sabato 12 febbraio 2011

Tallinn: tutto quello che volevate sapere!

La visita a Tallinn è da un po’ che volevo farla.
Poi, come sempre, una cosa tira l’altra.. un viaggio ti porta in altri posti e quelle cose che consideravi una priorità alla fine finiscono per essere accantonate.

Già lo scorso giugno è stata sfiorata con il mini-tour baltico (Riga-Vilnius-Kaunas) e visto che la zona ci è piaciuto molto ci siamo ripromessi che prima o poi avremmo chiuso il cerchio visitando la capitale Estone.
Così quando la Ryan ha annunciato l’apertura da Milano ci siamo quasi sentiti in obbligo.

Solito giro di email e in meno di 24 ore la lista dei partecipanti è compilata.
In questa 4 giorni mi accompagneranno Vale (sempre in versione caraibico), Ivo-ski e come ai vecchi tempi Mel.
Clamorosamente rinuncia alla trasferta il Rosso… prima trovando scuse varie e infine ammettendo che la tipa non gli ha concesso il visto d’ingresso.
Come periodo decidiamo di affrontarla subito, a fine Gennaio, attratti dalla possibilità di godere dell’atmosfera fiabesca con neve e freddo, e dalla speranza che non sia ancora stata invasa dalla “bella gente” italica.


Giovedì 27 gennaio

Levataccia e volo delle 7.20 abbastanza tranquillo e puntuale.
Durante la fase di atterraggio ci gustiamo il panorama sotto di noi; tutto è bianco, si intravedono pozze d’acqua ghiacciate e un pallido sole che rende i colori e la vista ancora più spettacolari..
Alle 11.30 atterriamo e il primo impatto con il freddo è forte ma non così come ce lo aspettavamo…alla fine sembra che i -10 gradi si possano sopportare.
L’aeroporto è piccolino ma moderno e all’uscita ci aspetta Victoria, il nostro contatto dell’appartamento.

L’appartamento preso è questo http://www.tallinnapartment.eu/en/karja-lux.html (consiglio di prenotarlo direttamente da questo sito) e si trova in una posizione a dir poco fantastica.
Infatti è appena dentro alla città vecchia, quindi ci si può muovere a piedi per tutto il centro storico e anche i principali locali notturni sono nelle vicinanze.
Inoltre il transfert d’andata è totalmente gratuito.

Mentre percorriamo i pochi km che separano l’aeroporto dal centro ci guardiamo intorno.. ovviamente quello che ci colpisce di più è la neve.. le strade hanno tutte un manto fisso di ghiaccio e tutto intorno è bianco..
Bellissimo è vedere la neve accumulata a bordo strada dagli spazzaneve, c’è ne parecchia tanto che si vedono a malapena le persone che camminano sui marciapiedi.

Arrivati all’appartamento ci scontriamo subito con la prima usanza locale.. quella di levarsi giustamente le scarpe all’ingresso, per evitare di sporcare ma soprattutto bagnare il pavimento delle varie stanze.
Mentre qualcuno apprezza il fisico niente male di Victoria ci mettiamo a nostro agio e Mel e Vale si divertono sulla sedia a dondolo presente nel salone.


Anche se siamo in piedi da 9 ore sono solo le 13… e la fame ci richiama al dovere.
Il pub sotto casa (il Dubliner) è l’ideale, e diventerà un punto di riferimento anche per i giorni seguenti.
Il cibo è accettabile, la birra Saku niente di eccezionale ma neanche così malvagia ma è il resto quello che ci colpisce positivamente.
Tra cameriere e ragazze sedute il livello è parecchio alto… non è la prima volta a est, ma non so perché non mi riesco ad abituare a così tanta figa in giro per le città.

Soddisfatto l’appetito iniziamo a fare un primo giro per la città.
Giriamo un po’ a zonzo, e partendo dalla nostra via Sujr-Karja vediamo gli edifici classici con moderni negozi fino ad arrivare al ristorante più famoso di tutta Tallinn, l’Olde Hansa con fuori il carretto in stile mediovale che vende assaggi e dolci tipici.

Da qui proseguiamo sulla via più conosciuta, la Viru dove tra pub, negozietti di souvenir e altro ammiriamo la vecchia porta d’ingresso con le due torri che con la neve tutt’intorno fanno la loro scena fotografica.

La mia sensazione iniziale che i -10 gradi siano alla fine sopportabili non viene confermata dai miei compari, tanto che girano tutti imbacuccati ed infreddoliti.
Così per scaldarci un po’ entriamo nel centro commerciale Viru Center in Viru Valjak.
Qui a parte osservare un po’ ragazze notevolmente fighe, Mel coglie l’occasione di comprare una maglia termica della nike in saldo.


Riscaldati, riprendiamo il giro della città vecchia, ripassando in mezzo alle due torri e costeggiando le mura lungo le Muurivahe, dove ci sono i classici banchetti che vendono sciarpe, berrette, guanti che hanno l’aria di essere tanto “finti tipici” quanto a prezzi turistici.

Costeggiando le mura vediamo come anche le torri siano ben conservate e quanto la città abbiamo un fascino tutto suo.

Tornando indietro guardiamo il monastero Domenicano e il passaggio di Santa Katerina.

Finalmente arriviamo nella piazza Raekoja, che ci colpisce particolarmente in quanto veramente bella.

Dopo un bel giro vicino alla Town Hall, continuiamo verso l’edificio dell’antica farmacia e la Chiesa dello Spirito Santo con il suo orologio.
Il freddo e la poca luce rimasta ci convince alla sosta birra, uscendo un po’ dalla piazza andiamo alla birreria Hell Hunt.
Birreria che boccio in assoluto, non tanto per l’ambiente che è carino, ma per il trattamento riservato.
Infatti delle due sale, in una non ci fanno entrare in quanto “tutta riservata” (e non c’era nessuno) mentre nell’altra c’erano solo 2-3 gruppi di inglesi ormai lanciati in grandi bevute.
Ho avuto la sensazione che la saletta riservata fosse tenuta per la gente del posto, così’ che i turisti non possano infastidirla.

Qui ci imbattiamo nella seconda particolarità di Tallinn, la connession Wi-fi onnipresente; sembra incredibile che anche il posto più scrancio abbia la connessione gratuita.. Tanto che Mel ne approfitta subito guardandosi tuttomercatoweb.it
In generale, dal punto di vista tecnologico, l’Estonia è sembrata avantissimo.. carta d’identità elettroniche, carte di credito usate da tutti, wi-fi… e pensare che in Italia c’è gente che ancora pensa che se vai in Estonia vai nel terzo mondo…
Comunque doppio giro di birra e discussioni su che animale fosse appeso sulla parete… alla fine tutti concordi che fosse un Cerbufalo.


Alle 5 e mezza torniamo in appartamento per riposare un po’, in attesa della serata.
Serata in cui non abbiamo grandi aspettative, ma nella quale possiamo contare sul nostro jolly…Eeste!




La serata inizia con una birra al solito Dubliner (dove essendo giovedì non c’è molta gente) e poi al ristorante georgiano Must Lammas (www.mustlammas.ee).
Il georgiano l’avevamo già provato quando eravamo stati in Russia e ci era piaciuto tantissimo.
Alle 8 e mezza al ristorante siamo solo noi, sembra quasi abbiano richiamato il cuoco dal pisolino notturno.. ma alla fine mangiamo abbastanza bene e il conto è sui 30 euro.
Qui, come comunque già immaginavamo, capiamo che la città non è così economica.. anzi direi quasi a metà tra una città dell’est europa e i prezzi milanesi.

Verso le 11 è ora di iniziare a testare la vita notturna della città… e speriamo a tastare qualcos’altro…

Come da accordi ci troviamo con Eeste al Nimeta.
All’ingresso rischiamo già di dividerci e confonderci.
Infatti prima di arrivarci Ivo e Vale vengono fermati da una buttadentro di qualche locale nei dintorni… una figa spaziale con un culo da favola, che sembra quasi una delle sirene di Ulisse, li chiama invitandoli a seguirla in un bar.
Per fortuna i due sono ancora sobri e dopo una breve conversazione la lasciano lì ed entrano al Nimeta.
Intanto noi vediamo per la prima volta “sbirulino”… un napoletano di cui Eeste ci racconterà le sue disavventure (che è un ciancione di prima categoria ma poi scappa dal ristorante per non pagare 4 euro di conto, che è stato menato tante volte e che ormai non può più entrare in nessun locale).

E’ ancora presto, e all’interno del locale non c’è molta gente, così mentre si parla del più e del meno con Eeste si bevono i primi giri di vodka.
Mentre il locale lentamente si riempe, va in scena una specie di spettacolo alla “Fear Factor” dove l’intrattenitrice (una muratora muy sexy) fa fare le cose più assurde ai partecipanti.

Visto che noi non siamo lì per giocare, iniziamo a guardarci in giro per vedere come è frequentato il locale.
L’età è abbastanza bassina ma il livello medio non è male.
Quando poi iniziano a pompare musica da disco, nella mini-pista vicino al bar arrivano una serie di ventenni che si lanciano in balli sfrenati.
Più che sfrenati direi arrapanti, in particolare due ragazze iniziano a piegarsi, mettersi a pecora e guardare con il dito in bocca a mo di pompino il povero Eeste che stava tranquillamente bevendo una birra.
Di fronte a queste cose non possiamo che rilanciare con un altro paio di giri di vodka… fino a quando vediamo sparire il ragazzo.
Al suo ritorno ci confessa che non ha resistito ed è caduto nella tela della ragazza e che, comunque, ci guiderà alla ricerca di “figa available”…. Ricerca a suo dire molto semplice.

A parte 4-5 ragazzine il Nimeta non è il massimo per passare tutta la serata, quindi ci muoviamo verso l’Holliwood.
Prima di uscire riceviamo l’ultima dritta.. la frase giusta per attaccare bottone “tervisex tervis sulle iasex mulle”....La cui traduzione è abbastanza semplice

Da programma il giovedì doveva essere una serata tranquilla, ma ormai siamo entrati nel girone dantesco dei lussuriosi.

L’holliwood alle 12.30 è semi vuoto… e mentre aspettiamo che si riempi non possiamo che continuare a farci qualche altro giro di vodka.

La situazione alcolica è abbastanza in salita… e allora prendiamo un break e ci muoviamo in pista.

L’età media sta sempre sulla 20ina o poco più ma la serata comunque prende una piega positiva.
La serata comunque prende una piega positiva.
Entriamo in pista a ballare e neanche faccio tempo ad attivare l’Obe danze che son già a muovermi con una biondina.

Le tastate di culo non si sprecano ma la ragazza fa un po’ la preziosa.. tanto che più volte mi dice che non ci sta con i turisti..
Dopo una mezz’oretta di balli, non ci fossilizziamo lì.. la disco si è abbastanza riempita completiamo la visita dell’intera discoteca, passando dalle scale verso l’altra pista.

L’angolo più battuto è la zona fumatori.. qui vedo Ivo-ski e Vale intrattenersi con due belle tipe e anche non ci tiriamo indietro nel conoscere praticamente tutte quelle che passano di lì.

La situazione vodka è ormai al top e i ricordi si fanno più annebbiati.

Ci prendiamo una pausa e ci piazziamo sui divanetti tra le due sale, qui tornano la biondina di prima che si piazza in braccio a me… e amica che martella Eeste.
Obbligati torniamo a ballare con loro, mentre lasciamo Mel sul divanetto.
Il ragazzo coglierà l’occassione per connettersi e guardarsi tuttomercatoweb.it


In pista la biondina cede, alla faccia di “io non mi faccio turisti”, anche se non vorrà proseguire gli interessanti argomenti nel dopo gara in appartamento..

Intanto il Caraibico, tra una tipa conosciuta e l’altra, riesce a scrollarsi di dosso l’etichetta del Monopasso… ballando come Shakira nel suo “loca loca”.

Verso le 4 chiudiamo i battenti, Eeste ci lascia visto che il giorno seguente lavora.. ma noi non vogliamo finire la serata qui.
Dopo che Mel ci regala uno spettacolare volo sulla lastra ghiacciata,

io e lui proviamo andare al Venus (che risulterà già chiuso) e ripieghiamo in un bar lì vicino.. mentre Ivo-ski e Vale finiscono a bere vino rosso con due tipe.

Alle 5 ci troviamo tutti in appartamento… e meno male che giovedì doveva essere una serata tranquilla..

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