domenica 30 ottobre 2011

Madrid - il ritorno parte seconda

Sabato 24 settembre

Il risveglio è abbastanza tranquillo e ce la prendiamo con tutta calma visto che il programma diurno è molto leggero.

Il bel tempo (sole con 30 gradi) però ci spinge fuori dalla camera e così già a mezzogiorno scendiamo in Puerta del Sol.
E’ sabato e la piazza, a confronto di ieri, è ancora più piena di gente; come prima cosa tento ancora di fare la foto con la targa km 0 ma anche in questo caso la coda è lunghissima e così demordo facilmente.

Non solo la piazza è piena, ma tutte le vie del centro lo sono.. turisti, giovani e meno giovani che fanno shopping, venditori ambulanti o semplicemente gente che si gode il sole e lo struscio.

Ci mangiamo il classico bocadillo e torniamo verso Plaza Mayor; anche oggi Spiderman non manca all’appello ma il nostro obiettivo non è lui.. ma l’antico negozio di “espadrillas” nella vicina calle Toledo.
Nonostante sia centrale, il negozio sembra non essersi snaturato e continua nella sua tradizione di classica bottega spagnola.
Casa Hernanz (così si chiama il negozio) vende una serie di prodotti fatti con la corda, quindi non solo le classiche calzature che andavano tanto di moda negli anni 80 ma anche borse, cappelli e altre diavolerie.

A differenza del giorno precedente, c’è una lunga coda per entrare e davanti a noi c’è un po’ di tutto… giapponesi che entrano –fotografano e poi scappano, una coppia inglese che avrà comprato almeno una 20ina di paia di scarpe, 3 ragazze romane e infine una vecchietta spagnola mezzasorda che cerca di comprare un paio di nuove espadrillas color Arancione fuoco.
Dopo quasi 45 minuti, anche per l’andatura dei commessi molto molto rilassata, riusciamo finalmente a fare i nostri acquisti e a portarmi a casa un paio originale a soli 10 euro….
Sono già pronto per la prossima estate!!

Dopo questa fatica ci meritiamo una bella birra fresca per poi proseguire sulle vie “del commercio” e più precisamente in calle Fuencarral, una traversa della Gran Via.
Probabilmente questa strada una volta aveva parecchi posti alternativi e molto interessanti ma ora, un po’ per la moda e un po’ per la vicinanza dal centro, ci si trovano le principali marche mondiali.
I negozi comunque non sono niente male, sono molto giovanili (trovi Camper, New Balance, Disegual, Billabong,ect) e devo che il giro guardando le vetrine (e le ragazze…) è stato veramente piacevole.

Arriviamo fino alla fermata metro “Tribunal” e la stanchezza per la serata passata inizia a farsi sentire… così altra sosta birra.
Qui il cameriere ci porta anche del Jamon Serrano intimandoci di finirlo tutto per non offenderlo; ovviamente lo assecondiamo mentre vediamo che il clima partita si sta scaldando.
Infatti alle ore 20 gioca il Real Madrid, tra l’altro contro un’altra compagine cittadina, il Rayo Vallecano; sono le 4 e mezza ma già si vedono numerosi gruppi con le magliette delle due squadre che scendono in metro e vanno verso lo stadio.
Un paio di giorni prima di partire, abbiamo preso i biglietti via internet... quindi saremo anche noi della partita ed entreremo nel mitico Santiago Bernabeu.. l’entusiasmo è ai massimi!

Finita la birra torniamo in hotel per riposare un poco e prepararci per la partita e per il sabato sera; proviamo a dormicchiare una mezz’oretta ma i rumori che vengono dalla vicina camera non ce lo consentono.. ci sono due che stanno “facendo all’amore” e la ragazza è particolarmente urleggiante.

Alle 6 e mezza siamo pronti e ci avviamo per lo stadio, la metro è stracolma.. cori, tifosi con le magliette originali (Ronaldo la più gettonata, anche se regge bene il confronto la bandiera Raul), genitori con i figli, coppie.. un po’ di tutto.
L’atmosfera ci piace e, quando arriviamo, rivediamo il S. Bernabeu; 5 anni fa avevamo fatto il classico tour guidato ma questa volta entriamo per vedere la partita.. tutta un’altra storia.


Prima operazione recuperare i biglietti: trovati i gabbiotti della Caixa, senza nessuna coda, inseriamo la carta di credito nella fessura e in un minuto vengono stampati…
Niente biglietti nominativi e niente tessere del tifoso.. così si che è bello andare allo stadio.
I biglietti sono nel settore basso del 3° anello, nella zona laterale tra i centrali e la curva.
Superiamo il rapido controllo e saliamo verso il nostro settore; ci sorprendiamo nel vedere che i tifosi del Rayo (il settore ospiti sarà proprio sopra di noi) salgono tranquillamente insieme ai tifosi del Real … giusto qualche coro di sfottò ma tra i due la tranquillità regna sovrana.

La partita finirà 6 a 2 per il Real ma di questa esperienza, più che i goal, mi rimarranno altre cose..

Lo stadio semivuoto fino a 5 minuti prima dell’inizio; il continuo sgranocchiare dei simil-pistacchi e buttare il loro guscio per terra (a fine partita le gradinate ne saranno piene); il mio vicino che urlerà per tutta la partita “Ronaldo.. putaneros”; il bar tra il primo e il secondo tempo dove i tifosi del Rayo bevevano insieme a quelli del Real; aver visto dal vivo la famosa Panolada per protestare con l’arbitro; gli applausi dello stadio ai tifosi del Rayo che sul 6-2 continuavano ad incitare la loro squadra cantando “Remuntada”.

E comunque Ronaldo non ha corso un cazzo per tutta la partita….

Seguendo il consiglio di Nanni non torniamo in centro, ma scendiamo con la metro alla fermata Tribunal in modo da poter essere nella zona meno turistica, quella dei veri madrileni.
Per strada c’è parecchia gente, l’ambiente è diverso dal Puerta del Sol tanto che di turisti non se ne vedono o comunque si mimetizzano bene.
Giriamo un po’ a caso alla ricerca di un ristorante e finiamo a “La Camocha”.

In molti sono ancora alle “tapas” aspettando che si liberino i tavoli, così ci mettiamo in fila anche noi fino a quando non ci si siede.
Son le 10 e mezza quando ordiniamo da mangiare e alla fine il cibo, innaffiato da vino rosso, non era niente male.
I vicini sono più che altro compagnie di amici; alcuni tavoli sono di un addio al celibato con il futuro sposo vestito da carcerato, ma è quello di fianco a noi che più mi fa venire voglia di imbucarmi visto che hanno ordinato una serie di assaggi come antipasti… tortilla, sanguinaccio, polpo, calamaretti, ect . ect.
Finita cena ci avventuriamo nella zona per tastare la nightlife, è ancora abbastanza presto, però capiamo lo stile dei locali.
Sono principalmente club in stile un po’ alternativo, quello che l’insegna Ramones, quello con le luci basse, quello tutto colorato, quello in stile orientale.. insomma ce né per tutti i gusti.
Arrivati in Plaza dos de Mayo rimaniamo un po’ spiazzati, è quasi mezzanotte e non c’è molta gente.. anzi a parte qualcuno con il classico botellon e un paio di compagnie non c’è altro.
Entriamo al bar “El 2D” per farci un mojto… il bar è carino e la frequentazione è varia, c’è un gruppo di ragazze, un paio di omosex.. comunque tutti in versione tranquilla.. optiamo per sederci e fare il punto su come proseguire la serata.
Chiediamo anche alla barista cosa ci consiglia qui in giro, ci spiega che tra un’oretta inizieranno a popolarsi tutti i locali un po’ alternativi che abbiamo visto per strada e che la disco Pacha (non molto lontana) è più che altro frequentata da ragazzini.
Non siamo molto convinti di rimanere qui.. così prendiamo il taxi è andiamo nella zona delle disco.. iniziando con il riprovare ad entrare al Liberata.

Ci facciamo lasciare dal taxi di fronte il club però, vista l’ora, andiamo in un baretto dove parecchi giovani stanno scaldando la serata.
Entriamo dentro e al bancone ordiniamo un giro di vodka; mentre il Rosso va in bagno vengo avvicinato da due donne… diciamo non molto belle e una comincia a chiedermi di dove sono, come passerò la serata, ect.. in pratica ci sta provando con me.
Io cerco di divincolarmi ma il Rosso se la ride di brutto, soprattutto quando la tipa riempe il mio bicchierino con la sua birra e vuole brindare con me.
Vista la situazione, finito il secondo giro di vodka, scappiamo fuori dal baretto e proviamo ad entrare al Liberata.

Anche questa sera non riusciamo a entrarci, senza lista non si passa; ma non demordiamo e così studiamo la zona e vediamo che nel giro di 200mt ci sono altri due locali.
Proviamo al club di fianco, questa volta per andare sul sicuro e grazie al fluente spagnolo del Rosso chiediamo alle prime due che passano di entrare con noi..
Stavolta siamo vittima di puro razzismo e nonostante fossimo con camicia, scarpe nere ed accompagnati veniamo rimbalzati senza troppe spiegazioni.
E’ l’una passata e il rischio di dover girare a vuoto è alto, ma siamo fortunati, proviamo a entrare nel club di fronte, il Petalos69, e qui superiamo l’ingresso senza problemi.

Come il Serrano, anche questo club è al piano sotterraneo, è abbastanza grande (cioè non è un buco..) con un paio di banconi, un palco rialzato per le cubiste e dj, pista centrale e parecchio spazio tutto intorno.
La particolarità sono gli specchi che la fanno da padrone sulle pareti.
All’1 e mezza il locale è praticamente vuoto, ma ce l’aspettavamo così e quindi con calma iniziamo a fare la prima consumazione.. ovviamente vodka lemon.
Alle 2 di botto il posto si riempe e finalmente possiamo iniziare a tastare il terreno mentre il dj spara buona musica non troppo pesante.
La gente ci piace, non ci sono ragazzini, tendenzialmente sui 30anni, vestiti bene ma senza essere troppo “blagoni”, insomma l’ambiente ideale.

Alla fine passeremo tutta la serata qui e tra le varie situazioni divertenti ricordo…
In pista con un gruppo di ragazze… ed ad un certo punto rubo a loro 2-3 paia d’occhiali da sole e me li metto su ballando alla Usher (anche se devo ammettere che subisco ancora la batosta presa a Verbania contro Jena..); a fine serata il 4° vodka lemon ordinato giusto per capire che tipo di lemon usavano (una marca mai sentita prima); la cubista mezza nuda a cui mi presento con un “Jo soy de Torre Annunziata”… e scoprendo che la tipa era di Napoli; i due gay che mentre facevamo delle foto con alcune tipe di passaggio si sono mezzi in mezzo e più precisamente abbracciati ad Ago...ect ect






Quindi la serata è volata via tanto veloce che, al contrario di quanto previsto in partenza, non siamo tornati al Bourbon cafè.. visto che alle 5 eravamo ancora lì dentro.


Ma la scena migliore è accaduta alle 3 e mezza… quando siamo usciti a prendere una boccata d’aria e il Rosso ha uno dei suoi lampi di genio.
Mi dice di seguirlo al club dove prima ci avevano rimbalzato… arrivati all’ingresso Ago gli fa vedere il timbro del 69Petalos e fa per entrare deciso.
Il tipo all’ingresso prende la torcia per vederlo meglio, non capisce che timbro sia… è quasi tentato di farci entrare ma poi si accorge che è quello dell’altro club.
Scoppiamo tutti in una risata e torniamo nel nostro club… però da Ago ci si può aspettare di tutto!

Alle 6 passate seguiamo l’onda e torniamo in centro… mangiucchiamo qualcosa e rientriamo in camera poco prima che la sveglia suoni le 7… siamo stanchi..ma che serata!


Domenica 25 settembre

La domenica, ovviamente non vogliamo più alzarci.. quelli dell’Hostal capiscono la situazione e nessuno ci viene a bussare/svegliare.
Restiamo a letto fino a mezzogiorno e liberiamo la camera una mezzoretta dopo; il volo è alle 9 e mezza di sera, così abbiamo un’intera giornata da sfruttare.
Iniziamo con colazione sottocasa.. io, giusto per alleggerirmi un po’, proverò i famosi Churros con cioccolata.. mentre ago si spara un bocadilio.

Prima tappa è il Parco Retiro.. il sole è quasi estivo ed è un piacere camminare nel polmone verde cittadino.
Il parco è pienissimo, ci sono tanti bambini e tanta gente affitta la barchetta per rilassarsi nel laghetto artificiale.

Visitato un po’, ci rilassiamo prima vicino al Monumento Alfonso XIII e poi al baretto di fronte al lago. L’ideale dopo il lungo sabato sera!

Ultima tappa è lo stadio dell’Atletico Madrid, il Vincente Calderon.
Arriviamo in metro e troviamo la zona deserta, sarà la domenica, il caldo o chissà cos’altro ma in giro non c’è una persona.
Giungiamo all’ingresso giusto in tempo per fare il tour guidato del campo e del museo.


Lo stadio mi sembra più sudamericano che europeo, la struttura è abbastanza vecchia, gradinate “storiche”, tabellone stile anni 80… ma ha un forte fascino, di vissuto.. di reale.




Capisco le esigenze della squadra e la speculazione immobiliare però sarebbe un peccato venisse demolito.

Finito il giro torniamo in centro a prendere i bagagli e in metro andiamo in aeroporto.
Sfortuna vuole che l’aereo sia in ritardo di 2 ore, così stanchissimi, e ci addormentiamo ancora prima che il volo decolli... atterriamo a Malpensa all’1 e, anche se distrutti, pensiamo che in fin dei conti una due giorni a Madrid vale sempre la pena farla.

1 commento:

maglie calcio 2018 ha detto...

La mia squadra di calcio preferita è il Real Madrid. Il mio più grande desiderio è andare a Bernabeu per vedere la partita.