mercoledì 8 luglio 2015

Georgia - Armenia. il mio viaggio alla scoperta del Caucaso II

Lunedì 8 giugno 23.00

In diretta da Gori, la città natale di Stalin.. strano il destino di questo posto.
Qui è nato uno degli leader più duri e violenti della storia ed oggi la città rappresenta un avamposto nella scacchiera internazionale per l’opposizione alla Russia con tanto di bombardamenti avvenuti nel 2008.
Ad oggi Gori sembra una tranquilla cittadina dell’entroterra georgiano.. con la sua fortezza che guarda tutti dall’alto, le via del centro rimesse a lucido, la nuova cattedrale ed il lungo viale Stalin che si conclude con il bistrattato museo a lui dedicato (sempre più correnti vogliono sostituirlo con un nuovo museo sull’occupazione sovietica).
Stamattina a Kutaisi bell’avventura per arrivare alla stazione dell’autobus dal centro; in casa non c’è nessuno, probabilmente sono già andati a lavorare, così faccio colazione ed esco verso il parco centrale.. con la mappa e il gps so benissimo dov’è la stazione degli autobus che dista circa 5 km.. provo con un taxista ma non ci intendiamo e non capisce neanche la mappa.
Interviene una signora, dice due parole d’inglese e praticamente mi prende in affidamento.. chiama il figlio, mi fa parlare con lui per capire dove voglio andare e,una volta chiarito, mi allontana dal taxista ed insieme prendiamo un bus locale che arriva poco dopo fino alla stazione principale, dove la donna mi fa il biglietto per Gori e rimane in attesa fino a quando la marshrutka non parte.
Rimango sempre piacevolmente sorpreso quando accadono queste cose, un aiuto disinteressato da parte di sconosciuti.. tanto che continuo a ringraziarla.
La strada verso Gori è quella fatta il giorno prima, stessi paesaggi e stesse scene a bordo strada con venditori di verdura, cantieri e verde.. tanto verde.
Come immaginavo vengo mollato all’uscita dell’autostrada e non in centro.. ma qui contratto a morte con un taxista abusivo e in poco tempo raggiungo la Guest House dove ricevo un’accoglienza super; mi sembra quasi di essere un lontano parente e mentre bevo un thè mi chiedono e mi danno info di ogni genere.
Alla fine queste Guest House sono case locali standard, pulite, con all’interno foto della famiglia, la propria vita… posti autentici, sinceri.
Uscito parto con il primo obiettivo di giornata.. la visita all’antica città rupestre Uplistsikhe.
Per arrivarci vado con Cesare.. baffuto georgiano con la peggiore auto di Gori..gomme che fischiano ad ogni curva, parabrezza rotto nel lato passeggero e auto che non può fermarsi perché sennò si spegne; però il prezzo è super basso.
Ci capiamo a gesti ma con italiano salta fuori Paolo Rossi, Dino Zoff, Buffon e si esalta con Gennaro Gattuso!
La strada è in aperta campagna con campi coltivati, una vacca spappolata in mezzo alla strada e case rurali.

Nel sito qualche turista c’è, un paio di bus ma per fortuna si può girare tranquillamente.
Uplistsikhe era una delle principali città fino al I secolo d.c., prima di perdere importanza con l’ascesa di Tbilisi.
La sua particolarità è che tutto scavato nella roccia e tra i punti meglio conservati si possono distinguere le arcate del teatro, la sala della regina ed il tempio.. tutto con in cima una più moderna chiesa.
Il panorama delle vallate è spettacolare, in particolare il vedere animali al pascolo vicino ad un fiume nel mezzo di alcune rovine… bello bello.

Rientrati a Gori mi butto sul museo Stalin dove mi sembra di essere tornato agli anni sovietici.
Scalinata, mobilio, tappeti.. sembra tutto come allora e già solo entrarci è un’esperienza! poi in se il museo segue la vita di Stalin, dalla sua nascita alla salita al potere fino alla sua morte; tante foto, qualche busto, immagini propagandistiche e soprattutto una rivalutazione del ruolo dell’Urss nella vittoria della 2a guerra mondiale, ruolo spesso sottovalutato.
Si passa anche nella sala dove si trova la maschera funeraria in bronzo collocata in una specie di mausoleo ed infine dalla carrozza del treno che usava per gli spostamenti… chissà quanta parte di storia si è consumata lì dentro.

Alle 3 e mezza, affamato, seguo la passeggiata centrale e mi butto nel primo bar/ristorante che trovo. un locale molto moderno proprio di fronte a dove c’era l’ultima statua di Stalin, prima che la buttassero giù nel 2010.
Rifocillato posso scalare la fortezza dove, nonostante il forte vento, si ha una bella panoramica della città con il mercato, lo stadio e tutto il resto.

Son le 6 e praticamente ho finito di girare, così mi piazzo su una panchina fuori dalla cattedrale.. sarà la stanchezza, le musiche georgiane che mi suonano nella testa.. ma per un attimo mi manca un po’ casa; è stato solo un attimo ma questo è un viaggio lento che lascia molto spazio ai pensieri.. facendo un paragone, tutto il contrario di New York.
Quando rientro alla Guest House inizio a parlare con la famiglia, si parla di Kaladze ex calciatore del milan ora ministro (meglio calciatore secondo loro..) e le figlie suonano il piano.
Il giro serale mi ha confermato che non è città per 30inni..la passeggiata “sovietica” davanti alla casa natale di Stalin è piena di bambini che giocano, ragazzini che vanno in bici, giovani coppie e qualche anziano.. insomma, secondo me molti ora prendono e vanno a lavorare a Tbilisi o all’estero.
A cena prendo Khinkali, cavallo grigliato ed una birra.. spendo 15 lari (6 euro) e chiudo la giornata passando per la fortezza illuminata.

Domani si torna nella capitale, si lascia la tranquillità dei paesini con la gente ultra-amichevole che ha voglia di migliorare ma senza abbandonare le proprie tradizioni.. chissà se a Tbilisi è lo stesso..



martedì 9 giugno 18.30

Tbilisi,
a quest’ora dopo una giornata intensa è ormai tradizione fermarmi a bere una birra e rilassarmi per riordinare un po’ le idee e le sensazioni avute.. momento che diventa forse uno dei più belli dell’intera giornata.
Solito boccale di Natakhtari, stavolta in un baretto sulla Rustaveli, la strada principale di Tbilisi per lo struscio con i suoi negozi moderni occidentali e molto ben frequentata.
Volevo quasi fermarmi in uno dei tanti bar della città vecchia ma erano quasi tutti vuoti con dentro solo qualche turista e sinceramente mi mettevano un po’ di tristezza.. molto meglio qui.
Mi lamentavo che stavo viaggiando lento? eccomi accontentato, oggi giornata full, molto gratificante.

Ho lasciato una Gori che ancora si stava svegliando; museo di Stalin chiuso, poca gente in giro, mercato in fase di allestimento.. erano le 9, ho fatto colazione con prodotti locali nella Guest House che mi ha ospitato (frittata, thè, pane con marmellata fatta in casa e formaggio del villaggio) e prima di andare li ho salutati calorosamente.. brava gente.
Salutato anche Stalin son salito sulla ormai classica marshrutka per arrivare un’ora dopo a Didube; venerdì, al mio arrivo, la città non mi sembrava così “rinnovata”.. sarà che ora arrivo dai paesini e la capitale ora mi sembra così diversa.. del resto è questo il posto dove il nuovo arriva prima e più velocemente.
Oggi mi sento proprio bene, son tonico e la malinconia è volata via.. fa solo un po’ troppo caldo per i miei gusti.
Un discorso a parte merita Didube, la stazione delle marshrutka, che è un mondo tutto suo: autisti che litigano per il parcheggio, clienti sballottolati a destra e a sinistra, venditori improvvisati, musica alta.. è folclore involontario.
A me colpiscono in particolare le vecchiette che son lì a vendere un po’ di tutto; con i loro sguardi segnati dalla fatica son le prime ad arrivare e le ultime ad andare via, loro sono le persone che forse hanno patito di più il salto alla modernità.

In generale poi altre due cose mi colpiscono; la massiccia presenza di polizia, onnipresente, con mezzi nuovi e superaccessoriati.. direi che sono uno dei nuovi poteri forti della società e poi la religiosità del popolo.
All’inizio sembra normale ma visitando chiese trovi una devozione assoluta, tanto che non è strano vedere gente fermarsi per strada o sugli autobus che si fa il segno della croce mentre passa vicino ad una chiesa.

La città di Tbilisi sembra che non debba scoprirla io, più turisti di quel che immaginavo.. qualche coppia, dei gruppi organizzati con età media abbastanza elevata, parecchi backpackers… insomma, molto frequentata; anzi penso che a breve si candiderà per diventare una delle nuovi mete “cool” sponsorizzata da qualche sito-guida viaggio.
Se uno non sta attento questa cosa si fa subito sentire anche nei prezzi, tanto che panino e birra in una strada della città vecchia mi son costati quasi 7 euro., come un’intera cena a Gori.
In questa prima giornata la città ho iniziato a scoprirla partendo dall’esterno, seguendo la Rustaveli con i suoi bei palazzi restaurati, i teatri, la Chiesa di Kashveti ed il vecchio parlamento; quest’ultimo in particolare era un vecchio palazzo sovietico che è stato mantenuto uguale a prima solo che in alto hanno limato il vecchio simbolo cioè la falce e martello.

Da qui arrivo a Freedom Square.. ampia, bella, luminosa con il St. George dorato messo al posto della statua di Lenin.


Son sorpreso, è tutto così nuovo, pulito, ordinato.. ma poi entro in una via laterale e scopro la vecchia Tbilisi.. balconi cadenti, palazzi malandati, botteghe artigiane, panni stesi; però la nuova Tbilisi sta prendendo piede e basta poco per vedere case nuove, magari fatte nello stesso stile delle precedenti, ma si vede che son tutte nuove e non solo ristrutturate… insieme a questo le vie principali ormai son turistiche con ristoranti “tipici” e negozi di souvenir.

Procedo passando il ponte ed andando alla chiesa di Metekhi dove la vista è stupenda…. la fortezza e la statua madre Georgia dominano la città vecchia e poi il moderno parco con il ponte della pace e la nuova Sameba cattedrale.

Con la tattica del minchione in vacanza tento l’approccio con tre turiste russe che purtroppo non parlano inglese e quindi dopo che mi hanno fatto la foto (pessima) le saluto.
Approfitto del sole a favore ed in funicolare salgo in cima alla fortezza.. ne rimane ben poco dell’antiche mura costruite dagli ottomani, però anche da qui la vista è mozzafiato.

Scendo lentamente fermandomi più volte ed accuso un po’ di stanchezza per via del gran caldo; son vicino ai bagni termali ma li farò con calma nei prossimi giorni e così, dopo aver passato i bar turistici, mi piazzo al parco, come i georgiani, a prendere del fresco vicino alle fontane.

Stasera vedremo come si svolge la movida di Tbilisi come si sviluppa, è martedì sera.. non ho grandi aspettative, ma son parecchio curioso.

Nessun commento: