mercoledì 1 dicembre 2010

48 ore di fuoco a Sofia - parola d'ordine "Osare" part. 2

Verso le 7 iniziamo a prepararci per la serata, così che per le 8 ben vestiti e carichi scendiamo per andare a mangiare.

Saliamo al volo su un taxi e andiamo verso il ristorante Pri Yafata, il taxista in un secondo si sveglia, da tranquillo inizia a parlarci a manetta… e la sua frase fissa sarà “No problema”
Subito si lamenta che siamo in 6 in auto, ma quando gli chiediamo se preferisce farci scendere ci risponde per la prima volta “No problema”.
Poi, quando per poco non tira sotto delle persone che stanno attraversando in pieno centro, si gira ancora verso di noi con un “No problema”
Infine passando nelle vie laterali a senso unico che ci portano al ristorante, ci tranquillizza ovviamente dicendoci “no way, no problema”.
Scesi al ristorante ci saluta con caloroso “Ciao Paolo Rossi”


All’inizio il posto ci sembra un po’ da turisti (all’ingresso c’è il guardaroba e la banda musicale che andrà in giro per i tavoli a suonare) ma la gente seduta ai tavoli sembra quasi tutta bulgara.
L’interno però è bello, con alle pareti foto d’altri tempi e in giro alcuni utensili non più usati, poi al piano superiore c’è una griglia centrale dove il cuoco sta già cucinando degli spiedini.. l’ambiente sembra molto famigliare.

Per mangiare ci facciamo consigliare dal cameriere e quindi gran piattone di insalatona alla bulgara (molto simile alla greca, con feta e verdure locali) e poi grigliatona di carne, tutto innaffiato da ottimo Mavrud, il vino locale.
Mentre mangiamo non possiamo non venire distratti dalle presenze femminili
In primis la vicina di tavolo, che ha due bombe della madonna, e poi da una serie di ragazze che continuano a fare avanti indietro dai loro tavoli delle sale accanto.
L’unico che non si fa distrarre è Mel che invece si innervosisce quando la band di musica folk bulgara viene proprio accanto a lui ad improvvisare un pezzo.
Intanto Giorgiao ci regala di nuovo la versione del canarino ciccione che ci aveva già fatto pisciare dal ridere nel pomeriggio.


Dopo il classico tris di vodka, paghiamo e, come già Riga, mi lascio ammaliare dalla cameriera che non è niente male (ed è pure simpatica) e quindi le lascio una buona mancia.
In generale abbiamo speso abbastanza (sui 25 a testa) ma mangiato benino, niente di eccezionale soprattutto la carne.

E’ abbastanza presto ma sulla Vitosha c’è un po’ di gente, la serata promette bene.
Come pre-disco stavolta proviamo a cercare il famoso Buddha Bar, ci facciamo tutta la via in cui dovrebbe essere ma niente, non lo troviamo.
Quindi chiediamo a un ragazzo che ci dice che ha chiuso da poco.
Non ci scoraggiamo e ci fiondiamo in un localino poco distante che avevano notato in quanto entravano parecchie ragazze.
Il posto si chiama “Inside”, molliamo la giacca al guardaroba alla solita signora sulla 50ina truccatissima e facciamo un giro.
Anche questo posto è piccolino e l’età media è abbastanza bassa.
Quindi ci mettiamo al bancone e iniziano i soliti giri di vodka (al costo di 1 euro a shot)… visto che siamo in 5… i giri saranno ovviamente 5
In pista le ragazzine intorno ai 18 si scatenano, una in particolare.. una sburzona della madonna con il maglione blu ballando lancia sguardi arrapati verso di noi…..sguardi che ovviamente non raccogliamo.

Passata la mezzanotte, salutiamo la signora all’ingresso e voliamo in taxi verso il Mascara club. È ora di entrare in scena.

Scendiamo dall’auto e subito davanti a noi ci sono 5 strafighe, alcune già vestite da Halloween, tutte con tacchi alti e l’abbigliamento che piace a me.
Ovviamente, al momento di entrare nel paradiso, veniamo fermati dal buttafuori che ci chiede se avevamo la prenotazione…
Mi maledico di non averci pensato la sera prima e provo a convincerlo dicendogli che avremmo preso il tavolo… ma niente, il ragazzo è inflessibile ma gentilmente mi suggerisce di passare alle 2 che non ci sarebbero stati problemi ad entrare.

Un po’ abbacchiati per la situazione, usiamo il piano b, andare al Folk Club Versai.
Anche qui all’ingresso c’è un po’ di coda, ma stavolta passiamo la selezione facilmente.
Solito guardaroba ed entriamo nel luogo che sarà il teatro di gran parte della nostra serata.

Iniziamo dal solito giro di perlustrazione, il locale è molto stiloso, pieno di specchi sulle pareti, tavoli con divanetti bianchi e neri ai lati, un bancone in posizione bassa e, salendo per una delle due rampe di scale, la pista da ballo, un altro bancone e i classici tavoli con sgabelli.
Il locale ci piace anche se è mezzo pieno, ma è ancora molto presto, quindi siamo tranquilli.
Sentiamo la ragazza dei tavoli e ci facciamo piazzare in uno di quelli con sgabelli, purtroppo quelli vicino al bancone basso sono tutti pieni quindi ci andare nella parte alta del locale.


Ovviamente partiamo con la classica bottiglia di vodka con i soliti succhi d’accompagnamento, qui è leggermente più cara (circa 60-65 euro totale… ma comunque sempre abbordabile).
Iniziamo a brindare e a ballicchiare, in particolare sempre il Vale con il solito monopasso.
Nel giro di una mezzoretta il locale si riempe anche se la posizione del nostro tavolo non è ottimale.
Siamo in forma e ovviamente scatta subito la seconda bottiglia di vodka.


Mel è sempre in prima fila nel versare la vodka nei bicchieri di tutti come se fosse acqua e nessuno si tira indietro.

Comunque iniziamo a fermare un po’ di tipe che passano, facendo un po’ di conoscenza con loro.

Ivoski è il numero uno e non ne lascia passare quasi nessuna.
La situazione però non si schioda e facciamo un giro; nella parte bassa il casino è allucinante.. gente fuorissima e tutti che ballano la disco-folk bulgara…. si fa quasi fatica passare in mezzo.

Così allora molliamo il nostro tavolo e ci fiondiamo in mezzo alla gente.

Tempo zero usando ormai le solite movenze danzerecce di Obedanze mi aggancio a una bionda veramente niente male.
Con lei si inizia un ballo vicino al bancone e da qui in poi i balli saranno sempre di più e più intimi, si parla un po’ nell’orecchio, ci si avvicina a vicenda.. la situazione è hot… tutto mentre due paparazzi ubriachi (mel e Giorgiao) non la smettono di infastidirmi, non lasciandomi campo libero e immortalando la situazione.

Dopo un po’ andiamo io e lei nella pista superiore, molto più tranquilla, e mi perdo di vista un po’ gli altri.


Tornando giù a bere e vedo Ivoski, Giorgiao e Vale sono scatenati nelle danze con alcune ragazze.

Ivoski si conferma gran limonatore, questa volta con una gran bella figa.

Intanto, lasciata la bionda al suo destino, preso dal delirio di onnipotenza mi metto a martellare una strafiga.
Mi metto al bancone con lei e si parla del più e del meno, ovviamente mi chiede come mai son a Sofia e le solite cose.
Non la vedo facile, è una un po’ da conquistare ma che comunque resta a parlare nonostante le amiche la chiamassero per ballare.
Probabilmente me la gioco quando mi chiede che cosa mi piaceva di lei… e io rispondo in modo sincero ma troppo spudorato… occhi, labbra e culo… maledetto alcool!

Preso il due di picche ritorno verso gli altri giusto in tempo per vedere Ivo preso e buttato fuori dal locale.

Il ragazzo probabilmente aveva martellato la tipa di alcuni ragazzi che davano l’idea di essere dei boss locali, che, infastiditi, hanno ordinato alla security di allontanarlo.
Mentre viene allontanato insieme a noi esce anche il barista.
Quest’ultimo, che parla l’italiano essendoci stato per un breve periodo, si scusa con noi; ma spiega che son stati costretti a farlo, anche se Ivo non aveva fatto niente di male.
E’ insistente nel farci capire che i bulgari son brava gente e che spera che al nostro ritorno, raccontando questa scena, non generalizziamo dando ai bulgari degli zingari ignoranti.
Lo tranquillizziamo, in particolare il Vale gli lascia il cell e gli dice che se torna in Italia sarà nostro ospite.. a casa di Giorgiao! (che guarda il Vale allibito)

Senza rendercene conto son già quasi le 4 e voliamo al Mascara.
Entriamo ma ormai è totalmente vuoto, quindi salutiamo la signora del guardaroba (la stessa della sera precedente) e corriamo al Park to fly.
Come la sera precedente il posto è stracolmo e la musica disco-bulgara impazza.

Mentre io e Giorigiao agganciamo subito due tipe vicino al bancone (con cui però, non combineremo nulla) Ivo viene ancora preso di mira dalla security.
Stavolta non viene allontanato ma gli dicono che deve per forza rimanere fermo vicino all’ingresso.Bho.

Alle 5 passate optiamo per tornare verso l’appartamento, ma prima ci fermiamo tutti a mangiare qualcosa al kebabbaro della sera precedente.
Stavolta opto per una pizza al prosciutto e uscendo ci rendiamo conto che la porta d’ingresso era stata frantumata…

Anche il sabato Sofia non ha tradito le aspettative, gran serata!

La mattina dobbiamo svegliarci presto, il volo è alle 11 e per fortuna abbiamo guadagnato un ora di sonno con il ritorno dell’ora legale.
Molti di noi sono ancora in botta e il taxista guardando Mel che barcolla con il trolley mi dice sorridendo “Paolo Rossi..”



Il volo è puntuale, e mentre decolliamo penso che torneremo a breve in terra bulgara.

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