martedì 22 febbraio 2011

Tallinn: tutto quello che volevate sapere! parte III

Sabato 29 Gennaio

Il sabato mattina il risveglio è abbastanza lento, un po’ le fatiche serali, un po’ ci si rilassa bevendo un thè caldo in soggiorno e un po’ per il tempo esterno.
Infatti fuori è tutto nuvoloso e tira un po’ di vento che infreddolisce un po’.

Così la programmata visita a Kadriorg, con la tenuta di Pietro I viene annullata.
Peccato perché ero curioso di vedere il palazzo, anche se sicuramente avrebbe perso un po’ del suo fascino visto che i giardini sono tutti innevati.

Comunque dopo il solito pranzo al Dubliner decidiamo di completare il tour del centro cittadino, costeggiando le mura esterne lungo la Gumnaasium st., la Kooli e la laboratooriumi st

fino alla torre più buffa… la Fat Margaret's Tower, chiamata così per la sua forma più larga e meno alta delle altre.

Proseguiamo fino al porto, ma il freddo ci convince a dover entrare da qualche parte.
Così dopo aver visto l’esterno della chiesa di St. Olaf (la torre in cima, da cui si gode un ampio panorama era chiusa), al posto della consueta sosta birra optiamo per un giro al Tallinna Linnamuuseum, un piccolo museo che ripercorre la storia di questa città.

Il museo è veramente interessante, e parte dal periodo mediovale fino all’occupazione russa.. passando per le precedenti invasioni e la 2a guerra mondiale.
La parte finale, in particolare, mi ricorda il museo del comunismo a Praga.. dico la verità, se le foto presenti fossero state nell’altro museo difficilmente mi sarei reso conto della differenza.

Alla fine all’interno stiamo una bella oretta e così quando usciamo si sta già facendo buio (non che prima ci fosse un gran sole..).
Decidiamo di tornare verso l’appartamento per prepararci all’ultima serata.. ma prima facciamo una sosta al Nimeta.
Birra con Australia-Giappone finale di Coppa D’Asia.. All’interno del pub poca gente, più che altro turisti, qualche gruppo inglese e gli immancabili giapponesi.

Ci riposiamo un po’ e poi usciamo presto alla sera.
Verso le 8 il Dubliner è già strapieno.. Si vede che è sabato sera, e la cosa ci risveglia per bene.
Due tipe al tavolo ci sorridono, ma nessuno prende in mano la situazione e così andiamo al ristorante Ses-Bes.
Questa sera vogliamo provare la cucina Azerbaijana.

La location del ristorante ci piace, non ha nulla di moderno e dalla gentile ragazza veniamo subito indirizzati al tavolo presidenziale.. un tavolone enorme con un divano d’altri tempi e con le molle ormai andate che se ti metti comodo sprofondi totalmente dentro.
Il cibo non è male, prima zuppa di pollo e poi secondi di carne.
Io ho preso il piatto di carne assortita, con vari kebab, pollo ect, tutto alla griglia e in generale non mi è dispiaciuto… Prezzo sui 20 euro.
Al ristorante l’ambiente è un po’ di fine anni 80 e in più c’è una tardona con un attillato vestito rosa che sembra puntare il nostro tavolo tanto che fa più volte avanti indietro.
Tardona che fortunatamente schiveremo.

La serata sembra partire un po’ più al rilento, infatti con estrema calma ci facciamo il caffè e un paio di vodke a testa per digerire.
Qui c’è quella che sembra essere la prima defezione della serata, Mel non ha ancora assorbito i traumi della nottata precedente.. non ha mangiato, non ha toccato vino e opta per andare a casa a farsi un thè caldo per poi raggiungerci dopo.

Verso le 11 torniamo in centro, la zona del Nimeta è già stra-piena di gente.
Ragazzi e ragazze che vanno, si spostano tra i locali, qualcuno che fa già la coda per entrare all’holliwood e la situazione alcolica è già parecchio elevata.
Incredibilmente siamo noi quelli più sobri!

Per cambiare entriamo allo Shooters (che è praticamente attaccato al Nimeta), qui l’ambiente è più tranquillo.. e sfruttiamo dell’offerta dei ciupiti di vodka.
Tra la gente presente si distinguono i soliti inglesi che alle 11.30 si sparano due B52 a testa.. e un trio di ragazzine niente male.
Avranno circa 18-20 anni… ma personalmente me le sarei fatte tutte e tre.

Quando ci raggiungono Mel ed Eeste optiamo per cambiare locale e ci porta al Butterfly Lounge.

Il Lounge bar ci piace subito!
A parte che ci fanno sedere in un tavolo poco tattico, per il resto è molto ben frequentato.
Soprattutto la parte bancone, dove ci sono 3-4 gruppi di tipe altamente interessanti.
Qui opto per un Negroni e un paio di giri di vodka, mentre ci guardiamo intorno.
Facendo un giro per il locale, l’opinione che sia veramente molto ben frequentato viene confermata.. anzi viene consolidata.
Inoltre a suonare c’è anche l’unica tipa di colore estone… una gran figa! Di cui l’Andre ci confida le sue speranze di farsela prima o poi.
Oltre alle fighe ci si presenta a noi un italiano.. sta volta non è come il cazzone napoletano, ma è uno che ha fatto una specie di reality in estonia… un gran gallo.

Verso l’una è ora di cambiare e ci muoviamo verso il Bon Bon.
L’ingresso con zero coda un po’ ci insospettisce ma una volta dentro ci esaltiamo subito.
Il club è proprio piccolino, c’è una sola pista centrale, con un palco e intorno due banconi e alcuni divanetti.
Poi un’altra saletta con un altro bancone e un'altra serie di divanetti.
Praticamente è tutto qui, ma quello che ci piace di più e la gente che lo frequenta.
Età media abbastanza alta, niente pischelli ma soprattutto una quantità industriale di gran belle ragazze.
Giri e rigiri ma intorno vedi solo grandi fighe.
Eeste ci segnala anche una tipa che fa la Vj su un canale musicale, insomma è un posto “De Classe”.

Ci mettiamo al bancone e, a parte Mel che non toccherà alcool, ci facciamo i soliti giri di vodka.
Mediamente le ragazze che ci circondano sono più alte di me.. mi sembra di essere un nano.
Ivoski gira a bocca aperta tra lo stupore e la contentezza, mentre il Vale si guarda intorno pronto a sfoderare il suo fascino caraibico.
Così quando sono quasi pronto ad attivarmi e lanciarmi nelle danze vengo fermato allo start.
Sul palco salgono degli attori muti che presentano quadri di arte moderna, con un sottofondo musicale che userei durante una cena a lume di candela con una bella tipa.
Bloccato ai nastri di partenza, mi sembra di essere al Palio di Siena, in attesa che venga sistemato l’ordine dei cavalli e finalmente si inizii a gareggiare.
Finito lo spettacolo con i quadri arriva sul palco una specie di boy-gay-band che ci propina una 15 di minuti di pop stile East17 – Hurts con Wonderfull life.
Mentre tutta la gente è concentrata su di loro, facciamo un altro giro di vodke.
Quando finalmente finiscono e riparte la musica da disco ci si può lanciare.
Ivo diventa il martellatore più assiduo del locale, Eeste sta tranquillo parlottando con l’italiano del Lounge Bar (che è lì con amico e due che potrebbero fare tranquillamente le modelle), Vale si muove di soppiatto.
Io decido di puntare in alto… e conosco una strafiga, mora, alta almeno 5 cm più di me, con occhi di ghiaccio e curve da formula 1.
Quando sono già innamorato, interviene l’amica (altra tipa che starebbe bene nei miei sogni erotici) ma dopo una 10ina di minuti mi chiedono di offrirgli da bere.
Così temporeggio un po’ e poi le lascio al loro destino.
Questo non è perché non voglia offrirgli da bere, anzi non mi costerebbe nulla, ma non voglio passare per quello da sfruttare solo per scroccare da bere.

Torno dagli altri e vedo Ivo ancora in fase di martello mentre con Mel facciamo notare a Eeste che c’è la tipa di colore estone stra-figa che balla con uno con il felpone da skateboard.

In pista aggancio una bionda, forse una delle più belle tipe che abbia mai fermato, fa un po’ la preziosa, non vuole ballare e sta un po’ sul piedistallo.
Così quando si dimostra la classica figa di legno, ripiego sull’amica mora.
Molto carina ma in particolare tutto il contrario dell’amica, infatti è parecchio simpatica e mi da molta corda.
Alla fine passerò il resto della serata con lei.
Si beve, si ride, si scherza.. tanto che le metto anche la mia cravatta. (una cosa che devo ammettere mi ha fatto immaginare qlc situazione piccante).
Tra una foto e l’altra (fatte da loro, visto che il nostro paparazzo Mel si era dimenticato la macchina nella giacca) riuscirò ad allontanarla e in pista a conoscerla in maniera più approfondita.

Verso le 4 la bionda, sempre più “figa di legno”, vuole andare a casa così, nonostante cerca di convincerle per il contrario, non ci resta che salutarle e vedere cosa è rimasto.

C’è Ivo che non ha smesso di martellare un minuto, nonostante poi ci confessi che la tipa parlava parlava ma lui non capiva un cazzo e Vale con Eeste si stanno facendo l’ultimo giro di vodka.

Il locale si sta svuotando così optiamo per abbassare il livello, puntiamo al temuto Mr. Robinson.
Il club è chiuso così andiamo al Venus che, nonostante siano già le 4 è ancora stra-pieno.
La gente è molto più easy che al Bon Bon e intorno a noi sono tutti fuorissimi.
Appena entrato scateno l’Obendaze ballando con due biondine contemporaneamente e poi andiamo in zona bancone; Ivo e il Caraibico ne agganciano due carine, ma per il resto è l’ora dei saldi… prima quelli al 20-30% e poco dopo siamo già al 50%.

Mel e Eeste alle 4 e mezza ci lasciano, e noi rimaniamo lì giusto per assistere a una rissa subito sedata dai buttafuori e per vedere cosa è rimasto.
Ormai siamo al punto della “Svendita Totale”… e così decidiamo di chiuderla qui.

Torniamo verso l’appartamento e in giro è ancora pieno di gente.
Si mangia qualcosa e poi Ivo e Vale incontrano il temuto Sbirulino.

Sono le 5 e mezza, Ivo è alla cassa e ordina una pizza e due birre…. Si avvicina Sbirulino e gli dice “per me un burrito e una birra”… a questo punto Ivo gli dice.. “non facciamo casini.. io pago il mio e tu il tuo”.
Lui con tono altezzoso gli dice “tu sei turista e devi pagà”. Ivo non ci vede più e lo manda a quel paese tanto che poi il tipo si mette a urlare.”portatemelo via, non ti voglio più vedere qui a Tallinn”
Proprio un coglionazzo.

Tornando a dormire Vale regala l’ultima perla scivolando sul ghiaccio e, cadendo, si esibisce nella rovesciata presente nell’album delle figurine Panini.


Domenica 30 gennaio

E’ il giorno della partenza, il volo è nel tardo pomeriggio così ci svegliamo con tutta calma e prepariamo i bagagli.
Siamo d’accordo con Eeste per trovarci per pranzo, per salutarci e passare gli ultimi minuti insieme.
La giornata è freschina però c’è un bel sole.
Con lui andiamo a mangiare italiano alla catena Vapiano, pizza per niente malvagia ed è già ora di andare.
Ringraziamo l’Andre per la compagnia e le belle serate ed andiamo in aeroporto.

Quando l’aereo si alza, guardo dal finestrino.. sarà la neve, i bei ricordi di questo viaggio, le risate con gli amici.. ma so che il w.end dopo rimpiangerò di essere a casa.

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