mercoledì 23 giugno 2010

Tour Baltico: il racconto - parte 4

Sabato 05 giugno

Il sabato il risveglio è lento.
Sbrighiamo tutte le faccende casalinghe e solo verso l’una usciamo dall’appartamento.
Anche in questa giornata splende un sole, il tempo è fantastico quindi si decide di andare a visitare il castello di Trakai poco fuori Vilnius.
Prima ci rifocilliamo con un pranzo veloce sulla Pilies e poi via alla stazione degli autobus.

Ci orientiamo un attimo, prendiamo i biglietti e aspettiamo che arrivi il nostro bus.
Da lontano sta arrivando un mezzo che avrà almeno 40anni e che dà l’impressione di aver fatto parecchi km.. Sicuro che non è il nostro, ridendo, dico a Giorgiao “Guarda, arriva il nostro bus”.... ma C.v.d. (come volevasi dimostrare) è proprio lui che ci porterà a Trakai.
Saliamo in una quindicina, il bus avrà una dozzina di posti a sedere così 3 persone si faranno il viaggio a piedi con la testa che picchia sul soffitto.

I sedili, con i rivestimenti color anni 80, trasudano antico.
La cosa ci piace, in pieno old style, e il viaggio è tranquillo.

A Trakai ci mollano a circa 1 km e mezzo dal castello, così ci godiamo la passeggiata osservando il paesino.
La camminata è tranquilla, la strada inizia a costeggiare il lago, e passiamo tra casette in legno, qualche negozietto e punti religiosi.

Arriviamo poi alla passerella che ci porterà sull’isolotto dove c’è il castello.

C’è molta gente; qualcuno che prende una barca e si fa un giretto nel lago, molti che si bevono una birra al sole godendosi la giornata, alcuni bambini che suonano il flauto...
Purtroppo per noi ci sono molte comitive e quindi tutta la pace e la tranquillità che potrebbe dare un posto del genere vengono perse.

Facendo le due passerelle vediamo il castello che si avvicina e, una volta arrivati, entriamo a visitarlo dall’interno.

E’ molto caratteristico e, nonostante si noti come sia stato ricostruito recentemente, ci fa una bella impressione.
Immaginiamo a come deve essere rilassante una giornata qui, al sole, senza tutta questa gente.

Concluso il giro interno, ci facciamo anche il giro completo all’esterno delle mura e poi ci piazziamo anche noi a bere una birra nei baretti/ristoranti poco distanti.
Anche qui notiamo una cosa che ci aveva già colpito nei giorni precedenti, la lentezza nel servizio.. roba che ti fanno aspettare anche 15 minuti prima di venire a prendere l’ordinazione o a portarti il resto.

Verso le 4 e mezza decidiamo di tornare in città, solito pulmino mezzo sfasciato e altro giro nella via principale, consapevoli che è l’ultimo pomeriggio che passeremo qui.
Alle 6 e mezza ci ritroviamo in appartamento per un riposino e per prepararci per il Saturday night!

Ormai ci stiamo abituando al sole “notturno” e verso le 9 andiamo a cena nella zona della sera precedente.
Stavolta scegliamo il ristorante Žemaičiai, direi frequentato solo da turisti, mangiare niente di che (buona l’aringa, decenti gli zeppelin).. prezzo sempre ottimo.

E’ sabato sera, in giro c’è gente ma meno di venerdì sera; così proviamo a cercare un locale nuovo dove fare il pre-serata ma nessun posto ci ispira più di tanto e optiamo per tornare al classico Brodvejus.
Anche questa sera il locale non ci piace per niente.
All’interno i soliti maschioni, di cui molti over 40, poche ragazze.. giusto un paio di gruppetti da tre; la pista è mezza vuota e dalla porta continuano ad entrare prevalentemente uomini.
Facciamo così passare il tempo con i classici giri di vodka, a parte Giorgiao che si beve uno dei peggiori Mojto della sua vita (prendere un Mojto a Vilnius è come ordinare un piatto di bucatini alla matriciana in Cina..).

Verso mezzanotte andiamo verso il nostro locale, l’innominato chiamato “XXX”, visto che dobbiamo ritrovarci con le ragazze della sera precedente.
Entriamo nel locale facilmente e all’interno non c’è la folla “da lasciarci a bocca aperta” del venerdì sera.
Troviamo le ragazze, passiamo un po’ di tempo con loro ma verso l’una ci lasciano perché l’indomani devono andare via presto… erano uscite giusto per salutarci.

Così torniamo sulla piazza e iniziamo a perlustrare bene il locale.
La sensazione è che non è la serata giusta, probabilmente perché facciamo il confronto con ieri e si incomincia a sentire un po’ di stanchezza dopo 3 serate al top (ormai non abbiamo più 20anni..).

Comunque non ci tiriamo indietro con gli shots di vodka (alla fine della serata la nostra “sporca dozzina” di bicchierini a testa ce li siamo fatti) ed iniziamo a muoverci in pista.


A chi ci vedeva da fuori poteva sembrare di vedere alcune scene del film “I Fichissimi”; con io che ballavo alla Jerry Calà con la radio in mano e Giorgiao che parlava inglese come Mauro Di Francesco “Yeah yeah yeah yeah” (chi ha visto il film.. può comprendere le scene)
Nonostante questo riusciamo ad agganciarne due, tempo zero son seduto con una che m’ipnotizza con i suoi occhi (e non solo..).. parliamo per un pò e quando ci invitano ad uscire a fumare una sigaretta è il buttafuori che ci fa un entrata a piedi uniti!
Lo stesso che non mi ha fatto rientrare la sera precederente ci dice che se usciamo non ci fa più rientrare, è inflessibile…

Torniamo così al piano di sotto e ci buttiamo in pista.
Giorgiao è in “formissima”, balla con tutti e tutte.. si butta in mezzo ad un addio al nubilato.. sembra Fiorello.

Anche noi non ci tiriamo indietro e ci scateniamo in pista(usando la classica tattica della pashmina) ma non si conclude nulla.
Sarebbe ora di cambiare location, ma ormai è tardi quindi chiudiamo la serata qui.


In pista c’è una bionda pazzesca, ma Giorgiao inizia a parlare con il più cesso del locale… roba che scanseresti anche a Verbania.
Dopo averci regalato questa perla inizia a parlare con degli Spagnoli e, visto che ultimamente non li reggiamo proprio, optiamo per chiudere qui la serata.

Son le 5 passate, il sole ormai illumina le strade ed andiamo alla ricerca di cibo.
Intorno non c’è nulla, la sobrietà l’abbiamo persa da qualche ora, e quindi prendiamo un taxi che ci molla davanti ad un pub da punkabbestia… ovviamente ne prendiamo un altro che ci porta in giro a vanvera.
Sembra tutto chiuso e così gli molliamo un 5 litas e ci incamminiamo a piedi senza sapere dove stiamo andando.

Finalmente troviamo un “hamburgeraro” e ordiniamo da mangiare.
O meglio io e il Vale ordiniamo da mangiare che regolarmente arriva dopo pochi minuti.. mentre Giorgiao si ricorda di dover andare alla cassa solo quando arrivano i nostri hamburger.
Nel frattempo nel tavolo di fianco un gruppo di 6 ragazze prova ad attaccare bottone con noi.. ci chiede dove siamo stati, da dove veniamo.. le solite cose.
Sembrano simpatiche e poi non si sa mai a quel che può accadere… ma nuovamente Mauro di Francesco si impossessa di Giorgiao che ad ogni domanda risponde con un “Yeah yeah yeah yeah”.

A questo punto le ragazze se ne vanno, imprechiamo contro il nostro geometra e andiamo a dormire.

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