sabato 26 aprile 2008

In attesa Valencia.. rispolveriamo Belgrado!

Come tutti gli anni novembre è il mese giusto per una bella Zingarata

Per quest’anno diamo retta a Van Der Melchio e si decide di andare a Belgrado, passando per Budapest
Siamo i 5 degli States, con V.d.M. al posto dei Marlon

Arriviamo a Budapest il giovedì sera puntuali, tempo di prendere un taxi e arriviamo al nostro alloggio, il Carmen mini hotel

Alle 9 e mezza di sera siamo già operativi, ceniamo in Ferenciek tere e andiamo nella vicina Nagymezö alla ricerca di qualche pub dove iniziare a bere qualcosa
E’ giovedì sera ma i locali non sembrano riempirsi, così ci buttiamo al Soho London pub e tra un Unicum e un Jägermeister la serata inizia a scaldarsi

La via continua ad essere più deserta della Death Valley così dopo mezzanotte, dopo aver scartato il School Club, non ci rimane che puntare alle disco dei Mammut centro commerciale


Ci fondiamo al Dokk, l’ambiente promette bene..e anche qui iniziano a partire consumazioni a nastro
Tra un’imitatrice bionda di Shakira e una che sembra la professoressa che tutti sognavamo, iniziamo a ballare

Ci si diverte parecchio e mentre io cerco di usare il classico passo del “surfista”, già collaudato in America, anche il Rosso e gli altri si scatenano
Iniziamo a fare qualche conoscenza, però l’inizio non è dei più promettenti.
Subisco senza colpe un “Italiani Stronzi” però, più ostinato di Inzaghi davanti alla porta, non mi demoralizzo.
La serata va lentamente scemando e dopo gli ultimi drink abbandoniamo il campo con un divertente 0-0

Per il taxi ci affidiamo al Bomba che, dopo aver contrattato con il taxista, saggiamente rifiuta i 10 euro iniziali per accettare i 3.000 (circa 12 euro) fiorini richiesti la seconda volta


Torniamo in camera giusto per svegliare la povera signora alle 4 di mattina passate e sprofondare nel sonno..
Domani ci aspetta la visita di Budapest e il trasferimento verso Beograd!



Ci si sveglia di buon ora, fatta colazione in una pasticceria e iniziamo a girare la città

Anche se la giornata non è delle più belle, si parte dal Parlamento, per proseguire sul ponte delle Catene con i suoi leoni da dove osserviamo da la parte antica di Buda
Giriamo con calma e piedi per finire fino alla Basilica di Santo Stefano

Il primo impatto con la città è piacevole e sinceramente non me l’aspettavo così bella e interessante


Verso l’una ci chiama l’autista della Gea, dandoci appuntamento da lì per quindici minuti
Purtroppo l’attesa sarà ben superiore in quanto aveva sbagliato strada…

Una volta caricati iniziamo il viaggio verso Belgrado, c’è chi si addormenta subito mentre io guardo la città mentre l’attraversiamo.
Ci fermiamo a prendere delle altre persone in piena periferia di Budapest
Le sensazioni sono forti, e la cosa che mi colpisce di più sono i grandi e moderni centri commerciali in mezzo ai classici casermoni post-comunisti

L’autista si perde di nuovo e prima di uscire da Budapest ci mettiamo un’altra ora.

Il caldo all’interno e la stanchezza per la serata precedente fanno effetto e crolliamo nel sonno


Ci svegliamo giusto in frontiera
Personalmente era la prima volta che passavo una frontiera dell’est via terra e osservo con interesse
In coda si vedono auto controllate meticolosamente, un famiglia che porta una lavatrice oltre confine e gente che si fa circa un km a piedi per poter prendere il pullman di linea dall’altra parte


Passato il confine proseguiamo in autostrada, poi si entra in una strada statale per andare a Novi Sad
Qui passiamo in mezzo a paesini in mezzo alla campagna, scorgiamo che la strada ha i ripari fatti di sassi e i cartelli segnalano pericolo causati dai calessi
Un’altra cosa curiosa, è che quando entriamo nelle città, per esempio Novi Sad, ci sembra tutto abbastanza moderno, in totale contrapposizione ai paesini passati prima


Dopo ben quasi 7 ore di viaggio arriviamo a Belgrado
In periferia veniamo accolti da cassonetti bruciati ma la situazione cambia completamente quando vediamo da lontano il centro illuminato
Bellissimo!


Tempo di docciarsi ed usciamo alla ricerca di un ristorante nella Skadarlija Ulica.

Entrati nel ristorante, il posto ci piace subito
C’è un complesso che suona musica serba, due/tre grosse tavolate di gente locale
Mangiamo antipasto locale (prosciutto crudo locale, formaggi, olive, fagiolata) e carne da favola!
L’atmosfera al ristorante era bellissima, infatti con la “band” iniziano a cantare anche alcuni clienti; noi assecondiamo con le mani
Tutto questo mentre fuori inizia a nevicare.

Finita la cena è ora di iniziare a gustarci la movida di Belgrado

Il freddo è pauroso, la neve scende a raffica
Andiamo al Mr Stefan Braun, situata al 9 piano di un appartamento.
Il posto è piccolino (noteremo in seguito che sarà una costante per tutti i club di Belgrado) ma molto ben frequentato e tra l’altro si paga solo il guardaroba.
Beviamo qualcosa ma, tra che lo spazio è limitato e tra che viene proposta house pesante a manetta , a malincuore decidiamo di cambiare locale

Ci fondiamo al Bar Balthazar soprannominato da me “Bar Barthez”!
Anche questo posto è piccolino, 3 piccole sale con un enorme bancone in mezzo, ma c’è la festa dello Jägermeister e l’ambiente è molto vivace e non ci si mette molto a far amicizia

Come al solito i drink non si sprecano anche se c’è chi fa peggio di noi , sarà l’alcool ma ogni volta che andiamo al bancone troviamo uno che assomiglia al padre di Raikoneen !

La serata sarà molto propizia e verso le 4 chiudiamo il locale…

La neve scesa è parecchia, e le strade sono tutte un manto bianco, il tempo di fare qualche foto e optiamo per un taxi..
In salita continua a sbandare, un po’ a destra e un po’ a sinistra, fino a quando è costretto a fermarsi perché due “amici” si stanno menando in mezzo alla strada
Stavamo già scivolando all’indietro.. quando i due smettono e si mettono a spingere l’auto per farla ripartire
Che grandi!

Finiamo in albergo giusto per vedere al bar una “panterona” d’altri tempi e per crollare in un sonno tremendo!


sabato e la domenica pomeriggio saranno dedicati alla visita delle città
Anche durante il giorno il tempo non è stato clemente, pioggia e neve hanno fatto da padroni

Comunque visitiamo le principali attrattive della città, ovviamente con i dovuti pit-stop a base di birra

Passiamo dalla Fortezza del Kalemgdan (molto caratteristica con tutta la neve, ma la vista dall’alto ne risentiva parecchio), la Kneza Mihailova, la piazza della Repubblica, il Parlamento la cattedrale di Saint Sava e in generale tutto il centro

Inoltre non potevamo non andare al Maracanà della Stella Rossa.. dove ha allenato il mitico Walter Zenga!
Tra l’altro arrivati all’esterno dello stadio, tutto era chiuso.. ma dopo aver chiesto al custode se potevamo fare un giro.. lui ci ha aperto le cancellate e siamo riusciti ad entrare sugli spalti!
Spettacolare vedere il campo totalmente innevato con tutti i seggiolini rossi intorno


In generale la città mi è piaciuta, di sicuro la neve ci ha impedito di cogliere in pieno le bellezze che può offrire, infatti son curioso di vedere come si presenta verso primavera o estate!
Pensavo di trovare una città meno moderna, invece non si discosta molto dalle altre capitali dell’est Europa
Dà segnalare che la domenica non c’era in giro nessuno, e anche i bar / negozi erano quasi tutti chiusi o deserti


Per i ristoranti siamo andati in quelli consigliati dalla zingaguida
Il sabato al ristorante “?”, promosso a pieni voti, mangiato la carne cucinata al “satch”.. (una favola) e bevuto parecchio..
Inoltre rapporto prezzo/qualità altissimo
Mentre la domenica al ristorante “Tri Sesiri”, anche questo buon ristorante con il cameriere che continuava a parlarci di calcio, di Berlusconi, del Milan che aveva mangiato lì e del politico De Michelis



Mentre alla sera, abbiamo battuto tutti i principali club di Belgrado…

Al sabato, subito dopo il ristorante, ci fondiamo in un appartamento al primo piano che spara musica a palla.
Il tempo di entrare ed ambientarci, e capiamo di essere capitati ad una festa privata; c’è chi ci accoglie a grandi abbracci e chi ci guarda storto (mi sa che avevano paura che gli finivamo le scorte d’alcool… )
Finiamo la nostra birra, salutiamo e sotto enormi fiocchi di neve entriamo nel club più vicino.. il White
E’ ancora presto (verso mezzanotte) e il locale non è ancora pieno..
In pratica è dentro una grotta tutta dipinta di bianco, con il solito bancone e i soliti tavolini che occupano quasi tutto lo spazio
Con calma il locale si riempe, e tra un Ballantines, uno Jager e qualche ciupito la serata va sempre meglio
La gente sembra un po’ più “fighetta” ma l’ambiente è molto buono
La serata procede al meglio e per chiudere torniamo al Bar “Bartez”..

Verso le 5 torniamo a fatica a piedi al nostro albergo… tra una caduta nella neve e uno scivolone arriviamo al nostro albergo distrutti ma soddisfatti


La movida di Belgrado è stata promossa! Anche se in generale mi aspettavo molto di più
Come voto gli darei un bel 7 e 1/2 ma secondo me d’inverno ci sono posti migliori per il divertimento
Sicuramente da riprovare con la bella stagione


Il lunedì mattina ci aspetta il viaggio di ritorno a Budapest.....

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