domenica 27 dicembre 2015

Tra Alpaca, tango e matè - 3 sett tra Perù,B.Aires e uruguay IV

17 ottobre ore 17.00

Quasi al termine del secondo giorno di tour, siamo nell’oasi in fondo al canyon raggiunta dopo una bella camminata di quasi 9 km; oggi però poco dislivello, solo un po’ di sali e scendi ma strada molto panoramica.
Devo dire che forse questi giorni nel canyon sono stati i più belli finora qui in Perù..che emozioni, che vista, che esperienze.. sono a dir poco soddisfatto.
Il bello di questo trekking non è solo il vedere posti indimenticabili ma soprattutto vivere e attraversare questi paesini immergendosi in pieno nella loro quotidianità.
Si passa dalla scuola che ha solo 5 bambini, dalla minuscola chiesetta che fa da centro paese, tra vecchiette con sguardo vispo con indosso vestiti colorati e tra contadini che quando passi si fermano e ti salutano.
Questa cosa è la più bella del posto insieme ad un canyon così particolare.. da una parte del fiume è tutto verde e coltivato mentre dall’altra è tutto secco con piante desertiche rocce che sembrano quasi un organo di una chiesa.
Ovvio che qui è tutto alla buona, giusto un letto, una doccia fredda condivisa, come cibo grandi zuppe e poco pollo con riso.. ma è già un lusso e ci si adatta volentieri.
Devo dire che anche il gruppo di viaggio non è malvagio.. non ci sono i miei amici, con i quali di sicuro la sera avremmo tirato tardi bevendo birra, non ci sono le svizzere beccate sul pulmino, però ho fatto amicizia un po’ con tutti; in particolare con due coppie, una francese e una spagnola.. non giovanissime però facciamo un bel gruppo insieme.

Stamattina appena svegliato, alle 6, il silenzio intorno a noi dominava.. solo gli uccelli e nient’altro, la pace totale.
Come dicevo, la camminata oggi è stata abbastanza leggera.. con parecchie soste in cui la guida spiegava le varie piante, da quelle velenose, a quelle con funzioni mediche a quelle utilizzate per fare la tequila o pezzi di corda.. molto interessante.
Poi i bambini che ti salutano, ti sorridono e ti invitano a giocare a pallone con loro.
In una sosta, oltre al succo di Mango provo il gelato di Lucuma (un frutto che matura solo dopo 9 mesi dalla crescita dei fiori) e un altro frutto simile al melone.. molto buoni e molto saporiti anche se qui i frutti sono tutti molto dolci.
Arrivo all’oasi verso le 3, dal nome mi aspettavo qualcosa tipo resort o simile, ma niente di tutto questo.. molto spartano pure qui; a bordo piscina conosco un po’ di gente dell’altro gruppo, in particolare faccio happy hour lungo con altre due svizzere.. anche queste due fanno 6-7 mesi in giro per il sud-america.. beate loro.
Ora vado, c’è il grande match a calcio.. Perù vs resto del mondo su un campo improvvisato e pieno di dossi.. bisogna difendere i colori italiani.. forza azzurri.

19 ottobre ore 9

Non si fa in tempo a conoscere bene un posto che subito si è “costretti” ad un nuovo trasferimento con direzione verso qualcosa di nuovo, di mai visto.
E’ il bello del viaggio, nulla è scontato o ripetitivo.. un impulso continuo di emozioni nuove o magari già provate, ma che è sempre bello risentirle, mi fanno sentire vivo.
Ora sono in direzione Puno, lago Titicaca, si sale ancora di altura, 3500 mt; un sei ore di bus ma almeno le uso per rimettere a posto e ad incanalare nelle mia mente gli ultimi giorni.
Non so cosa aspettarmi da questo posto, son curioso; a differenza di altri viaggi questa volta ho voluto guardare il meno possibile le immagini o video dei posti in cui sarei andato; già Machu Picchu l’ho visto 3mila volte, almeno il resto voglio che sia un po’ una sorpresa.
Intanto in bocca ho ancora il sapore dell’ultima giornata al Colca, giornata che ha chiuso un 3 giorni fantastici.

Ero rimasto alla partita Perù vs Mondo.. nonostante due goal del DeRossi di Verbania (cioè io), sconfitta per 5-4 sulla lunga distanza.. secondo me i 2000 mt hanno inciso sulla nostra prestazione. ed alla fine, visto com’era messo il campo, l’importante è non essersi fatti male.
La sveglia ha suonato alle 4 di mattina per salire in vetta senza sole e con il fresco mattutino; la sera prima la sensazione generale era di rilassamento, tutti volevano goderci il momento.. con il buio che arriva verso le sei e mezza mentre si fa qualche risata in compagnia, bevendo cerveza, guardando le stelle.
A parte nella zona comune non c’è elettricità, si gira con la torcia in mano per evitare di trovarsi un gallo tra i piedi o la cacca di qualche pecora e si cena con candele e una luce bassa che parte dalle uniche due lampadine presenti.
Per cena ovviamente zuppa e poi…?? pollo?? no.. sorpresa, spaghetti al sugo.
Mentre alcuni prenotano la mula per l’indomani io bevo l’ultima cosa con le due svizzere; la sala si svuota, lentamente tutti vanno a dormire ed io mi fermo a parlare con i due “gestori” dell’oasi, 2 ragazzi argentini.
Grazie alla mia parentela si finisce a stare un’altra ora tra calcio, donne, cibo ed il classico Maradona vs Messi; mi salutano ed in ricordo della serata mi regalo un braccialetto colorato che di solito vendono.

La sveglia non sarà dura, poi è effettivamente meglio salire con il fresco; del resto ci facciamo un dislivello di 1200 mt, non proprio easy.
Alla fine saliamo con un ottimo passo io, 2 giovani americani e 2 polacchi.. 2 ore e 15 minuti con io che scandivo il passo e pause a tutti, sembravo quasi il miglior Ivan gotti dopato del giro d’Italia.
In cima la soddisfazione è enorme e mi godo la vista spettacolare del canyon e il fiume che sembra così lontano.
Radunato il gruppo, colazione, giro per il paese di Cobanaconda e rientro lento verso Arequipa passando tra strade sterrate, tra le viste delle colline coltivate, la cima della Ande a 4.900 mt e una veloce sosta a vedere gli Alpaca e i Lama lì vicino.
Oltre a questo, sosta top alle sorgenti termali naturali che sono piccole piscine costruite vicino al fiume dove arriva acqua calda a diverse temperature; mi ci sciolgo dentro per circa 1 ora e dopo questa camminata ci voleva troppo.
Lascio una zona dove per ora non ci sono alberghi o mega resort, ma solo piccole posade e ostelli, dove tutto è ancora fatto alla meno peggio ma che mantiene naturalezza ed autenticità.
Il rientro ad Arequipa è strano, la trovo diversa ma poi capisco.. è domenica ed il centro è chiuso alle auto.
Io riesco a fare quelle commissioni necessarie per l’indomani e a cena mi godo una cena con i fiocchi in un bel ristorante provando piatti tipici del posto... peperone un po’ piccante ripieno di carne con formaggio e patate e filetto di alpaca con una salsina gustosa.. la migliore cena fino ad ora.
Stamattina son rimasto un po’ rinco, di notte mi sono svegliato presto ed alla fine ho ciondolato in camera su internet perdendo anche l’attimo per far colazione prima di dover uscire.. cose che capitano.
Una cosa in generale sul Perù.. per ora ho trovato turisti di ogni genere… una buona parte di grupponi che stanno nei loro luoghi e che li vedi solo di giorno, tante coppie di ogni età e tante ragazze sole.
Ora mi godo il viaggio, “born to run” del boss mi accompagna verso la prossima meta.

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