mercoledì 25 ottobre 2017

Kazakistan? o Kazakhstan? parte 3

23 agosto

Dopo tanti giorni in giro finalmente torniamo a fare base ad Almaty dove diventa piacevole farsi anche cullare dalle comodità che offre; infatti prima cosa che faccio appena sveglio è quella di andare al solito posto per fare colazione a base di bliny e succo di melograno.

La giornata prevedeva la visita del Big Almaty Lake con successiva scalata del Big Almaty Pick, però i lavori in corso sulle strade rendono impossibile arrivare fino all’osservatorio Tieh Shan e di conseguenza scalare la montagna; personalmente ritengo un po’ assurdo andare solo a fare una passeggiata intorno al lago e così parlando con Nur gli proponiamo di andare nella zona poco ad est, intorno a Talgar.
Ci troviamo con lui verso le 9 e, con un radiatore nuovo da testare, procediamo lentamente… uscendo dalla città colgo altri aspetti di vita quotidiana come il gran traffico a tutte le ore, le persone ferme che chiedono un passaggio, le fermate degli autobus molto particolari, le tante auto ferme per riparazioni e i chioschi di venditori di frutta fermi a bordo strada.

Il primo stop è l’Issyk Lake che, pur essendo simile agli altri visti precedentemente, è piacevole per il solito colore molto acceso dell’acqua e per il contorno con strutture per camping un po’ datate e la barchetta che porta i bambini a fare un giro.

Ma il punto forte è stato il giro successivo… soprattutto la salita verso l’osservatorio astronomico sovietico Assy, ormai dismesso da anni ma in una posizione magnifica; la salita poi è su strade sterrate assurde che costeggiano rocce cadute chissà quando che rende il tutto un vero on-the-road.
Saliamo in cima solo dopo aver pagato una mazzetta per passare e le vallate in cui entriamo sono spettacolari; sono ampie, verdi, con le vette distanti, i pascoli di cavalli con di fianco le vere yurta.. e poi in cima, l’aria fredda, le nuvole, la struttura dalla forma particolare un po’ dismessa che fa molto soviet e anche film di james bond… con un gruppo di aquile che controlla il territorio sopra di noi.
Sarà uno dei posti più magici di questi giorni.

Tornando accostiamo a bordo del fiume e ci facciamo una bella grigliata tra spiedini di carne, funghi, verdura e pane.. una gran mangiata che mi porterà anche a saltare la cena.

Prima di rientrare in città sosta anche per vedere una delle cascate presenti nel parco e arriviamo ad Almaty con un tramonto rosso fuoco e contento per questo tour inaspettato ma molto bello.

Alla sera la città non ha molto da offrire, non è w.end e la gente in giro è poca e quasi tutta al ristorante o sulla collina; non esistono piazze o strade pedonali dove poter fare una passeggiata anche se quest’ultime sono in costruzione.

Così si iniziano a preparare i bagagli visto che domani sera è programmato il treno per Astana, la capitale famosa per i suoi palazzi dalla forme assurde.

24 agosto

Finalmente dopo tanto girovagare arriva il momento di curiosare e scoprire Almaty.

La sveglia suonerà comunque non troppo presto e per colazione non posso che tornare a mangiare i soliti bliny; fa abbastanza caldo, però è fin piacevole ed il tanto verde presente in città aiuta a rinfrescare.

Passeggiando verso il centro, dopo aver costeggiato il teatro ed il municipio, si notano i tanti lavori in corso per creare quel percorso pedonale che consentirà alla gente di fare una bella passeggiata al riparo dal traffico cittadino;

il primo punto d’interesse visitato è il mercato centrale che trovo molto ordinato e pulito, con le diverse pietanze in vendita ben settorizzate e con cartelli che indirizzano la gente che ci entra per le prime volte.
Si passeggia tra carne (parecchia quella di cavallo), frutta, verdura, spezie e formaggio.. tanto formaggio; ci sono anche alcune mele, frutto che caratterizza la zona tanto che poco distante dal mercato è presente una statua di una mela gigante ed anche una fermata della metro ha uno specchio con il suo dipinto.
Tra l’altro la cosa mi riporta all’expo di due anni fa, dove al padiglione del Kazakistan c’erano queste mele giganti.

Dopo aver fatto qualche acquisto, prima di uscire, vengo richiamato dal poliziotto perché ho fatto delle foto e si prosegue al vicino parco Panfilov, dove è presente il memoriale per i caduti nella seconda guerra mondiale (in pieno stile soviet) e la cattedrale Zenkov, costruita quasi esclusivamente in legno (si narra che anche i chiodi in origine erano di questo materiale).

Oggi la chiesa è in ristrutturazione però al suo esterno richiama sempre i soliti piccioni e giochi per bambini.


Dopo un succo di melograno è il momento della vicina moschea che trovo nuova, grande e comunque frequentata anche se è giornata lavorativa; all’interno ci sono due settori separati per uomini e donne.. quello per gli uomini è ampio, luminoso e colorato.. mentre quello per le donne è piccolino e buio.


Il tempo è tiranno e il treno partirà alle 5 e mezza, quindi rimane spazio solo per visitare la nuovissima metro cittadina.
Riusciamo a fare solo le 3 fermate più strane perché le corse non sono frequenti (una media di 10 minuti di attesa) ma la particolarità è che sono molto differenti tra loro
La fermata Alatau con questi murales a mosaico di piastrelle piccoline che rappresentano la popolazione kazaka e momenti di vita passata e moderna; la fermata Almaty dove sono rappresentate le mele e dove il presidente è fotografato in mezzo ad una piantagione sorridente e felice ed infine la fermata Baikonur, tutta a piastrelle blu e bianche che formano quasi un tunnel e la rendono molto futuristica.


Oltre a questo è bello vedere come i ragazzi usano gli interni della metro come punto di ritrovo dove guardare la tv al fresco.

L’arrivo in stazione mi riporta indietro di un anno, al mio viaggio in Transiberiana, e dopo aver preso comodamente spazio al mio posto riesco finalmente a rilassarmi.

Anche se i primi momenti del viaggio saranno abbastanza “movimentati”.. prima scopriamo delle buste strane nel nostro compartimento che il giovane dipendente ci chiede se gentilmente possiamo tenere nascoste in quanto sono sue e non può trasportare cose private e poi, sempre grazie a lui, scopro che in Kazakistan sui treni non si può bere alcolici, ed io mi ero già aperto la mia birra che nascondo in attesa del passaggio di controllo della polizia.
Superato il controllo documenti, finalmente ci si rilassa, assaggio il famoso latte di cavallo (molto acido), il formaggio di cammello e finisco la mia birra mangiando il sandwich comprato poco prima.

Ormai Almaty è chiusa, la città in se non ha molto da offrire al contrario delle zone intorno che sono spettacolari e ancora selvagge… ora nuova avventura, l’avveniristica capitale Astana ci aspetta.

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