giovedì 30 aprile 2009

Brasil 3a parte - gli ultimi momenti di Rio

5° Giorno – 24 marzo
Finalmente ci alziamo con il sole.. e infatti alle 9 sto già crepando di caldo…
Con ritmi sempre più brasiliani andiamo in autobus a Gavea per andare sul famoso Pao de Acucar (Il Pan di Zucchero) uno dei simboli della città.
Arriviamo nella zona dove parte la funivia per il primo dei due colli e subito alla fermata dei bus becchiamo I due romani che ci regalano le solite perle… “sò tutto rosso, ho messo un pò de Nivea… e ho gli occhi in fiamme…” e “noi ci spariamo tutto in giorno, così poi facciamo gli altri giorni tra Help e Copabana.. in pratica sempre in mezzo alle puttane..”
Salutati I ragazzi saliamo e che dire…?... La vista è spettacolare, e ci godiamo tutta Rio dall’alto.
E’ difficile esprimere con le parole le sensazioni che ho provato con la vista da questi colli…
La spiaggia di Botafogo… la vista di Copacabana con dietro Ipanema, il Cristo che ci scopre dalle poche nuvole come se ci stesse aspettando per mostrarsi, il cielo limpidissimo che accentua il verde della foresta e si alterna al colore dell’oceano…
Veramente ne son rimasto affascinato…
Dopo più di un’ora e mezza scendiamo e andiamo all’ombra vicino alla vicina spiaggia Vermelha dove assaggiamo il Churros.
Prendiamo un taxi e finiamo a Copacana.. prima, obbligati da Vare, ci facciamo un mini centro commerciale di 15 piani in via S. Lucia.. e poi c fiondiamo in spiaggia.
Qui partono i consueti giri di caipirinha.. e tra venditori ambulanti di ogni tipo, ragazzini che giocano a calcio in spiaggia, castelli di sabbia enormi.. passiamo le successive ore fino a quando il sole tramonta.
Niente da dire.. Rio è troppo bella!

La serata prevedeva una follia.. la cena da Marius crostacei.. in pratica una ciurrascheria, ma tutta a base di pesce.
La spesa è elevata, ma il buffet è spettacolare… ostriche, gamberetti, salmone, un pacco di varietà di pesce… e poi arrivano i gamberoni e le aragoste….
Mangiamo fino ad essere sazi… e poi finalmente andremo in un locale di musica dal vivo… il famoso Rio scenarium.
Torniamo così nel quartiere Lapa, e anche se è martedì l’atmosfera è vivace… vicino al nostro club ci sono baretti con le radio accese, gente che beve birra rilassata e anche un parrucchiere tipico ancora aperto.
Il Rio scenarium è veramente un bel posto, su più piani bande che suonano dal vivo musica brasiliano in un ambiente molto caratteristico e pieno di oggetti particolari…
Leggendo su internet dicono che il fine settimane è stra-colmo e non stento a crederci, ma anche il martedì trovi un bel po’ di gente..
Qui Vare si lancia subito nelle danze.. e anch’io non mi tiro indietro.. ballo un po’ con una giovane carioca.. ma non riesco a starle dietro con i passi… e così mi ritiro peggio di Napoleone in Russia….
Dopo un po’ sentiamo il 12imo gong di fine match… e così verso le 2 e mezza torniamo in appartamento… qui ci sarà una prova d’orgoglio del Rosso, che cerca compagni per proseguire la serata nel vicino quartiere di Leblon, e visto che nessuno lo vuol seguire mi devo sacrificare.

Andiamo al Melt ma è chiuso, così seguiamo la folla per andare al “The House” che stra-pieno.
Subito il Rosso è attivo nel piano inferiore dove ferma una bella mulatta.. come al solito si balla, si beve, si conosce un po’ di gente…
Al piano superiore sempre di essere finiti negli States, musica hip hop e balli all’americana con struscio incluso..
Verso le 3 e mezza/4 usciamo dal locale soddisfatti e andiamo a dormire, domani ci aspetta l’ultimo giorno a Rio.


6° giorno – 25 marzo
E’ l’ultimo giorno a Rio.. e visto i pochi giorni a disposizione e che voleva vedere la maggior parte di cose della città ci affidiamo di nuovo a Mario.
Così, per pochi soldi, ci accordiamo con lui per un giro in Jeep che preveda il Corcovado con il Cristo Redentore, un tour nella foresta di Tijuca, un due ore nella favela di Rosinha, chiudendo il tutto con un pranzo a base di pesce in un posto “che conosce Mario”.

Visto che c’è il sole, penso che oggi niente potrà andare storto, ma vengo subito smentito quando alle 9 Mario ci dice che purtroppo non possiamo andare nella favela, in quanto il giorno precedente è scoppiata una guerra tra bande con 5 morti..
Per dimostrarci la sua buonafede ci porta anche dei giornali locali in cui parlano dell’accaduto.

Non ci demoralizziamo e dopo colazione partiamo sul jeepone verso il Maracanà, la giornata è fantastica e fa un caldo bestia…(34° gradi)
Così facciamo in giro al museo del Maracana, dove spiccano le impronte dei piedi nudi di Ronaldo, Junior, Roberto Dinamite e finiamo anche vicino alle panchine sul terreno di gioco.
Il giro è carino anche se non ha nulla a che vedere con la partita vista i giorni precedente.
Da lì partiamo in direzione Corcovado…. Da lontano vediamo avvicinarsi il Cristo redentore; intorno è tutto verde ed infatti entriamo nella foresta di Tijuca….
Così dopo un po’ arriviamo… bè.. da qui la vista è eccezionale, vediamo da dietro tutta la città.. le spiagge di Ipanema e Copacabana, lo stadio, le favelas, il lago attorno al quale vivono i benestanti, ect ect
Poi lui, il Cristo, che spicca sopra ogni cosa quasi come se la proteggesse con le braccia aperte.
Sfido chiunque a non fare almeno una decina di fotografie una volta arrivato su.. ed infatti anche noi ci scateniamo.

Ci rilassiamo con una birra e poi ci rimettiamo in marcia.. sempre in Jeep attraverso la foresta.
Sarà che noi viviamo in una zona dove il verde non manca ma il passaggio non ci è sembrato nulla di particolare.. a parte per la vista delle famose liane e di alcune piccole piante di banane.
Così finita la foresta arriviamo in zona di Barra dove chiuderemo la giornata con un pranzo a base di pesce.
Mario stavolta ha fatto centro.. il posto è sull’ISLA.. VERIFICARE , un isolotto che dista pochi metri, per arrivarci dobbiamo salire su una di quelle chiatte trascinate alla buona.
Mentre ci muoviamo osserviamo ciò che ci si presenta davanti… gente che aspetta fuori casa in attesa delle “chiatte” per muoversi e raggiungere terra, pescatori che aspettano con calma di prendere qualche pesce, barchette che si muovono usando il motore di un decespugliatore… il tutto che si contrappone a poca distanza da alcune case nuove ed ultramoderne e da qualche piccola barca di ultima generazione.
Scendiamo al ristorante, che è molto semplice con tavolini in plastica vicini al mare, un bancone, una piccola cucina e la griglia in sasso.
Cicero, il cuoco-proprietario, ci prepara 3 pesci freschi alla griglia, insalata, riso, gamberi, zuppa di pesce… birre e caipirinha a volontà.
Intanto, mentre mangiamo a bordo riva un amico di Cicero pesca un pesce con una lancia..

Stra-pieni alle 4 torniamo verso il nostro appartamento.. Per strada mi gusto gli ultimi momenti di Rio, una città che ritengo fantastica con tutte le sue sfaccettature, gli angoli perdifiato e quelli più nascosti.
La città dove in 5 minuti passi dai posti più cari ai posti più economici, dove il verde è sempre presente, dove le favela sono attaccate agli appartamenti di lusso, dove la gente se la prende ancora con relax, dove i bambini ti guardano con occhio sveglio pronti a sfilarti il mimino oggetto di valore, dove vedi la gente correre sul lungomare a qualunque ora vai.. che siano le 3 di mattina o le 4 di pomeriggio con 35°.

Tra Barra e il quartiere di Leblon a Vare tornano gli attacchi di stomaco, tanto che Mario lo chiama ormai “El Cagon”, così lo molliamo al nostro appartamento giusto quando vediamo un tizio che sta girando con il pannolone.. quasi quasi glielo prendiamo anche a lui….
Noi torniamo a Copacabana, dove ci godiamo gli ultimi momenti di sole.

Alla sera siamo veramente cotti, la stanchezza dilaga tra tutti noi.. tanto che facciamo fatica ad uscire.
Non fossi stato a Rio, non sarei uscito neanche in cambio di 100mila euro… ma è mercoledì sera e non me lo voglio perdere.
Così mangiamo veloci vicino a casa, quasi mi addormento a tavola, tanto che ordiniamo almeno 3 espressi a testa!
Seguendo le dritte andiamo al CLUB69, sempre ad Ipanema, il posto è alla moda e all’ingresso son in coda 3-4 biondazze niente male.
Beviamo una cosa al bar di fianco ed entriamo anche noi, è tutta musica che piace al Rosso.. l’hip hop da struscio anche se le uniche ragazze buone son le 3-4 che c’erano prima.
Però solo Vare inizia a muoversi ballando… con la sua “danza del tacchino”, che ha l’effetto di creare un vuoto intorno a noi.
Visto che in mezz’ora la gente non è aumentata… prendiamo una decisione drastica.. andare a Lapa.. almeno lì c’è casino!

Prendiamo il primo taxista che incrociamo… subito capiamo che è un pazzo scatenato, ha la musica a palla e tira come un dannato… poi quando qualcuno gli fa…”Barrichello” lui la prende come un’offesa. Ci dice “no, Barrichello es tartaruga” e ingrana la marcia portandoci a 120km/h lungo la Av. Atlantica di Copacabana.
Purtroppo è già mezzanotte passata e a Lapa tutti i locali son chiusi o stanno chiudendo..
Il taxista riparte in derapata e ci dice.. “faccio io”, senza dirci dove vuole portarci,… in poco tempo siamo nella famosa strada dei Viados…
Ce ne sono alcune che non diresti mai che siano trans… mentre altri son talmente brutti che li noteresti a decine di km…
Liquidiamo anche quelli e il taxista ci vuole piazzare in un nightclub ma il posto è talmente squallido che dopo altri 30 secondi scappiamo via inseguiti dalla ragazze.

Così ci facciamo portare al Melt… ma il taxista passa davanti all’Help… ed accosta..
Qui una decina di ragazze circondano l’auto, noi ci chiudiamo dentro mentre cercano di aprire la portiera, una/uno preme le tette sul finestrino laterale.. ci guardano, squadrano..

Dopo aver passato questa Odissea degna di Ulisse arriviamo al Melt, il locale non è pienissimo ma a prima vista sembra pieno di fighe..
Beviamo ed iniziamo a guardarci attorno… Balliamo, facciamo due parole, ma l’ambiente intorno è strano.. limonano tutti, le mani sui culi si sprecano…
A fine serata parliamo con una bella raga… che, prima ci fa vedere le tette, e poi ci dice che se vogliamo possiamo scopare con lei e sua sorella per 200 real ad ognuna…
Ma anche qui rifiutiamo e verso le 4 torniamo….

Come Ulisse che tornato ad Itaca pensava fosse finalmente giunta la pace….. lo stesso ho pensato io salito sul taxi che però, su indicazione di qualcuno, ci porta davanti all’Help per vedere l’“alba”.
L’alba la vedremo… mentre parliamo con due stra-fighe al di fuori del locale… e così, mentre la polizia pensa ad allontanare i bambini che chiedono soldi, le ragazze ci parlano del più e del meno evidenziando le loro grazie.

Salutiamo la Rio notturna salendo solo noi 5 in taxi; volgo il mio sguardo a sinistra e vedo l’oceano leggermente illuminato dal sole, con la sua calma apparente che quasi ti invita, ti invoglia a restare più giorni…. E poi mi giro verso destra e vedo, poco lontano dall’Help, uno in carrozzina con in braccio una “ragazza” rimorchiata all’Help.
Sarà l’ora, il sonno, le caipirinha.. ma l’unica cosa che riesco a pensare come spesso le cose fantastiche son così vicine a quelle tristi…

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