sabato 29 dicembre 2012

La mia Cina - parte 4

18 ottobre – Xi’an (esercito di Terracotta)

Ore 19.00
Finalmente un po’ di relax in ostello!
Teri è andato in camera ed io ho ordinato una birra da gustarmi seduto al tavolo mentre mi guardo un po’ intorno.
Non c’è molta gente, qualcuno gioca a biliardo, altri stanno già iniziando a mangiare e così non mi resta che buttare giù due righe sulla giornata odierna.

Tra l’altro l’ostello è double face; reception e sala comune sono veramente belle ed interessanti e poi anche la struttura è particolare, sembra veramente una vecchia casa cinese con al suo interno il giardino e delle antiche scale che portano alla zona notte… però diciamo che la camera non è granchè, anzi… per fortuna che ci dormiamo solo una notte.

Sicuramente migliore è stata l’esperienza sul treno notturno.. oltre ad aver guadagnato tempo e risparmiato il costo di una notte il viaggio è stato decisamente piacevole.
Abbiamo condiviso la cuccetta con due giovani cinesi, di poche parole ma molto educati e rispettosi.
Letto comodo, pantofole nuove, tavolino, bollitore per il thè pronto all’uso, lenzuola pulite.. direi viaggio perfetto.
Forse siamo stati anche fortunati perché in altre carrozze si vedevano banchetti di cibo e famiglie numerose che cucinavamo lasciando odori abbastanza forti… è andata bene così!
Prima di prendere sonno, mentre io ho letto un po’ la guida per l’indomani, Teri si guardava sull’Ipad il film “una notte da Leoni”, mi sa che per voleva caricarsi bene per il giovedì sera a Xi’An!
All’esterno della stazione ad aspettarci c’era il ragazzo dell’ostello (il transfert era compreso nel prezzo), e l’impatto è stato subito abbastanza forte.
La stazione dei treni e quella degli autobus son attaccate e quindi la piazza di fronte è un continuo vai e vieni di gente.. con venditori ambulanti, fruttivendoli, persone con grandi valigie e forse anche il cielo un po’ cupo ha fatto il suo effetto.
Vediamo subito le antiche mura della città; a differenza di Pechino, qui non sono state distrutte ma semplicemente hanno creato una grossa arcata per far spazio al traffico..mah..
Comunque oggi era la giornata dell’esercito di Terracotta e così dopo aver fatto colazione e una doccia veloce abbiamo lasciato l’ostello per tornare al piazzale degli autobus.
Per raggiungere il sito, che dista circa un oretta dal centro città, optiamo per usare un bus locale.. niente tour organizzati o cose simili.
Arriviamo in stazione, cerchiamo il mezzo con la scritta “Terra-Cotta Warriors” ed intavoliamo un surreale dialogo con l’autista.
Proviamo a parlargli in inglese e lui ovviamente ci risponde in cinese, gli chiediamo info indicando sulla nostra guida il nome cinese del sito e lui continua a parlarci in cinese, fino a quando non ci indica con la calcolatrice quanto dobbiamo pagare e saliamo insieme agli altri.
E’ tutta gente locale che si sposta per lavoro o altro, quindi non abbiamo punti di rifermento per la fermata in cui scendere.
Il viaggio è particolare anche perché man mano che la gente sale l’assistente dell’autista, oltre a raccogliere i soldi, fornisce degli sgabelli alla gente per farla sedere nel corridoio centrale.
Mentre procediamo siamo incollati al finestrino.. la città si mostra a noi, vediamo i mercati periferici, uomini che trasportano immensi pacchi su delle minimoto tutte scassate, immense scie di gente in bicicletta, bambini che corrono su marciapiedi sconnessi, ragazzi in bicicletta che si fanno trascinare dai motorini..
Quando lasciamo la città poi vediamo il lato industriale della Cina, già a pochi km dalle ultime abitazioni ci sono industrie con grandissime ciminiere da cui esce un continuo getto di fumo nerissimo e nelle campagne lì intorno alcuni contadini che lavorano a mano il loro orto.
Ovviamente anche qui non possono mancare i cartelli propagandistici con raffigurati moderni condomini in mezzo a dei bei prati verdi e la famigliola felice.

Quando il bus entra in una cittadina a noi sconosciuta ed inizia a fare le prime fermate siamo un po’ preoccupati.. e ora quando scendiamo??
La maggior parte della gente scende qui, rimaniamo noi e pochi altri.. e così proviamo a chiedere all’assistente dell’autista che in cinese ma soprattutto a gesti ci fa capire che ci avrebbe chiamato lei.. numero uno!
Quando arriviamo alla nostra fermata son circa le 13, perfetto!
L’esterno del sito è molto turistico.. tanti ragazzi che si propongono come guida, negozi di souvenir, artisti di strada e mimi, ristoranti e altri venditori di cibo.
L’unica cosa un po’ particolare son i cuochi che all’esterno dei ristoranti preparano la pasta.. la allungano ruotando le braccia e continuano a batterla sul bancone facendo urla alla Jackie Chan.. da risate.
Il sito è composto da 3 padiglioni e per la visita seguiamo i consigli della Lonely partendo dal più piccolo e lasciando per ultimo il più grande e famoso.
Non c’è nulla da dire, è un posto che merita assolutamente di essere visitato; forse la cose più sorprendente è la precisione e l’accuratezza dei dettagli che ogni singolo soldato ha.
Vedere l’armatura, il viso e soprattutto come siano identici a quelli reali i piccoli componenti come i baffi o le scarpe è una cosa impressionante.

Anche il giro suggerito dalla guida penso sia stato corretto, perché nel padiglione più piccolo si ha un primo rapido impatto.
Il secondo è quello in lavorazione dove si può capire il lungo lavoro necessario per riportarli alla luce e poi è dove si possono vedere da vicino alcuni guerrieri.
Ma è il terzo padiglione quello che ti lascia a bocca aperta.. quella lunga distesa di soldati e cavalli che sembra veramente di aver di fronte un vero esercito!
Noi ce la prendiamo con tutta calma, quasi scrutiamo i guerrieri uno ad uno e così quando usciamo son già le 4 passate.
L’unica cosa fastidiosa è il flusso di turisti presenti, una cosa esagerata.. tremila foto, gente che spinge per piazzarsi meglio, mega gruppi con capo guida con bandierina alzata.. purtroppo questi son i dazi da pagare del turismo di massa.

Prima di rientrare in città, veniamo assaliti dalla fame e ci fermiamo in uno dei ristoranti famigliari all’esterno del sito.
Mangiamo ottimi noodles e assaggiamo anche delle verdure piccanti spendendo veramente poco.
Senza rendercene conto son già le 5 e così evitiamo i vari ambulanti di strada che vendono frutta e verdura (era quasi da provare uno strano frutto.. un misto tra melograno e arancio) e di corsa prendiamo lo stesso bus dell’andata.

Una volta tornati in città, prima di piazzarci in ostello decidiamo di fare un breve giro delle mura che, a parte la grande arcata creata in zona stazione, sono tenute bene e fanno sentire il senso di protezione che potevano dare ai tempi della loro costruzione.
Camminando da nord verso sud vediamo due città totalmente diverse tra loro.
Nella parte alta, tutto è un po’ trascurato.. con case tenute male, fili elettrici cadenti, tanti venditori di cibo o altri oggetti in negozi che potrebbero essere dei garage.. mentre scendendo verso la Torre della Campana all’improvviso tutto diventa moderno e vivace.
Negozi colorati che si alternano ai negozi di grandi marche tipo Prada, Louis Vuitton con all’esterno macchinoni costosi.
Tra le ultime cose notate prima di rientrare in ostello… anche qui come a Pechino il traffico è pazzesco e la metropolitana è modernissima.

Vabbè, ho finito la birra.. ora doccia e poi si esce alla scoperta della Xi’an by night.

***

La serata a Xi’an si è rilevata molto molto interessante.

Verso le 9 siamo usciti dall’ostello per dirigerci a piedi verso il centro della città, cioè la torre della Campana (che praticamente fa da immensa rotonda spartitraffico per le due strade principali della città), alla ricerca di un buon ristorante dove assaggiare i famosi Dumpling di Xi’an.
Tra l’altro con tutta l’illuminazione artificiale, la Torre, la Porta d’ingresso e le Mura fanno veramente un notevole effetto.. son certamente più belle di notte che di giorno!
Fatto sta che proviamo ad entrare nei due ristoranti suggeriti dalla guida ma praticamente veniamo rimbalzati perché alle 9 di sera hanno già chiuso tutto.
Nel primo, che è anche il più turistico di tutta Xi’an (all’ingresso ha un enorme Dumpling), si presenta una scena quasi surreale.. tutte le luci sono spente tranne quelle sopra agli unici due tavoli con clienti, ed intorno a loro ci sono i camerieri in piedi che li osservano mentre finiscono di mangiare.
Nel secondo, invece si era ormai già alle pulizie finali con i proprietari che stavano iniziando la loro cena.

Vabbè.. quindi non potremo assaggiare i piatti tipici dello Shaanxi, veramente un peccato anche perché il secondo ristorante ci ispirava parecchio.

L’alternativa era entrare nel quartiere mussulmano ed abbuffarci di cibo da strada oppure cercare qualcosa di commestibile nella zona moderna dei centri commerciali.
Dopo tanto cibo di strada e forse anche per poterci rilassare seduti al tavolo, optiamo per la seconda idea e così finiamo nel centro commerciale più vicino.
Ormai son le 9 e mezza passate e molti negozi stanno anche loro chiudendo, ma nonostante questo riusciamo a sederci in un Pizza Hut.
Il locale ha una bella posizione, al 3 piano e dalla vetrinata si vede lo struscio della strada sottostante.
Però qui mangiamo veramente la peggiore pizza mai provata, era praticamente bruciata ed insapore e anch’io, che generalmente non disprezzo Pizza Hut, faccio fatica a mangiarla… il tutto accompagnato da una birra caldissima.
Comunque i fattori positivi non son mancati neanche qui, è stato bello vedere il giovane cameriere che provava ad interagire con noi pur parlando pochissime parole d’inglese o il mio tentativo d’aggancio alle due tipe del tavolo di fianco.
Quando scendiamo in strada e all’angolo della trafficatissima strada vediamo una padella arrugginita con dentro noodles e verdure e dei tavolini di legno improvvisati capiamo però di aver fatto la scelta sbagliata.

Alle 10 e mezza siamo alla ricerca di un locale dove iniziare la serata; si sarebbe potuti tornare nella via vicino all’ostello famosa perché piena di bar ma senza logica andiamo alla ricerca di un lounge bar letto da qualche parte su internet che in teoria non doveva essere troppo distante.
Camminiamo per un po’ e appena dietro il cantiere di un nuovo palazzone, all’8 piano, ci sono delle luci che sparano sul resto della città.
Quando ci avviciniamo vediamo una serie di macchine d’alto livello, Porsche, Audi, Mercedes, Range Rover… cenno d’intesa tra di noi e ok proviamo ad entrare.
Per salire seguiamo una ragazza che ha appena parcheggiato, chiama l’ascensore ed ovviamente facciamo selezionare a lei il piano in cui andare.
Aperte le porte ci son due ingressi, ci affacciamo in quello a destra e vediamo che son tutti seduti al tavolo e che sul palco c’è una specie di karaoke.. non fa per noi.
Cambiamo locale ma capiamo subito che praticamente è una sala giochi; qui mi ritorna in mente il servizio di “Turisti per Caso” ambientato in Giappone.. giochi moderni, battaglie galattiche tra mostri in community di 8 persone, moto, auto.. c’è di tutto.
Anche questo però non fa per noi così decidiamo di scendere; però siamo fortunati perché appena usciti in strada vediamo un gruppo di ragazzi vestiti bene che prende l’altro ascensore; ovviamente li seguiamo.
Qui la situazione è diversa, finalmente siamo in una discoteca.

La musica si sente fin dall’ingresso e cerchiamo di orientarci; mettiamo giù la giacca, superiamo il controllo del metal detector, salutiamo la tipa all’ingresso ed entriamo senza aver speso uno yuan.
L’unica cosa strana è che siamo seguiti a vista da un cameriere che continua ad indicarci posti dove sederci… ma scusa, se io non volessi sedermi???
Comunque ci piazziamo seduti al bancone, ordiniamo due birre d’importazione e guardiamo incuriositi intorno a noi.
Due cose ci balzano subito agli occhi, l’età mediamente bassa (saranno tutti intorno ai 20-25 anni) e l’assenza di una pista da ballo.
Il locale ha due banconi e due piccoli palchi rialzati (uno con dietro il dj), tutto il resto è occupato dai classici tavoli da disco con divani intorno e da altri tavolini con 4-5 sgabelli alti intorno.
La musica è alta ma sembra sia solo un diversivo, son tutti impegnati ai tavoli a giocare a dadi e a bere.
In genere si vedono una serie di bottiglie di birra o di whisky ed ognuno ha davanti a se il suo bicchierino per ciupito.. giocano a dadi e chi perde deve bere tutto d’un fiato il bicchierino.
Lo stesso gioco lo fanno i baristi con quelli seduti al bancone, con noi ci provano una volta ma vedendo che non attacca tornano a giocare con il vicino che continua ad ordinare da bere.. mah..
Praticamente passano la serata così..
In compenso si vedono delle belle ragazze che quando non sono al tavolo con i loro ragazzi ci guardano parecchio interessate; però non sembra esserci lo spazio giusto, non c’è pista da ballo, son quasi tutti tra di loro.. all’inizio rimaniamo un po’ perplessi.
Nel mezzo della serata poi intervengono i cantanti “professionisti”, sui due palchi salgono questi personaggi (uno sembrava il Pino Scotto Cinese, mentre la tipa… ci ha lasciato senza fiato per qualche minuto!) che cantano dal vivo le canzoni da disco tipo Rihanna.
Alla seconda birra notiamo un’altra particolarità, la security del locale sembra quasi polizia.. indossano tutti lo stesso pigiamone blu ed in testa hanno dei caschetti bianchi antisommossa.. ma ancora più incredibile è che quando alcune tipe provano a salire a ballare sul palco la security interviene e le fa scendere.. sul palco possono solo ballare due ragazzi ubriachi che sicuramente avranno già speso una fortuna al loro tavolo...bho
Ma ecco che quando stavamo per cambiare locale che veniamo avvicinati da un ragazzo che spicca tra gli altri in quanto è l'unico non cinese ed è un ragazzo di colore, vestito alla rapper con pantaloni bassi e cappellino da baseball
Si avvicina a me e all'inizio, mentre si presenta e inizia a farmi domande, penso quasi che voglia vedermi qualche droga o giù di lì.. comunque alla fine si mette a parlare, ci racconta che vive lì a Xi'an, che non vede spesso due occidentali da soli in giro..ect ect
Ad un certo punto ci dice che deve andare e si allontana un attimo e dopo qualche minuto lo troviamo al posto del dj.. inizia a dir qualcosa e ripete all'infinito sulle canzoni "welcome, i'm mike dj.. from Ghana..yeah.. yeah.".
Grandissimi, alla fine eravamo stati avvicinati dal dj del locale che probabilmente voleva scambiare solo due parole con due forestieri.
Quando si prende una pausa Mike mi convince a seguirlo nelle cucine del locale, mi da una tessera e con questa prendiamo a gratis una bottiglia di Chivas whisky.. paghiamo solamente due the freddi per fare dei cocktail.. a dir la verità all'inizio non ero ancora tranquillo e pensavo che da qualche parte ci arrivasse la fregatura, tipo che quando ci alzavamo dalle sedia ci avrebbero chiesto di pagarla noi..
vabbè, comunque passiamo la serata a bere whisky (che secondo me era annacquato) e the freddo parlando con Mike e conoscendo di più sullo stile di vita cinese.. ci presenta anche alcuni tipi (ovviamente non ragazze...) e si passa la serata. Ogni tanto lui va sul palco a fare il rapper di provincia e ritorna lì con noi.
Gli chiediamo anche perchè nessuno balla e lui ci risponde che i cinesi son molto timidi e schivi e quindi è difficile vederli scatenati in balli o che si scambiano baci in pubblico.
Il momento top è stato quando incuriositi chiediamo a Mike.. "Mike, come si vive qui in Cina?", intendendo sullo stile di vita, sul mangiare, sulle leggi, la burocrazia, ect... e lui tranquillo e beato con il suo bicchiere in mano ci risponde."ma..bene dai, alle cinesi piace scopare". e giù di risate.
Anche qui ovviamente la discoteca si è scatenata quando è partita la canzone e il pezzo di Psy - Gangnam Style.. roba da pazzi, tutti scatenati a dir poco.

All'1 il locale si stava lentamente svuotando e quando dietro di noi una tipa collassa sul divanetto con gli amici che cercavano di rianimarla capiamo che è ora di andare.. Mike prova a convincerci ad andare in un altro locale, ci lascia il numero di cellulare per un eventuale nostro ritorno a Xi'an e usciamo salutandoci come fratelli.
Prendiamo il taxi e torniamo al nostro ostello, la "famosa" via dei bar è ormai deserta e così andiamo a dormire, domani sarà un'altra giornata pienissima

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