venerdì 16 maggio 2008

Valencia - Terzo e ultimo giorno

Eccomi con il terzo e ultimo giorno..

Come previsto la mattina alzarsi è stata molto dura… il risveglio inizia verso mezzogiorno… e mai allora vale il proverbio ”di notte leoni.. di giorno....”

Dopo esserci alzati e mangiato il solito bocadilios, verso le 2 – 2.30 giriamo a zonzo per il centro città.
E’ sabato, dopo una passeggiata verso il mercato central e il museo delle ceramiche andiamo nella zona dei negozi
Non può mancare la visita al Corte Inglès e poi mi mettiamo nella via a bere una birra osservando lo struscio del sabato

Verso le 8 torniamo in albergo anche se le strade sono ancora affollate

La sera usciamo tardi e, stranamente per la Spagna, trovare un ristorante alle 10 e mezza è veramente difficile.. ci accontentiamo del ristorante La Clot, in Plaza Redonda

Il posto è molto rustico, e il tipo (che dice di essere stato in Italia) ci propina perle di saggezze, battute che non fanno ridere nessuno e musica disco (Ryanna in testa) nelle orecchie.
La paella non è nulla di speciale… e così verso mezzanotte torniamo a fiondarci nella movida Valenciana

Qui oltre al fiume di gente che c’è in Calle Caballeros notiamo che tutti i locali hanno l’ingresso a pagamento (8 euro con consumazione), quindi il famoso assalto dei mille locali ci viene limitato
Solito salto alla Bolseria (c’era serata Hip Hop ma non mi sembrava granchè) e poi qui succede l’irreparabile
Un venditore ambulante accetta all’offerta di Mel “5 euro per il megafono”
Il tempo di imparare ad usarlo e a registrare che iniziano i tormentoni; tra battute del film “Borat” e frasi autoironiche
Per fortuna riusciamo a limitarne l’utilizzo, anche se sarà difficile staccarlo da quell’oggetto


Per cambiare un po’ decidiamo di cambiare zona e di andare in Calle Juan Llorens
Conosciamo un altro “gallo” come taxista, che in italiano ci parla di Valencia, ect
Noi chiediamo sempre lumi sulla serata e ci dice che la via dove stiamo andando è ottima…

Per strada c’è movimento ma molto meno di quello che pensavamo, comunque la gente ci sembra migliore e un po’ più grande di quella in Calle Caballeros
Al bar becchiamo un barista pugliese.. con cui facciamo amicizia e ci prepara il famoso “cuba rovesciato” (3/4 di bicchiere di rum, e ¼ di coca cola..)
Ci presenta anche le sue “colleghe” con le quali c’è la classica conversazione tra sobri
Tra risate e allegria la serata scorre.. così che è quasi un dispiacere cambiare locale


Andiamo al Cafè Carioca (suggerito da molti) e poi finiamo all’Havana
C’è parecchia gente.. si fanno giri in pista… e alla fine son già le 3 e mezza
Usciamo e incrociamo delle ragazze che hanno un addio al nubilato… forse son le uniche più fuori di noi!
Sembra che hanno svaligiato un sexy shop
Qui io, Ago e il Vale decidiamo di andare verso il Limit mentre lasciamo gli altri con le ragazze e un fallo gigante alto più di un metro

Per entrare al Limit c’è una coda della madonna ma il rosso suona la carica
Prima ci dice “Siamo italiani o no?”… e poi fa conoscenza con un paio di ragazze che sono in cima alla file.. così che riusciamo ad entrare con loro
Il posto è bello, ma ha un problema.. sembra di stare come sardine! Ogni tipo di movimento è limitato.. e la cappa di fumo fa il resto
Così finiamo nella zona guardaroba dove sempre Ago cerca di attaccare bottone con delle scontrose spagnole

Dopo mezz’ora molliamo.. usciamo e troviamo gli altri che stanno facendo la file per entrare
Decidiamo di andare al locale di Lenny Kravitz… lo Stubu, sono ormai le 4 e mezza.. e una volta arrivati lì Ago, Mel e Ivo decidono di entrare.. mentre io, Fede e Vale molliamo la presa e torniamo verso l’albergo
Giusto il tempo di scambiare i “consueti” cinque in piazza con degli sconosciuti e poi andiamo a dormire anche perché il volo di ritorno è alle 13.20


La sveglia suona alle 11… ma il ritardo nell’alzarsi e nel prepararsi è inesorabile
Le tabelle di marcia vengono sconvolte, Mel gira sempre con il megafono, il casino imperversa… tanto che lasciamo l’albergo solo alle 12.15.. Corriamo in metropolitana.
Qui io perdo ogni speranza e praticamente non parlo più, sto già pensando a come tornare a casa.. (aereo il giorno seguente?, treno? A nuoto?)
Alle 12.35 (ora di chiusura del check in) mancano ancora 4 fermate di metropolitana
Appena arrivati parte la corsa contro il tempo, io in testa appena vedo un’imbarco della Clickair mi fiondo, chiedo scusa a una famigliola che era in coda e che gentilmente mi lascia passare
Siamo in ritardo di un quarto d’ora…ma la gentile ragazza ci fa il check in lo stesso!
Grazie Clickair…

Alla fine mi addormento tranquillo sul volo di ritorno… e penso “Mi son proprio divertito a Valencia ma la prossima volta metto la sveglia mezz’ora prima”

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