30 ottobre - Shanghai
La giornata di oggi direi che è stata interlocutoria; un po’ perché ci siamo svegliati abbastanza tardi (dopo 17 giorni a girare, il dormire in un letto comodo e spazioso ha fatto si che uscissimo dalla stanza solo verso le 10 e mezza) e un po’ perché ha piovuto tutto il giorno abbastanza intensamente.
Quindi durante la classica colazione da Starbucks ci siamo messi a studiare le mosse per i prossimi giorni… eliminiamo l’eventuale trasferta a Shouzou, rinviamo a domani il giro per la concessione francese e oggi sarà totalmente dedicato allo shopping selvaggio nei mercati del “falso”.
Mentre andiamo a prendere la metro rivediamo il Bund e lo Skyline del Pudong; con questo tempo i colori son molto attenuati ed effettivamente rendono poco.. i grattacieli sembrano meno particolari e più uguali a quelli presenti in tante altre città del mondo.
Comunque raggiungiamo il nostro obiettivo con poche fermate.. è l’Underground Market presente alla fermata della Metro Science and Technology Museum.
Il mercato è proprio sottoterra, ad altezza della metropolitana e si espande per parecchi metri quadri.
Qui si trovano venditori di ogni tipi… vestiti, scarpe, cappotti, completi, cellulari, cuffie, riproduttori audio, abbigliamento sportivo, mazze da golf, borse, cinture, valigie, souvenir di ogni tipo, ect ect… qualunque cosa prodotta in Cina per le grandi e famose marche la si può trovare qui.
Ovviamente anche la qualità è variabile, si passa dal falso contraffatto malissimo a quello di buona qualità che ad occhio poco esperto può passare per originale.
Fatto sta che passiamo qui dentro 4 ore abbondanti; all’inizio giriamo curiosando e facendoci un’idea di quello che c’è e poi ci diamo dentro con gli acquisti, un po’ per noi e un po’ da portare a casa a parenti e amici.
Ad acquistare qui si vedono per lo più facce europee/occidentali.. qualche turista, qualcuno in trasferta d’affari.
E’ comunque un divertimento visto che la contrattazione è obbligatoria, così come i tentativi di “furto” di clienti tra i vari negozianti che lottano tra loro ribassandosi i prezzi.
Poi Teri mi fa spaccare dal ridere e se fossi un venditore lo prenderei a mazzate.. inizia chiedendo il costo, quando il negoziante spara alto lui ribatte con un prezzo bassissimo; poi la contrattazione va avanti, Teri non alza di un euro il suo prezzo e quando il venditore stremato accetta il prezzo proposto, lui si tira indietro e non compra nulla… da odiare!!
Alla fine usciamo dal Market con due borse belle piene a testa, il tutto spendendo molto poco.
Quando rientriamo in hotel il tempo sta finalmente migliorando ed ha appena smesso di piovere.. così stabiliamo di prepararci alla svelta ed uscire presto per la serata.
Mentre sto aspettando Teri che si prepari faccio un po’ di considerazioni su Shanghai.. per quello visto finora, l’ho trovata molto moderna e potrebbe essere in qualunque altro posto del mondo; è molto differente dalla Cina vissuta finora.. mentre Pechino mantiene il suo modo originale di porsi e proporsi al visitatore, qui sembra che tutto sia stato sovrapposto al passato e che la gente cerchi di assomigliare al mondo occidentale.. mi sembra quasi di essere in Europa!
Poi un’altra cosa.. finora in giro avevamo incrociato parecchie cinesi molto molto carine, anche quando camminavi per strada l’occhio scappava sempre su qualcuna… qui a Shanghai invece no.
Alle 7 ci imbattiamo nel traffico, prendiamo un taxi per andare nel quartiere francese e ci mettiamo una vita per fare pochi km.
Quando arriviamo in questa famosa zona di Shanghai, vediamo palazzi moderni, sedi di multinazionali con vetri a specchi, macchine di lusso parcheggiate, cinema multisala ed intorno a noi è tutto pulito e preciso; è presto, così camminiamo per un po’ nella zona pedonale Xintiandi dove scopriamo che anche le costruzioni e i ristoranti son in stile europeo.
Sarà sicuramente sarà una zona molto interessante per un cinese, ma a noi, anche se molto piacevole e tranquilla, questo quartiere da un po’ quella sensazione di finto, di copia.
Comunque a mangiare andiamo in ristorante consigliato dalla guida, il xxx, che fa cucina tipica della zona di Shanghai.
Da oggi questo ristorante diventerà il nostro punto di riferimento culinario in città visto che la cena è stata eccezionale; spettacolari i famosi Dumplings alla polpa di granchio, ma anche il pollo e i noodles erano ottimi.
Finito di cenare torniamo sulla strada pedonale e decidiamo di bere una cosa al birrificio della Paulaner; son le 10 e il locale è pieno, ci sono molti occidentali ma anche tanta gente locale….. vedere i camerieri cinesi vestiti da Bavaresi ci fa morire dal ridere al contrario del conto, dato che paghiamo 20 euro per due birre medie alla spina!.
Intorno a noi notiamo anche un bel giro di pu****e, le vedi che girano per i tavoli e al bancone in cerca di qualcuno che le fermi e le offra da bere… insomma l’ambiente non ci esalta e così verso le 11 decidiamo di cambiare locale.
E’ martedì sera e prima di uscire avevo cercato su internet un po’ di locali aperti fino a tardi, tra quelli vicino a questo quartiere c’è il Soho club.
Così lo raggiungiamo e all’ingresso troviamo una discreta coda.. buon segno!
C’è la pre-festa di Halloween e pagando 100 (12 euro) abbiamo anche consumazioni illimitate tutta sera.. ovviamente noi non ci tiriamo indietro.
Il locale è bello pieno e facciamo una serie di vasche al suo interno; poi sfruttiamo un po’ del free drink e balliamo anche noi in mezzo alla pista.
Inoltre gli spettacoli proposti dallo staff son veramente belli! Dal cantante che balla come Micheal Jackson, alla sosia di Lady Gaga e poi lo show con tutti vestiti da zombie…
La serata finisce verso le 2 e mezza.. ordino l’ultima birra giusto per il gusto di lasciarla quasi piena sul bancone e ce ne andiamo; va bene così.. domani sera è Halloween e sarà la nostra ultima nottata qui!
31 ottobre – Shanghai
E’ l’ultima giornata completa che passeremo a Shanghai, incominciamo a sentire voglia di casa, di amici, di parenti.. un po’ come se il nostro percorso qui fosse quasi completato.. mancano giusto le ultime cose da scoprire e da visitare.
Per fortuna la pioggia di ieri ha lasciato spazio a una bella giornata di sole, un po’ freschina ma comunque piacevole.
Oggi decidiamo di visitare bene l’intero quartiere francese, volevamo vederlo anche di giorno dopo averci passato la serata precedente.
Torniamo in metro al quartiere Xintiandi e di giorno l’impressione non cambia.. è praticamente una piccola copia di un quartiere europeo, c’è la fontana, i negozi dai prezzi alti, gli edifici ricostruiti seguendo l’antica architettura; tutto è elegante, pulito, senza una carta per terra.. sembra quasi di non stare in Cina.
Decidiamo poi di proseguire per le strade nei dintorni, senza una meta particolare ma giusto per osservare se troviamo qualche negozietto particolare o una parte nascosta ed interessante delle città.
Però, a parte qualche venditore di vestiti classici cinesi da donna o delle boutique di moda contemporanea “particolare”, non c’è molto d’interessante.
Così decidiamo di andare nell’altra zona del quartiere, il Tianzifang.
Sicuramente questa parte ci è piaciuta molto di più.. è molto turistico anche qui, però ti da la sensazione di essere in un vecchio Hutong, un po’ come quelli vissuti a Pechino.
Le stradine piccoline, le biciclette parcheggiate, il mercato dove comprare Thè, verdure e ogni tipo di pesce; poi al di fuori del quartiere i grattacieli circondano le case basse con i mattoni grigi che ormai son diventate bar o negozi di souvenir.. sembra quasi di essere in una riserva in mezzo alla giungla.
Finito il giro, verso le 5 torniamo in hotel. Stavolta scendiamo in un fermata della metro differente dalle solite e capitiamo in mezzo a un bazar.
Ci sono una marea di bancarelle che vendono di tutto, cibo da strada, odori e profumi mai più sentiti da quanto siamo arrivati qui.
Ecco, alla fine anche Shanghai ha il suo lato cinese… magari nascosto o comunque non in vista, però c’è.. non si può cancellare il proprio essere e le proprie abitudini.
Camminando verso l’hotel abbiamo anche una visuale differente del Pudong..il sole sta tramontando ed è uno spettacolo.
Ora ci prepariamo, stasera si esce presto.. vogliamo andare a far l’aperitivo da uno dei grattacieli del Pudong.
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Per attraversare il fiume Huangpu optiamo per una soluzione particolare, decidiamo di prendere il tunnel sotterraneo che parte dal Bund e sbuca nel mezzo del Pudong.
Il tunnel è praticamente una metropolitana adibita ad attrazione per i bambini, con maschere e pupazzi “spaventosi” che sbucano durante il tragitto.. una ca*ata che però rende meravigliati i nostri compari di viaggio.
Usciti dal tunnel camminiamo per i passaggi pedonali sopraelevati che si incastrano tra di loro e ci consentono di muoverci senza problemi nonostante incrociamo tanta gente che sta uscendo dal lavoro.
E’ buio ed è tutto illuminato ed i grattacieli visti dal basso sembrano ancora più alti.. di notte questa zona della città ci lascia senza parole.
Così seguiamo il consiglio della guida e non andiamo sulla terrazza panoramica del Oriental pearl tower ma puntiamo decisi al Shanghai Grand Hyatt tower.
Entriamo, prendiamo l’ascensore e nell’eleganza più assoluta arriviamo all’ingresso dell’hotel.. gentilmente veniamo accompagnati ad un altro ascensore che ci porterà al Cloud 9 bar, all’87 piano del grattacielo.
L’eleganza, le luci basse, la musica.. tutto ci fa sembrare di essere in un film di James Bond e l’atmosfera fa si che io ordini un Martini Dry e Teri un Apple Martini.
La vista poi è spettacolare; essendo un po’ più all’interno, oltre a vedere tutto il Bund illuminato, abbiamo anche la visuale di alcuni grattacieli ed ovviamente dell’Oriental Pearl.
Sicuramente questa è stata una delle cose più belle vissute qui a Shanghai.
Finito l’aperitivo prendiamo la metro e torniamo a Xintiandi; la cena la facciamo nel “nostro” ristorante e ancora una volta non ci delude.. i ravioli alla polpa di granchio poi son peggio di una droga, non riusciamo a trattenerci.
Per non sbagliare locale chiediamo alle nostre vicine di tavolo dove ci suggeriscono di andare; ci consigliano di andare in una bella disco lì vicino, che si rileverà la scelta giusta.
Prima di andarci, camminiamo un po’ per il solito viale, evitiamo di entrare alla Paulaner e veniamo abbordati da una ragazza..
Si avvicina, ci chiede da dove veniamo, ci fa complimenti.. le solite cose; subito la raggiunge anche un’amica e ci propongono di andare insieme al Karaoke… ovviamente facciamo un tira e molla e alla fine le lasciamo lì e andiamo da soli nella disco.
E’ Halloween e c’è parecchia gente, il locale è alla moda e sembra di essere in una disco occidentale.. c’è il sosia di Mike di Xi’an a fare il Vocalist e in pista e intorno ai banconi ci sono anche parecchi occidentali, quasi tutti in maschera.
Passiamo qui un tre ore ma la serata non decollerà mai.. ci son quelle serate dove sembra tutto perfetto ma in cui non ti senti in forma o comunque con pochi stimoli.. non so.
Alla fine balliamo un po’, beviamo un po’ (io anche un paio di cuba nel tentativo di accendere la nottata), vediamo qualche bella ragazza.. ma tutto qui.
Quando rientriamo in taxi verso le 3, la nostra auto viene affiancata da un altro taxi che viaggiando a 50 km/h ci mostra un cinese trattenuto dall’amico che sbocca fuori dal finestrino.. queste sono scene Pulp che mi piacciono.
1 novembre – il Rientro
E’ l’ultimo giorno… è sempre triste dirsi addio o comunque lasciare un luogo in cui si è stati bene; prima di partire non avrei mai pensato di trovarmi così bene qui, di visitare posti così interessanti e soprattutto di vivere tutte queste grandi esperienze.
Son contento e torno a casa molto soddisfatto.
Oggi, per prima cosa, ci siamo svegliati alle 7 perché volevamo capire come si presenta il Bund alle prime ore della mattina.
Fortunatamente è una giornata di sole ed arrivati sulla passeggiata vediamo un luogo diverso da quello a noi proposto nei giorni precedenti; i turisti e gli uomini d’affari hanno lasciato il posto ai tanti vecchietti che usano la passeggiata come palestra personale.
I maestri di Tai-chi vengono seguiti silenziosamente dalle loro “giovani” leve, arzille signore ballano musica popolare, altre fanno delle strane movenze sventolando il loro ventaglio, una vecchietta semi-immobile gioca a badminton con la figlia, un signore cerca di far volare altissimo il suo aquilone… son immagini di una Cina che forse sta scomparendo ma per noi più vere e reali che mai.
Quando verso le 8 e mezza il Bund viene lasciato da queste persone facciamo colazione e poi ritorniamo in hotel per preparare i nostri bagagli.. dobbiamo lasciare la camera ma avendo il volo all’ 1 di notte abbiamo praticamente l’intera giornata a nostra disposizione.
Così decidiamo di farci di nuovo tutto il Bund a piedi per poi raggiungere la città vecchia di Shanghai che è poco distante.
Durante la passeggiata venivamo fermati da due ragazze che con la macchina fotografica in mano ci chiedono “make a picture, please”.. Teri ormai preso dalla sindrome della rockstar (in declino) si mette già in posa per farsi fotografare con loro un po’ come era successo per tutto il nostro viaggio... peccato che le ragazze volevano farsi fare una foto.. non fare una foto con noi!.. This is Shanghai, not China.
Arriviamo nella città vecchia attraverso la strada-bazar che la collega dal Bund; alla fine questa zona si rileverà totalmente ricostruita, con le case ricostruite seguendo i vecchi principi architettonici ma con i negozi di souvenir al loro interno.
Intorno a noi una quantità assurda di turisti.. peccato perché il posto, con i canali d’acqua e i suoi giardini, sarebbe stato veramente piacevole.
Entriamo anche nell’antico giardino botanico, un oasi di tranquillità in mezzo alla città che ci consente di rilassarci un po’.
Finito il giro decidiamo di chiudere alla grande, prendiamo la metro e torniamo nel nostro ristorante; son quasi le 2 ma è ancora aperto e così possiamo assaporare ancora i ravioli alla polpa di granchio, i noodlees e altro cibo sublime.
Ormai siamo in “modalità off” e dobbiamo cercare come riempire le ultime ore.. proviamo ad andare alla ricerca di un nuovo mercato del falso nei dintorni della People’s Square, camminiamo.. camminiamo ma l’unica cosa che troviamo è l’incrocio di superstrade sopraelevate che sembra di essere a Los Angeles.
Alla fine troviamo un mercato che vende oggetti elettronici taroccati, son 4 piani e puoi trovare di tutto, dalla macchina fotografica, al pc portatile ed ovviamente i telefonini..i prezzi son incredibili, per esempio il nuovo Iphone lo trovavi a 20 euro… girovaghiamo e poi optiamo per tornare sul Bund dove incrociamo uno dei tanti set fotografici matrimoniali che guardano i grattacieli del Pudong.. senza esagerare in questi tre giorni ne avremo beccati una centinaia.
Andiamo al bar in cima all’osservatorio per bere l’ultima birra… il sole tramonta e lentamente le luci si accendono… il sipario cala e a noi tocca abbandonare il palco.. si torna a casa.
***
Ero venuto a vedere se la Cina poteva essere la nuova superpotenza mondiale e anche per capire che direzione stesse prendendo.
Non lo so, ho visto tante differenti “Cina”.. moderne e rurali, curiosa e distaccata, tradizionale e futurista, ricca e povera, aperta e chiusa… sarò io che non ho capito che cosa è ora questo immenso paese, ma forse perché è la stessa Cina che non ha una direzione precisa.
Sicuramente è un paese in mutamento.. casa, strade, metropolitane, palazzoni.. ci sono cantieri ovunque e la velocità in cui cambiano le cose è pazzesca.
Oggi guardando Shanghai ho forse visto la parte più occidentale del nostro trip.. però ho anche notato che le 1000 luci del Bund e i quartieri ordinati della concessione francese sono solo la vetrina da mostrare al mondo, alla fine bastano un paio di fermate di metropolitana e si torna in quartieri simili a quelli delle altre città in cui siamo stati.
Forse ora Shanghai mi sembra la copia di una città europea, un po’ come tutti quei prodotti finti che si trovano nei mercati del falso.. uguali identici ai nostri ma senza personalità storica, senza emozioni.
Ecco, la Cina è tutt’altro che questo.. è un piatto dai gusti differenti ma tutti molto saporiti e la mia speranza è che questa corsa all’ammodernamento non la faccia diventare una copia scintillante e un pò kitsch di quello che c’è nel mondo, perché così perderebbe il tanto fascino che attualmente possiede.
Spero anche non perda anche la curiosità e la semplicità incontrate finora… quelle di un bambino che ti guarda stupito perché sei “diverso”, le ragazzine e il vecchietto che ti chiedono di far la foto insieme per poterla mostrare agli amici, il vicino di tavolo che ti invita ad sederti con loro e con uno stentato inglese cerca di comunicare.. queste son le cose che rendono unico un viaggio…
Manca 1 ora alla partenza, ho visto ora le occhiaie che ho.. son state 3 settimane intense come poche altre finora….solo una cosa posso aggiungere..
Cina, grazie.
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