24 ottobre ore 17.00
Stazione di Aguas Caliente, sto aspettando le 6 per prendere il treno che mi riporterà a Cusco dopo questa due giorni nella zona più visitata e famosa dell’intero Perù.
Lasciando questo posto mi sento appagato… un aggettivo che uso raramente, io che sono sempre alla ricerca di stimoli diversi e nuovi, devo ammettere che in questi momenti posso solo apprezzare la fortuna che si ha nel poter vedere queste meraviglie.. visitarle, godersele e cercare di apprendere qualcosa.
Come immaginavo il primo giorno mi sveglio ben prima che suoni la sveglia, l’emozione e la tensione degli ultimi giorni mi fanno alzare alle 4.30
Una volta salito sul pulmino per il trasferimento a Ollantaytambo mi rilasso, faccio due parole con i compagni di questo breve viaggio.. due ragazzi spagnoli e Renato, brasiliano a cui ricordo le performance fuori dal campo di calcio del giocatore Renato Portaluppi; loro faranno il trekking di 4 giorni mentre io dovrò accontentarmi di quello breve di due giorni.
Sul treno che parte da ollantaytambo son vicino a degli americani in tour organizzato.. è incredibile come in genere gli statunitensi amino l’Italia, mi sorprende sempre questa cosa.
Scendo al km 104 e qui inizia una giornata bella tosta; mi raggiunge la guida.. siamo solo io e lei perché gli altri due che dovevano fare il tour non sono riusciti a raggiungere Cusco ed insieme iniziamo a percorrere quella che per gli Inca era una delle vie di transito principali che collegava le varie “fortezze”.
Mi guardo intorno, curioso, trovo la vegetazione abbastanza simile alla nostra con boschi e piccoli corsi d’acqua anche se in alcune parti diventa più tropicale con piante muschiose, orchidee e begonie di diversi colori.
Si parte con il sole e penso che ci voleva una bella camminata con il bel tempo, mentre tra le montagne si mostrano per la prima volta a me le famose terrazze coltivate dagli Inca…dove patate, mais e altre colture si alternavano.
Arriviamo a WinayWayna, il primo sito Inca importante che vedo.. rimango a bocca aperta, un po’ per lo stupore ed un po’ per le scalinate ripide; tra lama liberi di girare scopro come si svolgeva la vita qui e l’importanza del tempio sempre situato vicino a corsi d’acqua per purificarsi prima di entraci.
Dopo Sacsayhuaman e WinayWayna, il mio è un lento avvicinarsi a Machu Picchu, scoprire a piccoli passi questa civiltà famosa ma poco conosciuta a fondo.
La guida poi è proprio simpatica, una ragazza giovane e alla mano con la quale ci confrontiamo anche sulla manifestazione di ieri e su come si vive a Cusco.
Quando tutto sembra andare troppo bene, nel giro di 20 minuti, il sole viene sopraffatto dalla nuvole ed inizia a piovere, prima piano e poi sempre più forte proprio nel momento top in cui arriviamo alla porta del sole (Inti Punku); così Machu Picchu lo vedo per la prima volta da lontano sotto una pioggia battente.
Scendendo lentamente il tempo cambia di nuovo e quando arriviamo al sito è tornato un filo di sole; ne approfitto per fare le prime foto, rischio di inciampare guardandomi intorno mentre cammino e la prima domanda che mi viene da fare è.. “ma perché qui?? Così lontano e nascosto da tutto”
Rientriamo ad Aguas Calientes alle 16.30 in bus, domani ho l’intera giornata per visitarlo bene e poi son un po’ stanco, devo ammetterlo.
A.C. invece mi da subito l’impressione di essere una Disney peruviana, statua di Pachacutec in piazza, ristoranti in stile occidentale con prezzi occidentali..
Ceniamo, io sto leggero prendendo carpaccio e filetto di trota alla griglia, e dopo due parole vado in camera alle 9.30.. orario assurdo ma l’indomani ho altra sveglia alle 4 di mattina.
La prima impressione è che ho fatto bene a scegliere l’incatrail, non solo per la camminata ed il sito WinayWayna (che è possibile vederlo solo così) ma soprattutto per l’avvicinarsi lentamente al sito principale.
La giornata di oggi sulla carta era la più semplice ma come sempre vado a complicarmi le cose; infatti oltre al giro per il sito avevo deciso anche di scalare il monte Machu Picchu e tra il giro ieri e la stanchezza del viaggio la salita non sarà easy.
4.30 ci troviamo alla fermata dell’autobus; aspettando le 5.30 (orario di partenza del primo bus) la coda diventa quasi infinita ma noi siamo in pole position e verso le 6, all’apertura dei cancelli siamo quasi tra i primi ad entrare.
Passo le prime due ore con la guida che mi fa fare il giro completo in un ambiente quasi deserto.. 2 ore dove imparo tante cose sugli Inca e alla fine non li trovo così diversi dagli antichi Romani; vedo i tanti templi e la loro importanza che viene sottolineata dalla diversa struttura fatta con pietra più lavorata, incastrata perfettamente e più fine che quella usata per le abitazioni; le terrazze agricole separate dalle abitazioni; scopro la dedizione che avevano verso la natura circostante con continui ringraziamenti come le riproduzioni nella roccia delle montagne circostanti o il tempio dedicato al condor; il ripetere in maniera quasi ossessiva il numero tre.. 3 scalini, 3 finestre, 3 ingressi.. cosa a cui non si riesce ancora a dare un significato preciso.
Rimane affascinante la loro storia ed il fatto che è da solo 100 anni che si conosce l’esistenza di Machu Picchu.
Salutata la guida, proseguo da solo, vado a vedere il ponte Inca e poi scalo la montagna Machu Picchu; tutti scalini che mi portano più in alto di 1000 mt.. non è una salita facile, mi viene anche da mollare visto che è tutto nuvole e la vetta è coperta di nebbia ma mi sostengo parlando con 2 ragazze australiane ed infine la forza di volontà vince portandomi in vitta in un’ora.
È veramente un peccato che in cima sia tutto nuvoloso ed il sito non si vede.. aspetto un po’ e solo a tratti riappare; la vista della vallata con il fiume, seguire con lo sguardo il sentiero fatto ieri e poi M.Picchu così lontana e bassa.. tanta fatica ma meritata e la sensazione in quei momenti è impagabile.
Becco anche la svizzera incrociata nel Colca e mi fermo mezz’ora con lei a parlare godendoci del panorama offerto.
Tra salita e discesa passano 3 ore, sono le 11 di mattina ed il sole è tornato.. mi regalo una mezz’ora in silenzio, sdraiato sul prato vicino alla casa del guardiano, senza pensare a nulla e godendomi il momento ed il viaggio.
Alla fine penso di essere stato fortunato, nei 2 giorni l’ho visto in tutti i modi.. con la pioggia, con il sole e con la famosa nebbia.
Rifaccio lentamente il giro del sito per fare le ultime foto, ma i turisti sono decisamente aumentati, sembra di essere in coda al supermercato ed anche la stanchezza mi porta più a fotografare che ad osservare.
Ci esco alle 13.30, 7 ore e mezza dopo l’ingresso, prendo il bus a 12$ solo andata.. costa quasi più quello che l’ingresso.. del resto la compagnia è privata ed opera in monopolio.
Sono contento, a volte quando ti aspetti tanto da una cosa rimani deluso, ma non è questo il caso.. anzi, tutt’altro!
Ora si torna a Cusco, domani mezza giornata nella Valle Sacra e poi ultimi scambi di sguardi con l’antica capitale Inca.. anche se ormai sento che il Perù è quasi andato sono pronto ad una nuova partenza e non sarà verso casa.
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