Mercoledì 27 agosto: MOSCA
Il treno è puntualissimo e il capovagone ci sveglia mezz’oretta prima.
L’arrivo a Mosca è alle 7, il tempo è lo stesso che avevamo lasciato.. un po’ freddo con tutto il cielo coperto
L’idea è di lasciare velocemente i bagagli nel deposito della stazione e andare immediatamente in piazza Rossa, seguendo l’esempio di Jena di Zingarate, sperando che sia ancora semi deserta
Trovato facilmente il deposito bagagli siamo fiduciosi.. ma ci facciamo cogliere ancora impreparati dalla tempistica lavorativa russa.
Ci mettiamo in coda, davanti a noi ci saranno al massimo dieci persone
Bè, il Bud Spencer russo ha la velocità di mia nonna a 85 anni: prende la valigia, la porta lentamente nel suo scomparto dietro di lui, chiede lentamente se si hanno altri bagagli, ti dice quanto costa, prende i soldi, da il resto, torna a prendere il tagliando con il numero di deposito e via..
Il tutto con ampia pausa sigaretta / acqua
Alla fine per lasciare giù i bagagli ci metteremo più di un ora!
E’ancora presto, andiamo in metro… e quella di Mosca non è così semplice come quella di San Pietroburgo… quindi sbaglio subito direzione.
Vabbè non sarà l’ultima volta che sbaglieremo in metro
Il particolare della metro di Mosca che più mi ha colpito è che, in caso fermate di diverse linee indicate nella mappa come la stessa fermata, le uscite sono totalmente differenti e tra l’una e l’altra ci possono essere delle belle distanze.
Comunque, alla fine, riusciamo ad essere in Piazza Rossa per le 8 e mezza… Effettivamente c’è in giro ancora pochissima gente e riusciamo a godercela in tranquillità
Vediamo tutti le principali costruzioni.. la Chiesa di San Basilio (che effettivamente ha sempre il suo fascino), il Cremlino, i magazzini Gum, il museo di Storia Russa, la cattedrale di Kazan
Tutto è veramente affascinante e particolare, anche se è tutto abbastanza moderno o appena ristrutturato.
Vista l’ora cogliamo l’occasione per andare a vedere la Salma di Lenin.
Un giretto veloce ai magazzini Gum e andiamo a recuperare il bagaglio, visto che alle 2 c’è il check-in in appartamento
Il ritiro bagaglio sarà molto più veloce della consegna in quanto chi ritira ha la precedenza così alle due e mezza arriva il ragazzo, molto gay, per darci le chiavi dell’appartamento; un po’ di relax e ci prepariamo per uscire
Giriamo nella via del nostro appartamento, la ulitsa Tverskoy, e capiamo subito che è tutto differente da S.Pietroburgo.
Il traffico pauroso, la velocità della gente, le ragazze più more che bionde, i barboni con le pustole che dormono sui seggiolini della metro, l’effetto per me è forte.. all’inizio mi sento un po’ disorientato, ma poi mi ci abituo e mi piace questa frenesia
Insomma questa è una metropoli
Anche i prezzi cambiano… lo notiamo durante l’aperitivo quando nel listino prezzi vediamo che i cocktail partono da 35 euro in su, optiamo per del vino rosso al giusto prezzo..ma trovare da cenare a buon prezzo sarà un’impresa
Infatti in questa zona tutti i ristoranti presentano prezzi da 30 euro al piatto.. così ci rifugiamo in birreria e riusciamo a mangiare in un ambiente non tirato al prezzo giusto.. tutto chiuso con la consueta vodka e jagermaister
E’ mercoledì sera e molti club son chiusi… facciamo per prendere il taxi, giusto il tempo di fermare un auto ed iniziare a contrattare che nel giro di un minuto dietro si forma una coda di 3-4 auto in attesa per noi
Per strada Colo chiede ad un gruppo di ragazzi e ragazze ubriachi.. che ci indirizzano al Solyanka Club, ma niente da fare.. è chiuso.
Alla fine finiamo al Propaganda
All’interno non c’è molta gente, ma come al solito troviamo spunti per divertirci
In pista, tra ragazze che sembrano prostitute e altra gente, conosciamo una svizzera che sta un russo solo perché vuole imparare la lingua… e qualche altra.
Ma qui, come al Led Limon, è il Rosso a tirare fuori il jolly.
Conosce una strafiga e alla fine si ritrova al tavolo con le altre due amiche; Mel e il Vale corrono in soccorso del povero Matteo.. lasciato solo in mezzo a tre fighe
Mentre la strafiga si dichiara lesbica e bacia appassionatamente l’amica, parte la bottiglia di Champagnoski..
Mentre rivivo la scena dei i “Vitelloni del XXI secolo” …. rimaniamo io e Peo Colombo… ormai in pista non c’è più nessuna… così decidiamo di sfidare la sorte
Prendiamo un taxista e chiediamo a lui dove si può andare.. prima ci fa con la mano..”per scopare”, poi chiariamo che cerchiamo un club normale
Facciamo 15 minuti d’auto… e ci porta in tale “Neo Club”, ovviamente la disco è vuota… ci son solo dei strafatti/strafatte che ballano l’house progressive… manco fossi finito al Cocoricò di Riccione.
Bocciato il locale, beviamo una birra.. ed usciamo… svegliamo un taxista all’esterno che ci fa fare il giro di mezza città in quanto non capisce dove vogliamo andare…. e mestamente torniamo al nostro appartamento dove veniamo raggiunti dopo dieci minuti dagli altri.
La “Moscow never sleep” è partita come un diesel…speriamo non si inceppi
Giovedì 28 agosto: MOSCA
Dopo una settimana intensissima la stanchezza incomincia ad affiorare, quindi il programma di visite viene leggermente assottigliato
Purtroppo non faremo il convento Novodevichy con il suo cimitero.
Anche il giovedì il tempo è costantemente brutto, il solito vento con le solite nuvole.. e zero pioggia
Prendiamo la metro e approfittiamo per girarne un po’ di fermate, confermo quanto letto.. merita veramente farsi un giro.. tra lampadari, statue e interni particolari… è quasi un piacere prendere la Metro.. altro che linea rossa di Milano…
Così, dopo un po’ di tempo a girovagare, torniamo in superficie e ci facciamo la Vecchia Arbat… effettivamente è proprio come mi diceva una mia cara vecchia conoscenza…. È troppo turistica
Tra negozi di souvenir, Mc donald c’è anche l’Hard Rock Cafè.
Comunque ci facciamo una passeggiata.. e il Rosso viene anche fermato dalla tv russa.
Una bella figa lo ferma e lo intervista…(nel senso vero della parola..) chiedendogli cosa ne pensava dei tatuaggi..ect. ect.
A fine strada.. inizia anche a piovere quindi optiamo per la classica sosta birra
La stanchezza avanza e così, quando il tempo migliora, optiamo per andare alla cattedrale Cristo Salvatore.
Veramente bella, così come la vista del Cremlino in lontananza che viene offerta dal ponte lì vicino.
E’ tardi, così torniamo in metro in centro e facciamo spesa in un market.. la serata prevede la seconda “Spaghettata da noi altri”
Arrivati a casa con un casino di roba (champagnoski, caviale, salmone, birre, bottiglia di vodka ect ect) riposo.. e via di fornelli
La pasta questa volta delude le attese… ma siamo convinti di rifarci nella serata…
Così elaboriamo il piano della serata manco fossimo l’ A-TEAM.
Io nei panni di Hannibal Smith, Mel nei panni di Sberla, Vale in quelli di Murdock, il Bomba in quelli di P.E. Baracus, Colo nel Generale Hunt Stockwell e il Rosso in Frankie Santana.
Il piano consiste:
a) provare a sfondare il “face control” del club Opera (considerato uno dei più in voga a Mosca in quel momento)
b) assorbito un eventuale, direi quasi remoto, rimbalzo.. ripiegare sul club “Sorry Babushka”.. peccato che sia l’unico club di cui non avevo l’indirizzo da indicare al taxista
c) se proprio nessuno conosce dove si trova il “Sorry Babushka” ripiegare in un posto che MAI e dico MAI ci rimbalzerà.. il Solyanka
d) se proprio hanno paura di noi… tornare al Propaganda che tanto ormai siamo di casa..
e) pur di non andare a casa finire in uno dei peggiori club mai visti.. il Karma Club
Verso mezzanotte prendiamo il taxi, mentre Vale Mel e il Rosso salgono su una fiammante Lada Ziguli color azzurro pallido, io e gli altri due saliamo su una KIA Magentis semi nuova… e pensiamo “ci è andata bene”.
E invece no…. Il taxista è un pazzo scatenato, appena nota che apprezzo la musica che passa per radio, mette su un cd e mi dice che alla chitarra è suo fratello che ora è in guerra a Bagdhad.
E continua dirmi “good?”…… poi fa passare dei ragazzi sulle strisce e gli fa il saluto nazista..
Per fortuna il viaggio dura poco e mi lascia il suo biglietto da visita “Car Vip agency”
Arriviamo davanti al club, sentiamo la grattata di un cambio…. È arrivata la ziguli
Mentre vediamo che un gruppo di 4/5 ragazze da sole viene rimbalzato clamorosamente all’ingresso.. ci mettiamo in coda dietro due strafighe.
I buttafuori, vestiti da militari, lasciano entrare me e il Bomba.. ma bloccano gli altri 4.
Quindi intervengo io e gli dico di farli passare che sono con noi due… ma il buttafuori mi prende di forza e di butta dentro il locale dicendomi “if I told you that you can enter, you must enter”
Obbediamo all’ordine del Sergente Maggiore Hartman di Full Metal Jacket ed entriamo noi due
Fermati dalla ragazza che gestisce i tavoli, le diciamo che per prenderlo deve far entrare i nostri amici… purtroppo, ci dice, che lei non può intervenire sul face control
Rassegnati facciamo un giro nel locale, che si dimostra di assoluto livello, e poi raggiungiamo gli altri.
La parte a) del piano è sfumata… non c’è problema, andiamo con l’opzione b)
Evitato di prendere gli hammer-taxi presenti all’esterno della discoteca iniziamo a chiedere a tutte le auto che si fermano se sanno dove si trova il “Sorry Babushka”… ma nessuno lo conosce
Dopo 5-6 tentativi.. passiamo all’opzione c) del piano… andare al Solyanka.. il locale che mai e poi mai ci rimbalzerà
Arriviamo al Solyanka.. c’è coda all’ingresso.. mentre vediamo ragazzini che entrano con lo skate e qualche ragazza più che interessante facciamo un errore grossolano, non ci separiamo in gruppetti e ci mettiamo in coda tutti insieme, proprio una mossa da dilettanti… altro che A-Team
Ovviamente il ragazzo che seleziona l’ingresso ci chiede quanti siamo… e tac, rimbalzati anche qui.
Ormai il panico dilaga, insieme all’incazzatura… Mosca proprio non ci vuole accogliere come meritiamo, e allora proviamo con l’opzione d)… il Propaganda
Al Propaganda il giovedì sera è la serata clou… vediamo una figa uscire dal locale stra-ubriaca ed immaginiamo cosa possa esserci dentro
Anche qui ne fanno entrare solo 2 su 6.. sempre il Bomba (ma come fa a superare tutti questi Face Control? Manco fosse George Clooney) e il Rosso
Rimaniamo un po’ fuori per decidere il da farsi.. c’è chi propone anche di mollare il colpo e andare secchi l’indomani prendendo il tavolo in qualche club.
Alla fine finiamo al Karma bar.. giusto per bere l’ultima (o meglio.. la prima fuori casa) birra
Per entrare al Karma bisogna scendere in uno scantinato… entrati capiamo subito in che posto siamo finiti.
Il Vale sentenzia “Mi sembra di essere al Tork’io di Cannobio” .. per chi non lo sapesse il Tork’io era una delle peggiore discoteche della nostra zona… frequentata solamente perché, si diceva, fosse piena di tedesche in estate
Non è questo che vogliamo da Mosca.. e l’umore è abbastanza basso; in pista si alternano alcune tardone ad prostitute in caccia di clienti.
Tra l’altro più che un locale russo.. mi sembra di essere finito in Tunisia.. tra narghilè e ragazzi nord africani.
Optiamo per fumarci un narghilè e poi andare a casa… qui il Bomba organizza il tutto… e mentre fumiamo tranquillamente cerchiamo di attaccare bottone con la ragazza che ballava vicino a noi
Rimbalzati anche da lei… torniamo a casa… e per questa volta non posso dire “Mi piacciono i piano ben riusciti”.
La nostra “moscow never sleep” deve ancora attende…. Ma per poco
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