giovedì 16 dicembre 2010

“Cosa avete combinato a Sharm?”

A distanza di un mese, con una temperatura di quasi -3 gradi all’esterno…. Rispondo alla domanda che un po’ tutti mi hanno fatto..

“Cosa avete combinato a Sharm?”


Oltre alle solite cose che si fanno in una settimana del genere….. gran relax, sole, piscina, mare, un po’ di snorkeling, mangiare (male) al buffet internazionale… ecco le prime verità su Sharm.


- Il ritardo
Ebbene si, con il volo d’andata è stato battuto il record di ritardo, 9 ore!... il tutto con un signore che veste i panni del capo comitiva e fa un bel casino; prima cercando di chiamare qualcuno utilizzando il telefono fisso dell’imbarco, poi portando a tutti i moduli per il risarcimento danni.

- Gli italiani presenti
anche se non ci piace socializzare e far gruppetto con altri italiani, quelli che si incontrano fanno sempre pisciare dal ridere.
I migliori sono Alvaro e amico, liguri che si atteggiano da latin lover che ovviamente si agganciano alle prime due italiane che beccano (ipsid Cuba…)
Al ritorno scopriamo che son arrivati il giorno dopo (spendendo altri 200 euro) perché hanno perso l’aereo d’andata perché avevano sbagliato giorno.. pensavano fosse il giorno seguente..
E poi ci sono i due zarri romani del Pacha, che regalano la perla della settimana… alla domanda di com’era il Dolce Vita.. ci rispondono… “bello, non come il pacha, c’era gente de classe”

- L’Hard Rock Cafè
Premetto che Naama bay è peggio di Viale Ceccarini a Riccione in pieno agosto… e che è tutto finto e occidentalizzato (tra Starbucks, Pizza Hut, Mc Donald’s..ect).
All’Hard Rock siamo andati per 3 serate… il lunedì, il martedì e sabato sera.
Il posto è piccolino e non è granchè, anche perché dall’1 partono con la musica disco e dalle 2 si riempe di egiziani in cerca di prede.
All’Hard Rock non è successo molto, a parte:
io che offro lo sgabello del Vale a due tipe quasi 50inni americane con le tette rifatte; qualche tipa incrociata in pista (la maggior parte erano un po’ sburze); egiziani con russe; due sburzone del nostro hotel che ubriachissime in pista simulavano un pomp**o e una tirava fuori una tetta; preso da una crisi mistica parlando al Vale inizio a parlare come i venditori egiziani.. dicendogli “Ei, Amico”

- I Russi

Ce ne sono parecchi, sia in giro che nel nostro Hotel.
Però, per me, ha ragione Dario che diceva che ormai è un posto per coppie e vecchi…i giovani generalmente vanno da un'altra parte.
Invece tante mamme da sole con bocia.
Comunque ormai comandano loro, gli egiziani parlano più facilmente il russo (lo sanno quasi tutti) che l’italiano, e anche per Naama trovi tutte scritte in cirillico.
A me personalmente non infastidiscono, a parte un ubriacone che si è seduto al nostro tavolo e parlandoci in russo pretendeva capissimo… per poi chiudere con “no problema”… e sputare per terra la vodka; non l’abbiamo mai visto sobrio.
Sulle Russe non commento, chi mi conosce sa il mio pensiero.



- La serata più divertente
come spesso capita.. le serate sulla carta più tranquille son quelle che si trasformano nelle più pazze.

Il mercole sera inizialmente doveva essere la serata di riposo, quella da passare in hotel per poi svegliarsi riposati la mattina dopo.
Complice anche il braccialetto con all inclusive per alcolici.. ci mettiamo al bancone del bar a guardare l'animazione… e bevucchiamo un po’ di birra alternata a vodka orange juice.
Si inizia con le animatrici, che vengono come da loro lavoro a parlarci delle attività, chiederci come ci chiamiamo (io per farmi capire dico.. like Claude Van Damme), dove siamo, solite cose…. prima la più loquace, un'inglese, e poi le georgiane (che ripeto niente male..) .. spingono il vale a candidarsi a Mr. Villaggio al concorso del giorno dopo.
Poi la vicina di bancone, un australiana bianchissima.. che, con l'amica, passa tutta la giornata in piscina a bere come un'alcolizzata.
Probabilmente già fuori, ci saluta e si mette a parlare a vanvera… quando ci dice che preferisce l'inghilterra all'australia e che gli italiani non gli piacciono… la lasciamo al suo destino.. (quindi a sc.opare con un tipo arrivato da solo)
Nel finale due russe, niente di che a dir la verità, che dal bancone ci ammiccano e poi vengono a sedersi di fianco a noi.
Iniziano a parlarci, ovviamente in russo… visto che di inglese non capiscono una lettera.. il bello è che quando proviamo a chiedergli qualcosa in inglese ridono e continuano a dire si con la testa…io le tento tutte, tiro fuori anche Toto Cotugno.. bho ad una le faccio gli auguri per i compleanno di domani e quasi si spaventa pensando che le saltavo addosso.
Infine quando me ne vado a pisciare (nel prato.. perché nn trovato il bagno… ) torno che se ne sono andate..
Valle a capire.. cmq nei giorni seguenti continueranno a salutarci ed ammiccare.
Carichi, proviamo ad andare nel locale dove secondo i taxisti era pieno di "Drunk russian girl"…. ci entriamo dopo aver contrattato l'ingresso con un biglietto 2x1… dentro ci sarà ben poco… più che altro "Drunk Russian men"

- Pacha

Quella che doveva essere la migliore serata della vacanza, si è rilevata un vero bluff.
Quasi convinti dalle animatrici inglesi e georgiane (una bella scoperta queste ultime), optiamo per la gran serata del giovedì al Pacha.
Biglietti comprati dai bagarini fuori (siamo italiani e quindi i più furbi o no), dentro.. location non male, però musica house pesante e gente non il massimo.
Tanti italiani/e, qualche russo/a, ma soprattutto egiziani.. veramente tanti.
Chiudiamo una serata anonima mangiando da Pizza Hut.

- Le sfide a calcio
Tra i momenti più divertenti le sfide a calcio.. che ridere.
Io in versione Nesta e il Vale in versione pippo Inzaghi, abbiamo insegnato un po’ di calcio ai vari russi, polacchi, arabi presenti.
I russi in particolare tecnicamente scarsissimi, anche se si buttavano con foga su ogni pallone.
Il migliore Mr. Beer, un russo che indossava sempre la stessa maglia con la scritta Mr.Beer.

- Le inculate
Nonostante la nostra esperienza abbiamo preso due belle inculate.
La prima, appena arrivati.. non si sa neanche come ci facciamo trascinare dai soliti venditori ambulanti all’interno di un negozio.
Ne usciamo con la classica botticina di profumo.. con il venditore quasi incazzato perché avevamo comprato poca roba.
La seconda, prima di partire, in aeroporto.. sentivamo l’esigenza di mangiare qualcosa di commestibile.. panino e tè freddo da Sbarro a 10 euro.



Conclusione
Ci siamo divertiti, ci siamo rilassati a 30 gradi in novembre… ci voleva una settimana così

mercoledì 1 dicembre 2010

48 ore di fuoco a Sofia - parola d'ordine "Osare" part. 2

Verso le 7 iniziamo a prepararci per la serata, così che per le 8 ben vestiti e carichi scendiamo per andare a mangiare.

Saliamo al volo su un taxi e andiamo verso il ristorante Pri Yafata, il taxista in un secondo si sveglia, da tranquillo inizia a parlarci a manetta… e la sua frase fissa sarà “No problema”
Subito si lamenta che siamo in 6 in auto, ma quando gli chiediamo se preferisce farci scendere ci risponde per la prima volta “No problema”.
Poi, quando per poco non tira sotto delle persone che stanno attraversando in pieno centro, si gira ancora verso di noi con un “No problema”
Infine passando nelle vie laterali a senso unico che ci portano al ristorante, ci tranquillizza ovviamente dicendoci “no way, no problema”.
Scesi al ristorante ci saluta con caloroso “Ciao Paolo Rossi”


All’inizio il posto ci sembra un po’ da turisti (all’ingresso c’è il guardaroba e la banda musicale che andrà in giro per i tavoli a suonare) ma la gente seduta ai tavoli sembra quasi tutta bulgara.
L’interno però è bello, con alle pareti foto d’altri tempi e in giro alcuni utensili non più usati, poi al piano superiore c’è una griglia centrale dove il cuoco sta già cucinando degli spiedini.. l’ambiente sembra molto famigliare.

Per mangiare ci facciamo consigliare dal cameriere e quindi gran piattone di insalatona alla bulgara (molto simile alla greca, con feta e verdure locali) e poi grigliatona di carne, tutto innaffiato da ottimo Mavrud, il vino locale.
Mentre mangiamo non possiamo non venire distratti dalle presenze femminili
In primis la vicina di tavolo, che ha due bombe della madonna, e poi da una serie di ragazze che continuano a fare avanti indietro dai loro tavoli delle sale accanto.
L’unico che non si fa distrarre è Mel che invece si innervosisce quando la band di musica folk bulgara viene proprio accanto a lui ad improvvisare un pezzo.
Intanto Giorgiao ci regala di nuovo la versione del canarino ciccione che ci aveva già fatto pisciare dal ridere nel pomeriggio.


Dopo il classico tris di vodka, paghiamo e, come già Riga, mi lascio ammaliare dalla cameriera che non è niente male (ed è pure simpatica) e quindi le lascio una buona mancia.
In generale abbiamo speso abbastanza (sui 25 a testa) ma mangiato benino, niente di eccezionale soprattutto la carne.

E’ abbastanza presto ma sulla Vitosha c’è un po’ di gente, la serata promette bene.
Come pre-disco stavolta proviamo a cercare il famoso Buddha Bar, ci facciamo tutta la via in cui dovrebbe essere ma niente, non lo troviamo.
Quindi chiediamo a un ragazzo che ci dice che ha chiuso da poco.
Non ci scoraggiamo e ci fiondiamo in un localino poco distante che avevano notato in quanto entravano parecchie ragazze.
Il posto si chiama “Inside”, molliamo la giacca al guardaroba alla solita signora sulla 50ina truccatissima e facciamo un giro.
Anche questo posto è piccolino e l’età media è abbastanza bassa.
Quindi ci mettiamo al bancone e iniziano i soliti giri di vodka (al costo di 1 euro a shot)… visto che siamo in 5… i giri saranno ovviamente 5
In pista le ragazzine intorno ai 18 si scatenano, una in particolare.. una sburzona della madonna con il maglione blu ballando lancia sguardi arrapati verso di noi…..sguardi che ovviamente non raccogliamo.

Passata la mezzanotte, salutiamo la signora all’ingresso e voliamo in taxi verso il Mascara club. È ora di entrare in scena.

Scendiamo dall’auto e subito davanti a noi ci sono 5 strafighe, alcune già vestite da Halloween, tutte con tacchi alti e l’abbigliamento che piace a me.
Ovviamente, al momento di entrare nel paradiso, veniamo fermati dal buttafuori che ci chiede se avevamo la prenotazione…
Mi maledico di non averci pensato la sera prima e provo a convincerlo dicendogli che avremmo preso il tavolo… ma niente, il ragazzo è inflessibile ma gentilmente mi suggerisce di passare alle 2 che non ci sarebbero stati problemi ad entrare.

Un po’ abbacchiati per la situazione, usiamo il piano b, andare al Folk Club Versai.
Anche qui all’ingresso c’è un po’ di coda, ma stavolta passiamo la selezione facilmente.
Solito guardaroba ed entriamo nel luogo che sarà il teatro di gran parte della nostra serata.

Iniziamo dal solito giro di perlustrazione, il locale è molto stiloso, pieno di specchi sulle pareti, tavoli con divanetti bianchi e neri ai lati, un bancone in posizione bassa e, salendo per una delle due rampe di scale, la pista da ballo, un altro bancone e i classici tavoli con sgabelli.
Il locale ci piace anche se è mezzo pieno, ma è ancora molto presto, quindi siamo tranquilli.
Sentiamo la ragazza dei tavoli e ci facciamo piazzare in uno di quelli con sgabelli, purtroppo quelli vicino al bancone basso sono tutti pieni quindi ci andare nella parte alta del locale.


Ovviamente partiamo con la classica bottiglia di vodka con i soliti succhi d’accompagnamento, qui è leggermente più cara (circa 60-65 euro totale… ma comunque sempre abbordabile).
Iniziamo a brindare e a ballicchiare, in particolare sempre il Vale con il solito monopasso.
Nel giro di una mezzoretta il locale si riempe anche se la posizione del nostro tavolo non è ottimale.
Siamo in forma e ovviamente scatta subito la seconda bottiglia di vodka.


Mel è sempre in prima fila nel versare la vodka nei bicchieri di tutti come se fosse acqua e nessuno si tira indietro.

Comunque iniziamo a fermare un po’ di tipe che passano, facendo un po’ di conoscenza con loro.

Ivoski è il numero uno e non ne lascia passare quasi nessuna.
La situazione però non si schioda e facciamo un giro; nella parte bassa il casino è allucinante.. gente fuorissima e tutti che ballano la disco-folk bulgara…. si fa quasi fatica passare in mezzo.

Così allora molliamo il nostro tavolo e ci fiondiamo in mezzo alla gente.

Tempo zero usando ormai le solite movenze danzerecce di Obedanze mi aggancio a una bionda veramente niente male.
Con lei si inizia un ballo vicino al bancone e da qui in poi i balli saranno sempre di più e più intimi, si parla un po’ nell’orecchio, ci si avvicina a vicenda.. la situazione è hot… tutto mentre due paparazzi ubriachi (mel e Giorgiao) non la smettono di infastidirmi, non lasciandomi campo libero e immortalando la situazione.

Dopo un po’ andiamo io e lei nella pista superiore, molto più tranquilla, e mi perdo di vista un po’ gli altri.


Tornando giù a bere e vedo Ivoski, Giorgiao e Vale sono scatenati nelle danze con alcune ragazze.

Ivoski si conferma gran limonatore, questa volta con una gran bella figa.

Intanto, lasciata la bionda al suo destino, preso dal delirio di onnipotenza mi metto a martellare una strafiga.
Mi metto al bancone con lei e si parla del più e del meno, ovviamente mi chiede come mai son a Sofia e le solite cose.
Non la vedo facile, è una un po’ da conquistare ma che comunque resta a parlare nonostante le amiche la chiamassero per ballare.
Probabilmente me la gioco quando mi chiede che cosa mi piaceva di lei… e io rispondo in modo sincero ma troppo spudorato… occhi, labbra e culo… maledetto alcool!

Preso il due di picche ritorno verso gli altri giusto in tempo per vedere Ivo preso e buttato fuori dal locale.

Il ragazzo probabilmente aveva martellato la tipa di alcuni ragazzi che davano l’idea di essere dei boss locali, che, infastiditi, hanno ordinato alla security di allontanarlo.
Mentre viene allontanato insieme a noi esce anche il barista.
Quest’ultimo, che parla l’italiano essendoci stato per un breve periodo, si scusa con noi; ma spiega che son stati costretti a farlo, anche se Ivo non aveva fatto niente di male.
E’ insistente nel farci capire che i bulgari son brava gente e che spera che al nostro ritorno, raccontando questa scena, non generalizziamo dando ai bulgari degli zingari ignoranti.
Lo tranquillizziamo, in particolare il Vale gli lascia il cell e gli dice che se torna in Italia sarà nostro ospite.. a casa di Giorgiao! (che guarda il Vale allibito)

Senza rendercene conto son già quasi le 4 e voliamo al Mascara.
Entriamo ma ormai è totalmente vuoto, quindi salutiamo la signora del guardaroba (la stessa della sera precedente) e corriamo al Park to fly.
Come la sera precedente il posto è stracolmo e la musica disco-bulgara impazza.

Mentre io e Giorigiao agganciamo subito due tipe vicino al bancone (con cui però, non combineremo nulla) Ivo viene ancora preso di mira dalla security.
Stavolta non viene allontanato ma gli dicono che deve per forza rimanere fermo vicino all’ingresso.Bho.

Alle 5 passate optiamo per tornare verso l’appartamento, ma prima ci fermiamo tutti a mangiare qualcosa al kebabbaro della sera precedente.
Stavolta opto per una pizza al prosciutto e uscendo ci rendiamo conto che la porta d’ingresso era stata frantumata…

Anche il sabato Sofia non ha tradito le aspettative, gran serata!

La mattina dobbiamo svegliarci presto, il volo è alle 11 e per fortuna abbiamo guadagnato un ora di sonno con il ritorno dell’ora legale.
Molti di noi sono ancora in botta e il taxista guardando Mel che barcolla con il trolley mi dice sorridendo “Paolo Rossi..”



Il volo è puntuale, e mentre decolliamo penso che torneremo a breve in terra bulgara.

domenica 28 novembre 2010

48 ore di fuoco a Sofia - parola d'ordine "Osare"

5 amici
1 altro che ha paccato all'ultimo
35 euro di volo
1 peuterey invernale con 15 gradi al sole
Tutti i taxisti che ci parlavano del mondiale 82 e di Paolo Rossi
2/3 bottiglie di vodka a serata
4 locali a sera
I peggiori kebab mai mangiati
La scoperta della musica folk-disco bulgara

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L’avventura bulgara a Sofia nasce dopo un pressing asfissiante di Mel nei miei confronti.
Sia lui che il desaparecidos Colombo hanno sempre cercato di portare uno dei nostri w.end culturali nella capitale bulgara ma per vari motivi è sempre stata accantonata.
A luglio, sfiancato dal caldo estivo, vedo un’offertona della Wizzair, 29-31 ottobre and e ritorno a soli 35 euro… Mi sembra un miraggio dovuto dal caldo, ma è tutto vero.
Solito giro di sms e via, prenotiamo ben in 6.
Oltre a me, l’ormai immancabile ballerino monopasso del Vale, Giorgiao nostro Geometra di fiducia, Mel a cui la fidanzata ha concesso questa due giorni, Ivo-ski con cui non facevo una vacanza dai tempi di Valencia (dove era stato ribattezzato “el limonator de Valencia”) e per chiudere Sauro rimasto ancora ai tempi antichi di Bratislava.

Prima di partire la tensione e l’adrenalina sono a mille, le stesse che potevano provare le squadre di calcio negli anni 80-90 quando affrontavano una squadra dell’est di cui conoscevano ben poco, in un ambiente nuovo e spesso ostile.
Un’atmosfera che può far tremare le gambe o esaltare a seconda del carattare… e a noi queste situazioni ci esaltano.

Dopo che Sauro pacca per motivi lavorativi, rimaniamo in 5 e ci prepariamo alla trasferta.
L’adrenalina mi gioca subito un brutto scherzo e, incurante del meteo che dava 15 gradi, come giubbotto porto il temuto peuterey invernale, che garantisce una protezione fino a -15°.. manco andassi al Polo Nord!
Atterriamo puntuali alle 15.30 e già al controllo documenti sto soffrendo un caldo atomico.
Ovviamente vengo subito martellato dagli altri che appena mi vedono un po’ sofferente non mancano di sottolineare se stavo bene così coperto.
Nonostante l’errore tattico di partenza recupero subito la lucidità e prelevati i primi Lev contrattiamo subito per il passaggio in centro.
Con 15 lev ci facciamo portare al nostro appartamento in Pop Bogomil Str nella zona centrale.

Durante il viaggio assorbisco curioso quello che l’ambiente ci propone.
Dalla radio esce una musica strana, una via di mezzo folk-disco-pop bulgaro… non avevo mai sentito prima questa musica, che a primo ascolto ti prende.. ma alla seconda canzone inizia stufare.
Mi sembra come se noi su una base di Fargetta mettessimo un po’ di Raul Casadei, Ramazzotti e Laura Pausini tutti nella stessa canzone.
Dai finestrini invece l’impatto è molto più forte, il taxi per andare in città passa in mezzo a un campo Rom situato vicino all’aeroporto.
Tra buche in mezzo alla strada, baracchini improvvisati, un asino che trascina un carretto e case fatte alle meno peggio sembra veramente di essere in un altro secolo.
Poi man mano che ci si avvicina alla città sembra di fare un percorso storico, passando per le case in stile sovietico e il centro in gran fermento per continui lavori di ammodernamento.
Intanto il taxista cerca di parlarci, far conversazione.. ovviamente la lingua è un problema e allora di cosa si può parlare se non di calcio.
Noi parliamo dei recenti calciatori Stoičkov e Bojinov.. ma lui inizia a parlarci dell’Italia che ha vinto i mondiali… noi spariamo un Buffon, Zambrotta, Cannavaro… ma lui fa no con la testa ed inizia a dire Zoff, Gentile, Cabrini, Bruno Conti e ovviamente Paolo Rossi.

Arrivati a destinazione troviamo Daniela, la gentile responsabile, che ci accoglie in italiano e ci fa accomodare nei veramente belli e moderni appartamenti.
Li consiglio visto la posizione e l’ottimo prezzo (www.apartmentsinsofia.com).

Molliamo i bagagli e, incuriositi, ci fiondiamo subito nelle vie cittadine.
A distanza di 2 anni finalmente ritorno a vedere il cirillico, pur non capendoci nulla un po’ mi era mancato

Scendiamo dalla Maria Louiza Bov., attraversiamo il centro in Nedelia Sq. E proseguiamo per la via dei negozi, la Vitosha B.
Vista l’ora, son quasi le 5, inizia lentamente a far buio e delle principali attrattive incrociate riusciamo solo a farci un’idea veloce.
Quello che ci colpisce è che, pur essendo in pieno centro, si alternano palazzi appena ristrutturati ad altri che necessitano sicuramente di manutenzione.
L’esempio lampante è la via del nostro appartamento dove il nostro palazzo potrebbe confondersi tranquillamente in una qualunque città moderna, ma tutto intorno ci sono fili elettrici volanti, tombini aperti, marciapiedi sconnessi, muri diroccati.. il contrasto è forte.
Anche i negozi rispecchiano bene questa situazione, nella parte alta della Maria Luiza si trovano ancora negozi particolari, che vendono capi che non vedevo da anni o negozi di alimentari e elettrodomestici.. mentre nella Vitosha bl. Adidas, Mc Donald, Nike iniziano a spadroneggiare.
Il nuovo capitalismo non ha ancora mangiato del tutto la zona centrale, ma promette di farlo in poco tempo.
Rimandiamo la visita culturale al giorno seguente e prendiamo a caso delle vie laterali della Vitosha.. alla ricerca di un posto dove bere una birra.

Entriamo in un risto-bar, il locale è alla moda, elegante ma non sfarzoso ma soprattutto le cameriere sono veramente ammalianti.
La bevuta alla fine diventa un sostanzioso aperitivo, con 2 birre a testa, tagliere di salumi da 500grammi e patatine fritte..
La sorpresa arriva dal conto 3,5 euro a testa!

Rifocillati torniamo a prepararci per la serata, è il momento di testare la nightlife.
A cena andiamo nel primo posto che troviamo, l’Happy, una specie di Hard Rock locale, molto battuto tra i giovani bulgari.
Mangiamo discretamente e mentre Mel da novello Sommelier ci illustra i vini bulgari veniamo distratti dalle presenze all’interno del locale.
Oltre le cameriere ci sono due/tre tavoli di ragazze niente male.

Dopo un paio di giri di vodka iniziamo il lungo girovagare tra i locali del centro, è ancora presto per andare in disco così optiamo per assaggiare il miglior Mojto di tutta Sofia (a detta di Daniela dell’appartamento).
Finiamo nel baretto dietro l’Ex-Palazzo Reale, il luogo è carino, piccolino, luci soffuse, ma è più da coppie che da compagnia e, diciamo la verità, il Mojto non è niente di eccezionale.

Continuiamo il nostro tour attraverso i locali e ci incamminiamo nella Tsar Osvoboditel bl.
Non è neanche mezzanotte e in giro non c’è molta gente, passiamo davanti al famoso Chervilo ma continuiamo fino alla piazza Narodno.
Di notte la città è veramente bella, i monumenti illuminati la rendono particolarmente interessante e così dopo qualche foto optiamo per entrare nel primo club, il Bedroom proprio in piazza Narodno (sperando che il nome del locale non sia stato dato a caso….).

Questo club, e anche quasi tutti gli altri visitati, ci ricordano molto Belgrado.
Infatti non sono grandissimi, anzi direi piccolini e son strutturati più o meno tutti uguali.
Superato l’ingresso c’è il primo bancone, intorno alle pareti una serie di tavoli con divanetti e in mezzo tanti altri tavoli con sgabelli dove la gente prende da bere e ci balla intorno.
Ovviamente tutti questi tavoli rendono quasi minima la pista da ballo.

Il club è mezzo vuoto, effettivamente è ancora presto, ci facciamo convincere dalla tipa all’ingresso e così, per iniziare a carburare, prendiamo posto in tavolo e ordiniamo una bottiglia di vodka e una serie di succhi di frutta e lemon.
Anche qui la sorpresa arriva quando arriva il conto.. 72 lev per tutto, quasi 7 euro a testa.. che vengono sborsati da Giorgiao che fa il signore e offre per tutti.
Lanciati da questa scoperta iniziamo ad muoverci, brindiamo con i vicini di tavolo, qualcuno inizia a ballare, si scherza, si ride ect anche se il locale non si riempe come speravamo.

Vista la posizione tattica del tavolo (vicino al bagno delle donne) Giorgiao, Ivoski e il caraibico (Vale che come sempre si fa trovare più abbronzato che mai) tentano di far conoscenza con le ragazze che passano ma senza risultati eclatanti.

Intanto Mel butta giù vodka come fosse acqua incurante che fosse appena mezzanotte.
Quando vediamo che il club proprio non si vuole riempire finiamo la bottiglia e facciamo un salto “on the dancefloor”.
Qui Ivoski è il gran mattatore, inizia a danzare con le due cubiste e altre ragazze che erano in pista… e pensare che finora in tutta la mia vita non l’avevo mai visto ballare.

Io, per il momento, trattengo il famoso ObeDanze per tempi migliori, resto in fase di studio guardingo come un giaguaro.. e alla fine in giro ci sono solo le poche ragazze già conosciute prima.
Veniamo immortalati anche dal fotografo del sito ufficiale per la nightlife (www.disco.bg) ma il Bedroom sembra quasi ci voglia mettere a dormire piuttosto che altro..

Noi siamo caldi e carichi ma il Bedroom no.. quindi non ci resta che muoverci verso altre mete.

Prendiamo un taxi e in 5 nella stessa auto andiamo in un locale che avevo selezionato prima di partire, il Tiffany club.
Anche questo locale è strutturato come l’altro e dopo un giro di ricognizione ci piazziamo come al solito al tavolo ordinando la classica bottiglia di vodka.
Il gestore del locale viene da noi e ci dice che quello che abbiamo è il tavolo migliore, effettivamente è posizionato in mezzo agli altri giusto sotto il palco dove ballare.. siamo nel cuore del locale.

Purtroppo anche questo non è pienissimo, però c’è più gente ma soprattutto più ragazze che al Bedroom.
La vodka inizia a fare il suo effetto e ci iniziamo a scatenarci in giro.

Il Vale inizia con il suo ballo monopasso, sempre uguale e cerca di attirare nelle danze le vicine di tavolo;

Ivoski si scatena e sale sul palco a ballare, prima con la cubista e poi, quando lei scappa, sul palco rimangono solo lui e un energumeno bulgaro che si muove come il mitico “Ali G”.

Intanto Mel, a seguito dell’assunzione di vodka, assomiglia sempre di più a Krasic, il calciatore della Juve, tanto che i suoi capelli sembrano fatti dallo stesso parrucchiere.
Io finalmente attivo il famoso Obe-danze, e inizio ad intrattenermi con una bella mora di un tavolo vicino.. alterno i passi di danza a dialoghi impegnati, fino a quando mi mostra la fede; alla Umberto Smaila in “Colpo grosso” cerco di spostare la discussione su ben altri argomenti ma senza successo…

Tornato dagli altri vedo Giorgiao e Ivoski al tavolo con 2 ragazze e la nostra bottiglia
di vodka ormai quasi finita.

Dopo un po’ è ora di cambiare club, breve “riunione” per decidere dove andare e via.
Direzione Mascara!

Questo club è il migliore in cui siamo stati, entriamo poco dopo le 2 ed è pienissimo.
Dopo il classico giro di perlustrazione andiamo a prendere qualcosa da bere, ordino 5 Whisky Cola e da quel momento i ricordi son sempre più annebbiati.
Tra le varie situazioni che il giorno dopo ricordo la più divertente è vedere Krasic-Mel che lancia il ghiaccio del cocktail e prende in viso il Caraibico Vale.
Poi a un certo punto, dopo il classico Obe-danze, mi ritrovo avvinghiato a una bella bionda, mentre approfondisco la conoscenza vedo Vale e Giorgio in posizione da buttafuori che si mettono tra noi e il ragazzo con cui stava parlando prima la biondina… altro che guardie del corpo!
In generale successivamente vedo sparire ancora Giorgiao e Ivoski, probabilmente con qualche tipa, mentre le altre ragazze fermate da noi non son molto socievoli.


Verso le 4 ritiriamo la giacca dalla signora al guardaroba (anche questa è una caratteristica di tutti i locali, al guardaroba c’è sempre un’attempata signora sulla 50ina, in genere sempre gentilissima e truccatissima), sembra l’ora di tornare a dormire ma Ivo e il Vale hanno ricevuto una dritta da alcune ragazze.. andare al Night Flight, che tra l’altro è vicino anche al nostro appartamento.

Il Night Flight, a causa del livello alcolico, verrà subito ribattezzato Park to Fly tanto che il taxista ci metterà un po’ a capire dove vogliamo andare.
Questo club, secondo me, è molto bello, abbastanza grande anche se pure qui lo spazio è occupato principalmente dai tavoli.

La musica disco-folk bulgara impazza e si vede gente scatenatissima e in generale la qualità delle ragazze è molto alta!
Mel inizia a danzare come se fosse natio bulgaro mentre noi conosciamo un po’ gruppo di ragazzi e ragazze che ci invitano al tavolo per bere qualcosa.

Verso le 5 e mezza, nonostante la festa all’interno del club non vuole finire, abbandoniamo il campo e ci rechiamo all’appartamento.
Con Mel a letto io e Giorgiao optiamo per provare uno dei tanti kebab presenti… una roba atomica tra carne, cipolle, salse piccanti, patatine fritte che oltre ad asciugarti ogni goccia di alcool ingerita ti rende un alito che ammazzerebbe chiunque incroci.

Mettendomi a dormire penso che era mai avrei pensato di divertirmi così a Sofia.

La mattina ci alziamo abbastanza di buon ora, la giornata splendida sembra l’ideale per fare una visita della città.

Verso le 11 siamo già per strada e la priorità è trovare qualcosa da mangiare.
Scendendo dalla via Maria Louiza evitiamo il kebabbaro della sera precedente fino a quando arriviamo al Mercato Centrale proprio vicino alla piazza principale.
Entriamo a fare un giro e subito m’immagino come possa essere stato questo posto 20anni fa, e come sarebbe stato emozionante viverlo allora.
Oggi è un mercato pulitissimo e ordinato, dove si trovano un po’ di tutto, dal fruttivendolo alla macelleria.
Saliamo al piano di sopra e dovendo scegliere tra l“italian restaurant pizzeria” e la catena bulgara di hamburger/kebab optiamo per la seconda.
Sistemato lo stomaco, usciamo dal retro dove ci imbattiamo subito nella Sinagoga cittadina, purtroppo non è aperta, ma ci facciamo un bel giro tutt’intorno.
Da lì torniamo sulla via principale dove ci imbecchiamo nella Moschea di Banya Bashi (con il suo minareto che si distingue in mezzo ai palazzi) e nei bagni pubblici.
Questo zona, con il parchetto e la fontana centrale è molto carina.


Poi proseguiamo fino alla vicinissima Piazza Indipendenza.
Qui i segni del cambiamento degli ultimi vent’anni sono molto più evidenti: al posto della statua di Lenin c’è la statua dedicata a Santa Sofia (che un po’ mi ricorda la facciata del teatro di Vilnius), dove c’erano i vecchi magazzini Tzum ora c’è un modernissimo centro commerciale e la vecchia sede del partito comunista sembra un palazzo “senza personalità”.

Facendo pochi passi poi si vedono due chiesette, la Sveta Petka (molto particolare perché è interrata, per vederle bisogna scendere nel sottopassaggio pedonale e ti si appare di fronte.. peccato che praticamente attaccata alla chiesa ora c’è un bar che con i suoi tavolini sembra quasi una sua prosecuzione) e la Sveta Nedelja (famosa per l’attentato a cui da il nome, praticamente in mezzo all’incrocio!)

Qui inizio a maledire la scelta del Peuterey, ci saranno 17 gradi e un gran bel sole e io son in giro con il giubbotto più pesante che abbia.. ovviamente gli altri non mancano di prendermi in giro per questo.

La serata precedente e il caldo non mi abbatte e proseguiamo andando al Palazzo Presidenziale e al cortile interno dove c’è la chiesa più vecchia della città, la Rotonda di San Giorgio.

Entriamo anche all’interno che pur essendo piccolissimo è forse il luogo che più mi ha colpito.
Uscendo siamo subito nella piazza Battenberg dove spicca il palazzo Reale, ora sede della galleria nazionale.
La piazza mantiene un po’ quel sapore di fine anni 80, con il traffico e le auto parcheggiate; la cosa mi riporta un po’ a quando ero bambino quando le auto anche in Italia si impadronivano di piazze e vie ormai diventate pedonali.. un po’ come nel film “Il ragazzo di campagna” di Pozzetto dove in corso Vittorio Emanuele a Milano le auto sfrecciavano senza problemi.

Carino è anche il parco di fronte dove spicca il Teatro Nazionale.

Andando avanti vediamo la chiesa russa, che riconosciamo subito, e saliamo verso il luogo più conosciuto di Sofia, la cattedrale ortodossa di Aleksandar Nevski.

A vederla da lontano è imponente come nelle foto e, anche perché intorno non ci sono altre costruzioni, spicca veramente.
L’interno invece è un po’ una delusione, molto buia, direi un po’ spoglia, forse è che vedendola da fuori così maestosa, un interno così “povero” lascia un po’ con l’amaro in bocca.

Le fatiche della nottata e della camminata si iniziano a far sentire e sentiamo il bisogno di far un pit stop.
Uscendo dalla cattedrale però non possiamo non passare al mercatino presente nel giardinetto vicino.
Più che gli oggetti in vendita, per lo più medaglie monete libri mestoli ect, mi piace osservare i venditori.
Non urlano, non sbraitano e anche quando ti avvicini per guardare bene qualcosa stanno seduti come se a loro non importasse di vendere.
Qualcuno gioca a scacchi e altri parlottano tra loro ridendo e scherzando… magari di quei turisti che comprano oggetti ormai rotti o in disuso a prezzi 10, 20,50 volte superiori a quelli che loro avevano pagato al momento dell’acquisto originale.
Comunque tra gli oggetti interessanti ci sono parecchie macchine fotografiche anni 70, il casco-berretto in pelle per i motociclisti d’epoca e perfino un casco da pilota d’aereo.

Ridiscesi nella piazza Narodno ci spingiamo fino allo spoglio monumento dell’armata rossa nel parco Borissova e poi decidiamo di tornare sulla Vitosha per bere un paio di birre dove ridiamo della nottata precedente e delle impressioni che ci ha fatto Sofia di giorno.
Visto il poco tempo, la visita è stata veloce, ma ci ha permesso di intravedere cosa sia oggi Sofia e cosa potrebbe diventare nel futuro.

Verso le 5 torniamo in appartamento per un riposo pre-serata, disturbati solo da Giorgiao che si spacca un piede dando un calcio al gradino che c’è per entrare in bagno.

Un paio d’orette e ci si prepara per il sabato notte, che si preannuncia ottimo.

martedì 23 novembre 2010

Le migliori (o peggiori) foto di Stoccarda

Queste son le peggiori foto di Stoccarda.... (sinceramente ne avrei di molto peggio)


L'inizio



La quiete prima della tempesta



Un porco



Dracula Vale



Uguali!



No comment..



Ore 18.50.. si cambia tendone.



Mi sa che era a fine serata...



E' Fede o Molinaro dello Stoccarda?



Da mangiare, Specialità tedesche.



Il cinghilotto e la ragazza sobria



Latin Lover



Sculacciato dall'americana sburza



Scuola di Polizia



Anche Zad in grande forma

giovedì 21 ottobre 2010

C.s.i. - le terribili pagelle di C.O. - 3/4 andata

Ecco le pagelle delle due sconfitte...
Dai ragazzi che ci rifacciamo! (sempre se non dobbiamo andare a lourd!)




Carlitos 5 ½

Una pagella che media la buona prestazione di malesco con quella un po’ alla “saponetta Fiori” di domenica.
Con il Coimo da la solita sicurezza regalandoci ottime parate da categoria superiore.. ma la domenica entra in campo l’altra sua versione.. quella già vista a Prata… quella per cui regala un paio di goal agli avversari.
Apprezziamo lo sforzo al circolo dove dopo la prima media si beve anche la piccola ordinata controvoglia.
Come direbbe Picci father “Pesce Persico!”


Ago 6 ½

Il Bello di Ceredo è sempre tra i migliori.
Grinta, eleganza (ma non nel vestire visto le camice che di solito mette), senso della posizione…. Veramente senza di lui prenderemmo il doppio dei goal (e la metà delle ammonizioni).
Però non capiamo perché da quest’anno non abbia più la forza di correre, sembra quasi che arrivi la domenica senza energie…. Chissà come mai…
Anche a Malesco sfiora il goal di testa e ormai il grido del portiere avversario che lo vede arrivare è un classico dei film porno “Attento al Rosso!”
Rosso & Nero


Baro 6 ½
Forse era l’uomo più in forma di tutta la squadra.
Corre, picchia, si propone in avanti e soprattutto mangia di brutto al circolo!
La scena più bella ce la regala giovedì sera quando nel tentativo di falciare l’attaccante avversario si tuffa in avanti.. inciampa sulle sue gambe e cadendo prova a tirargli una stecca ad altezza ginocchio… peccato non riesca a fermarlo.. ma qui abbiamo cosa possa fare
Purtroppo domenica gli si è girato il ginocchio, speriamo la risonanza rilevi nulla di grave..
Capitan America


Mel 6
Un passo indietro per il capitano.
Dopo averci illuso sulla sua preparazione nella partita con Professione Casa il capitano non regge più 2 partita nel giro di 3 giorni.
A Malesco si procura il più assurdo degli infortuni… presunto strappo ai muscoli degli addominali facendo una rimessa laterale… cose che non capitavano neanche in “mezzo destro mezzo sinistro” di Gigi e Andrea.!
Domenica, prima di correre in cantina, sfiora il goal con una veronica su se stesso.. ma il suo tiro è deviato dal portiere.
Per me, dovrebbe smettere con la dieta che gli leva forze importanti.
7 kg in 7 giorni



Baba 6 ½
Prime partite per il primo degli acquisti invernali (perché andando avanti così mi sa che ce ne saranno altri..)
Dopo un primo tempo a Malesco un po’ sul timido, capisce il gioco della squadra (cioè palla lunga e pedalare) e cerca di dare il suo contributo.
Sempre presente sulla fascia destra, corre e si propone che è una meraviglia… può essere una delle sorprese della stagione.
Poi al circolo si muove già come un veterano
Maratoneta


Fede 6
Il presunto Pirlo dell’Altea ci regala le solite cose.
Ottima impostazione, inserimenti vincenti e discreta copertura… peccato che sia come il coniglio rivale della duracell… autonomia pari a 10 minuti.
Riesce sempre a farsi sostituire con infortunii vari tanto che ncominciamo a sospettare che quando non ce la fa più finga un crampo, una botta o qualcosa di simile…
Eppure on the “dancefloor” non risente di tutta questa fatica.
Tony Manero


Obe 6
Dopo una giornata da profeta è tornato il solito “portaborracce”.
Dimostra una forma atletica accettabile e quando è in campo non tira mai via la gamba.. ma come sempre dimostra i soliti limiti tecnici.
Regala due perle… il quasi gollonzo dell’anno a Malesco, con l’avversario che gli calcia addosso il pallone a un metro dalla porta (ovviamente la palla esce alta) e la segnatura delle linee del campo che lo conciano peggio di un panettiere a fine sfornata… totalmente imbiancato
Panettiere


Zanna 6 ½
Io lo Amo!...
no no.. zad non è una confessione d’amore.. sono ancora per le fighe..(meglio se bionde..) ma calcisticamente parlando mi fa impazzire.
Copre tutti i ruoli del centrocampo e della difesa con naturalezza e ha sempre la parola giusta per sistemare la squadra.
Anche lui però ha la stessa preparazione di Fede, quindi fa il secondo coniglietto rivale della duracell.
Bella la scena di domenica in cui dice al Vale “mezzo secondo tempo e poi cambiami che non ce la faccio più”… ovviamente ha giocato tutta la partita
Duracell


Cesare 6
Un giocatore da cui prendere esempio, è sempre il primo a presentarsi al campo e l’ultimo ad alzarsi dal circolo.
Il Rambaudi de noi altri regala soffre i campi grandi, anche a Malesco spesso è stato un po’ fuori dal gioco e la fase difensiva non è il suo forte.
Però domenica abbiamo visto come può giocare, saltando l’uomo e mettendo dentro palloni interessanti non sfruttati dalle punte.
Mezzo voto in meno perché non viene a mangiare la polenta domenica.
Zemaniano


Ivo 6
Finalmente è arrivato l’esordio per Ivo.
Anzi, per poco non sfiora anche un goal con un tentativo di tiro al volo.
A parte la presenza in campo, la cosa più bella la regala tra il primo e il secondo tempo contro il Coimo.
Venendo verso la panchina con la bandierina in mano pianta uno scivolone da film comico.
Cacciatore (di fighe.. e per il cinghiale di domenica)


Vale 6
E’ carico e parte titolare giovedì sera, però gli arrivano pochi palloni e non riesce ad inficcare come Inzaghi.
Il lampadato del gruppo però si danna come al suo solito, sia in campo che fuori incitando ad entrare con grinta a tutti.
Stavolta non regala abbracci a nessuno, forse intimidito o risparmiandoli per la trasferta in quel di Sofia.
Brasiliano (solo nell’abbronzatura)


Ferro 5 ½
Il voto del buon Ferro non è per la qualità e la presenza che assicura al campo.. ma per il suo ritardo cronico.
In 3 partite su 4 è arrivato per ultimo, toccando il record questa domenica presentandosi alle 10.27
Però il bomber senza goal, quando è in campo lo si sente… fa salire la squadra e fa sponde interessanti per i centrocampisti (soprattutto nel secondo tempo a Malesco)
Domenica invece è senza voto, perché il fisico lo sorregge poco e quando prova a scattare sembra che gli abbiano sparato sulla schiena.
E’ troppo importante che bisogna recuperarlo.
Puntuale (al campo come con il goal)