mercoledì 4 febbraio 2009

Zaragoza: “Dove osano le aquile”

Zaragoza: “Dove osano le aquile”


Eccomi di ritorno da un weekend rapido rapido nella ridente città di Saragozza… prima del racconto sicuramente qualcuno di voi sarà è chiesto.. che c’entra il famoso film di Clint Eastwood con la Spagna?....
Bè sicuramente, andando avanti, capiterete il motivo… ma un indizio ve lo voglio dare.. dopo questa due giorni Saragozza per me sarà…. “la città dei cancelli”…


VENERDI’ 30 GENNAIO
Siamo in 5, io Mel Colo Ivo e il Rosso.
Sul volo Ryanair, che ci porterà a Zaragoza alle 7 di sera, capiamo subito l’andazzo della vacanza..
Mentre Mel cerca di evitare di star seduto vicino a due punkabbestia che emanano un odore non proprio da Chanel 5, il Rosso è l’unico che rinuncia alla birra in aereo in quanto, da buon profeta, sente delle strane premonizioni e dichiara “La serata sarà lunga”.

Atterriamo puntuali e prendiamo il taxi verso il nostro albergo l’hostal cataluna; il Rosso utilizza subito lo spagnolo studiato e, al taxista che chiede cosa ci fanno degli italiani a Zaragoza, gli dice che siamo lì per l’arte.
In tutta risposta il taxista gli dice che abbiamo sbagliato settimana… questa è quella pre-esami e la movida ne risentirà parecchio.
Disperati, vengo accusato dai compari di viaggio, che sostengono che sto invecchiando e perdendo il fiuto godereccio.

L’hostal sembra gradevole, Pancho Villa alla reception ci consegna le chiavi e ci fiondiamo in camera per una doccia veloce e via con la serata.
Qui c’è subito la prima sorpresa.. Ivo e Mel trovano nell’armadio un goldone usato che, dopo le attente verifiche di Mel, sembra anche pieno.
I due si lamentano e vengono sistemati da Panchio nella lussuosa camera con tv a schermo Lcd.

Docciati e incamiciati andiamo in via San Miguel… da Enzo; locale con caña, tapas e una bella barista.
Qui ci buttiamo nella migliore attività spagnola.. bere birra mangiando tapas guardando la gente che frequenta il locale.
Alle 10, andiamo a mangiare al ristorante El sidecar dove mangiamo il Chuletón.
Qui il cameriere, Josè .. o almeno così lo chiamava il Rosso senza sapere il vero nome, ci allunga una bottiglietta di grappa giallastra locale che avrà l’effetto di attivare gli istinti bellici del gruppo..
Infatti appena usciti dal ristorante Ivo e il Rosso partono all’attacco.. bloccano le prime tre che incrociano per strada..
Mel sentenzia con la solita frase “in 3 non fanno neache una figa…” ed effettivamente il trio non è di gran bellezza estetica.
Però ci consigliano i posti migliori e dopo le lasciamo al loro destino.
Mentre andiamo nella famosa zona dei locali… Ivo cerca di convincerci che la tipa con cui parlava fosse buona… ovviamente nessuno confermerà la sua sensazione.

Pieni di speranza arriviamo nel triangolo dei locali… ma qui incredibilmente c’è il vuoto… i locali son mezzi vuoti.. e parte americani urlanti c’è ben poco da fare.
Mi becco ancora del vecchio dalla comitiva per la scelta della settimana…
Ci facciamo qualche giro di vodka.. ma la serata non decolla.. così cambiamo location e dopo una lunga camminata andiamo in zona leon xxi…

Qui la situazione sembra essere un poco più movimentata… entriamo in tutti i bar della strada.. e tra un chupito e un altro… finiamo all’ABC.
Qui scatta il delirio.. guidati da un Rosso scatenato, iniziamo a parlare con la ragazza della “fanta”… la poverina è lì per sponsorizzare la bevanda.. e ci continua a regalare penne che si illuminano.
Si balla, si conosce un po’ gente.. ma il locale è piccolino.. e alla fine si torna sempre lì da lei.
Chi pensava che le tre incrociate fuori dal ristorante fossero delle eccezioni si sbagliava… infatti i cancelli presenti saranno parecchi.
Cambiamo locale.. ma poi il buttafuori prende di mira Ago.. che stupito gli chiede “ma perché? Perché sono rosso?”… nonostante tutto siamo costretti a cambiare locale ed andare nel bar vicino…
Il posto è bello.. su due piani… ma i ricordi son sempre più confusi.. conosciamo qualche ragazza fino a quando il Rosso (si.. sempre lui) martella la tipa sbagliata… e il tipo senza neanche dirgli nulla va dritto dal buttafuori per farlo allontanare
Ormai il nostro destino è segnato.. le nostre condizioni sono precarie.. così alle 3 e mezza Colo abbandona e torna in hotel… seguito a ruota 10 minuti dopo dal sottoscritto
Mentre lascio gli altri 3.. torno in hotel sicuro che Colo, dopo avermi fatto dormire sulle scale a S. Pietroburgo, mi aprirà al primo colpo….
Anche qui invece il suo sonno è talmente pesante manco si fosse fatto una dose massiccia di MINIAS,LEXOTAN e VALIUM.
Dopo 4 telefonate, son costretto a scendere dal collega di Pancho Villa per farmi aprire con le loro chiavi, il quale mi chiede “Bevuto…?”.. e prontamente rispondo…”il mio amico.. si”
Al mio risveglio gli altri mi diranno che son arrivati poco dopo… e Colo mi dirà che si è svegliato alle 8 di mattina trovando una situazione surreale:
-Luce accesa, il Rosso sul letto che dorme ancora vestito e con le antivipera addosso-

Alla fine, la prima serata è stata un po’ sottotono.. poca gente, troppo alcool e troppi cancelli…
Chissà come sarà la prossima….

1 commento:

Anonimo ha detto...

"ma perché? Perché sono rosso?”…

uha uha uha! Sto lacrimando dal ridere!

Grandissimo Ago!

Obe la Rowling con il suo harry potter di fa una pippa, manda il tuo blog alla mondadori che ti mettono sotto contratto!

Ciao sbranati!

Duk6