mercoledì 10 settembre 2008

Russia: 3 parte lunedì e martedì

Lunedì 25 agosto: SAN PIETROBURGO

Nonostante le mie preghiere il sole non è arrivato, anzi.. è forse la giornata più brutta avuta finora

Peccato perché in questa giornata c’era in programma la visita a Peterhof, la tenuta degli zar fuori San Pietroburgo famosa per i suoi giardini e per le sue fontane.

Nonostante il rischio pioggia e un freddo della madonna prendiamo l’aliscafo che in mezz’oretta ci guiderà nel golfo di Finlandia

Come al solito, tempo 5 minuti e la Lanza family si addormenta mentre il Rosso riesce a passare tutto il viaggio con il libretto illustrativo che ovviamente alla fine non comprerà

Arrivati a Peterhof evitiamo che il vento ci trascini nel mezzo del golfo e iniziamo la visita

I giardini sono spettacolari e nonostante il brutto tempo le fontane dorate sono veramente affascinanti.

Qui mi viene in mente la famosa raccomandazione fatta dalla madre di Colo, “mi raccomando andate a Peterhof sabato che ho visto danno bel tempo”… è proprio vero che i genitori ne sanno una più del diavolo

Dedichiamo l’intero pomeriggio alla visita di tutti i giardini e dei palazzi nei dintorni

Leggendo la guida veniamo a sapere della famosa “coppa” utilizzata da Pietro il grande quando qualcuno infrangeva le regole

In pratica era una coppa da 1,25 litri che veniva riempita di “vino rosso corretto” e che doveva venire sgolata in un solo sorso dallo sfidato.

Chi riusciva era perdonato, chi non ci riusciva stramazzava al suolo e la mattina seguente veniva svegliato e doveva partecipare a una gara d’abbattimento alberi con Pietro oppure fare una lunga gita in barca a vale nel golfo di Finlandia.

Mi sarebbe piaciuto vedere uno degli altri 5 sfidare Pietro il Grande!

Alle 5 di sera torniamo in città, giro panoramico sulla Nevski e ci avviamo verso l’appartamento, è l’ultima serata che passeremo a S. Pietro.

Essendo lunedì sera, la scelta è molto limitata ma mentre ci prepariamo il Bomba mi ricorda una mia frase detta prima di partire “lunedì sera?.. tranquillo so già dove andare.. un posto della madonna”

Per cenere troviamo un ristorantino uzbeco, molto caratteristico, cibo buono (salumi e pelmeni) e vino ucraino

Tutto veramente ad un ottimo prezzo. Peccato non averlo trovato prima

Da lì andiamo a un locale consigliatomi da Dario prima di partire, il Marshall!

Definito come uno dei posti più volgari della città, si presenta come un bar dove all’interno si alternano vari spettacoli di lap dance e per i tavoli girano “gentili” signorine in cerca di compagnia

Piazzati in un tavolo con vista retro lap-dance, il panorama non è niente male.. tanto che penso “proprio una bella città questa San Pietroburgo…”

Ordinato da bere, subito appare una signorina in cerca di compagnia… inizia parlando di se e nel giro di 5 minuti è in braccio al Bomba.

Qui inizia il suo show, prima assegna al Rosso il soprannome di “Sex Machine” e a me quello di “Leone” (ma giusto perché mi ero presentato come “Don Corleone”) ed infine prova in tutti i modi a convincere il Bomba ad andare in appartamento.

Mentre lui, eroicamente, rifiuta le avance.. mentre Mel, seduto su un seggiolino piccolissimo, si lamenta che è troppo scomodo.

Quando la “brava” ragazza inizia a simulare orgasmi, capiamo che è ora di cambiare… direzione Metro, la discoteca dei bocia

Ennesima contrattazione con il taxista e via.. arriviamo in discoteca.

L’età è veramente bassa, ma le fonti dei ben informati non ci avevano dato alternative. Sequestrato all’ingresso il pacchetto di chewing manco fossero bombe a mano iniziamo il giro esplorativo

Per essere lunedì i tre piani della discoteca son abbastanza pieni, così ci lanciamo nelle consuete danze e nei consueti giri di vodka

Se il Bomba fa conoscenze in pista, Colo e il Rosso cercano di farsi la stessa tipa, ampiamente minorenne… Colo arriva ad offrirle un “Funky Juice” in cambio di un bacio, il buon Peo Colombo era eccitatissimo nel vedere il colore rosso del cocktail lasciato sulla lingua della povera adolescente

Successivamente Colo e Mel incontrano due italiani, assidui lettori di Zingarate, che arrivavano da Mosca e si scambiano le opinioni sulle città, tra un consiglio sul Cremlino e uno su Peterhof..

Qui assistiamo ad una delle scene più assurde della vacanza, in un attimo di follia il rosso sposta la gonna della ragazza addette alle pulizie.

Tempo zero arriva il buttafuori e siamo fuori dal locale.. con il nostro pacchetto di chewing in mano.

Piove di brutto e aspettiamo all’ingresso in attesa che passi un auto.. tempo due minuti ed il Rosso è diventato il migliore amico dello stesso buttafuori di prima.. che quasi si dispiace per l’accaduto di prima.

Volendo saremmo potuti rientrare ma visto che il locale non era granchè e la stanchezza optiamo per il ritorno a casa…

Terremo le energie per Mosca


Martedì 26 agosto: SAN PIETROBURGO

Questo è l’ultimo giorno a San Pietroburgo visto che in nottata prenderemo il treno che ci porterà a Mosca.

E’ il giorno della visita al famoso museo dell’Hermitage

Anche oggi il tempo non è clemente, non piove ma c’è il classico vento e nuvoloni ovunque

Prima di andare al museo mangiamo un panino veloce al Mc Donald, vicino a noi si siedono due ragazzi in giacca a cravatta… e dopo poco iniziamo a parlare di calcio

Vengo subito a sapere che sono due ultras dello Zenit San Pietroburgo e le domande più ricorrenti sono su quali sono le franchigie di tifosi più violenti del nostro panorama calcistico.

Dopo un “Juventus Rubbish” da parte mia.. gli chiedo che squadre odiano..e inizia ad elencarmi tutte le squadre di Mosca

Salutati i due ultras, augurandogli buona fortuna per la supercoppa europea contro il Manchester, andiamo al museo

Nella piazza la coda che si presenta a noi è di almeno due ore… ma qui tiro fuori l’asso di cuori, la prenotazione via internet dei biglietti.

Grazie a questa, tempo zero entriamo all’interno del palazzo, passiamo tutti e andiamo al banco informazioni e chi troviamo?

Incredibilmente c’è una ragazza che avevamo conosciuto in metropolitana un paio di giorni prima; in pratica, visto che parlava italiano, ci aveva fermato e avevamo fatto conoscenza.

A distanza di due giorni la ribecchiamo.. e tra l’altro io una botta gliel’avrei anche data…

Entrati nel museo capiamo che per ottimizzare il tempo e la visita ci serve una guida; il bomba e il rosso tornano dalla nostra amica e nel giro di pochi minuti arriva la guida più strana che abbia mai incontrato!

E’ una signora piccolina, che camminava zoppicando a causa di un incidente e che, sinceramente, non era molto gradevole starle troppo vicino….

Il bomba sentenziò “Sembra un Hobbit”

Nonostante tutto ci guidò veramente in maniera ottima, decantandoci (perché non parlava..ma recitava) la storia russa attraverso le varie stanze e i vari oggetti presenti all’interno

Dal trono degli zar, all’orologio senza lancette, ai grandi vasi fino alle stanze della rivoluzione d’ottobre e al tesoro nazista nascosto dopo la 2a guerra mondiale

E’ stato veramente appassionante seguire la storia di questo grande paese tramite la visita in uno dei suoi palazzi più importanti e con una guida che ci metteva passione recitando tragedie e colpi di scena.

Dopo l’imitazione dell’orologio del pavone, salutiamo l'ottima guida e abbiamo proseguito la visita fino alla chiusura alle sei di sera e decidiamo di tornare a piedi in appartamento, attraversando tutta la Nevski per l’ultima volta.

Sarà stato il tempo grigio, la stanchezza o non so che altro…ma mi sentivo un po’ triste a lasciare S. Pietroburgo

Alle 23 parte il nostro treno, mezz’oretta prima arriviamo in stazione… pizza veloce e quando vedo la locomotiva mi commuovo; abbiamo preso i biglietti di seconda classe, quindi a scompartimenti a 4 cuccette.. io e Colo siamo i disegnati per condividere lo scompartimento con degli sconosciuti

Prima di partire i pronostici si sprecavano.. sarà una coppia che scoperà tutta la notte alla faccia nostra, saranno due energumeni russi puzzolenti, saranno due zoccole paurose che non ci faranno dormire… ognuno sprarava la sua.

Ebbene, entrati ci troviamo madre e figlio ventenne… Due persone molto silenziose e rispettose, e per questo abbiamo voluto disturbarle il meno possibile.

Il viaggio inizia puntualissimo alle 23, ci facciamo una birra nello scompartimento dei nostri amici e poi ci mettiamo a dormire.. sapendo che alle 7 saremmo arrivati nella capitale russa.. la città che non dorme mai “Moscow never sleep”

Prima di prendere sonno penso che è un peccato non aver preso il treno diurno.. così da poter vedere la campagna russa.. ma i giorni erano contati.. e bisognava pur fare delle scelte..

Trema Mosca.. stiamo arrivando!

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