sabato 6 agosto 2016

Scozia.. Highlander? William Wallace? o Punk Ipa?

Day 1
Il primo giorno è stato dedicato alla città di Edimburgo.
L’arrivo mi ha ricordato molto quello di Cardiff dello scorso ottobre.. l’aeroporto è fuori città, in mezzo al verde e per raggiungere il centro abbiamo preso il nuovo tram; addentrandoci iniziamo a famigliarizzare con alcune cose ci accompagneranno per i prossimi giorni.. tipo il grigio dei muri di tutte le case/edifici presenti, le fermate del tram o degli autobus in posti dove intorno non c’è nulla ed il bizzarro clima scozzese.
Dal tram vediamo anche il mitico stadio di Murrayfield, prima o poi ci verrò a vedere una partita del 6 nazioni!
Nel tempo che usiamo per arrivare nel nostro appartamento, sentire la madre del padrone di casa che ci dice che oggi fa molto caldo (20 gradi) e mangiare il primo hamburger di carne scozzese, abbiamo già proviamo tutti i climi possibili passando dal sole senza nuvole, al nuvoloso con vento e pioggia finale.


Nel pomeriggio a nostra disposizione ci ambientiamo e passeggiamo per il centro; prima andiamo sulla Calton Hill dove la vista è ottima (si vede praticamente tutto, dal Mare al Castello che svetta sul resto della città) e poi scendiamo sulla Princes St, la via commerciale.
Qui troviamo negozi di tutte le marche, h&m, primark, zara.. ma soprattutto la stazione, lo Scott Monument ed il bellissimo parco che ci separa dal castello e dalla Royal Mail.
Saliamo per le strette viuzze ed eccoci sulla via più famosa di Scozia.. è molto turistica con negozi di sciarpe, souvenir, whisky e tanti Kilt (rimaniamo abbastanza sorpresi da quest’ultimi visto che i prezzi non sono di certo popolari) ma nonostante questo è piacevole camminarci… costeggiare la cattedrale, vedere le insegne dei pub, cercare di trovare un edificio non grigio, guardare le strade incrociarsi ad altezze diverse e soprattutto immaginare di essere qui nel medioevo.
In particolare passando per le strette vie si può immaginare che dall’ingresso di un abitazione un vecchia in abiti medievali butti per strada l’acqua sporca, o un ubriaco che barcolla cercando il suo alloggio, o una prostituta con abiti sgargianti all’interno di una locanda.


La prima sosta in un pub sarà proprio in una di queste stradine, l’Halfway House Pub ha tutto quello che ci piace; è piccolino, un mini-bancone e pochi tavoli, gente locale e ottima birra locale alla spina (in particolare della Caledonian Brewery.. Edinburgh castle - Three Hop Lager).
Mentre piove guardiamo la finale della coppa di Scozia, dove l’Hibernian (una delle squadre di Edimburgo) vince questo trofeo dopo più di 100 anni.
Quando usciamo proseguiamo lungo la Royal Mail (incrociando persone con indosso la sciarpa verde della squadra di calcio) fino ad arrivare al moderno Parlamento Scozzese e al Palace of Holyroodhouse, la residenza reale, dove vediamo anche il cambio della guardia.

E’ sabato sera e docciati velocemente siamo pronti ad addentraci nella serata.
Ci troviamo in pub del centro con un collega di M. che era in Scozia con un amico per 3-4 giorni ed iniziamo a prendere confidenza con l’ambiente locale… Pinte di 5 a.m. Saint di Brewdog, signori al banco che commentano il match di calcio, gruppi di ragazzi e ragazze che iniziano il loro sabato sera e poi una tipa un pazza.
E’ fuori come un cammello tanto che prima ci rovescia quasi addosso il cappuccino che aveva ordinato e poi si mette a parlare con l’amico di M. dicendo cose senza senso ed arrabbiandosi con il marito che chissà dov’era.
Ceniamo lì, normale cibo da pub, io Fish & Chips che non rimarrà nella storia e poi via lungo la Princes St che è bella movimentata anche se l’età media non è altissima.
Andiamo al Voodoo, bel locale con gente grande e meno casual del solito e poi, quando si svuota, seguiamo la massa e finiamo al “Why not?”..
La disco è bella grande e nelle varie sale c’è musica di diversi tipi, è pieno di gruppi intorno a 25 anni e le ragazze sono quasi tutte con vestiti cortissimi; noi ci buttiamo nelle danze nelle due piste principali
Nel tempo passato qui facciamo in tempo a vedere… una tipa che ballando davanti a noi manco fossimo in un night, dei tipi che ballano in mezzo alla pista con in mano una bottiglia di vino a testa (quasi finita…), una tipa cercare di rimorchiare un ragazzo ormai collassato e uno con la testa sanguinante che tranquillamente aspetta il buttafuori per uscire dal locale..
Tipe a parte, sicuramente meglio è stato il locale successivo, El Barrio, misto latino-americano strapieno che ci porterà fino alla chiusura delle ore 3 e dove troviamo il modo di divertirci di più.
Alle 3 il locale chiude ed torniamo a piedi al nostro appartamento, non prima che M. venga insultato pesantemente da una tipa fuorissima solo perché sembrava che le stava guardando le gambe mentre l’amico di M. cerca di agganciare una biondona che alla fine preferisce andare alla ricerca di cibo che stare con lui... direi la giusta chiusura per un scottish Saturday Night.


Day 2
Il secondo giorno è stato quello più lungo dal punto di vista dei km e delle ore in auto.. come dicevo da Edimburgo siamo arrivati ad Oban in serata facendo diverse soste.
Lasciamo la più grande città scozzese verso le 10.30 dopo aver fatto una ricca colazione scozzese (fagioli, bacon, uova, salsiccia, pomodoro, Black Pudding – che ho trovato molto buono) ed aver ritirato l’auto nel vicino punto di noleggio della Budget.
La città non si era ancora del tutto svegliata, ma meglio così, almeno ho avuto tempo per adeguarmi alla guida a destra e alle varie telecamere presenti nei mille semafori incontrati andando verso Sud.
E si, perché anche se Oban verso nord ovest, per prima cosa noi puntiamo verso la parte bassa della Scozia.. visto che vogliamo visitare Rosslyn Chapel e la Melrose Abbey.
La prima è diventata famosa grazie al libro e al film “il Codice da Vinci”, con i suoi misteri, i riferimenti ai templari, ai massoni e al Santo Graal..
Per visitarla dobbiamo attendere che finisca la funzione domenicale (cosa che ci farà ritardare un po’ sulla tabella di marcia) e quando entriamo scopriamo che è una chiesetta molto piccola, anche se al suo interno piena di riferimenti interessanti (la colonna dell’apprendista, il grano, ect)
L’abbazia invece la troviamo chiusa.. così dobbiamo accontentarci di visitarla dall’esterno e poi “ripiegare” sulla Dryburgh Abbey.. che però si rivela una bellissima sorpresa che non ha nulla da invidiare all’altra; anzi, essendo ancora più nel verde, le mura senza tetto, le torri che svettano nel nulla e gli interni all’aperto risaltano ancora di più.
Devo dire che questa è stata una delle cose che mi è piaciuta di più di questo viaggio.

In questa parte di Scozia il panorama offerto è notevole; colline verdi, pecore in pascolo, fiori colorati che caratterizzano il paesaggio quasi come in un quadro, poche case sparse qua e là, qualche paesino molto caratteristico con giusto un ristorante, un pub, 1 negozio e nient’altro intorno.
Nel guidare scopriamo quello che poi sarà ancora più evidente nei giorni successivi, i limiti bassi (in particolare quando si attraversano i centri abitati), i cartelli stradali molto particolari (tipo la segnalazione del vecchietto a passeggio o dei tanti animali che si possono incrociare) e la raccomandazioni sul guidare con prudenza (il Drive Careful è onnipresente) che neanche mia mamma mi faceva appena presa la patente.

Risalendo verso Oban, per velocizzare, prendiamo l’autostrada fino a Stirling dove arriviamo nel pomeriggio e saliamo a piedi fino al William Wallace Monument.. non entriamo a vedere la spada ma dalla collina il panorama sulla città, sul suo castello e sulla vallata merita la sosta.
Invece la città, sarà perché è domenica, è deserta.. in giro non c’è anima viva e giusto al Pub troviamo le prime persone.

Arriviamo ad Oban verso le 7 e mezza, nel tragitto ci gustiamo un altro tipo di panorama, lasciate le colline verdi e in fiore entriamo in una zona un po’ più montana, con fiumi, boschi e laghi.
La costa però è quella che mi conquista subito, con i suoi fiordi ed i suoi villaggi di pescatori dove il sole lentamente si addormenta nella baia.

Ad Oban facciamo un’ottima cena di pesce (grazie Cozzi – zuppa chowder , capesante giganti e filetto di pescato del giorno) e poi andiamo a dormire dopo una passeggiata sul lungo porto.

Day 3
Terzo giorno all’Isola di Mull.. fantastica.
Classica Scottish breakfast e traghetto alle 7.45 di mattina… il tragitto di circa mezz’ora mi ha riportato alla mente la Nuova Zelanda; vedere il fiordo con le sue insenature, le poche barche e avvicinarsi lentamente all’isola.
Sbarcati andiamo verso la sponda occidentale dell’Isola puntando Fionnphort… le strade hanno una sola corsia con dei punti di sosta dove accostare per far passare le auto del senso opposto, pochissime case, tante pecore e tanto verde.
In mezzo le montagne e una vegetazione più brulla e poi le coste frastagliate con la torba che appare per la bassa marea.
A Fionnphort prendiamo il traghetto per la Iona Island dove passeggiamo per il centro abitato (giusto una decina di case) ed andiamo alla rinnovata Iona Abbey.. che è molto bella e scenografica anche se non vale il prezzo d’ingresso.
Oltre a noi qualche vecchietto e dei ragazzi con attrezzature professionale da Birdwatching.. non saranno gli ultimi.
Ritornati sull’isola di Mull proseguiamo sulla costa occidentale fino a Salen e questa è stata sicuramente la parte più bella con la sua strada panoramica con le pecore in mezzo alla strada, i muraglioni a strapiombo, la torba che vince sull’Oceano, le rocce nere, le spiagge finissime e le acque limpide.
A Tobemory ci fermiamo parecchio, il paesino è molto bello con le case colorate e le barche un po’ incagliate nel terreno e un po’ al largo; mangiamo ed assaggiamo la famosa birra della Brewery locale e poi tour alla distilleria locale.
Il tour è stato interessante, un’ora in giro per le stanze della fabbrica che ha visto parecchio whisky uscire di qui.. la spiegazione sui vari processi (acqua, malto, riposo, lievitazione con odore intenso e distillazione a diverse temperature per alcool e finire con il riposo in botte) è stata anche divertente visto i personaggi del nostro gruppo.
Dal tedesco che non capiva nulla ma che voleva solo bere al polacco che faceva foto ovunque senza che nessuno gli diceva niente (mentre a me, c’era il vecchio che stava distillando che mi urlava dietro di non far foto).
Certamente la parte più attesa erano gli assaggi finali dove spiccava quello più affumicato, tipico dei prodotti delle Islands; rientriamo a Oban godendoci il sole serale e la vista sulla città dal pontile del battello.
Sistemati in hotel usciamo subito per unirci alla gente che si gode il sole serale in riva all’oceano bevendo una birra nel pub principale di Oban.
Si sta talmente bene che mangiamo all’aperto da un baracchino che vende il pescato del giorno, capesante e merluzzo e poi vediamo se troviamo un minimo di nightlife

Al pub decidiamo di provare tutte le Ipa presenti anche se intorno a noi non c’è molto movimento.. giusto madre e figlia che vengono abbordate da tre ventenni e tre ragazze che si sparano Gin-tonic come se non ci fosse un domani.
Usciti da qui andiamo nell’altro pub di Oban che è proprio sotto il nostro hotel dove troviamo il primo gruppo di italiani (che evitiamo) e il boss dell’hotel che ci prova con delle ragazzine.
La stanchezza e la poca movida mi porta quasi ad addormentarmi seduto sulla panca ed è il segno che è ora di andare a dormire




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