domenica 13 giugno 2010

Tour Baltico: il racconto - parte 1

Tutte le volte che torno da un viaggio verso l’est Europa torno con una leggera malinconia; sia che il viaggio sia di pochi giorni o di qualche settimana è difficile raccontare le emozioni, le esperienze, la semplicità che certi posti ti possono ancora dare.

Non so, ma il fatto è che appena tornato avrei già voglia di tornarci.
Vabbè accantoniamo i sogni e i progetti e riviviamo questa 6 giorni Baltica.


Il tour nasce sfruttando i nuovi voli Ryan (che non so ancora se maledire o benedire) e la voglia di vivere in prima persona l’esperienza delle notti bianche, che a giugno di ogni anno portano ad avere luce solare per quasi 20 ore al giorno.
Stavolta il Rosso e Mel tirano pacco, con il primo ormai disperso nei meandri dell’amore e già impegnato a sfogliare i cataloghi Francorosso per andare a fare il gioco aperitivo a Formentera.

Non può mancare il Vale e come new entry c’è il nostro geometra di fiducia.. che non è il Geometra Calboni ma è Giorgiao.


Partenza il 2 giugno, direzione Riga prima tappa del tour; a Riga ci vogliamo andare per visitare la città visto che a detta di molti è “bruciata” per i divertimenti notturni.

Il volo è puntuale così alle 14.30 siamo già pronti a prendere il taxi; mentre concordiamo la tariffa per il centro si avvicina Antonio, studente padovano in trasferta solitaria, che ci chiede se può venire con noi per dividere la spesa.
Ovviamente lo facciamo salire e in pochi minuti siamo in Piazza Ratslaukums.
Il taxista prova a fare il furbo, al posto dei 10 lat concordati ce ne chiede 30… qui mi inalbero gli mollo i 10 e ce ne andiamo mandandolo a quel paese.

Per dormire avevo prenotato una notte al Dome Pearl Hostel, camera privata con vista piazza del Duomo a una cifra irrisoria.. lo consiglio!
Salutiamo Antonio con la promessa di sentirlo in serata nel caso fosse stato in giro con le amiche della sua ragazza… ma alla fine non lo beccheremo più.

Mollati i bagagli iniziamo il giro diurno, c’è un bel sole ed è piacevole camminare per le stradine del centro storico.
Iniziamo dalla Kalku iela, molto pulita ordinata tanto che sembrava di stare a Stoccolma, ci guardiamo intorno osservando i vari palazzi anche se veniamo distratti dalle ragazze che incrociamo.. è difficile non rimanere impressionati.
La fame avanza e mangiamo degli ottimi ravioli al famoso X-Pelmeni e riprendiamo il tour.
Le distanze sono brevi e in poco tempo siamo alla statua della libertà all’inizio di Brivibas Bul., da qui proseguiamo nel verde, scendiamo verso il teatro e andando a caso per le stradine sbuchiamo dietro alla Chiesa di San Pietro,

dove ovviamente saliamo in cima al campanile per godere delle vista della città dall’alto.

Le foto si sprecano, per i monumenti, per le chiese, per le stradine e anche per la “popolazione” che incrociamo.

Dalla Chiesa torniamo in Piazza Ratslaukums con l’House of Blackheads (molto bello!) e statua della Rivoluzione Russa.


Sosta Birra nella piazzetta su Kalku iela nel baretto “Capri”, dove partono canzoni tipo “Abbronzatissima” o “Sapore di Sale” che non ci esaltano più tanto… sicuramente meno del delle solite stangone bionde/more che passeggiano per la strada.
Una cosa a cui non mi abituerò mai è come le ragazze guardino, ti osservano, incrociano lo sguardo e sorridono quasi imbarazzate o come dire gentilmente “cosa c’è?”.

Da qui riprendiamo per le stradine del centro con vista della Torre della Polvere da sparo, Torna Iela fino al Castello.
La piacevole camminata che costeggia la riva finisce al Duomo, e nella sua piazza con l’ultima sosta birra prima di prepararsi alla serata.

Proprio mentre siamo rilassati incominciamo a percepire l’effetto delle notti bianche, son le 7 passate e il sole è ancora alto.. sembra quasi pomeriggio.. è una sensazione strana, piacevole ma che ti lascia disorientato perché tutto ti sembra lento..
Proprio qui riesco a lasciare di mancia ben 4 euro alla cameriera che mi aveva ipnotizzato con i suoi occhi ghiaccio.

Ma è ora di prepararci, anche se è mercoledì vogliamo testare la nightlife.

Per cena optiamo per provare l’Alus Seta; sarà che io son un po’ difficile sul mangiare.. ma non mi è sembrato il posto tanto decantato; anzi, ho anche lasciato a metà la bistecca che avevo preso.
Di positivo aveva: i tavolini all’esterno con vista movida e la vicina di tavolo.. la classica troiona russa con stivale nero-luccicoso copri ginocchio e minigonna cortissima.
Solo verso le 11 inizia ad inscurirsi il cielo… è il segno che è arrivata l’ora di farsi un paio di Jager ed andare alla ricerca di un posto frequentato.
Per le strade non c’è molta gente, qualche turista… qualche gruppo.. poche ragazze.. bisogna essere fortunati per trovare il posto giusto.

Prima tappa.. il Velvet; visto che lo troviamo chiuso torniamo sulla via principale, vediamo il Babyloon, che però preferiamo evitare visto la sua fama, e quindi non ci resta che andare nel baretto di fronte.
Prendiamo le prime vodka della serata.. all’interno del locale ci son solo un paio di ragazze che ballano.. ormai ci stiamo preparando a un mercoledì sera “stile Verbania” (cioè vuoto e senza divertimento).
Ma siamo in pista e proviamo l’ultimo locale consigliato, il Pulkvedim Neviens Neraksta.
Lo troviamo a fatica ma quando facciamo per entrare ci rendiamo conto che dentro non c’è una persona.. anzi una si.. il barista!

Commentiamo il posto e all’esterno troviamo due ragazzi italiani, di Abbiategrasso… Anche loro son abbastanza delusi della serata e preoccupati per il resto del weekend, noi invece siamo tranquilli, domani ci aspetta Vilnius.
Salutiamo i ragazzi sicuri di ribeccarli all’Essential nella sua serata r&b.

E’ il momento di mettersi a tavolino e decidersi il da farsi.. Sulla falsa riga di Eisenhower e dei suoi uomini che fecero un passo indietro prima di dare l’assalto decisivo, torniamo a bere una cosa in piazza Duomo (a dirlo così mi sembra Milano….).

Da generale navigato, tra i molti tavoli liberi scelgo quello di fianco a tre giovani ragazze e tempo zero il geometra Giorgiao invita le tre al nostro tavolo.
Da quel momento la serata prenderà una piega abbastanza alcolica… e tra un giro e l’altro di vodka conosceremo meglio le tre studentesse.


Con loro finiamo al Belle Époque, locale che tra l’altro mi aveva suggerito Eeste, il locale è piccolino però c’è gente e musica, cioè ci si diverte.
Anche qui i giri non si sprecano, un po’ son offerti da noi un po’ da loro (“perché non son qui per farmi offrire da bere” ci diceva quasi fin scocciata una delle tipe).. ormai la lucidità l’abbiamo perduta.

Giorgiao lo perdiamo al bancone insieme ad una delle tre, ogni volta che li guardiamo stanno bevendo uno shot…. manco avessero trovato l’acqua dopo una settimana nel deserto.

Io utilizzo il classico ObeDanze con la moretta di turno… riuscendo a fare un’accurata analisi del suo fondoschiena.

Il Vale, come i giocatori d’esperienza, studia la situazione cercando di approfittare delle migliori occasioni e si mette a fotografare gli “interni” del locale.


Verso le 3 facciamo per uscire ma all’ingresso fermo una bassina rossa, ci parlo un attimo ma arriva Giorgiao e me la porta via.
Il Geometra e’ talmente fuori che non mi incazzo neanche per il furto e gli diamo mezz’oretta di tempo; torniamo dalle ragazze di prima e, mentre passiamo un po’ di tempo con loro, vediamo che la tipa con cui era al bancone è collassata vicino al locale....

Verso le 4 salutiamo le tre studentesse e torniamo in ostello.

Che dire? Per essere un mercoledì sera… a Riga… non ci lamentiamo, anzi un inizio alla grande.

L’indomani mattina ci svegliamo relativamente tranquilli, e scendiamo in piazza per la colazione sotto il sole.
E’ presto, ma dobbiamo prendere il bus per Vilnius.

1 commento:

Ago ha detto...

Ma la moretta di turno sembra Obe con la parrucca!!! :))))