godermi il tramonto dalla terrazza della fortezza.
Cosa mi stavo perdendo?? Un posto così panoramico non l’avevo mai visto…. La vista della vicina città di Sale e la sua moschea, l’oceano con le sue onde, le spiagge con ragazzi che fanno surf o che giocano a pallone, gruppetti che suonano bonghi e tamburi, il faro e la lunga passeggiata sul lungo molo; una spiaggia molto simile a quelle brasiliane.


Poi due cose simpatiche.. la prima riguarda due ragazzi che avevano chiuso l’ingresso alla terrazza panoramica con i blocca-traffico in plastica rossi-bianchi; uno aveva una camicia militare ed auricolare del cellulare all’orecchio mentre l’altro fermava i turisti singoli e diceva che non si poteva passare per lavori ma che se si dava una mancia al militare si poteva passare.
Era talmente fatta bene che un paio di dirham glieli ho dati… più che altro ho apprezzato lo spirito d’iniziativa e poi meglio se fanno così piuttosto che mettersi a rapinare la gente.
L’altra invece è quando ho chiesto a una coppia se poteva farmi una foto.. me la fanno e vanno via, dopo 5 minuti vedo che tornano indietro apposta per chiedermi se ne volevo ancora.. una gentilezza che mi ha spiazzato e sorpreso.
Prima di venire qui ho curiosato anche il locale da cui proveniva la musica house; a parte che era stranissimo sentire l'house (che copriva anche il richiamo alla preghiera delle ore 5) da un vascello per ricchi/occidentali e poi servivano anche alcolici.
Prezzi assurdi e mi ha colpito vedere che all'esterno c'erano una 50ina di persone locali che stavano ferme a guadare il posto e le gente che entrava con un misto tra curiosità, invidia o altro..
Di sicuro le ragazze marocchine che entravano qui.. altro che velo.. gonne cortissime, trucco pesante e tacchi altissimi.