22 ottobre ore 16.30 Cusco
Ed eccoci a Cusco, cosa che seguendo il programma di viaggio sembrava scontata ma che è risultata tutt’altro che agevole.
Infatti ieri è stata una di quelle giornate che non vorrei mai trovare in viaggio e che purtroppo ogni tanto accadono..
Ma andiamo con ordine.. ero rimasto al 20 sera a Puno, serata estremamente tranquilla dove per cena provo la pizza andina, che però non mi conquisterà nonostante il bel forno a legna, e dopo passaggio un po’ per il minuscolo centro città e vado a dormire prima che piova.
La mattina mi alzo tranquillo, saluto calorosamente il padrone di case e moglie e vado alla stazione degli autobus pronto a farmi le 6 ore di viaggio godendomi il panorama mentre mi rilasso fino ad arrivare a Cusco a metà pomeriggio.. completando così la giornata di “riposo” che mi ero programmato.
Qui sorpresa.. bus cancellato perché sembra ci siano dei blocchi stradali e che non facciano passare nessuno, neanche le auto private; e probabilmente lo cosa potrebbe durare fino a dopodomani.
Panico, io purtroppo non posso prendermi 3 mesi di ferie e viaggiare senza pensieri e che se perdo 1 o 2 giorni non succede nulla; a me sinceramente di stare due giorni a Puno a far nulla non interessa e poi il 23 ho l’IncaTrail verso Machu Picchu già programmato (ps. per fare l’incatrail, bisogna per forza prenotare molti mesi prima, per via dei posti d’accesso limitati) e devo arrivare a Cusco in tempo.
Chi ha tempo si fa spostare il bus al tardo pomeriggio di domani, io son indeciso.. sarebbe proprio al limite; poi sento una signora spagnola che si lamenta perché deve prendere un volo aereo da Cusco e quindi deve essere a tutti i costi lì entro domani… riflesso e decido di affiancarla nel tentativo di trovare una soluzione.
Da qui inizia la giornata più stressante ma allo stesso tempo più avvincente e particolare del viaggio.
Cerchiamo di capire se la situazione reale è davvero così esasperata come ci hanno descritto e finiamo nel in un hospedaje per usare internet; la ragazza della reception si mostra gentile e chiama il fidanzato che lavora in agenzia di viaggi per provare ad organizzare un’auto privata.
Purtroppo dopo poco però ci comunicano che anche quelle vengono bloccate e che c’è il forte rischio di rimanere bloccati a metà strada senza sapere cosa fare; usando internet vediamo che c’è un volo aereo da Juliaca (che dista solo 1 ora da Puno) alle 14.45, opzione da usare come ultima spiaggia.
Torniamo alla stazione degli autobus per vedere se la situazione è cambiata, niente.. è confermato che oggi e domani tutti i bus sono stati rinviati in attesa di eventi e così alla fine siamo costretti a prendere la decisione di affidarci al volo aereo.. costerà ma almeno siamo sicuri di arrivare a Cusco in giornata ed io non perderò la caparra per l’incatrail e soprattutto la visita a Machu Picchu.
L’ora e mezza di taxi sarà un misto di emozioni, speranza, fiducia, esasperazione per la lentezza nella guida del taxista.. un bravo e pacato signore che nel viaggio ci parla della sua famiglia, della corruzione del paese e della sua vita.
Ma in aeroporto i problemi non si risolvono subito.. è forse l’unico aeroporto al mondo senza biglietteria e senza connessione internet e così siamo obbligati ad andare in un centro commerciale a Juliaca per poter fare i biglietti al punto Lan.
Se ripenso ad ora al mio stato d’animo quando ci dicono che c’è rimasto un solo biglietto per il volo a lì a poco…. io a quel punto decido di lasciarlo alla signora spagnola, lei perderebbe più di me ed io posso sempre dormire in aeroporto e prendere il primo volo del giorno seguente; sarà stata questa gentilezza o chissà altro, ma dopo 10 minuti salta fuori un altro posto e da lì, felice si corre in aeroporto.
Quando tutto sembra andare per il meglio, a check-in già effettuato… altro problema, volo cancellato!
A Cusco hanno bloccato anche l’aeroporto, l’aereo può atterrare ma hanno bloccato le uscite ed i passeggeri non possono uscire; per fortuna, dopo due ore di attesa, la situazione si sblocca e possiamo partire, volando prima su Lima e dopo verso la nostra meta finale.
Atterrerò a Cusco alle 18.. alla fine solo 3 ore dopo all’orario d’arrivo previsto con il bus.. con 200 dollari in meno, stanco morto, ma con la consapevolezza di aver incontrato tante persone che non avrei mai avuto modo di conoscere… la signora spagnola un po’ pazza con cui abbiamo fatto coppia tipo Pechino express, la giovane ragazza della reception a Puno che si sbatteva per aiutarci e rimaneva genuinamente sorpresa della modernità dell’Iphone che usavo, il taxista che chissà quante ne ha viste, lo spagnolo/peruviano nostro vicino d’aereo che si fa il filmato con gli auguri di buon compleanno fatti da noi da mostrare ai suoi famigliari, il cileno sul secondo volo che da dell’ubriacone a Vidal..
Insomma, avrei potuto attendere il bus, provare a fare all-inn.. se andava bene risparmiavo, ma almeno ora sono qui e con un avventura da raccontare in più.
Arrivato a Cusco condivido il taxi con una ragazza uruguayana con la quale esco dopo esserci sistemati in ostello; scopriamo insieme la città che di notte è fantastica, le piazze, le chiese illuminate, le vie strette.. mi sorprende, non pensavo fosse così bella.
Nel frattempo parliamo un po’, mi da alcune dritte su Montevideo e l’Uruguay in generale e ceniamo insieme, io provo l’Alpaca con curry e yogurt.
Prima di cena, per strada, incrocio la coppia di Madrid con cui avevo condiviso il trekking nel canyon del Colca.. abbracci, saluti amichevoli e scopro finalmente cosa è successo oggi.
A Cusco hanno organizzato due giorni di sciopero totale per protestare contro la privatizzazione di Machu Picchu e degli altri siti turistici regionali.. la prima mattina è stata infernale, tutto chiuso, manifestazioni, aeroporto bloccato, strade da cui si passava solo a piedi, Machu Picchu irraggiungibile, ogni servizio turistico sospeso.
Insomma, un bel casino, anche se giustificato dato il motivo dello sciopero.
Oggi invece è stata una giornata semi-regolare; mi sveglio presto, la voglia di andare a visitare la città è forte ma a colazione, parlando con dei francesi, vengo a sapere che anche oggi Cusco è bloccata.. loro avevano il treno per Machu Picchu ma sono state rimbalzate in stazione.
Non demordo, il sole già bello alto, gli sforzi fatti per arrivare fin qui mi fanno uscire subito; scopro il quartiere di San Blas, con i muri bianchi e le persiane ed i balconi colorati di blu, le sue scalinate tipiche e la sua aria un po’ boheme.
Salendo arrivo a Sacsayhuaman, cittadella conquistata in passato dagli spagnoli e dove c’è stata una delle principali ed ultime rivolte Inca contro i conquistatori europei.
Il sito è bello forte ed io mi ci perdo dentro per ben 2 ore osservando i grandi massi che fanno da muri difensivi incastrati con cura, il resto di una torre con base imponente, la zona religiosa e poi lì vicino c’è il moderno Cristo che domina la città di Cusco con una vista stupenda.
Verso le 11 scendo in centro, piano piano i turisti lasciano il posto ai manifestanti ed una volta in arrivato nella piazza principale la cosa è gigantesca.. chiese e negozi chiusi, polizia, tanta tanta gente a protestare pacificamente; la piazza è ancora più colorata del solito, con vecchi, lavoratori e bambini.. sembrava quasi più una giornata di festa che di protesta, con i vari gruppi che mangiano all’aperto e si danno il cambio per girare le vie cittadine con i cartelli contro il governo.
Io continuo per la vicina piazza Regocijo, salgo verso San Francisco e l’antica porta d’ingresso; proseguo verso il mercato, che purtroppo non è aperto, e per sfogare il primo appetito prendo da una venditrice di strada una buonissima patata dolce, infine chiudo andando su Avenida del Sole e al Museo Qorikancha.
Verso le 3 e mezza noto che tutti lentamente vanno a casa, la protesta è finita ed i turisti si riappropriano della piazza mentre i negozi riaprono.. solo le chiese rimangono chiuse.
Alla fine è stata più che altro una gran bella passeggiata per la città, senza riuscire ad entrare ed ad approfondire alcuni luoghi interessanti (ad eccezione di Sacsayhuaman), ma la giornata mi ha appagato.
Mentre sono qui seduto su una panchina della piazza de Armas ad aspettare l’orario del briefing per l’indomani penso che Cusco con le sue piazze, le chiese, i continui sali e scendi su strade ciotolate è talmente bella da non soffrire la presenza massiccia di turisti.
Ore 23.30
Sono rientrato ora da cena, zaino pronto per l’incatrail.. si parte!
I problemi di sciopero sembrano terminati e adesso ho due giorni per godermi Machu Picchu; la sveglia è per le 4.30 ma ormai ci sono abituato.
A cena mi sono trovato ancora con la ragazza uruguayana, molto simpatica e poi è bello confrontarsi sulla propria giornata e parlare del più e del meno.. troviamo un ristorantino molto bello con 3 tavoli, tutta roba cucinata sul momento praticamente di fronte a noi utilizzando solo prodotti locali; infatti il mio alpaca con peperoni e cipolle era super, mi viene appetito solo a ripensarci.
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