6 novembre - Salta la linda
Ore 15.51 di lunedì 7, son sul bus che mi porterà a San Juan; per fortuna non c'è molta gente, ho spazio per dormire e ora non ho molta voglia di fare conversazione.
Ho accesso per la prima volta l'ipod dopo Parigi, vedo il verde e la campagna che passa, mi rilasso e mi viene da ripensare a questi giorni.
La giornata di ieri, domenica, è stata molto tranquilla; mi son svegliato con molta calma, sia per la serata che per la stanchezza accumulata nei giorni precedenti.
A colazione provo il famoso "sottomarino" una botta fatta da latte caldo dove far sciosciere una tavoletta di cioccolato e per star leggero mi sparo anche due medialuna, succo e acqua (tutto per 30 pesos, 5 euro).
Ci saranno più di 30 grandi, caldo soffocante, e sento i vicini che parlano dell'Italia.
Sono tre vecchietti che discutono di crisi economica, di Berlusconi, dell'Europa.. non posso non intervenire e dire la mia.
Con loro parlo per un oretta e mi salutano la frase classica.. "suerte".
Mi sembra quasi che questi vecchi argentini siano quasi contenti della nostra crisi, un pò di senso di rivalsa come per dire "Prima è toccato a noi e ora a voi, ben vi sta!"
E' domenica e si vede.. infatti è tutto chiuso e non c'è in giro un'anima.
Con sempre più clado mi giro per bene la città.. piazze, cattedrale, chiesa San Francesco, Basilica, strade con edifici coloniali, convento e per finire il bel parco San Martin con il laghetto (questo infatti è l'unico posto dove c'è gente).
Per chiudere il giro vado verso la funicolare per poter vedere la città dall'alto, qui più che la bellezza della città è l'ambiente che è interessante.. tante piante, fontane e minicascate che rinfrescano parecchio l'ambiente.
SALTA DALL'ALTO
Alle 5 son parecchio stanco, ma non ho voglia di dormire e così torno nella piazza principale a godermi un paio di cerveza.
Tornato alla Posada dove alloggio trovo i due proprietari, una coppia sui 60anni e la signora è di origini italiani, di Alba.
Iniziamo a parlare di tutto.. dal loro amore per l'Italia, dell'Argentina, i modi di vivere così simili tra di loro, sulle abitudini perse.. si scherza e si ride
Alle 8 la sciura ci lascia, deve andare a preparare l'asado da fare in famiglia (la tradizione della domenica sera) e così finiamo io, il vecchio e il ragazzo che fa il turno notturno a guardare la partita del Boca in tv con una bottiglia di birra fresca da 970.
Per cena mi consigliano un posto dove vanno loro, poco turistico.
Qui scopro anche che esiste l'adaso d'asporto, come da noi la pizza, chiami-ordini e passi a prendere la carne già pronta.. semplice, no?
Io mangio Bife de costilla (praticamente costine tagliate in orizzontale).. saranno due pezzi lunghi 35 cm, alti 10 e spessi 2..con la carne prendo poi insalata, quartino di vino, dolce, caffè.. tutto delizioso e spesa di soli 100 pesos.
Cattedrale di giorno
Chiesa San Francesco
Io al Parco
CATTEDRALE IN NOTTURNA
TAVOLINI DI CACTUS
VIVA LA PRESIDENTESSA!
7 novembre - Si lascia il nord
Una cosa di cui non ho ancora parlato è il cibo.
Io ho sempre mangiato di tutto ovunque sia andato, mi piace assaggiare e provare la cucina locale.
Ecco qui il cibo è veramente ottimo, di sicurò non morirò di fame.
Ecco cosa ho assaggiato in questi giorni
Colazione: molto italiana, caffèlatte, mezzelune (che sono come i nostri cornetti, più piccoline ma con molto più burro), sottomarino (latte e cioccolato) invece troppo pesante per i miei gusti
Pranzo: in genere panini o simili.. tra questi
Humitas - involucro di mais con farina con all'interno ingredienti vari.. bocciate!
Empanades - tipo i nostri panzerotti ripieni di carne, pollo o formaggio/prosciutto. ottimi, molto buoni
Milanesas - uguale alla nostra, si mangia nel panino, a pranzo è un must
Cabrito - il capretto mangiato sabato sera alla pena, gigante e molto molto saporito.
Bife de costilla - costata alta di Manzo con filetto, spettacolare come tutta la carne qui.
il gelato - veramente buono, come quello italiano
Per il bere ho notato che il vino non è male ma lo bevono molto molto giovane (mi davano sempre bottiglie del 2010).
Delle birre dipende la marca, la Salta è un'ottima birra mentre la quilmes non mi piace, nonostante dicano che sia la preferita dagli argentini anche loro concordano che non è molto buona e che se ne bevi abbastanza dopo un pò ti viene mal di testa più facilmente delle altre.
E' la più venduta semplicemente perchè è la più economica.
Ore 18.37, ho finito di vedere un film argentino mentre il sole alla mia destra sta iniziando a calare lasciando la pampas al buio.
Nell'Ipod Cremonini canta "Che cosa mi aspetto dal domani?".. bè è quello che mi chiedo un pò anch'io.
A proposito, qui è partito il bingo sul bus, per neanche un numero.
La giornata di oggi è stata un pò di transizione in attesa di prendere il bus.
Mi son svegliato presto, preparazione della valigia e via di nuovo in giro per la città di Salta.
E' incredibile come una città in pochi giorni diventi così famigliare, ti giri con sicurezza, sai dove cercare quello che vuoi, hai presente le distanze e molte incertezze e paure svaniscono.
Il caldo è forte anche oggi e dopo colazione decido di fare finalmente la SIM argentina.
La città è trasformata da ieri, è un casino assurdo! Code ovunque.. per andare in banca, per comprare i biglietti del bus e ovviamente per il cell.
Fatta la SIM cazzeggio un pò in giro senza una meta precisa, per caso sento una pacca sulla spalla, è il ragazzo del turno notturno della posada con suo figlio. Mi abbraccia e ci salutiamo.
Torno al mercato centrale, dove il primo giorno avevo preso della frutta. E' in pieno fermento.. bancarelle, colori vivaci, gente che parla, musica latina.. un miscuglio affascinante, ma del resto le insegne colorate e le scritte tipicamente sudamericane sono inconfondibili.
Mi prendo una spremuta d'arancia, il tipo mi fa mille domande.. anche lui sulla crisi.ect.. mi sorprende che siano così interessati.. alla fine mi saluta stringendomi la mano.
MERCATO CENTRALE
Ecco una cosa che non si deve avere qui è essere schizzinosi.
Puoi passare da un abbraccio, una stretta di mano a mangiare in posti "particolari", e poi fare due ore in colectivo seduto sulle scale; se si è schizzinosi e ti metti a pensare all'igene... ciao..
Lasciando il mercato noto l'ennessima auto d'epoca mezza sfasciata. Ne è pieno! auto, cammion, trasporta verdure, ect. Avranno 30-40 anni ma vanno avanti.. infatti qui è pieno di officine e di meccanici.
Ripensando a Salta mi torna in mente la serata alla Pena di sabato sera.. le loro musiche, Albano che cantava, i ballerini vestiti da Gauchos, la gente al tavolo che accompagnava.. ero da solo ma me la sono goduta.
E' ancora lunga, ora ci avviciniamo ai posti più vicini a noi, Bariloche.. Buenos Aires.. chissà come saranno?
Dai, mancano poi solo 13 ore per arrivare.. non c'è fretta e io non vado di corsa.
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