mercoledì 19 ottobre 2011

Madrid 2011 - Il ritorno

Il weekend a Madrid è nato quasi per caso.. un po’ come tutti del resto.
Sinceramente dopo un’estate totalmente passata al lavoro sentivo l’esigenza di fare un paio di giorni via, anche perché il viaggio di Novembre è ancora lontano e dal punto di vista mentale staccare un paio di giorni era fondamentale.

Così parte il solito sondaggio su chi è disponibile o meno…. E alla fine risponde positivamente solamente il Rosso, probabilmente perché anche lui ha passato l’estate al lago.
A poco più di un mese dalla partenza ci mettiamo alla ricerca di un volo a buon prezzo; le alternative sono poche.. e così alla fine optiamo per tornare a Madrid a distanza di 5 anni e in più coglierò l’occasione per ripassare anche un po’ di spagnolo!!
Volo Easyjet comprato a 67 euro, che nel giro di due giorni schizza a più di 100.. e così soddisfatti ci prepariamo a partire.

Il ritorno a Madrid ha un senso di dejavù, ripercorriamo mentalmente posti in cui siamo già stati, situazioni vissute, serate pazze, vie e monumenti che ci avevano colpito positivamente.
L’idea ci piace e programmiamo, al contrario del solito, di prendercela comoda… dedicando la parte diurna alla visita delle cose che non avevamo visto la volta precedente.. e per la parte notturna ci sacrificheremo e testeremo se la movida risente della crisi economica che attanaglia l’Europa.


VENERDI’ 23 SETTEMBRE
Sveglia alle 4 e mezza per poter prendere il volo Easyjet delle 7 di mattina.
Aereo strapieno, anche per la presenza di una comitiva aziendale over 60 che faceva più casino di una scolaresca, ma volo regolare e puntuale così che alle 9 e mezza siamo già atterrati a Madrid.

Tempo di organizzarci e poi ci muoviamo in metro verso il centro città.
La metro di Madrid risulterà essere ultra-efficiente; ci porterà un po’ ovunque e sarà sempre pulita e ben organizzata. Per sfruttarla in pieno facciamo l’abbonamento turistico valido 3 giorni (al costo di 13 euro) che include anche il tragitto da/verso l’aeroporto.
Dopo 45 minuti e due cambi stazione arriviamo a Purta del Sol.

Quando eravamo stati 5 anni prima la piazza era tutto un cantiere, ora la troviamo in ordine, pulita, con la moderna stazione della metropolitana e ovviamente piena di gente (Troveremo sempre gente a P. del Sol a qualunque ora del giorno siamo passati.. dalle 3 di pomeriggio fino alle 7 di mattina a fine serata).
Come prima cosa puntiamo a lasciare i bagagli in hotel per poi iniziare a girare la città.
Troviamo facilmente l’Hostal Adria Santa Ana, nella vicina calle Cruz, e in pochi minuti lasciamo i trolley al personale molto disponibile e alle 10 e mezza siamo già per strada.
L’Hostal l’abbiamo pagato 70 euro a camera a notte, in un palazzo attaccato a Plaza S.Ana, quindi in una posizione ultra strategica (a meno che uno non voglia dormire la notte..) ha camere appena ristrutturate e devo dire che ci tornerei volentieri.. Unica pecca le scale in legno con gradini differenti l’uno dall’altro… che quando torni a casa a fine serata possono essere difficoltosi.

Come prima cosa ci rifocilliamo, entriamo in uno dei “Museo del Jamon” presente a Madrid e per 2 euro ci facciamo un bocadillo e una Cañas.

Il locale, oltre che essere economico, ha il suo stile.. è pieno di prosciutti appesi e ha il classico bancone centrale alla “spagnola”, dove si mangia in piedi con il sottobancone pieno di “residui” dei pasti precedenti.

Soddisfatto l’appetito iniziamo a girare; torniamo in Puerta del Sol dove cerco di fare la classica foto con la targa km 0, foto che nei 3 giorni non riuscirò mai a fare in quanto c’era sempre una tremenda coda di gente che probabilmente aveva avuto la mia stessa idea.
Da qui imbocchiamo la Calle Mayor per arrivare nella molto bella Plaza Mayor.
Questa piazza mi è sempre piaciuta e così mi scateno in foto e cerchiamo di osservarne ogni particolare..

Peccato che veniamo distratti dai vari personaggi che si presentano a noi.

Prima lo spiderman ciccione che cerca invano qualcuno che voglia fare una foto con lui… (pensandoci bene, ma che cosa centra Spiderman in una piazza XV secolo???... e poi con 30 gradi non immagino come sarebbe puzzato a fine giornata dentro a quella maschera!)

poi ci sono due turiste “carine” che fanno foto in pose più da playboy che da viaggio culturale; ma il tocco di classe lo danno i 3 italiani nostri vicini in aereo che provano ad abbordare le due turiste con un inglese “oxfordiano” tanto che quando le due se ne vanno si interrogano “mi sembravano inglesi. Ma non ho capito nulla di quello che hanno detto”.
Effettivamente, guardando indietro nel tempo, tra mercanti, impiccagioni, giochi vari la piazza ne ha viste di peggio.. ma i tempi moderni regalano comunque soddisfazioni.

Da qui, con calma, proseguiamo verso Calle Toledo e giriamo nelle stradine verso il Palazzo Reale e la vicina cattedrale De Almudena.

Il loro interno l’avevamo già visitato l’altra volta e non ci aveva particolarmente colpito (in particolare la Cattedrale) ,così ce li gustiamo dall’esterno e, dopo un breve salto ai Jardines de Sabatini, ci piazziamo nell’interessante Plaza de Oriente.

Lo stile con cui giriamo la città è molto tranquillo, non vogliamo correre ma osservare i posti senza fretta prendendoci tutto il tempo che vogliamo.
Infatti arrivati nella piazza del Teatro (che troviamo anche questa “ammodernata” rispetto a 5 anni fa) ci fermiamo per la prima delle tante soste “birra e stuzzicata” che ci faremo nella giornata.

Il sole, la birra, salmone olive e prosciutto ci fanno godere dello struscio cittadino che si rileva alquanto interessante.. e mi viene da chiedere “chi è che diceva che le spagnole non sono fi**e??” e rispondere “a già.. ero io, che pirla”.

Anche se non volevamo più alzarci da lì, decidiamo di andare a vedere la moderna “porta d’Europa”, in pratica due torri inclinate l’una verso l’altra, situate nella zona finanziaria della città.….


L’effetto scenico è notevole e anche qui, ovviamente, ci si scatena in foto.

Tornando in metro decidiamo di scendere sulla Gran Via, una delle principali strade di Madrid, piena di negozi e gente.
Lo struscio è sicuramente più interessante delle varie vetrine, anche se ago si fa prendere dalla “sindrome australiana” che lo porterà ad entrare nei vari negozi e a provare e ri-provare alcuni capi all’infinito.

Tornando indietro dalla via dei negozi, verso le 18, prima di andare a fare un riposino preserata, ci facciamo trascinare per l’ultima birra nel peggiore locale della zona.. dove ovviamente approfittiamo facendoci fare un piatto di calamari fritti.

Mentre ci gustiamo birra e calamari, il tavolo di fianco ci da dentro con il mangiare; sono due nonne con nipoti che mangiano di tutto.
Il loro tavolo è pieno di piatti e bicchieri di birra, ma il bello avviene quando la nonna attacca bottone dicendoci che son di Tenerife e ci suggerisce di andare lì in vacanza per le spiagge, il tempo ect…. Questa cosa sveglia Ago che chiederà alla nonna info più dettagliate.
Salutate le nonne e le nipoti, torniamo in hotel e ci rilassiamo in attesa della serata.

La serata inizia verso le 9 con il giro di Tapas; la plaza Sant’Ana è strapiena di gente, per la maggior parte sono turisti, però l’ambiente è vivace.
Ci beviamo una cosa in un locale della piazza (tra l’altro a prezzi “molto” turistici..) e ci godiamo un po’ di bello struscio.
Dopo mezz’oretta cerchiamo un posto dove mangiare; giriamo un po’ a caso nelle viuzze lì intorno alla ricerca di un posto che ci convinca, però i ristoranti sono tutti pieni e così entriamo in uno e in attesa del tavolo ci mettiamo al bancone.
Ci danno il tavolo migliore del locale… non il più grande, ma quello affacciato alla finestra dalla quale possiamo monitorare il flusso di gente.
La paella ordinata non è niente male ma durante la cena la nostra attenzione non tanto rivolta al cibo ma al primo piano dell’edificio di fronte.
Sul balcone di destra ci sono due vecchi, moglie e marito, che al posto di guardare la tv osservano il flusso di gente e il casino che produce… questa situazione mi fa venire in mente che in contemporanea a Verbania i frequentatori di un Bar stanno celebrando il funerale della vita notturna, in quanto i vicini hanno ottenuto il divieto di mettere i tavolini in strada e di limitare il rumore provocato dai clienti.. (da notare che il bar era già obbligato a chiudere alle 2 di notte il w.e. e a mezzanotte in settimana)… che tristezza.
Ma è la balconata di sinistra quella più interessante, ci sono una serie di ragazze che scaldano la serata prima di uscire.. bevono, fumano, bevono, parlano, bevono…


All'uscita dal ristorante provo anche a citofonare per farmi aprire ma niente da fare..

E’ ancora presto, così optiamo per stare in centro a bere qualcosa nei vari baretti nelle vie intorno a Puerta del Sol.
In uno di questi, mentre ci facciamo un paio di amari, riusciamo anche a incrociare il sosia ubriaco di Mourinho.
Chiediamo un po’ a un gruppetto di ragazzi e ragazze il migliore club della serata, ma la maggior parte non sono di Madrid, ma sono qui per il W.end e alla fine riceviamo un po’ da tutti la stessa risposta.. cioè che sarebbero rimaste in questa zona a girare i vari disco-pub e a ballare.
E’ mezzanotte ma è ancora presto.. i locali iniziano a far entrare gente dall’una… così seguiamo il suggerimento di Nanni e andiamo in metro a fare una bevuta pre-disco a “Casa America”.

Casa America si vende come luogo di esposizione culturale, di promozione dell’arte e di idee… l’ambiente non è niente male, un giardino con tanto verde, gente alla moda, tavolini, età medio alta..
Forse un po’ troppi tavolini, quindi che favorisce poco la conoscenza di altre persone e per questo optiamo per sederci sugli sgabelli al bancone.
Ci guardiamo intorno e la gente sembra molto “in”; ordiniamo due mojito….. e qui riceviamo una sorpresa!.. sono ottimi… ma non è questo quello che colpisce.. ma è piuttosto il prezzo.. 12 euro a mojito.
Finiamo di bere e cerchiamo di sfruttare la location, chiediamo un po’ in giro (anche al cameriere gaio) dove si può proseguire la serata.. qualcuno non risponde ma alla fine salta fuori un nome… “Club Liberata”
Ci convinciamo che dobbiamo andare lì… così usciti da Casa America chiediamo a tutti i taxisti di portarci al Liberata… ma nessuno lo conosce, sembra un nome totalmente sconosciuto ai madrileni e di conseguenza siamo costretti a tornare in centro.

In centro ormai è un bordello assurdo e decidiamo di entrare, a distanza di 5 anni, al Samsara.
Il club rimane interessante, con la sua pista sotterranea piena di gente, ma purtroppo è il target d’età che ormai non fa più per noi. (mentre può risultare ottimo fino ai 25)
Principalmente sono ventenni universitari, molti americani che stanno principalmente tra loro.
Beviamo un vodka lemon e poi andiamo in pista ma la serata non sta decollando e prendiamo la decisione drastica di uscire e cercare un nuovo posto.

E’ passata da poco l’una, è ancora presto preso ma non bisogna sbagliare…
Proviamo a chiedere all’ennesimo taxista di portarci al Liberata e finalmente troviamo uno che lo conosce.. allora esiste!
Arrivati all’ingresso notiamo un paio di cose… Il parcheggiatore del club ha appena finito di sistemare l’ennesima Porsche di fianco a una Ferrari e poi c’è una bella coda per entrare.
Ci accodiamo e la fila scorre veloce.. ma non perché entrano tutti ma perché la maggior parte della gente viene rimbalzata…. Cosa che ovviamente avverrà anche per noi, in quanto “non accompagnati”.
Proviamo ad entrare accodati a un gruppo che aveva il tavolo, peccato che il selezionatore ci riconosce e, almeno in modo non arrogante, ci dice che non entreremo.
Un po’ frettolosamente non ci guardiamo neanche intorno (il giorno dopo scopriremo che la zona è piena di locali) e, dando fiducia di nuovo a Nanni, ci facciamo portare al club Serrano41, dove invece entreremo senza problemi.

Diciamo la verità, come location il posto non ci sembra granchè.
All’esterno c’è una baretto, un tendone che fa da mini pista e il solito spazio per prendere una boccata d’aria e fumare; mentre il resto del club è al piano sottoterra.
Ha una gran pista con due banconi laterali dove la gente si ferma un po’ a parlare mentre più lontano ci si può scatenare nelle danze.
Classica ricognizione, primo giro di vodka lemon e studiamo un po’ la situazione.
Il locale non è pienissimo ma la musica è bella.

Ci lanciamo in pista e aggancio una giovane ragazza.. si inizia a ballare e parlare un po’ con loro fino a quando non si avvicina un’altra donzella un po’ più grande.
Si presenta a noi e, tra grandi risate, scopriamo che è la madre che è venuta in disco con lei.
Tra l’incredulo e il sorpreso parliamo ancora un po’ con loro… io cerco allora cerco di abbordare la mamma... chiedendo tra le altre cose se il marito è nei paraggi.

Continuiamo la serata cazzeggiando a destra e sinistra.. e dopo un paio d’ore, alle 4 passate, il locale inizia un po’ a svuotarsi.. così optiamo per tornare in centro e andare al Bourbon cafè (locale che era sempre stato una certezza).

Quando arriviamo alla porta del Bourbon sono le 5 di mattina, e vogliono ancora i 10 euro d’ingresso.
Poco fiduciosi, prima di pagare l’obolo, ci facciamo aprire la porta per vedere la gente che c’era dentro….. E’ un carnaio assurdo.. pienissimo per l’ora!
All’interno, come immaginavamo, sono più che altro turisti o giovani spagnoli.. ma l’ambiente ci piace subito.
Ordiniamo whiskey-cola e giriamo un po’ per il locale.
Arrivato a bordo pista mi faccio trascinare dalle danze.. e inizio sono a fare un ballo ravvicinato con una colombiana.. La tipa è più fuori di me.. tanto che è incontrollabile.
Dopo averla conosciuta velocemente la perderò in mezzo alla pista e tornerò a prendere un po’ di acqua con il Rosso che rideva a bordo pista guardandomi.
Alle 6 il locale chiude, usciamo e in giro per le stradine è ancora pieno di gente ma visto che siamo in piedi da 26 ore optiamo per tornare a dormire.

Ripensando alla serata, forse ci siamo impuntati troppo per volere entrare al Liberata, perdendo tempo prezioso.. però abbiamo visto un po’ di zone, senza fermarci a quella centrale.
Sia al Serrano che al Bourbon ci siamo veramente divertiti… un po’ una delusione il Samsara (ma come ho detto prima, più che altro per l’età media) e Casa America come pre-serata.
Alla fine dei conti.. serata ampiamente promossa!

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